il quartetto d'archi della scala
Il quartetto d'archi della Scala ospite d'eccezione della presentazione della 65esima Sagra musicale malatestiana. Il programma della prossima edizione della rassegna sarà illustrato domenica sera al teatro degli atti in via Cairoli a Rimini dalle 21. A seguire Massimo Polidori, violoncello, Daniele Pascoletti, violino, Francesco Manara, violino, Simonide Braconi, viola, eseguiranno il Quartetto per archi n.12 in do minore, D 703 "Quartettsatz" di Schubert, la Grande Fuga in si bemolle maggiore op.133 di Beethoven e il Quartetto per archi in fa maggiore di Ravel (ingresso libero)
23 05 2014 | Rimini | Teatro, 14mila spettatori per le stagioni 'sorelle' di Riccione e Coriano
Rimini | Teatro, 14mila spettatori per le stagioni 'sorelle' di Riccione e Coriano
Ha all'attivo oltre 14mila spettatori la programmazione teatrale coordinata tra Roccione e Coriano. Questo il bilancio presentato oggi dalla direzione artistica Fratelli di taglia. In sette mesi i due palcoscenici hanno infatti accolto un totale di 82 appuntamenti per complessivi 14.627 spettatori: 11.100 (54 appuntamenti con in media 205 spettatori) al Teatro del Mare e 3.527 al Teatro CorTe. E il numero è destinato ad aumentare seppur di poco dal momento che la stagione 2013/2014 del Teatro del mare di Riccione si concluderà sabato 31 maggio (ore 21,15) con il debutto del Sogno di una notte di mezza estate dei ragazzi della Compagnia La Fenice, spettacolo musicale inserito nella rassegna Diversamente Theatro.
Per far un confronto, a Riccione nella stagione precedente andarono in scena 64 appuntamenti per 12.477 spettatori e 195 presenze in media. Si registra cioè un lieve incremento della media presenze della stagione 2013/2014, a fronte di una riduzione nel numero degli eventi (proporzionale alla razionalizzazione delle risorse disponibili). Il dato riguardante i 47 appuntamenti con ingresso a pagamento dice di 10.133 presenze e una media di 215 spettatori a spettacolo, pari al 72% dei posti disponibili (il Teatro del mare ha una capienza di 299 posti a sedere).
Numeri leggermente in crescita anche per Coriano dove i 28 appuntamenti hanno richiamato 3.527 spettatori (3640 spettatori su 30 appuntamenti nella Stagione 2012/2013) e una media di 126 presenze a spettacolo (121 nella Stagione precedente).
23 05 2014 | Rimini | Cdm approva decreto turismo, Galli: Opportunità per riqualificazioni alberghiere e mecenatismo privato
Rimini | Cdm approva decreto cultura e turismo, Galli: Opportunità per riqualificazioni alberghiere e mecenatismo privato
Approvato ieri in Consiglio dei ministri il decreto per promuovere la cultura e il turismo. In particolare sul versante turistico si prevedono: crediti d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento delle strutture e del 30% per investimenti volti a favorire la digitalizzazione; il piano straordinario della mobilità turistica, che favorisce la raggiungibilità e fruibilità del patrimonio storico e ambientale; procedure amministrative più snelle per l'apertura delle attività ricettive; nuovi requisiti per le abilitazioni specifiche per le guide turistiche nei siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico.
"E’ il primo punto che ha potenzialità vere e concrete di svolta per il nostro territorio", spiega l'assessore provinciale al turismo Fabio Galli. In attesa dei decreti attuativi che dovranno adesso confermare procedure e soprattutto coperture , sarà garantito un credito d’imposta sino al 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia riguardanti le strutture turistico-alberghiere (hotel, residenze alberghiere, campeggi, ostelli, bed&breakfast), con un tetto di 3.500 euro per posto letto, a cui potranno accedere gli alberghi fino alle 3 stelle. Il decreto prevede anche un credito d’imposta del 30% per acquisto di siti web e programmi per la prenotazione e la vendita di camere e servizi online e promozione digitale di proposte di offerta innovativa in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità.
"Concedere alle pensioni a gestione familiare e agli alberghi di medie dimensioni, e cioè la fascia che più caratterizza la nostra costa, un credito d’imposta sino a quasi un terzo della spesa totale per intervenire con lavori strutturali significa offrire una soluzione concreta ai problemi di marginalità sul mercato (e effetti collaterali: rischio degrado, passaggi vorticosi di proprietà) di queste situazioni. Lo stesso vale per il tema della commercializzazione online delle camere, incentivando i piccoli a dotarsi di questa possibilità ormai richiesta obbligatoriamente dai clienti nazionali e internazionali".
Il decreto ha anche istituito l'artbonus, una defiscalizzazione per incoraggiare il mecenatismo privato. Chi investirà in interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali pubblici o per la realizzazione di nuove strutture culturali, da adesso in poi potrà beneficiare di un credito d’imposta sino al 65% per gli anni 2014 e 2015 e del 50% per il 2016.
"Io credo che anche a Rimini siano diversi i privati che, anche con la prospettiva di una defiscalizzazione finalmente degna di un Paese moderno, possano finanziare interventi di restauro o di sistemazione soprattutto sugli splendidi tesori dell’entroterra: i piccoli musei, le opere d’arte, le rocche della Valconca e della Valmarecchia potrebbero finalmente trovare finanziatori incentivati a tutelarne attività e a garantirne futuro. Che poi vorrebbe dire anche potenziare l’offerta turistica, e dunque l’attrattività complessiva, del nostro territorio".
Gambini | Dopo l'aeroporto anche Rimini Fiera verso il sistema regionale?
Gambini | Dopo l'aeroporto anche Rimini Fiera verso il sistema regionale?
Con la recente presa di posizione del Ministro Lupi credo vada considerata chiusa la possibilità di ricercare, seppur tardivamente, un partner industriale per la privatizzazione e la salvezza del nostro aeroporto. Forse davvero non c’è altra strada, a questo punto, che sposare la filosofia dirigista del “fare sistema”, salvare il salvabile e divenire una delle piste dell’aeroporto di Bologna che deciderà quando e come utilizzarci.
Senza alcuna sponda politica, in palese contrasto con gli interessi dei creditori, con una gara necessariamente in mano all’Enac, come era facile prevedere, l’attivismo del curatore fallimentare manifesta tutto il velleitarismo che ha avuto fin dall’inizio. Se mai ancora vi fossero interlocutori imprenditoriali interessati, le parole del Ministro delle Infrastrutture, che richiamano quelle del Presidente Errani, chiudono la porta ad una scelta di mercato e di concorrenza, per consegnare le sorti del Fellini nelle mani della politica regionale e della pianificazione di sistema.
Non era scontato che finisse così, la mazzata conclusiva, è vero, è venuta dalla decisione del Tribunale di rifiutare il concordato e di imporre il fallimento, ma le ragioni di fondo vanno ricercate nella pessima gestione pubblica di questi anni, nell’ostinato rifiuto che gli enti locali riminesi hanno frapposto per tanto tempo alla privatizzazione ed infine nella vocazione consociativa delle associazioni imprenditoriali che hanno sempre avvallato sia le scelte di politica industriale che la gestione quotidiana. Occasioni per cambiare strada, nel corso degli anni ed anche nei mesi precedenti all’intervento della magistratura, ve ne sono state numerose, ma si è continuato come soggiogati da una forza di inerzia politica a coltivare il disastro.
Richiamo queste responsabilità perché sono tra coloro che avevano lanciato l’allarme sui conti in rosso quando era già facile constatare, a chi avesse voluto vedere, una situazione decisamente critica. Insomma anche coloro che non considerano la privatizzazione delle partecipate una opzione strategica, ma una pillola amara da ingoiare perchè si hanno le spalle al muro, avrebbero potuto e dovuto muoversi già dal 2011 per preparare un esito diverso da quello al quale stiamo assistendo oggi del tutto impotenti. Basta pensare a tutti mesi che sono stati persi prima di accettare la proposta di conversione dei crediti in partecipazioni azionarie avanzata dai principali creditori.
Adesso ci risiamo, sì perché la vicenda del polo fieristico congressuale comincia ad assomigliare troppo a quella del Fellini, nella sua preparazione tre anni prima del default. Oggi sulla fiera, come allora sull’aeroporto, da Bologna arrivano gli appelli a “fare sistema” e a bandire ogni scenario concorrenziale. Sono forti della convinzione che, essendo noi incapaci di intraprendere la scelta del mercato, finiremo per logorare il nostro polo fieristico congressuale e consegnare al capoluogo un altro gioiello dopo averlo sciaguratamente svalutato. Eppure dovrebbe essere tutto chiaro.
I conti sono quelli che sono ed anche le previsioni più ottimistiche sui proventi della gestione non consentono di immaginare la capacità di fare fronte all’indebitamento. Nello stesso tempo è ormai più che evidente che le finanze pubbliche locali non sono assolutamente in grado di sostenere l’investimento realizzato. Non occorre recriminare sulle scelte compiute a suo tempo (anche se ve ne sarebbe motivo) per rendersi conto che così non si può andare avanti. Anche la leva della valorizzazione immobiliare che può dare un’importante boccata d’ossigeno nel breve, appare semplicemente destinata a rinviare il problema al massimo di un paio d’anni. Comprare tempo può anche essere utile, ma bisogna valutare la reale convenienza dei costi di impatto urbano che si affrontano e soprattutto occorre sapere che uso si vuole fare del tempo così acquistato.
Dalle diverse prese di posizione dei protagonisti istituzionali che si sono susseguite in queste settimane si percepisce una situazione di stallo. Si intravedono due linee decisamente divergenti, ma la discussione, al di là delle esternazioni dei rappresentanti delle opposizioni, se si guarda a coloro che possono decidere davvero, non riesce a decollare e ad imprimere quella energia politica che serve per fare le scelte forti necessarie.
La posizione più chiara è quella del presidente Cagnoni che continua a credere nella sostenibilità dell’investimento compiuto. A lui serve comprare tempo in attesa degli utili che verranno. E’ qui che il parallelismo con l’aeroporto diventa più inquietante, perché sembra oggi di riascoltare le parole di Massimo Masini nel 2012. Lorenzo Cagnoni non è Masini, è il miglior manager pubblico che si sia affacciato sulla scena riminese negli ultimi decenni, sono tuttavia i conti che remano in una direzione opposta alla prospettiva che sostiene con tanta convinzione. Purtroppo sono le previsioni errate di ieri che ci hanno gettato in questa situazione. Quali garanzie abbiamo che quelle di oggi siano davvero attendibili? Non escono forse dalla stessa cucina professionale che aveva scodellato le precedenti, senza neanche una scusa ed un cenno di ripensamento critico? Non è più probabile che siano il frutto della incapacità, per chi si è identificato con quelle scelte, di tagliare con il passato e di cambiare strategia?
Su un altro versante abbiamo ascoltato soprattutto dei tecnici indicare la strada della privatizzazione come la prospettiva alla quale occorre avere tempo di lavorare per salvare gli investimenti compiuti. Prima Maurizio Temeroli, segretario generale della Camera di Commercio, più recentemente Umberto Lago, amministratore di Rimini Holding. Non credo che si siano espressi a titolo personale, anche se da buoni tecnici hanno senz’altro più consapevolezza di altri delle spiacevoli conseguenze, anche personali, che un default potrebbe produrre. La domanda è però: quando la politica che conta si deciderà a rompere il silenzio e a fornire l’indispensabile sostegno politico alla strada indicata dai tecnici? Se si compra tempo soltanto per gestire e mediare i contrasti politici siamo fuori strada.
Non si avvia un percorso di privatizzazione, il più grande intrapreso nella nostra regione (sì perché l’operazione Hera non è stata una vera privatizzazione), così, a mezza bocca, per giunta con il management della società da privatizzare fieramente contrario e di cui è intuibile una scarsa propensione a collaborare a quel percorso. Ammesso che esistano grandi operatori internazionali interessati a Rimini Fiera, non credo potrà bastare per farli impegnare nell’investimento, la serietà dell’advisor. Pretenderanno di vederci chiaro non solo nei conti, ma anche nella volontà della comunità locale e della struttura esistente (che sono gli uomini e non i muri) di iniziare una nuova grande avventura imprenditoriale. Vorranno capire da subito se a Rimini interessa avere una fiera ed un congressuale di profilo internazionale, che funzionano e che producono ricchezza per la nuova impresa e per l’economia locale o se il problema è solo quello di fare una mossa senza reali conseguenze, che possa costituire una copertura ed un alibi più o meno solidi, in vista di eventuali fallimenti e dissesti prossimi venturi. Anche la questione del valore dell’operazione di cui si è iniziato a “sparlare” (una svendita mai! Si impancano coloro che prima hanno ingessato e poi dissipato la ricchezza pubblica) a ben guardare ha a che fare con questo quesito.
Senza un indirizzo preciso e vincolante sui vari aspetti della gara, pubblicamente e solennemente assunto dal Consiglio Comunale di Rimini e da quello della Camera di Commercio (la Provincia è purtroppo ormai fuori gioco), con il Sindaco di Rimini che ci mette davvero la faccia e l’imprenditoria riminese tutto il proprio prestigio e non i piccoli interessi di bottega, la “privatizzazione dei tecnici” è destinata a dare ragione a chi non ci crede e a regalare a Bologna l’ennesimo salvataggio “di sistema”.
Sergio Gambini
GIORNALAIO 23.05.2014
Camera di commercio, sindacati all'attacco. Acquarena irregolare, 5Stelle in procura. Delfinario, animalisti diffidano il sindaco
Se la cantano e se la suonano. Camera di commercio, i sindacati attaccano duramente le categorie economiche della città alle prese con una nuova spartizione di poltrone, quella più alta dell'ente di via Sigismondo che non sarà più occupata, come è noto, dall'ex Cna Salvatore Bugli. "Il presidente dovrà essere eletto dal consiglio camerale", dicono in coro Cgil, Cisl e Uil. Sappiamo cosa hanno prodotto le nomine preconfezionate, rincarano(Corriere).
Dura presa di posizione anche per Alberto Fabbri di Rimini due commercio. L'ente è di chi paga la quota, dice (Corriere).
Braccano i vu' cumpra'. Lotta all'abusivismo commerciale, il colonnello dei carabinieri Grasso rivela la sua strategia: controlli alle abitazioni sovraffollate, con multe ai proprietari, colpire i siti di stoccaggio delle merci e azioni in spiaggia a sostegno della municipale che ha annunciato due giorni fa l'assunzione di 20 agenti dedicati, che lavoreranno 9 ore al giorno. Oggi la Uil contro l'idea di pagare lo straordinario (3 ore) dimezzando i fondi per gli altri comparti, contro cui già ieri si erano espressi negativamente gli altri sindacati (Corriere).
Lo straordinario non può essere previsto in anticipo, sul chivalà anche il Sulpm, il sindacato dei vigili che mercoledì hanno discusso animatamente la cosa con i tecnici del comune (LaVoce).
Acquarena, esposto in procura dei 5Stelle. Le irregolarità sul timbro mancante e la firma illeggibile in delibera, in particolare sul parere di regolarità contabile, rischiano di essere a spese della nuova piscina comunale. E soprattutto il fatto che il dirigente del settore finanziario del Comune di Rimini è Gianna Vandi, moglie di Lorenzo Cagnoni. C'è conflitto di interesse? Si domandano i 5Stelle (NuovoQuotidiano).
Diffidano il sindaco e si appellano ai ministri Galletti e Franceschini. Delfinario, per essere certe della definitiva chiusura della vasca le associazioni animaliste Lav e Marevivo mettono tutto nelle mani dell'avvocato. "Nessuna licenza di spettacolo viaggiante può e deve consentire la riapertura di una struttura per la quale la magistratura, fino all’ultimo grado di giudizio della Cassazione, ha disposto il sequestro dei delfini per con- dizioni incompatibili di detenzione il ministero dell’Ambiente, inoltre, ha verificato l’insussistenza dei requisiti per detenere animali per l’esposizione al pubblico", parole chiare (Corriere).
La proprietà ha consegnato agli uffici del comune una documentazione incompleta: non elenca le specie di animali che si intende ospitare. Solo quando avremo tutti gli elementi potremo convocare la conferenza di servizi con Asl per decidere sul da farsi, spiega l'assessore Sadegholvaad. Monica Fornari intanto ammette: Mai ostilità dagli uffici del Comune (LaVoce).
Gaffe elettorale. Il candidato al parlamento europeo per Forza Italia ieri a Rimini e ai riminesi (per convincerli a votarlo) ha detto: il turismo balenare lo abbiamo inventato noi in Versilia. Attesa la reazione del sindaco Gnassi (Corriere).
22 05 2014 | Rimini | Camera di commercio: sindacati e Rimini2 contro le categorie economiche
Rimini | Camera di commercio: sindacati e Rimini2 contro le categorie economiche
"Le categorie se la cantano e se la suonano". Dura la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil in merito al futuro della Camera di commercio di Rimini. Ieri la riunione tra le associazioni di categoria che ha designato quali nuovi candidati a succedere a Manlio Maggioli, dopo la debacle di Salvatore Bugli della Cna, Gianni Indino di Confcommercio e Fabrizio Moretti di Cna.
"Cgil, Cisl e Uil della provincia di Rimini esprimono il proprio totale disappunto sul metodo adottato, sembra infatti che nonostante le esperienze non certo esaltanti del recente passato, le categorie economiche continuino a considerare la Camera di Commercio come una “Cosa Propria” e non già un ente di interesse pubblico che deve perseguire il bene comune".
I sindacati dicono basta con l'abitudine del "nome del presidente già confezionato": "i risultati non ci sono per niente piaciuti", dicono. "Oggi vogliamo ribadire che per Cgil, Cisl e Uil è necessario un cambio di passo totale. Il presidente della Ccia dovrà essere eletto dal Consiglio Camerale tra i suoi componenti, previa proposizione delle relative candidature, in forma segreta. Né la politica, né qualche lobby possono arrogarsi il diritto di “nominare” il Presidente della CCIA al di fuori degli ambiti istituzionali, secondo vecchie logiche spartitorie".
Sulla vicenda entra a gamba tesa anche Alberto Fabbri, presidente della cooperativa di negozianti Rimini Commercio Due. "Ci risiamo, si discute di chi farà il presidente della Camera di commercio trascurando il fatto che l'ente dovrebbe essere di chi paga la quota associativa. Si discute del nuovo presidente in maniera asettica, chiusi nelle quattro mura, senza consultare la base, esprimendo un presidente indipendentemente dalle persone che rappresenta".
Fabbri ricorda anche "che nel programma del presidente del consiglio Matteo Renzi è inserita nell'elenco degli enti da abolire. Richiede quote associative obbligatorie ed elevatissime. Le associazioni di categorie danno l'okay al prelievo, quando invece dovrebbe dire “no” al balzello per i propri associati".
22 05 2014 | Rimini | Bilancio Acer approvato. Mangianti: un alloggio erp non è per sempre
Rimini | Bilancio Acer approvato. Mangianti: un alloggio erp non è per sempre
Acer, bilancio 2013 approvato con un utile di esercizio, prima delle tasse di 475.461 ero. "Acer Rimini va bene nonostante la crisi, ma le prospettive per quanto attiene alla messa in campo di nuovi alloggi, sono assai preoccupanti", sottolinea il presidente Cesare Mangianti. "E' fondamentale affonda il presidente - la modifica normativa che Acer Rimini e gli enti locali, caldeggiano ormai da anni nei confronti della Regione, e cioè la parificazione tra il reddito ise che consente l’accesso agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (erp) con quello per la permanenza negli anni successivi".
Mangianti ricorda che attualmente, per entrare nelle graduatorie erp bisogna avere un ise non superiore ai 34mila euro, ma poi, per uscire da tale alloggi, bisogna superare per due anni di fila un ise superiore a 51mila euro, vale a dire di cento milioni delle vecchie lire. "In questo modo – sottolinea il presidente Mangianti – finisce che un alloggio erp diventa ‘per sempre’, una specie di diritto acquisito. Mentre al contrario dovrebbe essere una soluzione per un periodo difficile in attesa che una famiglia sia in grado di ‘camminare’ sulle sue gambe". Risibile, il 4,6 per cento del totale, il turnover che con la modifica richiesta salirebbe al 15 – 20 per cento.
Mangianti torna su alcuni temi che ha caldeggiato negli ultimi mesi. "Gli Enti Locali, alcuni soggetti istituzionali come l’Ausl e lo Stato, hanno in disponibilità dei beni immobili, che potrebbero essere ceduti, a prezzi ‘politici’, alle agenzie per la casa", spiega. "Nell’ottica di non ‘sprecare’ ulteriore territorio, è utile che le Istituzioni si alleino per produrre politiche di housing sociale. A questo proposito vi è una concreta proposta di Acer per il recupero del centro storico di Rimini alla quale mi risulta che il comune stia guardando con molto interesse", aggiunge.
Dichiarazioni mendaci. Il presidente di Acer pone l'accento anche sui controlli. "Nel momento in cui individuiamo soggetti che per più volte, quindi con recidiva, presentano dichiarazioni fortemente mendaci rispetto alle loro situazioni patrimoniali, e a parte errori materiali palesi, i Comuni potrebbero applicare forti sanzioni e in via teorica, anche se è difficile applicazione, la decadenza dal diritto all’ erp. Questo, oltre ad essere un segnale importante che disincentiverebbe i ‘furbetti’".
Le cifre del bilancio
Anche il 2013, nonostante la crisi e l’aumento della morosità, che si assesta al 12 per cento, cresciuta nel complesso di almeno 4 punti rispetto agli anni “pre crisi”, il bilancio Acer chiude con un utile di esercizio, prima delle tasse di 475.461 euro; mentre l’avanzo di gestione nei Comuni, che potrà essere reinvestito in manutenzioni, è di 840.240 euro.
Infatti il valore della produzione è stato di 7.784.938 euro mentre il patrimonio netto dell’Agenzia supera i 12 milioni. Il costo del personale incide per il 19,74 per cento sul valore della produzione e per il 19,85 per cento sulla spesa corrente. Vale la pena segnalare, in tal senso, che la vigente normativa statale consente a tutti gli Enti Locali una spesa per il personale pari al 50 per cento della spesa corrente per cui, anche in questo caso, Acer si colloca in una situazione certamente virtuosa per un’azienda di servizio.
Gli altri dati salienti del bilancio 2013.
A fine 2013 Acer gestiva 2.093 alloggi a canone sociale cui se ne aggiungono: 252 di edilizia agevolata a canone calmierato di proprietà dei Comuni; 155 alloggi propri, di Erap Pesaro e dell'Ausl di Rimini; 60 unità immobiliari per uso diverso (negozi, garage, centri sociali, uffici...). A queste 2.560 unità immobiliari si affiancano 180 alloggi privati reperiti sul mercato dell'affitto attraverso l'Agenzia di Locazione Acer. Al netto della vendita di 543 alloggi, effettuata nel corso degli anni a norma di legge 560/’93, dal 1998 ad oggi, il patrimonio complessivo di edilizia residenziale pubblica (erp) in gestita è cresciuto quindi di 1.103 unità.
Il canone medio provinciale, degli alloggi a canone sociale è di 140,94 euro, mentre il canone calmierato di edilizia agevolata si assesta su 327,58 euro.
Nel 2013, grazie all’uso dei collegamenti informatici con l’Agenzia delle Entrate (Ministero delle Finanze) e con l’Agenzia del Territorio, Acer ha completato il controllo degli anni d'imposta 2010, per quanto riguarda i redditi degli assegnatari di alloggi erp: sono emerse 154 dichiarazioni mendaci, di cui 102 di recidivi, per una evasione accertata di oltre 473mila euro, da cui sono scaturiti circa 37mila euro di conguaglio dei canoni e 23mila euro di sanzioni. E dal controllo incrociato relativo alle proprietà immobiliari è risultato che alcuni soggetti assegnatari possedevano patrimonio immobiliare in esclusiva o in partecipazione, che ne rendeva incompatibile la permanenza in erp, tanto che è stata aperta la pratica di decadenza; 4 alloggi sono stati recuperati, nel 2013, per tale incompatibilità. Va in aggiunta precisato che Acer non ha la possibilità di compiere controlli, invece, sui redditi degli assegnatari. Sempre nel 2013 sono state inoltre concluse 6 procedure di sgombero di alloggi occupati senza titolo.
Quindi gli sfratti per morosità: 28 nel 2013, di cui però 16 conclusi per estinzione del debito, e solo una cifra esigua, 2 e in condizioni davvero estreme, tra gli alloggi erp.
Agenzia per la Locazione: nel corso dell’anno è stata chiusa l’attività “in proprio”, a causa di un rischio d’impresa difficile da sostenere. A tal proposito il presidente Mangianti ha sottolineato, con forza, che “Acer è comunque disponibile a mettere di nuovo a disposizione il suo bagaglio di esperienze e competenze in merito, se gli Enti locali saranno nelle condizioni di creare un Fondo di Garanzia a sostegno della morosità”. Nel frattempo continua il reperimento di alloggi privati per conto dei Comuni e degli altri Enti, per il governo dell’emergenza abitativa, con la gestione di 180 alloggi.
Acer svolge, sempre a norma di legge, anche un’attività di Amministrazione condominiale su 131 condomini (sempre a fine 2013), di cui circa la metà completamente privati, per complessivi 2.012 alloggi 539 inquilini e 1.473 proprietari.
22 05 2014 | Rimini | Toponomastica, nuove intitolazioni ai coniugi Tonini, Chiara Lubich e don Quintino Sicuro
Rimini | Toponomastica, nuove intitolazioni ai coniugi Tonini, Chiara Lubich e don Quintino Sicuro
Parere favorevole prima commissione consiliare questa mattina a Rimini sulle proposte della Commissione toponomastica. Quasi unanime il voto, eccetto l'astensione del consigliere Gianluca Tamburini, delle proposte che adesso toccherà alla giunta ratificare.
Le novità riguardano Miramare con l’intitolazione ad Augusto ed Ernesta Tonini (inizio sec. XX), coniugi e primi albergatori proprio a Miramaere, della rotatoria nell’intersezione tra viale Principe di Piemonte e via Cavalieri di Vittorio Veneto. A Chiara Lubich (1920-2008), fondatrice del movimento dei Focolari, sarà intitolata la rotatoria nell’intersezione tra via Girolamo Savonarola, viale Giacomo Matteotti e via dei Mille, mentre a don Quintino Sicuro (1920 – 1968), finanziere, servo di Dio, la rotatoria del cavalcavia della Marecchiese (incrocio tra via Marecchiese e via Circonvallazione nuova).
"Particolarmente a me gradita - sottolinea il presidente della prima commissione Nicola Marcello - l'intitolazione della rotatoria del cavalcavia Marecchiese a Don Quintino Sicuro, da me proposto alcuni mesi fa per rafforzare i legami tra amministrazione comunale e Guardia di finanza".
22 05 2014 | Rimini | Tipicità, la piadina romagnola vola verso l'igp
Rimini | Tipicità, la piadina romagnola vola verso l'igp
L'Europa incorona la piadina, quella romagnola vola verso l'igp. L'Unione ha pubblicato nella Gazzetta ufficiale la domanda di iscrizione della tipicità all'indicazione geografica protetta. Gli Stati membri adesso hanno tre mesi di tempo per opporsi. Trascorso questo periodo, l'iscrizione sarà ufficiale.
Quella dell'apertura ufficiale delle procedure per riconoscere la qualità e la tutela della piadina romagnola è "una notizia attesa da dieci anni dalle nostre parti", commenta l'assessore al turismo della Provincia Fabio Galli. "Un decennio abbondante di discussioni e divisioni interne, a volte anche molto calde, tra territori romagnoli che rivendicavano ognuno la sua procedura. Anni di battaglie ‘ideologiche’ tra istituzioni, associazioni e singoli privati, il cui risultato è stato però quello di non riuscire a presentare una proposta unitaria, con i crismi richiesti dall’Unione europea". Fino a quando un anno fa si è arrivati a una mediazione, quella dell'inserimento nel capitolato ufficiale, inviato al Ministero delle Politiche agricole e pubblicato adesso dall’Ue sia della ‘Piada romagnola’ sia della 'Piadina romagnola alla riminese’.
Basta polemiche sterili e campanilistiche, dice Galli, tra chi la piada la preferisce larga e bassa e chi più spessa, o tra chi non vede di buon occhio l'allargamento geografico all'imolese. Importante è solo la tutela del prodotto. "Io ritengo che oggi si sia fatto un passo importante, per qualche verso storico, anche per la provincia di Rimini. Ricordando anche che il compito del marchio Igp non è solo quello di proteggere il singolo prodotto o produttore, ma sancire – una volta per tutte – il legame che lega la piadina (o piada) al suo territorio d’origine".
Tutte le liste per le elezioni comunali. Candidato unico in quattro comuni
Tutte le liste per le elezioni comunali in provincia di Rimini. Candidato unico in quattro comuni
Se per le elezioni europee sono chiamati al voto tutti i cittadini della provincia, domenica prossima solo in 19 comuni si voterà anche per eleggere sindaco e consiglio comunale.
Ecco il quadro, Comune per Comune, cominciando dai tre che superano i 15 mila abitanti, dove, nel caso nessun candidato si affermi al primo turno, ci sarà due settimane dopo il ballottaggio.
Bellaria Igea Marina. Gli aspiranti sindaci sono cinque. Il sindaco uscente Enzo Ceccarelli è sostenuto da sette liste e 97 candidati di area centrodestra (numeri da record). Le liste sono state presentate da Forza Italia, Udc, Nuovo centro destra, Lega nord, Fratelli d'Italia, Noi per la Romagna e gli ex Fli ora nella civica di “Obiettivo comune”.
A contendere lo scranno di primo cittadino ci sono Gabriele Morelli, sostenuto dalla lista del Pd e dalla civica “Morelli sindaco”; Alessandro Zavatta, area Sel con la lista “Bene Comune”; Mauro Crociati, che ospita nella civica che lo sostiene, “Città viva”, Moris Calbucci, un consigliere eletto con lo stesso simbolo cinque anni fa. Quinto e ultimo candidato è Danilo Lombardi del Movimento 5 Stelle.
Riccione. Anche nella Perla Verde sono cinque i candidati sindaco. Il centrosinistra schiera Fabio Ubaldi, sostenuto da cinque liste: quella del suo partito, il Pd, Sinistra unita per Riccione, Sel, i pironiani di “Io per Riccione” e Partito socialista italiano. Quattro, invece, le liste che sostengono la candidata del centrodestra Renata Tosi: la civica “Noi riccionesi”, capolista Stefano Caldari, Fratelli d'Italia, Forza Italia, lista civica Giovanni Bezzi. Francesco Anemoni di Noi per la Romagna, e Vincenzo Cicchetti candidato dei 5Stelle si presentano ognun per sé, con un'unica lista collegata, così come Franca Mulazzani per Ncd.
Santarcangelo di Romagna. Anche in questo comune cinque candidati sindaco. Andrea Novelli è il candidato della lista civica di sinistra “Una mano per Santarcangelo”; Daniele Apolloni corre per Fratelli d'Italia, Luigi Berlati, ex consigliere del Pd, tra gli artefici della caduta di Morri, è sostenuto da una civica che raccoglie diversi simpatizzanti di area centro destra, tra cui Ncd e Udc, e Forza Italia, Sara Andreazzoli per il movimento 5 Stelle, ed infine Alice Parma, sostenuta dal Pd, da Sel e Rifondazione, dalla civica “Senso Comune” e dal Partito socialista italiano.
Misano Adriatico. Si ripresenta il sindaco uscente Stefano Giannini sostenuta dalla lista Centrosinistra. Gli altri candidati sono Luca Gentilini per il Movimento 5 stelle, l'ex consigliere di centro destra Rosario Zangari a capo della civica “Prima Misano”, Antonio Mignani sostenuto da Forza Italia e Fratelli d'Italia (civica Per Misano A.), l'ex consigliere provinciale Sandro Pizzagalli sostenuto da Sinistra anticapitalista.
San Giovanni in Marignano. I candidati sono Daniele Morelli per la lista civica Centrosinistra sostenuta dal Pd, Graziano Gambuti dei 5Stelle e Luciano Bordoni sostenuto da una lista civica, da Forza Italia e da Fratelli d'Italia.
Verucchio. I cittadini di Verucchio sono chiamati a scegliere fra quattro donne: Samantha Coelati Rama con la civica Obiettivo comune sostenuta da Forza Italia, Enrica Dominici con la civica “La Verucchio giusta” guardata di buon'occhio dai simpatizzanti verucchiesi di Ncd, l'assessore provinciale Stefania Sabba per la lista “Verucchio domani” sostenuta dal Pd, Sabrina Cenni per “Cittadini in comune”.
Poggio Torriana. Si vota per la prima per l’amministrazione del Comune nato dalla fusione di Poggio Berni e Torriana. Tre sono i candidati: Antonio Valli per “Chiave di svolta”, lista civica tendente a centro destra, Antonella Cima lista civica “Ora il futuro”, Daniele Amati per “Uniti a Poggio Torriana” (centrosinistra).
Morciano. A contrastare la conferma del sindaco uscente Claudio Battazza, sostenuto dalla lista “Morciano Futura” appoggiata dal Pd, ci sono Filippo Gennari per “Vivere Morciano”, lista orientata a centro destra, e Daniele Arduini per i 5 Stelle.
San Clemente. Piccolo comune che schiere ben quattro candidati sindaci: Sabrina Casamenti per il Movimento 5 Stelle; Corrado Gaia per “Insieme per San Clemente”; Mirna Cecchini per “Noi per San clemente”, la lista di centro sinistra; Alfonso Scala per “Lista civica San Clemente”.
Montefiore Conca. Per il centrodestra si ricandida il sindaco uscente Vallì Cipriani, Mauro Macrelli è il candidato del Movimento 5 Stelle e Marcello Palmerini corre per il centro sinistra.
San Leo. La scelta è fra il sindaco uscente Mauro Guerra, centro sinistra e Pd, e Giovanni Carletti per Impegno democratico.
Saludecio. Corrono Roberto Cialotti per il centro destra con la civica “Risveglio Saludecese” e Dilvo Polidori per il centro sinistra con la lista “Ripartiamo da Saludecio”.
Maiolo. “Sviluppo e partecipazione” sostiene Marcello Fattori il sindaco uscente mentre “Vivi Maiolo” sostiene il candidato di centro sinistra Antonio Viggiani, centrosinistra.
Casteldelci. L'ex assessore Fabiano Tonielli per il centro destra con “Sempre uniti per Casteldelci” e Luigi Cappella per il centro sinistra con “Una pagina nuova per Casteldelci”.
Talamello. I candidati sono Claudia Beccari per “Bene comune”, lista di sinistra, e Francesca Ugolini per la civica “Per Talamello”, centro destra.
Quattro Comuni con un unico candidato. Nella provincia si sono quattro Comuni dove è stata presentata un’unica lista: conquista tutta la posta in palio (sindaco e consiglieri) solo se si supera il quorum dei votanti. In caso contrario, il Comune sarà amministrato da un commissario prefettizio. Questi Comuni sono Mondaino dove il candidato è Matteo Gnaccolini, sostenuto dal Pd; Montescudo, candidata è Elena Castellari sostenuta da una lista che ha messo insieme le associazioni e le categorie del paese, Montegridolfo con Lorenzo Grilli sostenuto dal Pd e Sant'Agata Feltria con Guglielmino Cerbara, sempre sostenuto dal Pd.