Rimini | Tripadvisor, Expedia, Booking.com. L'antitrust, gli albergatori e la modernità
Rimini | Tripadvisor, Booking.com, Expedia. L'Antitrust, gli albergatori e la modernità
Nel giro di due giorni è arrivata la notizia dell’avvio di due procedimenti dell’Antitrust a carico di tre protagonisti del turismo online, da una parte Tripadvisor, specializzato in recensioni, dall’altra Booking.com ed Expedia, due Ota (Online Travel Agency) fra le più affermate e diffuse. Va aggiunto che entrambi i procedimenti colpiscono due “bestie nere” degli albergatori italiani e di quelli riminesi in particolare. Cerchiamo di capire qual è la posta in gioco.
Il procedimento nei confronti di Tripadvisor è per pratica commerciale scorretta, «per verificare se la società adotti misure idonee a prevenire e limitare il rischio di pubblicazione di false recensioni, sia sotto il profilo informativo che relativamente alle procedure di registrazione». Gli albergatori conoscono bene il problema. C’è chi, coperto dall’anonimato, pubblica recensioni negative per danneggiare una struttura. Oppure c’è chi “vende” recensioni positive per far salire la quotazione di un albergo debole (famoso il caso delle recensioni in cambio dell’acquisto di uno scatolone di ciabatte con il logo dell’albergo). Se c’è un punto critico in Tripadvisor è che il sito non chiede alcuna prova dell’effettivo soggiorno di una persona in un albergo.
Siamo quindi in presenza di un mercato delle recensioni assolutamente inquinato? Vedremo cosa deciderà l’Antitrust. Intanto però è opportuno ricordare alcune cose. Spesso gli albergatori hanno tuonato contro Tripadvisor senza utilizzare tutti gli strumenti che lo stesso sito con gli occhi di civetta mette a disposizione: segnalare una recensione che si ritiene sospetta, rispondere alle recensioni sia positive che negative, incentivare la pubblicazione delle recensioni dei clienti che si sono trovati bene. Non ci sono statistiche in merito, ma se si osserva attentamente ci si accorge che le stroncature sono davvero rare e che quanto scrivono gli ospiti denota che hanno vissuto nell’hotel. A volte si ha l’impressione che alcuni albergatori sognino un mondo dove non ci sono più Tripadvisor e gli altri siti di recensione, i social, i blog, i forum. Non vorremmo usare paroloni grossi, ma tutto ciò che accade online fa parte di una modernità con cui fare conti, rappresenta una sfida da affrontare in termini positivi. Più che delle recensioni, l’albergatore dovrebbe essere preoccupato del servizio che offre al cliente. Lì è l’origine della brand reputation che lo accompagnerà online. Una volta si chiamava passaparola: è la stessa cosa, solo che oggi il luogo del passaparola è il web.
Di fronte ad una immotivata recensione negativa, cosa ha fatto un albergatore riminese? L’ha presa e la pubblicata sulla pagina Facebook dell’albergo. In un attimo sono arrivati decine e decine di commenti di clienti che smentivano clamorosamente il recensore incattivito. Hanno fatto più rumore sul web quelle smentite accompagnate da lodi entusiaste che quella brutta recensione.
Passiamo a Booking.com ed Expedia. Per gli albergatori che li usano (sono cioè presenti su questi portali) spesso rappresentano un’arma a doppio taglio. Da una parte sono una fonte di prenotazioni, specialmente dall’estero, in periodi di magra; dall’altra per ogni prenotazione esigono commissioni intorno al 15/20 per cento. Ed esigono soprattutto la parity rate: sul proprio sito l’albergatore deve vendere la camera allo stesso prezzo indicato sul portale, non può fare sconti che cercare di disintermediare. Dobbiamo aspettare il 30 luglio 2015 per sapere come si concluderà il procedimento. L’ipotesi da cui parte l’Antitrust è ben espressa nel suo comunicato ufficiale: «l’utilizzo di queste clausole (la parity rate, appunto) da parte delle due principali piattaforme presenti sul mercato potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive che sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali».
Ma anche in questo caso gli albergatori hanno la possibilità già da ora di limitare lo strapotere delle Ota. Come? Cercando di rendere più interessante e appetibile la prenotazione diretta sul proprio sito (ma quando alberghi si sono dotati di un booking engine?). Se non si può agire sul prezzo (ma anche qui ci sono accorgimenti che gi esperti possono suggerire), si può agire sui servizi, sull’affidabilità, sull’assistenza. Se c’è una ragione del successo di Booking.com, è la sua capacità di trasmetterti sicurezza, fiducia, attenzione. Questo lo può fare anche un albergatore sul proprio sito, senza limitarsi a pubblicare il listino prezzi.
Valerio Lessi
GIORNALAIO 21.05.2014
Bugli lascia Cna (e Camera di commercio). Delfinario, il ministero scrive la parola fine. Sicurezza: Rimini come Roma. Palas, Promozione alberghiera: Alla Fiera gestione diretta
Cna silura il suo direttore e presidente designato per la Camera di commercio dell'era post Maggioli. Tra Salvatore Bugli e l'associazione di categoria dopo 30 anni è tutto finito, a causa spiega Cna della gestione che ha portato a un buco da 1 milione di euro (ilCarlino).
Sgomita Moretti. Con Bugli costretto a rinunciare alla carica di direttore (e di conseguenza anche a quella di presidente della Camera di commercio), Cna adesso può scegliere, è compito suo, il nome da proporre alle associazioni di categoria come successore di Maggioli in via Sigismondo. Sarà il presidente Moretti? Se Rinaldis di Aia sarà d'accordo (ilCarlino).
Congressi, Promozione alberghiera non ricapitalizza Convention bureau. La motivazione è economica: l’ultimo bilancio è stato chiuso ieri con una perdita da 215 mila euro, buco causato dal sostegno economico a Riviera di Rimini promotion (Corriere).
E' la Fiera il soggetto più accreditato per la gestione diretta del congressuale in riviera, dice il presidente Marina Lappi (Corriere).
Il delfinario è stato chiuso dal ministero, ribadiscono Lav e Enpa, che non ha concesso l'autorizzazione come giardino zoologico. Sul delfinario di Rimini già scritta la parola fine, dure le associazioni (ilCarlino).
I proprietari dopo la notizia di ieri non si sbilanciano, ma visti i tempi lunghi per il completamento di questo tipo di pratiche vorrebbero provare ad aprire per questa estate con i leoni marini: per ospitarli non c'è bisogno che la struttura sia autorizzata come giardino zoologico (ilCarlino).
Rinforzi estivi: Rimini come Roma. Il deputato di Ncd Sergio Pizzolante chiede sia applicato in riviera il piano sicurezza preparato per la capitale dal ministro dell’Interno Alfano. Dentro azioni per contrastare la vendita delle merci contraffatte, l’abusivismo commerciale, lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droga, i furti e le rapine nelle abitazioni. Ne ho già parlato con il prefetto Palomba, ha detto Pizzolante (ilCarlino).
Hotel all'asta. Poco meno di 8 milioni di base (e rilancio da 155mila) per acquistare il Punta nord di Torre Pedrera, uno dei quattro stelle dei Rimini. L'asta è conseguente a un’azione da parte dei creditori, tra cui Banca Carim, nei confronti della società proprietaria dell’albergo (ilCarlino).
Tempi duri per gli albergatori. Chi non ce la fa vende o affitta, spiega l'assessore provinciale al turismo Fabio Galli. Oggi gli alberghi gestiti dagli stessi proprietari, nel Riminese, sono meno della metà: 1.102 su 2.678 (ilCarlino).
Antitrust, dopo Booking ed Expedia anche Tripadvisor nel mirino dell'autorità garante. E' partita l’indagine sulle presunte false recensioni. Una battaglia che gli albergatori di Rimini conducono da diversi anni e sposata da Federalberghi (Corriere).
Tasi, Rimini non sarà tra i comuni ritardatari che potranno far slittare la prima rata dal 16 giugno al 16 settembre, parola dell'assessore Gian Luca Brasini. Ieri regolamenti e aliquote sono andati in consiglio comunale. Il limite da superare per usufruire dello slittamento, per diventare cioè ritardatari nell'approvazione delle delibera, è il 23 maggio (Corriere).
20 05 2014 | Rimini | Camera di commercio: Bugli rinuncia (e lascia anche Cna)
Rimini | Camera di commercio: Bugli rinuncia (e lascia anche Cna)
Salvatore Bugli lascia la Cna e rinuncia all'incarico a cui era stato diversi mesi fa designato, ovvero raccogliere dopo 20 anni il testimone di Manlio Maggioli alla guida dell'ente di via Sigismondo.
"Dopo oltre un trentennio di rapporto professionale, di cui 17 da direttore provinciale, il dottor Salvatore Bugli lascia la Cna di Rimini", spiegano dalla confederazione. Le motivazioni vanno ricercate nella crisi economica dell'associazione con sul groppone un bilancio da un milione di buco. "Le vicende degli ultimi mesi hanno inciso sul rapporto tra l’associazione e il direttore provinciale. Le diverse vedute sulle cause che hanno determinato le difficoltà economico-finanziarie della Cna di Rimini e anche sulle soluzioni da intraprendere hanno di fatto chiuso una lunga fase di collaborazione".
La volontà di risolvere la questione con un addio è reciproca, dicono da Cna, e "ciò comporta naturalmente la conseguente rinuncia da parte del dottor Bugli alla nomina in Camera di commercio di Rimini, nella consapevolezza assolutamente condivisa dalle parti che nell’ente camerale la rappresentanza è una scelta delle associazioni di categoria".
20 05 2014 | Rimini | Balneazione, l'ordinanza del sindaco conferma le acque del 2013
Rimini | Balneazione, l'ordinanza del sindaco conferma le acque del 2013
Balneazione, confermate dal comune le acque dello scorso anno. Oggi è stata pubblicata l'ordinanza del sindaco per i divieti temporanei di balneazione causati dalle aperture degli sfioratori in caso di forti piogge. Tiene conto degli studi effettuati da Arpa e Asl.
"Per questa stagione balneare - spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini Sara Visintin - si è lavorato per mettere a punto le modalità di intervento di ripristino della battigia. Hera fornirà in tempo reale i dati sull’apertura e sulla chiusura delle paratoie delle fosse consortili alla ditta che opera sull’arenile per il Comune, allo scopo di intervenire con tempestività e far tornare la battigia in condizioni ottimali".
Da quest'anno "è stata avviata, inoltre, una sperimentazione nelle fosse di Rimini sud, intervenendo con palizzate di legno sotto la sabbia per prolungare il canale. L’obiettivo è quello di ridurre gli effetti di voragini derivanti dall’apertura, agevolando così le operazioni di ripristino della fossa”.
L'ordinanza conferma anche gli orari di divieto temporaneo della balneazione durante l’apertura delle paratoie e per le 18 ore successive alla loro chiusura. Il divieto però sarà limitato ad un’ampiezza specifica per ogni singola acqua, vale a dire che sarà chiusa completamente alla balneazione la sola zona interessata dalla fossa aperta. Su richiesta dell'Asl è stata inserita nelle modalità di gestione delle acque in caso di piogge di particolare intensità o durata, la zona “Riccione – Rio dell'Asse”, al confine tra i due comuni, per un'ampiezza nel territorio di Rimini di circa 150 metri.
20 05 2014 | Rimini | Diocesi, cambi di guardia nelle parrocchie
Rimini | Diocesi, cambi di guardia nelle parrocchie
Parrocchie, cambi di guardia in vista e soprattutto, annunciano dalla diocesi, forze nuove in arrivo. Spiega infatti il vicario don Luigi Ricci che "dal 21 settembre, con le ordinazioni presbiterali e diaconali, alcune parrocchie, a cominciare da quelle che con gli attuali trasferimenti non hanno più il vicario parrocchiale, potranno avere la presenza di un giovane presbitero o di un diacono".
I principali cambiamenti a cui Ricci fa riferimento riguardano la zona pastorale di Gemmano, Montefiore, Morciano, S. Clemente che ha assegnati don Gianluca Agostini, don Egidio Brigliadori, don Massimiliano Cucchi, don Maurizio Fabbri. A loro sono affiancati don Emilio Maresi e don Ferruccio Capuccini (a tempo pieno a servizio del santuario di Bonora).
Alla zona pastorale di Cerasolo-Mulazzano, Coriano, Ospedaletto sono assegnati don Fiorenzo Baldacci e don Stefano Sargolini, oltre ai collaboratori don Davide Pruccoli, parroco di Sant'Andrea in Besanigo e don Serafino Pasquini e alla presenza di alcuni diaconi.
Don Fabrizio Uraldi, parroco di Santa Maria Annunziata (Colonnella), continua a far parte della zona pastorale Flaminia di Rimini, con le parrocchie di Cristo Re, Mater Misericordiae, Regina Pacis, San Giovanni Battista, don Antonio Moro è parroco con don Alessio Alasia della parrocchia San Martino di Riccione. Don Vittorio Metalli, parroco della parrocchia Sant'Agostino, in centro storico a Rimini, potrà continuare a contare sulla collaborazione pastorale di don Dino Paesani e don Vittorio Maresi.
Al seminario l'equipe educativa è composta da: don Andrea Turchini, rettore, don Cristian Squadrani, padre ppirituale curerà anche la pastorale delle due parrocchie di Sant'Aquilina e San Pio X (Dogana italiana), don Marcello Zammarchi, vicerettore.
20 05 2014 | Rimini | False recensioni l'antitrust indaga su Tripadvisor
Rimini | False recensioni l'antitrust indaga su Tripadvisor
Dopo Booking ed Expedia tocca a Tripadvisor. La notizia arriva da Federsalberghi: l'antitrust ha aperto un'indagine anche nei confronti del portale di recensioni, "false" a detta dell'associazione che "esprime apprezzamento per questa ulteriore iniziativa dell'autorità garante della concorrenza e del mercato, che dedica al settore quell’attenzione che merita uno dei pilastri dell’economia italiana".
Si augura Federalberghi, alla cui lotta si è sempre affiancata anche Aia Rimini, che " il faro acceso sul portale più famoso a livello mondiale di commenti e recensioni porti in brevissimo tempo a svelare un’altra contraddizione dell’online che offre a soggetti ‘interessati’ la opportunità di condizionare le scelte di acquisto dei consumatori e le politiche di marketing delle aziende. La possibilità di pubblicare commenti in forma anonima consente ai professionisti della recensione di inquinare il mercato, procurando un danno ai consumatori che hanno diritto a ricevere informazioni veritiere ed affidabili".
spandau ballet a rimini
Anche Tony Hadley degli Spandau Ballet a Rimini per festeggiare mezzo secolo di storia del Rose & Crown. Dal 10 al 14 giugno ospiti del primo pub italiano i Gigants of guitar, Maurizio Solieri, Alberto Radius, Ricky Portera, Umagroso, Andrea Mingardi
20 05 2014 | Rimini | Commercialista intasca i soldi del fallimento, denunciata
Rimini | Commercialista intasca i soldi del fallimento, denunciata
Nel 1997 il tribunale fallimentare di Rimini le aveva affidato il fallimento di una società immobiliare, incarico che dopo 17 anni ancora non ha portato a termine. Tante le scuse accampate, e ad aiutare la professionista che in realtà intascava i soldi dei fallimenti, anche il fatto che nella vicenda affidatale si sono nel corso degli anni avvicendati tre giudici. Questa mattina i carabinieri hanno perquisito lo studio e l'appartamento della donna, in centro storico a Rimini, per acquisire la documentazione sul caso. Alla commercialista hanno consegnare un avviso di garanzia dove viene ipotizzato il reato di peculato.
A mettere la pulce nell'orecchio della procura è stato l'ultimo giudice che ha seguito il caso. Spulciando tra le vecchie pratiche, il magistrato si è accorto non solo che quel fallimento non era mai stato portato a termine, ma anche una serie di incongruenze nel fascicolo. Le indagini, affidate al nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri, hanno permesso di scoprire che la donna ha a suo tempo aperto un conto corrente dove sono confluiti tutti i soldi del fallimento. Sullo stesso conto si sono verificate operazioni di prelievo mai autorizzate dal giudice fallimentare e riconducibili alla professionista. In particolare, dal conto, pare siano spariti nel nulla 110mila euro.
Si tratta del terzo consulente del tribunale di Rimini a finire nel mirino di un'inchiesta. Nei mesi scorsi stessa sorte è toccata al commercialista che si è appropriato dei beni delle società fallite che doveva amministrare e all'avvocatessa che ha ripulito i conti correnti delle persone, in situazioni di difficoltà, che avrebbe dovuto tutelare.
Privatizzazione Rimini Fiera. Le precisazioni di Lago, Rimini Holding
Privatizzazione Rimini Fiera. Le precisazioni di Lago, Rimini Holding
Anche nel recente dibattito su Acquarena e la variante Prg il fantasma ha più volte ondeggiato sull’aula del consiglio comunale. Il fantasma è stato evocato o per esorcizzarlo o per dichiarare la propria ostilità nei suoi confronti. Il fantasma è quello della privatizzazione di Rimini Fiera, che non è più un argomento accademico o da discussione in salotto da quando i soci di Rimini Congressi (la società che detiene il pacchetto di maggioranza della società fieristica) ha valutato che l’esigenza di pagare i debiti contratti per il Palacongressi comportasse la vendita, anche della quota di maggioranza, di Rimini Fiera. Decisione presa nel dicembre scorso. Adesso i nodi cominciano a venire al pettine. «Entro due settimane – afferma Umberto Lago, amministratore di Rimini Holding, la società che detiene le partecipazioni del Comune – gli organi deliberanti dei tre soci pubblici dovranno pronunciarsi sul quarto supplemento dell’accordo economico-finanziario che regge il finanziamento del Palacongressi».
Ciò significa che, prima in commissione e poi in consiglio comunale, arriverà la nuova versione dell’accordo che tiene conto del fatto che i tre soci pubblici (Comune, Provincia e Camera di Commercio) non riescono a far fronte al mutuo di 46,5 stipulato con Unicredit. Allo stesso modo l’accordo dovrà essere valutato e approvato dai rispettivi organi di Provincia e Camera di Commercio.
La principale novità del nuovo supplemento di accordo è la possibilità di procedere alla privatizzazione anche per una quota di maggioranza del capitale sociale. Contestualmente si dà il via libera ad un bando di gara per l’individuazione di un advisor che, dopo opportuna indagine di mercato, dica ai tre soci pubblici se c’è qualcuno interessato a investire su Rimini Fiera e a quali condizioni. «Si parla di un advisor con competenze , – precisa l’amministratore Lago – quindi il mercato di riferimento è quello globale, anche perché è più facile che i potenziali investitori siano all’estero».
La rata annuale di ammortamento del mutuo si aggira intorno ai 3 milioni e 600 mila euro. Per il 2014 con Unicredit è stato raggiunto un accordo di stand still, cioè di sospensione di pagamento della rata, purchè entro l’anno Rimini Congressi si presenti con qualche novità sul fronte acquisizione nuovi soci privati. Insomma, la sospensione è solo per il 2014 e dal 1 gennaio 2015 bisogna ricominciare a pagare. «Ciò che prevede il supplemento di accordo è l’unica strada percorribile – precisa Lago – Se qualcuno non è d’accordo deve anche dire quali sono le strade alternative. Al momento non se ne vedono».
Il presidente della Fiera, Lorenzo Cagnoni, in verità ha riscaldato gli animi annunciando che presto ci saranno di nuovo i dividendi, lasciando intendere che di privatizzare non c’è bisogno. «I dividendi – commenta Lago - sono annunciati per il 2017, restano due anni in mezzo, il 2015 e il 2016. Come si risponde per questi due anni? I soci per una ragione o per l’altra non sono in grado di pagare». In effetti la somma da trovare non è indifferente, più di sette milioni di euro, con un socio, la Provincia, che con tutta probabilità non avrà più risorse finanziarie.
Un’altra opinione che trova accoglienza nella politica locale e negli ambienti di Rimini Fiera è che questo non è il momento di privatizzare, che non bisogna svendere un patrimonio come quello della Fiera. «Questa è un’osservazione fondata – afferma Lago – Ma la nostra intenzione non è di vendere ad ogni costo. Innanzitutto porremo delle condizioni: che le manifestazioni fieristiche rimangano a Rimini, che si conservi un legame vitale con il territorio. Si chiederà inoltre che il socio pubblico, sebbene in minoranza, abbia voce in capitolo sulle scelte importanti. E quanto al prezzo, certo che valuteremo se sarà congruo o meno. Se il prezzo offerto non sarà soddisfacente, non si venderà, si tornerà dalla banca e si studierà una strada alternativa».
GIORNALAIO 20.05.2014
Sfuma la Camera di commercio per Bugli. Aeroporto, braccio di ferro sulla sicurezza. Prenotazioni online, indagine dell'antitrust su Expedia e Booking. Spiaggia, è guerra di pareri
Bugli non è il dopo Maggioli. In vista novità alla Camera di commercio. Non quelle definite dall'accoro dello scorso novembre che avevano confermato alla guida dell'ente a partire da maggio quello che era allora il vice presidente. Alle prese con il milione di buco in cui lascia la Cna che ha diretto fino a qualche settimana fa, Salvatore Bugli è messo in discussione dalle associazioni di categoria, non esclusa la sua che potrebbe nei prossimi giorni presentare una proposta alternativa. Sta per terminare il periodo di interim partito a fine aprile, ovvero allo scadere dell'era Maggioli (Nuovo Quotidiano).
Aeroporto, se la Uil lamenta una cattiva gestione della cassa integrazione, il curatore fallimentare Santini corre a rispondere ribadendo l'obbligo di segretezza per i dipendenti di un'azienda e la possibilità di ripercussioni per chi questo ordine lo trasgredisce (Corriere).
Il sindacato sottolinea come a pagare il peso del fallimento del Fellini siano solo alcuni, i lavoratori, piuttosto che altri e sfida la curatela spiegando che tutto ciò si ripercuote anche sulla sicurezza e sulla gestione dello scalo perché il personale è insufficiente (Corriere).
Prenotazioni online. L'antitrust punta il dito contro Expedia e Booking. I portali avrebbero violato le norme sulla concorrenza, impedendo agli hotel di offrire tariffe inferiori attraverso altre agenzie online o addirittura sui propri siti web (Corriere). Una vittoria per Patrizia Rinaldis, Aia. Da tempo aspettavamo partissero queste indagini, spiega il presidente degli albergatori. Bisognerà attendere il 30 luglio del 2015 per gli esiti, data in cui è prevista la fine della fase istruttoria (Corriere).
Spiaggia, ambasciator non porta pena. Questa la risposta dell'assessore al demanio Biagini ai gestori di bar e ristoranti di spiaggia in merito alle ultime news in fatto di vincoli paesaggistici (Corriere). Sabato l'assessore ha reso nota una sentenza del tar di Bologna che esclude la possibilità (ventilata da uno studio di Confesercenti) che la fascia a 300 metri dalla battigia dell'arenile a Rimini sia da considerare tessuto urbano e quindi sia da tirar fuori dai vincoli paesaggistici.
A stretto giro di posta la risposta dei baristi: la sentenza parla di altro, Biagini è strumentale (Corriere). Oggi l'assessore ribadisce: Non è peccato far conoscere una sentenza emessa in nome del popolo italiano, un provvedimento giurisdizionale, non un commento di un bagnino, chioschista, di un assessore o di un politico. Dimostra che il comune di Rimini negli ultimi decenni ha fatto bene.
Confesercenti resta però del suo avviso: la sentenza non può essere usata per dirimere una questione che va sistemata nelle sedi istituzionali. Secondo Confesercenti, sentenza o no, sono escluse dal vincolo le zone già interessate da un processo di trasformazione urbanistica in atto in quanto inserita in piani attuativi”. E questo vale, sottolinea l'associazione, per la fascia costiera riminese (LaVoce).
Spiaggia 2. Imu per le cabine. Gli uomini della Guardia di finanza stanno misurando gli stabilimenti verificare, concessione per concessione, le metrature di cabine e prefabbricati sui quali poi far pagare l’Imu agli operatori, che ovviamente protestano.
Per ora niente multe, ma verbali che le fiamme gialle gireranno al Comune e che il Comune girerà al catasto. una contraddizione secondo i bagnini. Sia la vecchia ici che l’imu sono a carico del proprietario di un immobile, che in questo caso è il Demanio, non di affittuario, gestore o concessionario, spiega Mauro Vanni presidente della cooperativa di Rimini sud (ilCarlino).
La mafia cinese a Rimini. Quattordici arresti tra Emilia Romagna e Lombardia, uno anche nei confronti di un riminese, a conclusione dell'operazione della polizia Fenghuang che ha sgominato un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione di ragazze cinesi (ilCarlino).
L'indagine è partita da un appartamento di via Monfalcone a Rimini, ma di case e residence ne sono stati chiusi a decine un po' in tutto il centro nord. Il giro era pubblicizzato su internet dove i clienti potevano trovare i numeri telefonici da contattare per definire prezzi e appuntamenti (Corriere).
Lavoro non stop. Le ragazze arrivavano a guadagnare fino a 6mila euro a settimana, lavoravano 24 ore su 24, unica possibilità di pausa il ciclo mestruale. Il 70 per cento dei guadagni andava all'organizzazione (LaVoce).