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Mignani (Forza Italia) sfida le liste civiche di Rimini sui temi concreti

Lunedì, 09 Febbraio 2015

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Mignani (Forza Italia) sfida le liste civiche di Rimini sui temi concreti

 

Ha appena 33 anni ed è già al terzo mandato come presidente dell’Ordine del Farmacisti della Provincia di Rimini. Detto con una battuta, probabilmente si è iscritto all’ordine quando con i calzini corti giocava al piccolo chimico. In politica invece ha esordito nel maggio scorso presentandosi nella lista di Forza Italia alle elezioni vittoriose nel comune di Riccione. E per Giulio Mignani è arrivata un’altra presidenza, quella del consiglio comunale. Non più di una settimana fa il coordinatore regionale Massimo Palmizio lo ha nominato responsabile provinciale del partito, in sostituzione del dimissionato Filippo Giorgetti di Bellaria.

 

Un incarico certo non facile, visto lo stato critico in cui versano i berlusconiani a Rimini: alle ultime elezione regionali una straripante Lega li ha ridotti al rango di partito con percentuali ad una cifra sola.

“Ciò che intendo fare a Rimini è quanto il partito deve fare anche a livello nazionale: tornare a parlare dei temi che interessano la gente. I nostri elettori non sono scomparsi, ci sono ancora, li dobbiamo riconquistare. E lo possiamo fare non parlando di patto del Nazareno o di alchimie politiche che poco interessano ma dei temi con i quali Forza Italia è nata: tasse, imprese, immigrazione, sicurezza. Non a caso la prima iniziativa pubblica del 3 marzo è dedicata alla spiaggia e alla direttiva Bolkestein. Saranno con noi l’europarlamentare Lara Comi e il deputato Ignazio Brignani. Va nella stessa direzione l’incontro che il Club Forza Silvio ha organizzato per mercoledì sera sui problemi dell’aeroporto”.

 

La prima grana importante che dovrà affrontare sono le elezioni del 2016, con Rimini, il capoluogo, che va alle urne. “No, non è il mio primo problema, anche perché le elezioni sono fra più di un anno, nel 2016. Noi siamo pronti a dialogare con tutti, senza subalternità a nessuno. Abbiamo l’ambizione di giocare un ruolo da protagonisti, perché crediamo nella nostra politica. Ho avuto incontri con le varie associazioni che si stanno muovendo a Rimini, così come io invito i rappresentanti delle altre liste civiche a venire ai nostri. Non credo che la formula vincente possa nascere se ci mettiamo a discutere di alleanze o di candidati. Credo che sia più opportuno impegnare questi mesi a discutere dei problemi concreti che vive il territorio, a confrontarci sui temi che interessano la gente, dalle fogne al Trc. Se facciamo questo lavoro, penso che saremmo in grado di realizzare convergenze più concrete e vincenti”.

 

Quindi ha incontrato gli esponenti di Dreamini e di Progetto Rimini: che impressione ne ha ricavato? “Nessuna impressione. Non giudico questa associazioni sulla base delle persone o della caratura politica che vogliono esprimere. Aspetto il confronto sui temi concreti. Non sottovaluto certo l’esperienza delle liste civiche, proprio io che vengo dall’esperienza di Riccione”.

 

Anche perché a Riccione sono risultate fondamentali per costruire un’aggregazione vasta e vincente. “Non si fa una lista civica per andare a pescare i voti dall’altra parte. Anche perché il centrosinistra potrebbe fare la medesima operazione. Le liste civiche sono utili perché riescono a parlare a persone non raggiungibili dai partiti tradizionali. Credo molto in un percorso che nasca dal basso”.

 

Lei avrà anche il compito di riorganizzare Forza Italia, che adesso è ridotta ad un lumicino, non è così? “Non pretenderà che mi dichiari d’accordo. Diciamo che abbiamo molta strada da fare e quindi ci sono margini di miglioramento. Credo molto all’organizzazione del lavoro, dovremo definire ruoli e compiti di ciascuno. Prossimamente la direzione regionale nominerà i portabandiera, si chiamano così, in ogni Comune. Da queste scelte dovrà venire una grossa spinta al rinnovamento. Poi celebreremo il congresso e saremo pronti per la battaglia. Ci aspettiamo molto dal ritorno di Silvio Berlusconi che dall’8 marzo sarà libero di muoversi. Anche un sondaggio di questa mattina conferma che i nostri militanti al 92 per cento riconoscono in lui il leader”.

 

Non dirà che in questi mesi con il Patto del Nazareno Berlusconi non ha comunque fatto politica? “I nostri militanti vogliono un partito che li mobiliti sui temi, non sui giochi di palazzo. Abbiamo bisogno di lui per caricarci, per riavere lo slancio vincente”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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