04 12 2012 | Rimini | Bilancio sociale Confindustria, Focchi: Paghiamo sempre più tasse
Rimini | Bilancio sociale Confindustria, Focchi: Paghiamo sempre più tasse (+12,23%)
“L’Impresa è uno dei pochi strumenti della Società, inventati fino ad oggi, che è in grado di creare ricchezza e distribuirla a tutti i cittadini. Ed è dall’impresa che bisogna ripartire”. Non ha dubbi Maurizio Focchi, presidente di Confindustria Rimini, presentando il bilancio sociale di sistema del 2011.
E i dubbi non ci sono nemmeno quando il suo discorso tocca la nota dolente delle tasse che le imprese “hanno continuato a pagare”, “anche se obiettivamente sono troppe tanto da farne vacillare la loro stessa sopravvivenza, visto che il ‘total tax rate’ supera ormai il 68,5 per cento”.
Oggi al centro congressi Sgr il presidente con il vice Ivanhoe Lo Bello, Guido Caselli dirigente del centro studi di Unioncamere regionale e Luigi Vergallo dell’Università di Milano, hanno presentato il bilancio sociale e il bilancio aggregato.
L’aggregato riguarda 32 imprese (due in più rispetto l’edizione precedente) per un fatturato totale di 1.970 milioni di euro. E hanno pagato, nel 2011 alle casse dello Stato circa 2 milioni di euro ciascuna per un totale di 60 milioni di tasse. “Non è più tempo di contrapporre grandi privilegi a piccoli privilegi, ma anzi è necessario riconoscere finalmente che è il mercato a creare lavoro e solo così si potranno superare le disuguaglianze”, ha aggiunto Focchi al proposito.
4° BILANCIO SOCIALE AGGREGATO DELLE IMPRESE ASSOCIATE A CONFINDUSTRIA RIMINI
Le imprese che hanno partecipato per il 2011 sono 32 rispetto alle 30 dell’edizione 2010 con un ricambio di 6 nuove aziende. Le 32 aziende contano 6.896 dipendenti e sono sempre più strutturate, oltre la metà del campione è certificato secondo le Iso 9001.
Dimensione economica: nonostante la difficile congiuntura i risultati 2011 sono migliorati, il valore aggiunto globale netto 2011 evidenzia un incremento di oltre il 10 per cento rispetto all’esercizio precedente.
Al personale va il 69,5 per cento del valore aggiunto globale.
La remunerazione del personale è in aumento rispetto al 2010 del 7,5 per cento. Se si fa un’estrapolazione lineare (naturalmente senza dare ad essa una patente di scientificità, ma solo come valore approssimativo) il valore aggiunto dato alla remunerazione del personale, tenendo conto che nel 2011 le imprese iscritte all’Associazione avevano alle dipendenze 19.744 persone, sarebbe stato di circa 1 miliardo di Euro. Inoltre, se dividiamo il Valore Aggiunto distribuito per il numero di dipendenti e lo moltiplichiamo sempre per il numero dei dipendenti inquadrati dalla totalità delle nostre imprese associate, il valore aggiunto distribuito dalle imprese raggiungerebbe quasi 1,5 miliardi di euro.
Remunerazione del capitale di credito: con riferimento alle variazioni maggiormente rilevanti tra l’esercizio 2011 e il precedente, si evidenzia come l’incremento della remunerazione del capitale di credito (+30.51 per cento) abbia origine, oltre che dall’incremento degli spread, anche dall’aumento dell’indebitamento sia a breve che a medio-lungo termine motivato dalla necessità di fare maggior ricorso a finanziatori esterni per poter perseguire il trend d’investimenti pianificato.
L’incremento di questo dato oltre ad indicare un certo aumento degli interessi passivi, indica comunque che nel 2011 esisteva una certa disponibilità di credito seppur già allora ci lamentavamo per il credit crunch. Ciò consente di fare una riflessione sull’attualità per sottolineare la drammaticità della restrizione del credito che è ben rappresentata dai dati Banca d’Italia che hanno fatto registrare un calo degli impieghi verso le imprese della Provincia di Rimini di oltre 687 milioni di Euro tra luglio 2011 e luglio 2012 (-11,2 per cento).
La Remunerazione della pubblica amministrazione, le tasse pagate, sono cresciute del +12,23 per cento.
Nel 2011 le 32 aziende hanno versato all’erario in termini assoluti quasi 60 milioni di euro con una media ad azienda di 2 milioni di euro.
Inoltre se se si sommano i valori 2011 della remunerazione del capitale di credito, dei dividendi e della remunerazione d’Impresa (che costituiscono di fatto l’utile d’Impresa), le tasse rappresentano ben il 56 per cento del totale.
Questi dati sfatano l’opinione che le imprese, specialmente quelle grandi, non paghino le tasse.
Risorse umane: È confermata la netta prevalenza dei collaboratori di sesso maschile, principalmente ascrivibile all’attività produttiva intrapresa dalle aziende di dimensioni maggiormente rilevanti che hanno aderito. L’87 per cento dei dipendenti è assunto con contratto a tempo indeterminato, percentuale in aumento rispetto al 2010 (85,8 per cento).
Le aziende aderenti al progetto operano nel rispetto della Legge 68/1999 che disciplina l’inserimento e l’integrazione nel mondo lavorativo dei diversamente abili attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. In aumento le ore di formazione (+5,41 per cento).
Spese ed investimenti per salute e sicurezza. Cresce l’attenzione al miglioramento della qualità della vita dei dipendenti. Le Spese correnti in questo ambito sono aumentate del 37,67 per cento. Impegno confermato anche dal calo del numero degli infortuni (-4,45 per cento).
Credito: la difficoltà a reperire credito porta le imprese a rivolgersi alle banche che glielo forniscono indipendentemente dalla territorialità.
Sostegni e contributi per la collettività e dimensione ambientale: L’incremento delle risorse finanziarie dedicate è del + 11,64 per cento. In aumento, rispetto al 2010, le spese correnti in tema di miglioramento delle performance e di riduzione degli impatti ambientali (15 milioni e 644 mila euro investiti per l’ambiente nel 2011 contri i 15 milioni e 519 mila del 2010).
5° BILANCIO SOCIALE DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA RIMINI
Il Valore aggiunto è aumentato del +8,9 per cento sul 2010 (3.296.000 del 2011 rispetto 3.027.000 del 2010). Quindi nonostante la congiuntura, le erogazioni rimangono intorno ai massimi livelli.
Di questi 183 mila euro sono riservati a sostegni e contributi per la collettività.
La remunerazione della Pubblica Amministrazione (le tasse) aumenta rispetto all’anno passato.
Risorse umane: ancora netta la presenza femminile (72,3 per cento). In generale la tipologia di contratto più utilizzata per Confindustria è a tempo indeterminato (il 100 per cento).
Il personale laureato rappresenta il 64 per cento.
Formazione: rimane una delle principali missioni del Sistema Confindustria. Si evidenzia una variazione percentuale 2011 sul 2010 per i numeri di corsi pari al +32,7 per cento, sui partecipanti +6,7 per cento, sulle ore +42,4 per cento.
Dimensione sociale: in presenza di una crisi economica riacutizzata, pur a fronte degli sforzi dedicati allo sviluppo associativo e all’attenzione e cura delle esigenze delle aziende associate, nell’esercizio in esame si è assistito ad una diminuzione delle medesime in valore assoluto, in parte tuttavia mitigata da una riduzione molto esigua dei dipendenti che ad esse fanno capo (2011 475 aziende - 2010 489 aziende). Il calo percentuale del numero dei dipendenti inquadrati dalle imprese associate tra il 2010 e il 2011 è solo del -0,15 per cento (19.744 dipendenti 2011 e 19.774 dipendenti nel 2010).
Comunità, Territorio e ambiente: continua l’impegno in favore della Comunità, del Territorio e dell’ambiente che nel complesso il Sistema Confindustria Rimini ha devoluto nel sostegno e contributi per la collettività nel 2011, 183 mila di Euro. Nello specifico, per la promozione culturale ed artistica, il Sistema ha offerto il proprio contributo ad alcune Istituzioni di Rimini devolvendo nel 2011 78.805 euro in quest’ambito. Fra queste Sagra Musicale Malatestiana, Centro Pio Manzù, Rimini il Capodanno più lungo del mondo. Inoltre, 90.567 euro sono andate al sostegno di Uni.Rimini, Nuove Idee Nuove Imprese e Progetto Leonardo Genius II e altre attività rivolte alla formazione.
Il Sistema Confindustria Rimini, infine, ha offerto il proprio sostegno anche ad organizzazioni attive nell’ambito della solidarietà sociale e della sanità devolvendo Euro 14.070 nel 2011. Fra queste attività c’è il sostegno all’Associazione Figli del Mondo e la partecipazione e il sostegno alle attività dell’Associazione “Io Non Tremo”.
04 12 2012 | Rimini | Spiagge, il Pd contro la proroga concessioni
Rimini | Spiagge, il Pd contro la proroga concessioni
“La mini-proroga di 5 anni introdotta in commissione Industria al senato riformulando l'emendamento al decreto sviluppo è un errore, perché non scioglie il nodo delle concessioni, anzi: blocca gli investimenti e non risolve i problemi delle imprese”. Il Pd riminese, attraverso il segretario provinciale Emma Petitti allarga la distanza dai balneari che hanno ottenuto oggi a palazzo Madama un piccolo risultato, se paragonato alla richiesta ben più lauta di una proroga di 30 anni.
“Ribadiamo che il governo – spiega il segretario Petitti – deve decidere se intende esercitare la delega prevista nella legge comunitaria 2010 e concertare in tempi rapidi con la Commissione europea i termini ed i limiti di applicazione della Direttiva Bolkestein per le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo. Se invece l'esecutivo intende lasciare il riordino della materia al prossimo governo, il Parlamento deve posticipare la scadenza della delega non oltre la fine del 2013, per dare la possibilità al futuro esecutivo di definire le nuove norme e consentire l'approvazione delle leggi regionali nel rispetto dei tempi”.
Rimini territorio sismico: le macerie rivelano, sisma e archeologi
Rimini territorio sismico: le macerie rivelano
Mercoledì 5 dicembre, Museo della città, ore 10 inaugurazione della mostra
Rimini territorio sismico: le macerie rivelano, sisma e archeologia
Mostra documentaria
Venerdì 7 dicembre ore 10-19
Museo della città, Sala del Giudizio
Convegno di studi
Vulnerabilità sismica e territori a confronto
Immagini del post terremoto a Rimini si possono trovare al link:
http://riminisparita.info/galleria-fotografica/?fbasid=415121885197807
04 12 2012 | Rimini | Questura a rischio. Fronte bipartisan contro i tecnici
Rimini | Questura a rischio. Schierato fronte bipartisan contro i tecnici
Parla di “omicidio esemplare”, uno di “quelli che avvengono in silenzio”, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, riferendosi alla sempre più vicina soppressione della Questura, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal prefetto Claudio Palomba. Il problema della gestione della sicurezza nel futuro per Rimini diventa serio e reale. Più volte denunciato da parte della istituzioni locali. “Nel caso in cui questo Governo, irresponsabile e cieco nel confondere riformismo e veri e propri killeraggi territoriali, andasse sino in fondo nell’attuare senza alcun confronto di merito questo proposito, eccome se cambieranno (in peggio) vita e abitudini dei riminesi”.
“Mi rivolgo al Parlamento, alle forze sociali e politiche, anche al partito nel quale milito, il Pd, affinché non continuino a sottostimare, e così facendo assecondare provvedimenti devastanti nei confronti di un territorio che ha dato e dà tanto, ma fatica ancora ad assumere il ruolo e il peso che gli competono”, conclude il sindaco. “L’allarme del Prefetto Palomba, oltre che condivisibile sino alle virgole, oggi assume venature di disperazione, cui tutti dovremmo responsabilmente sintonizzarci. Ma non sono sicuro che ciò accada. L’esperienza degli ultimi mesi lascia infatti più di un dubbio”.
Contro l’eventualità della soppressione della Questura si è levato un unanime coro bipartisan di condanna.
“Di fronte a un governo che affronta il riordino in maniera contabilistica difendiamo la specificità e i numeri del territorio riminese, fatto di 17 milioni di presenze, di un sistema sociale, economico e turistico su cui in questi anni abbiamo investito rendendolo un'eccellenza”, dice Emma Petitti, segretario provinciale del Pd. “Chiediamo una riforma vera e profonda delle autonomie locali che superi i limiti dell'impianto delineato dal Governo con la legge attuale e porti a una riorganizzazione funzionale seria dello Stato, che vada di pari passo con il riordino degli enti locali”.
Da parte del Pdl arriva il commento del consigliere regionale Marco Lombardi. “Questi professori al governo, non possono da un lato spingersi fino al limite della costituzionalità per proporre una riforma innovativa anche se inutile delle province e poi rimanere ancorati al conservatorismo di un vecchio regio decreto per legare la Questura e la Prefettura al capoluogo”.
Secondo Lombardi, se “il governo vuole veramente essere innovativo e ‘tecnico’ deve considerare attentamente e con i numeri alla mano, dove c’è più necessita di sicurezza e conseguentemente rivedere la distribuzione sul territorio di uomini e presidi in base alle effettive esigenze. In caso contrario, avremmo la prova provata che la questione del riordino delle Province è una bufala mediatica che Monti ha voluto proporre per vendere fumo, mentre metteva le mani nelle tasche degli italiani”.
Il politico pidiellino conclude confermando un impegno oltre gli schieramenti per “offrire sicurezza ai cittadini della attuale provincia di Rimini ed ai milioni di nostri ospiti”. Questo “ci interessa eccome e quindi saremo al fianco del prefetto e del presidente Vitali per difendere le nostre giuste ragioni”.
04 12 2012 | Spiaggia, concessioni: proroga di 5 anni per commissione industria
Spiaggia, concessioni: proroga di 5 anni
Proroga di cinque anni per le concessioni demaniali sui litorali del bel Paese. Nonostante la bocciatura della Commissione europea e il malviso del governo italiano, la commissione industria del Senato (dopo aver ritirato la proposta ben più larga di spostare il limite dal 2015 al 2045, per una maxi proroga di 30 anni) ha votato all’unanimità la mini proroga di cinque anni, dal 2015 al 2020, su suggerimento dalla commissione bilancio. L’ipotesi è stata valutata più compatibile con una futura mediazione del governo nazionale con l’Europa, che seguendo la direttiva Bolkestein prevede di mettere all’asta le concessioni demaniali nel 2016.
Il governo ha fatto arrivare a palazzo Madama stamani voce della sua contrarietà anche sull’ipotesi di miniproroga, che ha incassato il parere positivo di Federconsumatori, secondo sui soluzione ottimale resterebbe andare a gara il più presto possibile, e quello negativo di Confesercenti, promotori sociali dell’emendamento bipartisan per la maxi proroga. “Il comportamento del governo è inqualificabile”, spiega il vicepresidente nazionale Riccardo Vincenzi. “E’ ormai del tutto evidente che questo governo ha stretto accordi in sede europea esclusivamente per favorire i grandi gruppi a scapito delle piccole e medie imprese”. Secondo Riccardo Vincenzi, è “impensabile” che quanto “sarà concesso a Spagna, Croazia e Portogallo non possa essere riconosciuto all’Italia", riferendosi a proroghe più consistenti.
04 12 2012 | Sergio Zavoli ferito e rapinato nella villa romana
Zavoli ferito e rapinato nella villa romana
Rapina in villa la notte scorsa a Monte Porzio Catone, nella residenza del giornalista Sergio Zavoli. Cinque persone armate di pistola sono entrate nella villa del giornalista, alle porte della Capitale, forzando una porta secondaria. I banditi hanno immobilizzato due domestici ed hanno picchiato lo stesso Zavoli. Successivamente è stata smurata la cassaforte e i malviventi sono poi fuggiti con il bottino. Zavoli è stato medicato al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Frascati. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Frascati e dei Ris. (Agi)
04 12 2012 | Rimini | Balneari, maxiproroga stoppata da commissione bilancio in Senato
Rimini | Balneari, maxiproroga stoppata da commissione bilancio in Senato
Dopo il rinvio di ieri in commissione industria, oggi il parere di “contrarietà semplice” della commissione bilancio del Senato, che ha bocciato di fatto la proroga delle concessioni demaniali sulle spiagge per 30 anni. Trent’anni sono troppi, non solo per le associazioni ambientaliste. Al massimo si potrà discutere su cinque e non oltre anni di proroga. Fino al 2020 e poi basta. Sull’emendamento, che porta a palazzo Madama la richiesta degli operatori balneari, pesano anche il parere sfavorevole del governo italiano, della Commissione europea e di varie voci, dal Legambiente al Wwf, dal Touring club al sindaco di Rimini.
Nel pomeriggio la commissione industria dovrà quindi decidere se appoggiare i balneari approvando l’emendamento tout court, oppure darci un taglio secondo quanto auspicato dal governo o ancora se cercare una mediazione sulla proroga a 5 anni. Poi il decreto sviluppo approderà in aula.
04 12 2012 | Rimini | Fiabilandia, lavoratori ancora a Rischio. Cgil: Azienda indisponibile a patti precisi
Fiabilandia, lavoratori ancora a Rischio. Cgil: Azienda indisponibile a patti precisi
Fiabilandia, incontro “senza sintesi” tra le parti in Provincia il 30 novembre. Non è scongiurato il licenziamento collettivo per i dipendenti del parco tematico. All’incontro Filcams Cgil assieme Fisascat Cisl hanno “rinnovato all'azienda – spiega Mirco Botteghi di Cgil – l'invito a ritirare la procedura di licenziamento collettivo in quanto si ritengono i fissi indispensabili, inquadrando l'attuale situazione anche nelle prospettive occupazionali per le prossime stagioni”. Perseverando con le attuali politiche, secondo i sindacati, “Fiabilandia vedrà ridursi la forza lavoro stagionale a meno della metà rispetto al 2012, inoltre chi lavorerà non raggiungerà alcun requisito per l'accesso ad Aspi o MiniAspi”. Da qui “l'invito a rivedere le posizioni dell'azienda per quanto riguarda la durata della stagione e l'orario di apertura”.
Da parte loro gli stagionali del parco “in un'ottica di solidarietà, sarebbero stati disponibili a lavorare part time piuttosto che lasciare dei colleghi a casa”. Invece, “la sostanziale indisponibilità a sottoscrivere patti precisi in tal senso, a tutela di fissi e stagionali, ed a rifiutare l'utilizzo massiccio del part time nella stagione estiva ha comportato il non raggiungimento di una sintesi nell'incontro tenutosi in Provincia”. Ultimo tentativo di rappresentanza e sindacati per salvare i lavoratori fissi e stagionali l’incontro fissato al 14 dicembre.
04 12 2012 | Casteldelci, arrestato sindaco per violenza sessuale su minore
Casteldelci, arrestato sindaco per violenza sessuale su minore
E’ ai domiciliari dalla tarda serata di ieri sera il sindaco di Casteldelci. L’accusa è di violenza sessuale aggravata, ai danni di una minore di cui ha abusato per dieci anni, e di detenzione di materiale pedopornografico. Ad eseguire l’arresto i carabinieri di Novafeltria e Pennabilli, su ordinanza emessa dal gip di Bologna, Andrea Santucci, su richiesta del pm Simone Purgato della Direzione distrettuale antimafia di Bologna.
L’indagine dei carabinieri, Aurora, è partita in agosto da voci sui presunti abusi da parte dell'arrestato su una quindicenne. La ricostruzione dei militari parla di una storia che va avanti dal 2002 cioè da quando Aurora, ovviamente il nome è di fantasia, ha poco più di quattro anni. La bimba, poi ragazza, sarebbe stata costretta a subire atti sessuali per lo più in casa dell'arrestato, qualche volta all’aperto. Per dieci anni, fino alla scorsa primavera, a cui si fa risalire l’ultimo episodio.
Le indagine in un primo momento coordinate dal pm Marino Cerioni della Procura di Rimini sono passate in un secondo momento alla dda, quando cioè è emersa anche l’ipotesi di detenzione di materiale pedopornografico. In questi quattro mesi è stata sentita in modalità protetta la vittima da cui è emersa la ricostruzione dei fatti. Sono stati poi perquisiti gli uffici del sindaco in Comune e la sua abitazione. A inizio settembre il sequestro di cellulari, pc, pen drive, lettori cd rom, dvd ed altri supporti e materiali informatici di proprietà dell'arrestato, che oltre ai domiciliari, adesso non potrà più comunicare, nemmeno per telefono, nemmeno su internet, con persone di età minore degli anni 18 e, per sei mesi, con i familiari della vittima.
GIORNALAIO 04.12.2012
Politiche: il Pd vuole le primarie per scegliere i candidati, i grillini le stanno facendo. Provincione: a Rimini né capoluogo, né questura, né prefettura. Spiagge: proroga trentennale congelata da Ue
Provincia unita: senza capoluogo né prefettura né questura
“SI TORNA al passato. Anni e anni di battaglia per ottenere l’autonomia da Forlì-Cesena, e ora Rimini tornerà a essere «in provincia di Forlì». Si perché il capoluogo, con molta probabilità, non sarà Ravenna, come sembrava naturale stando al testo di legge della spending review (che indicava nella città più popolosa tra quelle del nuovo territorio provinciale il capoluogo designato), bensì Forlì. A rivelarlo è lo stesso presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. «Forlì ha tutte le carte in regola per diventare capoluogo. Questo grazie a un emendamento bipartisan in cui si stabilisce che il capoluogo è quello espresso dalla provincia più popolosa». Rimini è tagliata fuori in partenza con 332.070 abitanti (secondo i dati più aggiornati). Forlì in questo modo batte Ravenna per soli 4mila abitanti, in virtù dei suoi 398.332 residenti contro i 394.464 della provincia ravennate. «Torniamo all’antico»”, è il commento del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, ilRestodelCarlino (p.3).
E’ quello legato alla sicurezza il vero problema. “Se la riorganizzazione della sicurezza non si sgancia dal riferimento provinciale, Rimini potrà avere al massimo un presidio territoriale. Di certo non sufficiente perché non avrà le disponibilità attualmente presenti tra prefettura e questura. Quindi sarà sempre una sub-struttura di Ravenna che prima di compiere qualsiasi passo dovrà chiedere se può muoversi. Per non parlare di tutti i servizi che saranno trasferiti con la prefettura. Quanto costerà tutto questo ai cittadini? Per risparmiare poi quanto? Oggi dicono cinque milioni. Praticamente nulla, dato che a livello centrale non hanno voluto tagliare un centesimo”, NuovoQuotidiano (p.7).
“Il rappresentante locale del Governo ha parole dure contro l’esecutivo tecnico: “Questa riorganizzazione assimila le Province alle strutture di sicurezza sul territorio, ritengo sia un provvedimento anticostituzionale - arriva a dire -. Ci sono Province da 1,8 milioni di abitanti, o 1,2 come sarà quella di Romagna, che si ritrovano con una Prefettura e una Questura come quelle da 200mila abitanti, penso a Belluno e Sondrio ad esempio. Ma tutto ciò risponde ai principi di buon andamento organizzativo? Quasi 2 milioni di abitanti equivalgono a 200mila?” si chiede Palomba esterrefatto”, LaVocediRomagna (p.16).
“«Sono presidente del sindacato prefettizio e ho incontrato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri la scorsa settimana: ho spiegato che quello che stanno facendo viola l’arti - colo 97 della Costituzione». In che modo? «L’articolo recita: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione ”. Se si riorganizzano così i presìdi in base al riordino del territorio, nulla è assicurato». Il ministro, che a Rimini aveva dato precise rassicurazioni, cosa ha detto? «Andranno avanti»”, dice il prefetto al CorriereRomagna (p.5).
Spiagge
Il portavoce del commissario europeo per il mercato unico, rispondendo all’Ansa, ha detto che una eventuale proroga di 30 anni per le concessioni demaniali in Italia sarebbe incompatibile con il diritto comunitario.
“Gli operatori di spiaggia non si scompongono: «Non ci sorprende — commenta Riccardo Santoni, coordinatore regionale Fiba Confesercenti, ieri a Rimini per l’assemblea degli operatori di spiaggia su Bolkestein e proroga trentennale — l’ennesima sortita del portavoce De Rynck. Ogni volta che dall’Italia arriva una proposta, questi signori ci stangano. Ma stavolta c’è la novità delle concessioni di 75 anni senza bando alla Spagna, sulle quale la Commissario alla Giustizia Viviane Reding ha dato parere positivo: non potranno non tenerne conto anche riguardo all’Italia. Dovranno raccordarsi tra loro. Attendiamo che il governo italiano formuli una proposta, e sentiamo cosa dirà l’Unione europea, non uno dei portavoce. E non credo che l’Ue potrà fare due pesi e due misure tra Spagna e Italia»”, ilCarlino (p.6).
Arrabbiato il parlamentare Sergio Pizzolante. “L’Ue non ha capito nulla. Non si tratta di un rinnovo ma di una proroga, non c'e' alcun automatismo. L'Italia ha diritto di tutelare 30.000 imprese ed un intero comparto economico. Il comportamento dei burocrati europei, difforme rispetto alla Spagna, è inaccettabile. Il Parlamento italiano deve reagire e il Governo deve muoversi”, NQ (p.11).
In Senato la commissione industria rinvia il voto dell’emendamento. “La seconda doccia fredda per i balneari arriva in tarda serata, quando l’emendamento si blocca in commissione al Senato. “«I senatori stanno discutendo - fa sapere in tarda serata Vidmer Mercatali, senatore del Pd ed ex sindaco di Ravenna - se c’è un’alternativa alla proroga automatica, perché così si rischia l’infrazione. L’emendamento spiagge è stato accantonato, se ne discuterà domani (oggi, ndr). Spero che il Governo faccia una proposta, lasciare ancora i bagnini nell’incertezza sarebbe una vergogna». Il rischio, comunque, è che l’emendamento non passi, vista la contrarietà del Governo”, LaVoce (p.13).
Contro l’emendamento non solo Ue, ambientalisti e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che ieri su LaStampa ha paragonato la vicenda a quella delle quote latte. “«Non siamo mai stati (forse, ndr) vicini a una soluzione come ora» ma le esternazioni del sindaco Gnassi non sono piaciute affatto. Tanto che i balneari di Fiba Confesercenti, riuniti in assemblea ieri mattina al Centro congressi Sgr (prima di conoscere la presa di posizione dell’Europa), sono pronti a un ’azione forte. «Anche a scendere in piazza contro il primo cittadino» tuona Ezio Filipucci presidente dei Ristobar di spiaggia di Riccione”, Corriere (p.3).
Pd, primarie per i candidati alle Camere
“INDIETRO dalle primarie non si torna, insomma. La Petitti ieri lo ha promesso: «Se si andrà a votare alle politiche con il porcellum, non ci sono discussioni. Faremo le primarie per scegliere qui i candidati per Camera e Senato». Una prima ‘svolta’ a Rimini c’era già stata a dire il vero quattro anni fa. Nelle politiche del 2008 la candidatura di Elisa Marchioni fu scelta da una consultazione nei circoli del Pd. La stessa consultazione che impedì a Giuseppe Chicchi e a Ermanno Vichi di ricandidarsi, rispettivamente, per Camera e Senato, dopo soli due anni di mandato. La Marchioni, in caso di primarie, è pronta a ricandidarsi. Ma stavolta dovrà vedersela con alcuni ‘pezzi da novanta’ del partito. Il primo in cima alla lista è Alberto Ravaioli, che sembrava papabile anche per il Senato. Ma Sergio Zavoli ha già dichiarato di essere pronto a ricandidarsi. L’ex sindaco di Rimini non è solo nella lista dei possibili candidati. Non è un mistero come da tempo l’assessore ai Lavori pubblici di Rimini, Roberto Biagini, e il capogruppo del Pd in Provincia, Lino Gobbi, stiano scalpitando per poter correre anche loro al parlamento. Dalla zona sud molti premono invece per candidare alla Camera l’ex sindaco di Riccione, Daniele Imola. Lui e Ravaioli, al momento, sembrano quelli probabili. Stefano Vitali invece ha già fatto chiarezza: lui non ha alcuna intenzione di correre per il parlamento anche se il Pd gliel’ha chiesto”, ilCarlino (p.4).
“Davvero le primarie di domenica 25 novembre e domenica 2 dicembre rappresentano un contributo decisivo - oltre il partito, oltre le elezioni della prossima primavera, oltre i propri interessi di consenso - al lento riavvicinamento tra comunità e politica. Alla luce di tutto questo, sarebbe a mio avviso un errore fermare il processo, tanto più se pessimisticamente incerti sul definitivo accontamento di una legge elettorale, causa prima dei guasti della politica e subiti giustamente dalla cattiva politica. Occorre che il Pd continui nella sua marcia verso la modernità e il coinvolgimento ampio, responsabile e diffuso. A mio parere, esprime un’istanza legittima e giusta chi avanza la richiesta di primarie sui territori per i candidati Pd al Parlamento”, scrive al Corriere (p.10) l’assessore provinciale Fabio Galli.
Intanto anche il Mov serra i ranghi. “Guai a chiamarle primarie. Sono parlamentarie. Si fanno esclusivamente online e servono a scegliere chi rappresenterà il popolo del Movimento cinque stelle nelle aule del potere a Roma. Sono partite ieri e si chiuderanno giovedì”, NQ (p.8).
Tutte le facce sono sul Corriere (p.11). “Ecco quindi arrivati alla lista finale, che vede per la Camera Francesco Costantini, Tommaso della Motta, Marco Torri Giulia Sarti. Mentre per il Senato ci sono Marco Affronte,Vincenzo Cicchetti, Fausto Battistel, Fabrizio Girometti, Mirco Conti, Erwin Feduzi, Marco Fonti, Massimo Manduchi, Stefano Monti, Patrizia Panigali, Stefano Francesco Piva, Antonio Scarponi. La votazione per scegliere i candidati oggi sarà dalle 10 alle 21, domani dalle 10 alle 17, giovedì dalle 10 alle 20. Non tutti potranno farlo, perché anche i grillini, come detto da Bersani per le primarie del Pd, non intendono trasformare le votazioni in un porto di mare. Le regole precise sono arrivate dallo staff di Beppe Grillo”.
Spigolature. “Votanti complessivi in calo (19.761), ma nell’occasione quelli di Bersani sono aumentati di 1.387 unità, cioè un 4,5% in più della sua base di partenza. Specularmente, con 512 suffragi in meno, Renzi ha perso il 4,5% dei suoi elettori del primo turno”, LaVoce (p.15).