Un nuovo ente per la riscossione dei tributi locali? La critica dell’assessore Juri Magrini

Venerdì, 11 Luglio 2025

L'assessore al bilancio del Comune di Rimini, Juri Magrini, prende posizione contro l’ipotesi avanzata dal Ministro Giorgetti di un nuovo ente centrale per la riscossione dei tributi locali. Una proposta che solleva interrogativi sulla tenuta dell’autonomia finanziaria dei Comuni e sul destino delle risorse locali.

Una proposta che preoccupa i Comuni

«C’è un problema di incapacità dei Comuni di gestirsi la riscossione in casa loro». Con queste parole, durante un’audizione alla Camera dei deputati, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rilanciato l’idea di un organismo nazionale incaricato della riscossione dei tributi locali. La proposta prevede la creazione di un nuovo ente o di una sezione speciale all’interno dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Una dichiarazione che ha suscitato non poche reazioni tra gli amministratori locali. Tra questi, Juri Magrini, assessore al bilancio del Comune di Rimini, che interviene con fermezza: «Dietro l’intento apparente di migliorare l’efficienza del sistema, si nasconde un obiettivo ben diverso: mettere le mani sui bilanci comunali».

Il nodo: autonomia o accentramento?

Secondo Magrini, si tratterebbe di una manovra per riequilibrare le finanze dello Stato a scapito degli enti locali. «Il Governo è in evidente difficoltà sul fronte delle finanze pubbliche – afferma – basti pensare alla recente impennata delle spese per il riarmo».

E aggiunge: «Sembra sempre più pronto a pescare dalle casse dei Comuni per coprire quelle centrali, appesantite anche da numerosi condoni fiscali».

Rimini: risorse usate con responsabilità

Entrando nel merito della gestione locale, Magrini spiega: «A Rimini utilizziamo con attenzione e responsabilità i 45,5 milioni di euro derivanti dall’IMU, destinandoli a opere pubbliche, infrastrutture e servizi essenziali per i cittadini».

Ma cosa accadrà, si chiede, se la riscossione verrà centralizzata? «Chi garantirà che queste risorse restino nei bilanci comunali e non vengano assorbite dalla burocrazia o, peggio, dirottate altrove?».

Il rischio è chiaro: «In uno scenario estremo – ammonisce – queste risorse potrebbero addirittura finire per alimentare spese militari o logiche clientelari sempre meno nascoste».

Anche la TARI sotto osservazione

Non solo IMU. L’assessore punta l’attenzione anche sulla TARI. «Si tratta di altri 45 milioni di euro – spiega – fondamentali per mantenere pulita la città, garantire il decoro urbano e i servizi ambientali».

«Se anche questi fondi dovessero finire sotto il controllo di un ente centrale, quali garanzie avremmo che continuino a finanziare i servizi locali?», chiede Magrini.

La proposta alternativa: investire nei Comuni

Per l’assessore riminese, la strada da seguire è un’altra: «Con 105 Comuni già in dissesto, 266 in pre-dissesto e 123 in difficoltà strutturali, la soluzione non può essere quella di togliere risorse ai territori».

La proposta è chiara: «Servono strumenti informatici condivisi e una vera semplificazione delle procedure. Solo così – conclude – si potrà parlare di efficienza, senza sacrificare l’autonomia dei Comuni sull’altare di un centralismo che rischia di essere solo formale».