Hackathon delle scuole Karis: gli studenti immaginano il futuro post Covid

Martedì, 21 Aprile 2020

La squadra vincitrice della prima edizione La squadra vincitrice della prima edizione

Ragazzi, come immaginate il mondo del futuro? È la domanda che sostiene la seconda edizione di Hack The School, l’hackathon per studenti proposto dalle scuole della Fondazione Karis di Rimini. L’hackathon è una sorta di maratona di idee svolta fra persone che si mettono insieme per arrivare alla definizione di un progetto comune. L’anno scorso agli studenti partecipanti era stato chiesto di pensare a qualcosa di innovativo per la scuola. Quest’anno l’orizzonte si allarga a tutto il mondo che sta cambiando sotto i nostri occhi a causa della pandemia da coronavirus. Quindi non solo come sarà la scuola del futuro, ma come cambieranno le relazioni fra le persone, come sarà lo sport, come muteranno i viaggi e le vacanze. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito, la parola d’ordine è la fantasia, nessun limite all’immaginazione, qualsiasi aspetto della vita può essere affrontato. “Noi adulti – ha osservato Cristian Mannoni, Ceo di Thesi , alla videoconferenza di presentazione dell’evento – rischiamo di pensare al futuro replicando schemi del passato. Voi studenti avete la mente libera per pensare al futuro”. Mannoni fa parte del comitato scientifico, un gruppo di otto persone che insieme ai dirigenti della scuola si è coinvolto in questa avventura.
Un hackathon si svolge normalmente in un luogo fisico, fra persone che si incontrano, parlano, discutono, lavorano insieme. “Stavamo progettando la seconda edizione di Hack The School quando la tragedia del Covid 19 ha colpito tutta l’Europa, a cominciare dalla nostra Italia. – spiega Stefano Casalboni, direttore generale di Fondazione Karis – Abbiamo pensato che non potevamo rinunciare all’iniziativa, seppur scossi per quanto stava accadendo. Siamo infatti profondamente convinti del valore didattico ed educativo dell’evento, che fin dalla sua prima edizione ha dimostrato di sostenere i ragazzi nel loro desiderio di essere protagonisti del loro futuro”.
L’edizione 2020 di Hack The School si svolgerà pertanto completamente online, utilizzando una delle varie piattaforme di call conference e di lavoro a distanza che tutti abbiamo cominciato a conoscere da quando il coronavirus è arrivato a modificare le nostre abitudini. Anche in questo caso il problema, l’impossibilità di un hackathon fisico, è diventato un’opportunità: l’invito a partecipare è stato esteso a tutti gli studenti italiani. “Si annullano le distanze e c’è la possibilità di collaborare con altri ragazzi che vivono lontani da Rimini, spiega Gianluca Metalli, Ceo di Fattor Comune. E infatti fra l’attuale centinaio di iscritti (il numero però è destinato a crescere) ci sono già giovani che abitano in altre città italiane.
“La seconda edizione di Hack The School è una occasione unica per i nostri studenti - afferma Paolo Valentini, Direttore Scolastico di Fondazione Karis. “La situazione imposta dalla pandemia da Covid19 è, infatti, l’occasione per scrivere su una inedita ‘pagina bianca’, contribuendo con le proprie idee e la propria fantasia a dare una forma a quel futuro che, come tutti gli esperti dicono, muterà radicalmente le abitudini, i gusti e relazioni fra ognuno di noi”.
L’appuntamento on online è dal 24 al 26 aprile. “L’hackathon – spiega Diego De Simone, marketing manager di Botika – consiste in 72 ore a disposizione per trasformare un’idea in qualcosa di più concreto. Prima lo si faceva grazie al contato fisico, quest’anno lo si farà usando gli strumenti della tecnologia”. Possono partecipare gli studenti di terza media e delle scuole superiori. Chi si iscrive può già presentare l’idea che vuole sviluppare, chi non ha un’idea propria può unirsi ad una squadra che già ne ha proposta una. L’importante, spiegano gli organizzatori, è lasciarsi guidare dallo stupore e dalla curiosità (ed avere una connessione internet). L’anno scorso le idee potevano avere anche una presentazione fisica, c’è chi ha costruito materialmente un oggetto. Quest’anno si dovranno realizzare presentazioni online, ma la forma è assolutamente libera: un power point, un sito, un video, o altro che possa venire in mente. Gli studenti non sono soli in questo lavoro, potranno contare in ogni momento sulla presenza di un tutor che li aiuterà a sviluppare la loro idea. Una giuria le valuterà e a quella che sarà ritenuta la migliora andrà un premio consistente di buoni da spendere online per un valore di 2.500 euro. Per le idee comunque meritevoli ci sarà anche una sessione autunnale per dare la possibilità di svilupparle ulteriormente.