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Il questore Improta: La criminalità è impresa liquida

Sabato, 22 Aprile 2017

(Rimini) Dalla prossima settimana l’esercito tornerà a presidiare alcuni punti nevralgici della città, dopo la pausa forzata per garantire il necessario supporto alle zone terremotate. L’operazione ‘Strade sicure’ tornerà con pattuglie alla stazione ferroviaria, al tribunale e nei giorni festivi anche in piazza Tre Martiri.
Tutta la riviera, a partire dai ponti delle prossime due settimane, sarà presidiata con discrezione e protetta da eventuali malintenzionati. Uomini in campo e ‘panettoni’ antisfondamento di cemento messi a tagliare la strada ad aspiranti terroristi. I luoghi degli eventi pedonalizzati.
“Stiamo studiano soluzioni per rendere più sicure anche le spiagge nei week end primaverili a venire e durante tutti i giorni nei mesi estivi”. Il questore di Rimini, Maurizio Improta, è da tempo all’opera per garantire alla capitale della riviera romagnola un’estate sicura, lavorando “sette giorni su sette a Rimini”. Sotto la lente i grandi eventi, a partire dal Ralf Bikini di Cattolica, per il quale è stata disposta la chiusura del traffico, passando per Molo street parade e Notte Rosa a Rimini, dove la questura, dopo aver messo in sicurezza le vie del centro storico, sta studiano come pedonalizzare piazzale Fellini e il lungomare.
Già chiesti, in marzo, i rinforzi in vista dell’estate. Si parla, come lo scorso anno, di 115 uomini circa, per garantire non solo le cinque auto in più sul territorio, rispetto alle due stabili (e all’auto gestita in comproprietà con le altre forze dell’ordine). Delle cinque, un’auto sarà fissa su Bellaria, due su Riccione, tre su Rimini. Riapriranno i posti di polizia di Bellaria e Riccione. Nella perla verde si sta lavorando per avere un nuovo punto di appoggio addirittura a piazzale Roma.


Il questore affronterà la stagione forte dei risultati ottenuti nell’ultimo anno rispetto (dati marzo 2016-marzo2017, confrontati con marzo 2015-marzo2016, presentati qualche settimana fa in occasione della festa della polizia). Cresce il numero degli arresti, da 337 a 420 (+19,29%), cala quello dei reati da 26.173 a 23.427 (-10,30%), in particolare se si parla di omicidi colposi, da 15 a 1 (-93,33%), e rapine in esercizi commerciali, da 50 a 30 (-40%).


A non migliorare, nonostante i dati incoraggianti e la presenza di uomini e divise sul territorio, è però la percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Mille i servizi di ordine pubblico effettuati in un anno, tre circa al giorno, tra eventi sportivi, controlli all’aeroporto e non solo.
“Capisco la critica dei cittadini - commenta il questore - ma dico loro di guardare bene Rimini, una città per la quale i residenti hanno un rispetto che in altri posti hanno dimenticato da decenni. Mi dispiace non rilevare mai una considerazione, un commento positivo della maggior presenza degli uomini delle forze dell’ordine per strada. Ma la percezione della sicurezza è anche un dato particolare, che risente della differente sensibilità di ognuno. C’è anche da dire che quando capita qualcosa personalmente, quel fatto significa tutto, diventa un parametro di giudizio assoluto”.


La grande criminalità in Romagna “cerca di fare affari, perchè ha bisogno di investire mettendo a reddito soldi già ripuliti da un pezzo”. L’obiettivo di cosa nostra e camorra è quello di entrare in un circuito sano dell’economia, attraverso imprenditori “contigui” campani o siciliani che “grazie alla disponibilità di liquidi riescono a entrare in affari con imprenditori romagnoli”, in alcuni casi di seconda generazione (e con parentele al sud). Qui, insomma, la mafia parla la lingua locale e “lì dobbiamo essere bravi noi partendo dal buono e studiare a ritroso il movimento dei soldi e delle persone”.
Il questore parla di “impresa liquida”, citanto il sociologo Baumann recentemente scomparso, che consente ai clan insinuarsi attraverso terzi nella vita economica. “Impresa liquida perché non ha una forma facilmente definibile e il nemico non è subito individuabile. Come il terrorismo internazionale: oggi ha una forma, domani ne ha una diversa dove il nemico non è più nemico, ma è amico dell’amico e quindi cambiano le prospettive”.
Qui “la criminalità economica cerca di non farsi vedere, non ci sono fatti di sangue. Si cerca sana competizione economica, ma di sano c’è poco quando sul tavolo si mettono milioni di euro, di cui non tutti possono disporre. Si genera quindi concorrenza sleale”. Il settore privilegiato della criminalità economica è quello “immobiliare (alberghiero, ma anche residenziale)”. La si combatte anche grazie ai nuovi protocolli operativi in materia di cambi societari voluti dal nuovo prefetto, Gabriella Tramonti, “una donna eccezionale, competente, concreta, che sa il fatto suo e che difficilmente può essere presa in contropiede”.


La geografia degli stupefacenti a Rimini vede protagonisti gli albanesi, sovrani dello spaccio di marijuana, hashish e cocaina, “con ottimi contatti con i produttori di droghe sintetiche del nord Europa”. Al dettaglio, lo spaccio diventa appannaggio dei magrebini.
“In materia di prostituzione stiamo verificando la presenza (parliamo di unità, non di centinaia) di prostitute cinesi che hanno permessi di soggiorno rilasciati anche in altre città. Sulla statale ci sono le nigeriane”. Ovviamente con l’aumento della domanda in estate aumenta anche l’offerta. “Il sistema ideato dal Comune di Rimini, quello delle multe da 10mila euro, funziona perché tocca pesantemente le tasche e la dignità dei clienti. Dove si può, per chi non è in regola col permesso di soggiorno, noi procediamo con le espulsioni”. Si lavora, insomma, con gli strumenti che ci sono.


Cerchiamo di seguire tutto. Abbiamo fatto dieci giorni di totale vigilanza per Pasqua ebraica, cerchiamo di garantire un livello di sicurezza (per quello che è possibile) che consenta alla provincia di guadagnarne in termini di considerazione anche all’estero”.
Tra gli obiettivi della questura anche quello di “aumentare la presenza nelle zone dove il degrado è maggiore ed è piu facile per il criminale mimetizzarsi, alberghi chiusi, ex colonie e la stazione, il luogo d’incontro privilegiato. Presidiare la stazione fino alle due di notte significa essere presenti e rovinare il giro ai criminali. Far illuminare le strade e la spiaggia, il comune di Rimini lo sta facendo in modo encomiabile, significa togliere luoghi dove andare a nascondersi (oltre che aiutare noi nelle ricerche)”.


Tornando al terrorismo internazionale, gli strumenti privilegiati sono l’analisi della rete e la condivisione di informazioni a vari livelli tra varie forze. “Cerchiamo di avere un occhio dapertutto, non stiamo ad aspettare che accada l’evento”. Un esempio sono state le funzioni di Pasqua, che hanno visto il vescovo di Rimini quasi sotto scorta. “Una cosa è la prevenzione, l’intelligence, altra cosa sono i presidi, che danno, o che dovrebbero dare, una percezione di sicurezza, al cittadino, creando anche difficoltà al malintenzionato. Il rischio zero, però, come dicono anche i più bravi, non esiste. Nemmeni da noi. Perché se io tolgo la possibilità ad un terrorista di accedere con un mezzo a un viale dove passeggia molta gente, troverà un altro metodo per agire”. In agenda il questore, con prefettura e comune, ha lo studio della sicurezza di piazzale Fellini in occasione dei mesi estivi, “per capire come e quando rendere fruibile alla città quell’area pedonalizzando e creando percorsi alternativi per le auto. Ci stiamo lavorando già dalla fine della scorsa estate. Si avvicinano i mesi in cui andremo incontro alle varie Molo Street, Notte Rosa, situazioni in cui dobbiamo assicurare sicurezza e allo stesso tempo renderci quasi trasparenti. La mia preoccupazione è far sì che la città viva in maniera serena e tranquilla il divertimento e il tempo libero. Penso anche al mercato del mercoledì e del sabato”. Traffico chiuso e uso di navette sono tra le ipotesi allo studio per accedere agli eventi con più afflusso. “Sono tutti strumenti che vanno sperimentati. Prendiamo spunto da quello che accade all’estero, ma dobbiamo vedere se sul nostro territorio funzionano. Bisogna tarare gli strumenti sulla conformazione delle città e sulle abitudini di vita dei cittadini”.


Infine la crisi che “ha cambiato lo stato di necessità, e così aumentano i furti per fame”. E può anche capitare che i poliziotti “a volte paghino la spesa rubata e che i supermercati e il titolare non sporgano denuncia”. Insomma, i tempi cambiano e accade che Javert compri il pane a Jean Valjean.


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