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Caro Direttore,
è in approvazione in questi giorni il Programma regionale delle Attività produttive 2012-2015 che mette a disposizione 180 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo percorso di sviluppo economico e territoriale.


L’obiettivo è collocare la nostra Regione all’interno della strategia di Europa 2020 dando piena attuazione al “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” sottoscritto, dall’intera società regionale, promuovendo un sistema dinamico, aperto e competitivo fondato sull’uso più efficiente delle risorse, sulla circolazione di conoscenza, creatività e innovazione, per assicurare nuova occupazione e qualità del lavoro.


Durante la discussione in Commissione assembleare, assieme ad altri colleghi, ho insistito sulla necessità di valorizzare maggiormente, all’interno del Programma, il tema della responsabilità sociale d’impresa (RSI), come cardine del nuovo modello di sviluppo. Valutazioni accolte da un emendamento dell’Assessore Muzzarelli che afferma testualmente la necessità di sostenere “il principio e la prassi della responsabilità sociale d’impresa, la quale non è da considerare solo come un obiettivo specifico di un pur importante programma operativo, ma è una condizione essenziale per lo sviluppo di un’economia sana e innovativa”.


Responsabilità sociale d’impresa, quindi, come paradigma socio-economico, ossia un nuovo modello di relazioni nel mercato tra le diverse forze presenti e un nuovo sistema di valutazione delle stesse.
Un concetto molto più ampio rispetto a quello di etica dell’impresa, con il quale si intendono quelle regole di comportamento che l’azienda adotta per garantire il rispetto delle leggi, e quei valori che l’azienda stessa definisce come requisiti comportamentali e decisionali rispetto alla propria identità e cultura. Un approccio prettamente normativo, che si basa sull’esplicitazione di un codice etico e delle procedure di controllo ad esso collegate, quali, ad esempio, il bilancio sociale o le varie certificazioni.


Il concetto di responsabilità sociale va, invece, oltre il problema di un’equa redistribuzione del valore aggiunto fra gli stakeholder dell’impresa e affronta il cuore del problema, che è come viene prodotto il valore e come vengono impiegate le risorse collettive (lavoratori, capitali, materie prime, ...), in modo tale da ridistribuire equamente costi e benefici.


Del resto, anche al cittadino consumatore non basta più il solo rapporto qualità-prezzo; vuole sì consumare, ma farlo in modo critico; vuole sapere come quel certo bene è stato prodotto e se nel corso della sua produzione l’impresa ha, ad esempio, violato i diritti fondamentali della persona che lavora, oppure ha inquinato l’ambiente.


Un’impresa può dunque impegnarsi in attività di sponsorizzazione o addirittura di filantropia e, ciononostante, non essere socialmente responsabile. Il fatto è che, mentre la logica della filantropia d’impresa è quella della concessione oppure della compassione, la RSI poggia sul principio della pari dignità di tutti i soggetti coinvolti nell’attività aziendale ai fini della costruzione e realizzazione del progetto imprenditoriale. Richiede, pertanto, un cambiamento di atteggiamento e un nuovo modo di concepire la produzione, che lascia ampio spazio alla creatività di ciascuno, piuttosto che una rigida formalizzazione.


All’impresa è richiesto di diventare “sociale” nella normalità della sua attività economica, dimostrando che efficienza ed efficacia possono procedere di pari passo; anzi che l’impresa riesce tanto più agevolmente a restare a lungo sul mercato, quanto più riesce ad assecondare obiettivi plurimi, non limitati al solo profitto. Del resto già lo stesso Henry Ford, in un’intervista del 1919, dichiarava: “Un’impresa che fa null’altro che soldi è un’impresa veramente modesta”.


È la visione del rapporto mercato-società tipica dell’economia civile, che ci aiuta a superare la vecchia concezione secondo cui al mercato è richiesta la creazione di ricchezza; la solidarietà e la reciprocità, invece, operano solo successivamente per la suddivisione della “torta” e l’assegnazione delle “fette” agli individui.


Nella stagione della globalizzazione questa logica dei “due tempi” (prima le imprese producono, e poi lo Stato si occupa del sociale) non funziona più, perché è venuto meno il nesso stretto tra ricchezza e territorio, su cui è stato costruito il nostro sistema di welfare occidentale.
I principi “altri” dal profitto e dallo scambio strumentale possono e devono, invece, trovare posto dentro (né a lato, né prima, né dopo) l’attività economica, per un nuovo sviluppo del nostro capitale territoriale.


Damiano Zoffoli
Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna

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RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO CANALE, LA PROPOSTA DI NICOLA MARCELLO (PDL)


Un anello pedonale che da piazza Tre Martiri porti al ponte di Tiberio, quindi al porto canale fino al lungo mare da dove, raggiungendo Piazzale Kenney, attraverso Parco Cervi (già largamente usato per raggiungere le spiagge dalla città) ci si ritrova di fronte al maestoso Arco di Augusto e quindi di nuovo in piazza Tre Martiri.
Bello, ma come?


L’area del porto canale che va dal ponte di Tiberio al ponte della Resistenza è, da anni, in uno stato di costante degrado a causa di diversi fattori ambientali e sociali”, spiega il consigliere comunale del Pdl, Nicola Marcello, che ha presentato al sindaco e alla giunta una proposta deliberativa per la riqualificazione dell’agonizzante porto canale. “Lasciar morire così questa parte importante della città è un vero e proprio delitto”.


Da un lato le banchine troppo basse, “frutto di un inadeguato progetto” e soggette a continui allagamenti con l’alta marea, dall’altro l’abbandono dell’intera zona, hanno contribuito a scoraggiare l’accesso di cittadini e turisti e a lasciare questo luogo in balia di senzatetto talvolta anche poco raccomandabili.


Attualmente gli unici fruitori del porto canale, i proprietari delle piccole imbarcazioni, sono quindi “a subire da anni furti e atti vandalici fino talvolta, all’affondamento della propria imbarcazione o l’ occupazione di essa per trascorrerci la notte”.
E invece il porto canale è una vera ricchezza. Il collegamento naturale tra due parti della città, centro storico-commerciale e mare, separate dalla ferrovia.


Allo scopo il consigliere propone tutta una serie di interventi. Dalla messa in sicurezza e pulizia al completamento del tratto tra il ponte di Tiberio e il ponte della Resistenza su ambo i lati (con adeguata illuminazione, panchine e cestini porta rifiuti). Dalla sorveglianza delle forze dell’ordine (o per mezzo di telecamere) su cittadini e natanti a cartelloni, depliant e cartoline che promuovano e indichino la passeggiata.
Dall’organizzazione di spettacoli nelle serate estive all’apertura di chioschi e pianobar su adeguate pedane rialzate per evitare allagamenti nei periodi di alta marea.

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SCUOLA: 700MILA EURO PER MANUTENZIONI E AMPLIAMENTI. SOLDATI: “RESTA APERTA LA QUESTIONE VALGIMIGLI”


Sei scuole della provincia si rifanno il trucco, tra luglio e i primi di settembre. Qualcuna crescerà. Supera i 700mila euro il fondo messo a disposizione dalla Provincia di Rimini per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria negli edifici scolastici del territorio, da realizzarsi durante i mesi estivi dell’anno in corso.


“Quest’anno – spiega l’assessore alla Scuola della Provincia di Rimini, Meris Soldati – alla manutenzione ordinaria, si sono aggiunti i lavori di ampliamento dei laboratori di cucina presso l’alberghiero Savioli di Riccione, diventati necessari in seguito all’aumento considerevole delle iscrizioni di studenti per il prossimo anno scolastico. Inoltre, sempre al Savioli di Riccione, partirà da settembre 2012 una nuova specializzazione in pasticceria, per la quale stiamo predisponendo spazi e strumentazione specifica. Infine va riaffermato, sul tema dell’edilizia scolastica, come resti aperta la questione del nuovo Valgimigli, sulla quale stiamo verificando tutte le strade consentite anche dalla nuova legislazione in materia. E’ chiaro come l’ipotesi maestra di uscire dal Patto di Stabilità, nel 2013, sia la più lineare anche per risolvere questo problema, ma nel frattempo insieme ai tecnici si sta analizzando la fattibilità di soluzioni nuove, previste dalla più recente legislazione in materia e che vedono il potenziale coinvolgimento dei privati sul modello del project financing”.


Gli istituti oggetto dei lavori sono: ‘Serpieri’ di Rimini, ‘Molari’ di Santarcangelo di Romagna, ‘Savioli’ di Riccione, ‘ITIS’ di Rimini, ‘Einaudi’ di Novafeltria, ‘Istituto Tecnico per il Turismo’ di Rimini. Le tipologie di intervento sono diverse: si va da adeguamenti ordinari delle strutture, all’ampliamento e ripristino delle infrastrutture per l’attività sportiva, alla creazione di nuovi servizi, come le cucine per l’alberghiero di Riccione o la sala musica per l’Einaudi di Novafeltria.

Mercoledì, 04 Luglio 2012 09:44

GIORNALAIO 05.07.2012

Rubriche

L’AUSL ROMAGNA, QUEL GIGANTE DAI PIEDI D’ARGILLA. MAFIA ED EDILIZIA: RIMINI LA PIU’ INFILTRATA. LA NOTTE ROSA VERSO IL PIENINO. IL PONTE SCRICCHIOLA


Ausl unica e spending review


Ieri assenti dal vertice forlivese energie nuove, sia il sindaco di Rimini sia il sindaco di Ravenna. “L’assenza di Rimini, sia a livello di amministrazione comunale che come Azienda sanitaria, suona però come un segnale preciso verso il progetto di Ausl unica: «Noi non ci stiamo». Un concetto espresso chiaro e tondo ieri dal segretario comunale del Pd Emma Petitti: «Qualsiasi ipotesi di Ausl unica deve venire solo dopo la riforma istituzionale e una volta chiarita la dimensione della nuova Provincia». Ribadito oggi pure dal presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali: «Il costo vero dell’Azienda sanitaria è dato dai contenitori, quindi una riorganizzazione è necessaria. Ma con l’Ausl unica i risparmi non sarebbero sufficienti: sotto il profilo amministrativo non è decisiva»”, Corriere Romagna (p.5).


A Daniele Imola non piace, “sarebbe un gigante coi piedi d’argilla”. “Questa prospettiva non mi convince affatto, non rientra nel progetto di sviluppo della sanità Riminese su cui stiamo lavorando da oltre 10 anni. Di gigantismo si può anche morire: una azienda di servizi di 15/17.000 dipendenti su un territorio così vasto e con centinaia di presìdi diventa assolutamente ingestibile, le diffcoltà di gestione annullerebbero rapidamente i risparmi non infiniti. Il mio timore è, anzi, che una scelta di questo tipo finirebbe per travolgere e far tornare indietro anche quelle esperienze positive di collaborazione in area vasta già efficacemente sperimentate e che andrebbero semmai completate rafforzate e ampliate”, Voce di Romagna (p.11).


A rischio chiusura, intanto, 3 ospedali in provincia di Rimini (quelli con meno di 120 posti letto) e non solo. “UFFICI chiusi per ferie, nella settimana del Ferragosto. A Rimini. «E’ impensabile». Come definisce «impensabili», la Cgil riminese, i tagli ‘lineari’ ai dipendenti pubblici previsti dalla spending review che il governo Monti si appresta a varare. «Abbiamo già alcuni uffici e servizi al collasso, ridurre ancora il personale equivale praticamente a chiuderli», tuona Massimo Fusini, responsabile della funzione pubblica della Cgil”, il Resto del Carlino (p. 3).


Infiltrazioni mafiose nell’edilizia


Rimini al primo posto in Emilia Romagna. “A dirlo, il rapporto “Ecomafia 2012” presentato ieri a Roma da Legambiente. Secondo il documento, l’i nf i ltrazione mafiosa nei reati ambientali è ormai una realtà assodata e l’Emilia Romagna figura all’undicesimo posto della classifica nera con 1.030 infrazioni accertate (pari al 3% del totale nazionale), 1.240 persone denunciate, un arresto e 347 sequestri effettuati nel 2011”, Corriere (p.9).


Notte rosa


Su tutti i quotidiani il conto alla rovescia con numeri, curiosità e “TELEFONI bollenti ieri agli uffici Iat di Rimini Reservation. Tantissime richieste e prenotazioni da Bellaria a Cattolica, anche se c’è ancora posto. La Notte Rosa conferma il proprio ‘appeal’: si annuncia per la riviera un week end lungo all’insegna del ‘pienino’, se non del pienone stile ferragostano. Anche se gli operatori segnalano, rispetto al 2011, un passo più lento: la crisi non lascia immune neanche il ‘rosa’. Prezzi medi per una doppia in un 3 stelle, pernottamento e prima colazione, dai 100 ai 180 euro a Rimini”, il Carlino (p. 2) dove si lancia la prossima molo street parade: il 28 luglio.


Sul Corriere le repliche di Galli a Bonini (Trademark) e il commento di Enea Abati sul “disturbo bipolare” dell’offerta turistica di una riviera che “Gnassi può e deve rianimare” (p.8).


Tariffe asili


L’aumento delle rette è diventato realtà. “Lo avevano detto: le tariffe di nidi e scuole d’infanzia per la fascia di reddito più alta sarebbe aumentata del 10%. E così è stato: per l’anno scolastico 2012/2013 l’amministrazione ha infatti rincarato di circa dieci punti percentuale il costo delle rette per gli appartenenti alla categoria Isee superiore o uguale ai 35mila euro oppure per i redditi non comunicati”, La Voce (p.12).


I ponti scricchiolano


“PONTE di via Coletti sul deviatore Marecchia: eppur si muove.
E scricchiola. Si è mosso anche nel giorno, a inizio giugno, «sperimentale» di chiusura al traffico. «Scosse legate all’acqua, che fa abbassare il livello di sicurezza», spiegano i tecnici. Brutto segno per quella che è la cerniera viaria fondamentale di collegamento tra San Giuliano e Rivabella, ovvero tra Rimini nord e il centro. Che fosse malconcio, era cosa nota. Che lo studio dell’Università di Ancona lo avesse confermato, anche. Tanto che la giunta ha deliberato, fin dallo scorso 21 giugno, tre possibili ipotesi di intervento: ripristino del ponte esistente (costo: 14,7 milioni di euro); nuovo ponte in struttura mista acciaio-calcestruzzo (8,1 milioni); nuovo ponte ad arco «indipendente e obliquo» (13 milioni)”, il Carlino (p.6).


Sul Nuovo quotidiano (p.9) intervista di Brahim Maarad al sindaco di Rimini sul rapporto di amore-odio tra Rimini e Riccione in risposta alle dichiarazioni dei giorno scorsi di Massimo Pironi.


Su tutti i quotidiani, le operazioni di contrasto alla prostituzione eseguite in modo congiunto da polizia e carabinieri sulla scorta dell’ordinanza del sindaco.

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SOLIDARIETA’ AL MERCATO, SADEGHOLVAAD: “DUE POSTEGGI A CANONE GRATUITO PER GLI AMBULANTI COLPITI DAL SISMA IN EMILIA”


Solidarietà tra i banchi del mercato a Rimini: saranno due i posteggi che il Comune metterà a disposizione degli ambulanti titolari in uno dei comuni emiliani colpiti dal sisma del 20 maggio scorso.


"Abbiamo volentieri aderito – ha detto l'assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad - al progetto di solidarietà avanzato congiuntamente dalle associazioni di categoria, Fiva Confcommercio e Anva Confesercenti della provincia di Rimini, decidendo di riservare due posteggi provvisori, nei mercati settimanali di Rimini città, a favore delle imprese di commercio su aree pubbliche rimaste senza lavoro a causa della dichiarata inagibilità delle aree mercatali nei Comuni colpiti dal sisma”.


La delibera approvata ieri dalla giunta ha disposto, oltre all’assegnazione temporanea degli spazi, l'esenzione dal pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico per gli ambulanti che saranno individuati attraverso i criteri definiti nell'atto.

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BELLE, GIOVANI, ACCULTURATE E AUTONOME LE NUOVE LUCCIOLE DELL’EST. IERI RETATA DI POLIZIA E CARABINIERI: 50 IDENTIFICATE, 30 SANZIONATE, 5 DENUNCIATE


Le nuove lucciole a Rimini sono giovani, alcune molto belle, e laureate. Soprattutto le rumene, ragazze con le idee chiare, giovani dell’est che magari hanno anche una professione in patria, oppure ancora studiano. Non sono schiave del sesso, ma lavoratrici autonome, al di fuori del racket. Fatto che rende più difficile il contrasto. Dividono i soldi per le spese e l’affitto per l’appartamento dove vivono e la camera del residence che usano per lavorare. I loro clienti hanno tra i 40 e i 60 anni. Le tariffe sono comprese tra i 40 e 50 euro in strada, mentre per un'ora in residence si sale fino a 250 euro.


Sulla scorta della nuova ordinanza antiprostituzione in vigore dal 1 luglio a Rimini, nella notte tra martedì e mercoledì tra le 23 e le 4, in strada Polizia e Carabinieri per un’operazione congiunta che ha consentito di identificare 50 prostitute (si tratta di donne giovanissime, tra i 18 e i 20 anni, giovanissime, ma maggiorenni, con punte fino a 45 anni, sono polacche, rumene e bulgare) e sanzionarne 30.


“Abbiamo avuto modo di notare – spiega il colonnello Luigi Grasso – una certa recrudescenza del fenomeno nel periodo estivo. Si tratta di ragazze che sono venute qua per sfruttare il grande movimento turistico della zona e ci hanno detto di voler rimanere tutta l’estate. Quello che ci preoccupa, sopra ogni altra cosa, sono i guadagni che ci hanno dichiarato: 2mila euro a settimana. Fatto che rende appetibile la zona e che dunque potrebbe portare a nuovi arrivi”.


Sono soddisfatti dell’operazione, il comandante dei carabinieri e il questore. “Questa forma di collaborazione – dice Oreste Capocasa – è la migliore risposta all’ordinanza del sindaco e al territorio. Noi ci troviamo a fronteggiare queste persone che sanno di poterla fare franca. Stiamo applicando l’ordinanza, che per noi è uno strumento in più, ma intanto stiamo anche studiando nuove strategie, che di volta in volta vedremo come applicare. Dalla nostra parte abbiamo l’investigazione. Abbiamo potuto notare come queste ragazze si muovano in giornate particolari della settimana, non il week end, in luoghi e orari precisi come se ci fosse una regia”. Una regia, precisa poi però il questore, tutta in capo alle lucciole.


Carabinieri e poliziotti hanno operato in pattuglie miste (volante e radiomobile) per setacciare contemporaneamente il lati destro e sinistro delle strade inserite nell’ordinanza del sindaco. Tra le 50 identificate 5 erano già state multate dalla municipale nei giorni scorsi e invitare ad abbandonare la strada. Per loro è già scattata la denuncia penale. La metà delle prostitute identificate ieri sono risultate, inoltre, destinatarie di foglio di via e sono state denunciate a piede libero per l’inottemperanza.


Da qui in avanti il contrasto anti prostituzione proseguirà, comunque, seguendo le due fasi previste dall’ordinanza: prima l’invito ad allontanarsi dalle strade e ad abbandonare gli atteggiamenti incriminati, poi la denuncia penale (articolo 650 del codice) per la reiterazione. Il tutto sarà facilitato dalla condivisione tra le sale operative delle forze dell’ordine delle informazioni raccolte in strada.
Sul numero delle prostitute attualmente a Rimini il questore azzarda un 50. Poche, si può obiettare. Ma determinate e difficili da mandare a casa.

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BORGO MARINA, RENZI: “VERGOGNOSO IL DEGRADO IN CUI VERSA IL PARCO TRA IL LUNGOMARE TINTORI E VIA PAOLO E FRANCESCA”


Continua a denunciare “da anni” “lo stato di vergognoso degrado” a Borgo Marina “dell’area verde, compresa tra il Mc Donald e l’ex ristorante Sangiovesa, il lungomare e Via Paolo e Francesca”, “nonostante le proteste dei cittadini e le denunce sulla stampa”. Adesso il consigliere comunale Gioenzo Renzi ci riprova presentando un’interrogazione al sindaco.


Sono tre secondo Renzi le prove che testimoniano il “totale abbandono” di quel fazzoletto di città “da parte delle amministrazioni comunali, passate e in carica”.
Primo. “Il mancato funzionamento di tre (dico tre) lampioni da oltre tre anni, con la conseguente mancata illuminazione e l’oscurità totale, che di notte favorisce l’ospitalità a tutti (tossicodipendenti, malavitosi, senza tetto) e di più”.
Secondo. “La pulizia e la cura di quest’area verde sono inesistente, i gradoni di accesso dal lungomare sono deteriorati, dappertutto sporcizia, rifiuti, escrementi umani di un gabinetto a cielo aperto”.
Terzo. “Lo stato della via Paolo e Francesca, inaccessibile e impraticabile, per gli sbarramenti, i cassonetti dei rifiuti a ridosso della cabina Enel, la polvere, le buche, il fondo stradale da cui emergono i relitti delle fondazioni dell’anteguerra”.


Una situazione dunque “intollerabile” “di perdurante abbandono nel cuore della Marina Centro di Rimini”.
E’ per questo che il consigliere del Pdl chiede “urgentemente” che vengano sistemati i tre lampioni “per il ripristino, dopo anni, della illuminazione, condizione per garantire la sicurezza e il rispetto dell’area nelle ore notturne, la pulizia e la cura di questa area verde” da recuperare “a giardino dignitoso, fruibile dalle mamme con i giochi per bambini, dai cittadini, dai turisti”. Chiede anche “la sistemazione della sede stradale di via Paolo e Francesca dall’ex ristorante Sangiovesa a via Beccadelli, prevedendo possibilmente il trasferimento e la demolizione della cabina Enel”.

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RAPPORTO ECOMAFIA 2012, DA LEGAMBIENTE A RIMINI PRIMATO REGIONALE PER GLI ILLECITI NEL CICLO DEL CEMENTO


Secondo il rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente, presentato oggi a Roma, in Emilia Romagna spetta alla provincia di Rimini il primato negativo nella ‘top nine’ degli illeciti legati al ciclo del cemento. Rispetto alle 145 infrazioni accertate in Regione nel 2011, 42 arrivano da Rimini, il cui dato è in crescita rispetto al 2010. Qui sono state denunciate 73 persone su un totale di 248 ed effettuati 23 dei 67 sequestri.


Un po’ meglio ma non più di tanto se si passa ad analizzare le infrazioni relative al ciclo dei rifiuti: con 42 infrazioni su un totale di 234, Rimini è seconda solo a Bologna con 66 infrazioni. Le persone denunciate sono 45 su un totale di 455 e confermano Rimini al secondo posto dietro Bologna (che raccoglie la metà dei denunciati), mentre si scende in terza posizione se si guarda ai sequestri effettuati: 11 su 103.


Più in generale dal rapporto, elaborato su dati forniti da forze dell’ordine, capitanerie di porto e polizie provinciali, esce fuori un’Emilia-Romagna in posizione stabile rispetto allo scorso anno, ovvero all’11esimo posto nella classifica generale dell’illegalità, con 1.030 infrazioni accertate, pari al 3 per cento del totale nazionale, 1.240 persone denunciate, una persona arrestata e 347 sequestri effettuati nel 2011.


L'Emilia Romagna non è immune, infine, al fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nei circuiti legali. L’ultima relazione annuale della Direzione nazionale antimafia conferma la presenza delle imprese mafiose negli appalti, nelle speculazioni immobiliari, nel traffico illegale di rifiuti: “La ‘ndrangheta è l’organizzazione criminale italiana che, oggi, più di ogni altra è riuscita a infiltrarsi in regioni del Centro-Nord, e segnatamente in Emilia-Romagna e in Toscana”. I magistrati dell’Antimafia puntano l’attenzione soprattutto sulle attività dei clan nel settore immobiliare e del riciclaggio del denaro sporco, estorsioni e usura soprattutto a opera della ‘ndrangheta e della camorra.


Secondo Emilio Ledonne, procuratore generale di Bologna, non solo nelle province dell’Emilia-Romagna le organizzazioni mafiose ci sono, ma vogliono “insediarsi stabilmente per acquisirne le più importanti attività economiche”. Il pg, all’apertura dell’anno giudiziario non usa mezzi termini parlando di “Pax mafiosa in regione” e denunciando un “aumento di fenomeni corruttivi anche rilevanti” nella nostra regione.

bianco-e-rosso

Notte Rosa, diretta live su Intervista. Istruzioni per seguire e per partecipare


In occasione della Notte Rosa, la redazione di Intervista scende in strada per raccontarvi tutto sul "Capodanno dell'estate": luci e ombre, retroscena e follie della serata che per primi abbiamo copiato da altri e che adesso tutti ci stanno copiando.
E insieme a noi vorremmo che ci foste anche voi.


Come partecipare:


Intervista aprirà sul proprio sito una pagina speciale (clicca qui) sulla quale si potrà seguire in diretta l'andamento della notte rosa e dei suoi eventi.


Su questa pagina saranno aggregati e raccontati in tempo reale i contributi di tutti da tutti i social.


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