mattoneRimini | Crisi edilizia, sciopero al contrario. Operai lavorano gratis a manutenzione scuola 

 

Uno sciopero alla rovescia. I lavoratori edili disoccupati della provincia di Rimini venerdì mattina alle 8 andranno, invitati da Fillea, Filca e Feneal, in via Covignano e eserciteranno il loro diritto costituzionale al lavoro mettendo mano gratuitamente alla struttura della scuola elementare Toti.
Il settore edile è stato praticamente ridotto in fin di vita dalla crisi, ma anche dalla mancanza di politiche adeguate. “È importante – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, ma ciò non è risolutivo del problema prioritario che stiamo vivendo. La vera emergenza si chiama lavoro!”.


L’iniziativa è simbolica ma ha uno scopo ben preciso. “S’intende dimostrare nei fatti che il lavoro da fare c’è, che i lavoratori disponibili ci sono e vogliono essere parte attiva, che le risorse ci sono perché la grande maggioranza dei Comuni della nostra Provincia, come quello di Rimini, e delle Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna hanno disponibilità finanziarie che potrebbero essere utilmente impiegate. Fillea, Filca e Feneal di Rimini chiedono di avviare, senza più rinvii, un programma generalizzato di manutenzione dell’edilizia pubblica e delle infrastrutture accompagnato da un programma di manutenzione e messa in sicurezza del territorio. Se questo significa forzare il “Patto di Stabilità” chiediamo ai nostri amministratori un atto di assunzione di responsabilità rispetto alla drammatica situazione sociale che si sta determinando nel nostro territorio che, se protratta ulteriormente, non potrà non avere delle ripercussioni gravissime e non tutte prevedibili”.

Mercoledì, 17 Luglio 2013 12:05

lucio dalla

Percuotere la Mente, sezione della Sagra Musicale Malatestiana, dedica venerdì 19 luglio alle ore 21,15 a Rimini una serata all’indimenticabile Lucio Dalla, con Dallabanda nel concerto Se io fossi un angelo. La band, formata da alcuni dei musicisti che sono stati a fianco dell’artista bolognese per tanti anni, propone le sue più belle canzoni, corredate di immagini e video. Lo spettacolo, in collaborazione con il Festival Cartoon Club, sarà ospitato nella Corte degli Agostiniani (via Cairoli, 42)

tortora-chiaroRimini | Ca’Baldacci, la verità dei residenti sul biodigestore

 

Sono stati buoni, hanno aspettato di vedere questa mattina cosa sarebbe spuntato in edicola e oggi dicono la loro. I residenti di San Martino in Venti e giù di lì, riuniti nel comitato Rimini Uptown contro il biodigestore di Ca’Baldacci, hanno alcune osservazioni da fare rispetto alle immagini bucoliche dispensate ieri dai tecnici di Herambiente in visita con i giornalisti al discusso impianto cha ha superato la fase di collaudo e si appresta, tra autunno e inverno, a lavorare a pieno regime. “Forse è proprio questo il problema di Hera: crede di fare delle cose, ma poi gliene riescono delle altre! Riprendendo quello che ha detto Piraccini (Enrico, anaerobic digestion & composting manager presso Herambiente, ndr) nell'articolo sulle pesche e le mucche vorrei dire che magari l'impianto fosse una cosa bucolica come la descrive lui! Se ce lo avessero chiesto, cosa che non hanno mai fatto, glielo avremmo detto che preferivamo le mucche e le pesche!”, dice sdrammatizzando a nome del Comitato Elisabetta Garuti.

 
E poi giù, punto per punto, la verità di chi deve condividere la campagna riminese con quello che definisce ‘ecomostro’. “Prima di tutto le pesche non arrivano alle mucche su migliaia di camion all'anno che corrono su strade inadeguate disperdendo PM10 e perdendo materiale vario dai camion non ben chiusi. Secondo: le mucche non vengono ingozzate, come il biodigestore, di tonnellate di legna stoccata e triturata all'aperto con gran rumore di macchine in azione e puzze indecenti di materiale marciscente. Terzo: Pieraccini dimentica di dire che le 11 celle da lui descritte come camere sigillate, devono essere aperte ogni 20/21 giorni e lavate. Quarto: le mucche non sono impianti industriali e si integrerebbero molto di più con la nostra campagna rispetto all’orrenda costruzione della centrale di biogas che deturpa un’intera vallata ai piedi della più bella collina di Rimini. Quinto: le mucche non esplodono liberando fumi nocivi in atmosfera, come nell’incidente del 4 marzo e in tanti altri incidenti occorsi in veneto e in altre regioni”.


Insomma, tutta un’altra storia rispetto a quella raccontata ieri. “Che l’impianto sia migliorativo di quello precedente – sottolinea Garuti – dovrebbe essere detto da chi abita vicino all’impianto, cioè i residenti che, non si capisce perché, da mesi lamentano ogni sorta di disagio (rumore, traffico di mezzi pesanti, puzze e incognita sulla qualità dell’aria che respirano). Lamentele che negli anni precedenti (e dico anni, non l’anno precedente nel quale l’impianto era chiuso), non c’erano mai state in questa misura. Forse una o due segnalazioni all’anno come riportato nelle dichiarazioni ambientali di Hera. Da dicembre 2012 ad oggi ci sono state più di 150 segnalazioni. Se questo è miglioramento!”.


Rispetto al rapporto che l’azienda sta tenendo con i vicini di casa, i residenti si abbandonano a un racconto. “L’ultima volta che abbiamo visto di persona Piraccini è stato un giorno nel quale una delle pale che lavorano i rifiuti legno cellulosici è uscita in strada spandendo materiale putrescente e maleodorante ovunque. L’ingegner Piraccini è arrivato su una macchina con i finestrini chiusi e alla nostra richiesta di scendere a sentire la puzza che c’era, ha semplicemente detto “no” dopo avere aperto di due dita il finestrino. Beato lui che può richiudere il finestrino e andarsene. Noi purtroppo non lo possiamo fare. A noi tocca la sventura di respirare, odorare e sentire tutti i giorni i miglioramenti di Hera”.

tortora-scuroRimini | Fogne, piano ottimizzato passa in commissione. Mauro si astiene, ma dubita 

 

Primo sigillo apposto sul piano per la salvaguardia della balneazione del Comune di Rimini ottimizzato dal Gruppo Hera spa. Ieri pomeriggio la terza commissione consiliare ha concesso il suo parere favorevole (astenuti i consiglieri di minoranza Gennaro Mauro del Pdl e Luigi Camporesi del M5S) al piano da 154 milioni di euro che porterà entro il 2020 a chiudere tutti gli scarichi a mare (la metà entro il 2016). “Gnassi affonda il progetto Benedettini”, è la prima considerazione di Mauro che con i colleghi di partito aveva promosso una commissione ad hoc per analizzare la proposta dell’architetto riminese.
“Il piano di salvaguardia della Balneazione, ora ottimizzato, presentato in commissione consiliare, prevede tra l'altro la realizzazione di tre vasche di accumulo collegate tra loro in prossimità Ausa (70mila metri cubi), Colonella 1 e 2 (20mila metri cubi) Rodella (10mila metri cubi). In caso di necessità apertura a mare in prossimità dell'Ausa con condotta sottomarina”, spiega Mauro che passa poi a farsi un po’ di conti e soprattutto delle domande. “117 milioni di euro a carico dei cittadini tramite aumento in bolletta. Dal 2015 al 2020/2021 aumenti del 4,5% all'anno. Siamo sicuri che sia la soluzione migliore? Perché affidare l'elaborazione del piano ad Hera che è anche il gestore a cui paghiamo le tariffe?”.

Mercoledì, 17 Luglio 2013 09:29

GIORNALAIO 17.07.2013

giornalaioFogne, commissione a Rimini favorevole a piano ottimizzato. Aeradria domani dal giudice. Edilizia sempre più in crisi, ma non scendono i prezzi. Biodigestore, la ‘mucca’ che produce energia. Troppo sole: sulla strada in centro spunta ‘tsop’ al posto di ‘stop’

 

Il piano ottimizzato per la salvaguardia della balneazione muove i primi passi in consiglio comunale a Rimini. “Dopo il via libera al piano di salvataggio di Aeradria con l’astensione in consiglio della minoranza, ieri pomeriggio in commissione è andato in scena, chiamiamolo così, un altro “atto di responsabilità”. Il Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato, viene approvato con sette voti favorevoli e le astensioni di Camporesi (M5S) e Mauro (Pdl). In aula era presente il direttore generale di Hera che, fra le altre questioni, ha annunciato l’esistenza di incentivi a carico di Rimini nord, area dove è previsto lo sdoppiamento della rete, assente nel 20 per cento della zona. La spa porta il “tubo” fino al confine di casa, il resto tocca al privato: dai 500 ai mille euro. Si tratta di centinaia a centinaia di famiglie: lo sconto è nell’ordine de 70-90 per cento”, CorriereRomagna (p.5).
I costi e chi paga Il progetto passa da 133 a 154 milioni di euro complessivi, di cui 43 già finanziati (Santa Giustina e dorsale nord). Ne restano 111, ma Barilli ha detto che i soldi provenienti dalle tariffe saranno 116 milioni. Non si è fatto parola delle promesse del ministro Orlando di domenica scorsa, peraltro assai vaghe. In ogni caso, sia che i soldi vengano dallo Stato (Cipe) o dall’Ue, oppure dalle bollette, si tratterebbe comunque di soldi già versati dai cittadini o da versare. Gli aumenti tariffari saranno del 4-5% ogni anno per 7-8 anni, ma ciò che anticipano Hera, Romagna Acque e Amir verrà “ricuperato in tariffa in circa 25 anni”. In pratica il progetto inchioderà i cittadini e le famiglie riminesi ad alti costi della bolletta idrica per varie generazioni. Ma con modalità e importi che ieri non sono stati chiariti. Restano sul gozzo alcune domande, che lanciamo sperando che trovino risposta nella politica: se il PRG delle fognature del 2006 prevedeva di risolvere i problemi del sistema riminese con una cifra vicina al miliardo di euro, come mai oggi la soluzione arriva con la spesa di “soli” 154 milioni? C’era qualcosa di sbagliato nel PRG 2006? Non si direbbe, dato che Barilli ha più volte sottolineato che il PSBO si muove “nel solco già tracciato dal PRG delle fognature”. Ma a ben vedere una differenza notevole tra i due documenti si trova: nel 2006 i tecnici pubblici calcolavano in 600 euro al metro cubo il costo di realizzazione della laminazione delle acque; invece oggi i tecnici stimano le medesime opere a un costo molto inferiore, circa 285 euro. Che cosa è successo? Erano troppo alte le stime del 2006? Oppure le stime odierne sono basse, ma ben accette alla politica e alle multiutility, perché è meglio investire che restare fermi (visto che a pagare sono i cittadini con le bollette)?”, LaVocediRomagna (p.11).


Aeradria, “ieri il management dell’aeroporto doveva consegnare in cancelleria il piano completo, corredato appunto delle delibere immediatamente esecutive degli enti pubblici soci di Aeradria (Provincia di Rimini e comuni vari), mentre domani, giovedì 18 luglio, è in programma l’udienza sulla richiesta di procedura fallimentare avanzata dalla Procura della Repubblica. Il renziano del Pd Mattia Morolli commenta: «il Fellini ha pagato, dopo aver raggiunto, con questo cda in scadenza, il milione di passeggeri e dopo aver attivato le procedure e le strutture per un aeroporto che passava dallo status militare a civile, quindi un mercato dopato»”, LaVoce (p.11).


Edilizia, “scende il numero di imprese ma i prezzi restano invariati. E’ quanto emerge dal listino dei prezzi informativi delle opere edili di Rimini e provincia, pubblicato dalla Camera di commercio dove si evince che, nonostante i prezzi delle materie prime dell’edizione 2013 risultino sostanzialmente stabili rispetto all’edizione precedente (l’unico decremento significativo è quello del ferro che registra una diminuzione del 4,5%), la crisi del settore edilizio non accenna a fermarsi con oltre 200 imprese in meno in un anno”, Corriere (p.9).


Visita guidata al biodigestore di Ca’ Baldacci. “I camion con i rifiuti arrivano, scaricano l’organico che passa per un trituratore arrivando in un ampio magazzino chiuso e ventilato in modo da non far uscire odori ‘pesanti’. Da qui il rifiuto viene immesso in undici ‘celle’ pressurizzate dove in assenza di ossigeno si attivano processi che generano biogas, costituito al 60% da metano. Attraverso il gas vengono alimentati motori che generano energia elettrica. L’impianto può trattare al massimo 57mila tonnellate di rifiuto e di queste 40mila possono essere utilizzate per produrre energia elettrica. Va anche detto che quanto serve a generare energia infine diventa compost, come accadeva in passato. In parole povere Hera ha investito 10 milioni di euro che riuscirà a recuperare in un tempo relativamente breve grazie all’energia venduta. «Contiamo di ammortizzare l’investimento in circa 5 anni» spiega l’amministratore di Hera ambiente, Claudio Galli. Questo grazie all’incentivo dello Stato che prevede il pagamento di una quota per ogni singolo kilowatt prodotto. Ad oggi l’impianto lavora al 60% delle proprie potenzialità”, ilCarlino (p.4).
Rispetto all’incidente di qualche mese fa “Herambiente ribadisce: la sera di lunedì 4 marzo non ci fu alcun incidente ambientale a Ca’ Baldacci, la sirena suonò per circa un’ora perché i tecnici tedeschi (allora l’impianto era in fase di prova e gestito dai produttori) non arrivarono dopo la chiamata, ma dalle verifiche successive si è appurato che «non ci fu alcuna fuoriuscita di biogas». Questo almeno dicono le memorie dei computer, che tengono sotto controllo tutto ciò che avviene nel biodigestore. Le carte sono state acquisite dalla magistratura che aprì un’inchiesta. E il fumo visto dai residenti? «Possono essersi confusi perché le condizioni della stagione rende visibile il vapore che sale dai biofiltri, ma è vapore acqueo, non fumo»”, LaVoce (p.9).

 
Lavoro stagionale. “Due euro per pulire una stanza. Torna il pagamento a cottimo negli alberghi, l’ultima frontiera dello sfruttamento. A denunciare i casi, che per ora, quanto a quelli verificati corrispondono a tre, è la Filcams- Cgil di Rimini, che si è imbattuta nel bel mezzo della stagione estiva con il fenomeno delle pulizie a cottimo”, Corriere (p.8).


Cade a pezzi il tempietto del Bramante a piazza Tre martiri dedicato a Sant’Antonio. “LA CAPPELLINA di Sant’Antonio casca a pezzi. Il tempietto bramantesco di piazza Tre Martiri, gioiello del Cinquecento cui i riminesi sono particolarmente affezionati. Sono tre i religiosi rimasti in servizio nella seicentesca chiesa dei Paolotti, retrostante al tempio, quella ‘delle confessioni’ (non è parrocchia ma santuario della Diocesi): il superiore Francesco Tiberi, padre Innocenzo Ponzo, superiore negli anni Sessanta, e padre Victorino Casas, spagnolo. E’ Innocenzo a mostrarci le ingiurie del tempo sul monumento ottogonale: «Quasi tutti gli otto lati esterni, cinque dei quali in pregiata pietra d’Istria come il Duomo, gli altri tre sul retro in areniaria di San Marino, stanno letteralmente perdendo pezzi quasi ogni giorno. E poi cornici sgretolate o crollate, buchi, crepe...»”, ilCarlino (p.5).


“Nel corso della giornata odierna verrà ricordato, per iniziativa della Confraternita di San Girolamo, il prodigio del movimento degli occhi della nota immagine della Mater Salvatoris, conservata presso l’Oratorio di San Giovannino, con una Messa celebrata alle ore 18 dal Vicario Generale della Diocesi Monsignor Luigi Ricci”, LaVoce (p.12).


In alto mare, “boccata d’ossigeno per il settore pesca. Mentre scatta il conto alla rovescia per il fermo pesca nel Compartimento marittimo di Rimini (dal 22 luglio all’1 settembre), arriva infatti la notizia che l’Europa ha sbloccato circa 70 milioni di euro a favore dei pescatori italiani. I fondi, che in breve tempo consentiranno di liquidare le imprese di pesca, riguardano le compensazioni al reddito per i fermi biologici della pesca effettuati negli scorsi anni ma anche gli aiuti per le demolizioni delle imbarcazioni”, NuovoQuotidiano (p.9).


Il deputato Pd Tiziano Arlotti firma “la proposta di legge per la modifica articolo 416-ter del Codice penale in materia di scambio elettorale politico-mafioso. La proposta va nella direzione richiesta dalla petizione “Riparte il Futuro” lanciata da Libera e dal Gruppo Abele, sottoscritta da migliaia di cittadini e da 300 parlamentari”, Corriere (p.8).


Troppo sole. “‘Tsop’ al posto di ‘Stop’. All’incrocio di via Castracane con Corso d’Augusto, vicino all’Arco, nel rifare la segnaletica qualche addetto ha preso un abbaglio. In parecchi se ne sono accorti nella giornata di ieri e qualcuno non ha resistito allo scatto fotografico”, NQ (p.7).

tortora-chiaroRimini | Petizioni, 810 firme contro la direttiva europea sul tabacco

 

Ha raccolto 810 firme a Rimini la petizione contro la direttiva europea sui prodotti del tabacco, promosso da Save the Choice, comitato indipendente per la difesa delle libertà individuali. Oggi è l’ultimo giorno e al tramonto il bottino degli attivisti, sparsi tra il lungomare e la città e armati di tablet, potrebbe arrivare anche a quota mille firme. Il provvedimento, votato mercoledì 10 luglio dalla Commissione europea ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare), prevedrà la vendita obbligatoria di pacchetti coperti per il 75% da immagini molto eloquenti sui rischi da tabagismo, il divieto di utilizzo di copri pacchetti, il bando delle sigarette slim, al mentolo e nei formati elettronici e forti restrizioni alle e-cig.
Nelle piazze italiane sono state raccolte oltre 7mila firme. La petizione è stata sostenuta da noti personaggi del panorama economico e sociale, dal politologo Edward Luttwak al presidente di Assoelettrica Chicco Testa, passando per il giornalista Filippo Facci e il parlamentare del Pdl Antonio Martino. Il testo europeo sarà discusso e votato in sessione plenaria il prossimo 9 e 10 settembre.
Secondo il comitato, “in caso di parere favorevole da parte del Consiglio dell’Unione Europea che rappresenta tutti i governi degli stati membri, l’Europa avrà soltanto qualche mese per adeguarsi alle nuove norme e applicarle. Con la conseguenza di subire in Italia, non soltanto, severe e controproducenti imposizioni che poco hanno a che vedere con la prevenzione, ma anche una perdita di molti degli oltre 200mila posti di lavoro nei settori della coltivazione del tabacco e nelle tabaccherie”.

tortora-scuroRimini | Turismo, Ebnt incorona l’Emilia Romagna regina degli alloggi low cost

 

E’ l’Emilia Romagna regina del test convenienza dell’Estate 2013 secondo 'l’analisi degli aspetti tariffari nelle località balneari italiane, estere e nelle crociere' a cura dell’Ente bilaterale, nazionale del turismo (Ebnt) e Federconsumatori, presentata oggi a Roma, che ha monitorato 1.828 quotazioni tariffarie nella settimana di Ferragosto, nelle località turistiche nazionali ed estere, nelle capitali estere e nelle crociere nel Mediterraneo.
L’Emilia Romagna sbaraglia tutte le altre regioni in particolare sul fronte degli alloggi perché la tariffa media per gli alberghi è di 74 euro al giorno in alta stagione (dal 10 al 17 agosto). A confermare l’analisi anche i 61 euro che servono invece se si fa riferimento alla settimana dal 13 al 20 luglio, ovvero la media stagione. Andando fuori regione si scopre che in Puglia servono 131 euro al giorno in alta stagione, che si riducono a 95 nella media stagione. Un pochino più economica la Sardegna con 129 euro al giorno in alta stagione, contro i 99 della media. A livello nazionale la tariffa media alberghiera pro capite in camera doppia in pensione completa è pari a 92 euro al giorno (raggiunge 117 euro nel sud e nelle isole).

rossoRimini | Lavoro, tariffe illegali per le pulizie in albergo

 

Lavoro, in albergo Rimini rischia che la pratica illegale del cottimo a misura per la pulizie delle camere prenda più che un piede. Le tariffe (fuori legge) sono da sfruttamento: 2 euro a stanza. L’allarme arriva da Filcams Cgil che spiega: “Il termine cottimo indica una modalità di retribuzione del lavoro proporzionale o comunque specificamente riferita alla quantità di prodotto lavorato. Vale a dire che più si produce e più si viene retribuiti”.
La pratica del cottimo deriva dal celebre minatore sovietico Stakanov, ma precisa Mirco Botteghi, “siamo nel 2013, sul suolo della Repubblica Italiana, e non vorremo perciò dover vedere quello che accade in alcune strutture alberghiere in relazione agli appalti di pulizia delle camere. Si stanno moltiplicando i casi nei quali alle addette al riassetto delle stanze, cameriere ai piani, viene corrisposta solo figurativamente una retribuzione oraria. In realtà l'impresa appaltatrice corrisponde alla cameriera una quota di retribuzione proporzionata al numero di camere pulite”.
Il sindacato, ovviamente invita a denunciare tali situazioni anche perché in caso contrario si “determinerà la certezza di non avere diritto alla, seppur magra, Mini Aspi”.

tortora-scuroRimini | Biodigestore Ca’Baldacci, fine del collaudo. Pieno regime tra autunno e inverno

 

“Ancora non siamo a pieno regime – spiega Enrico Piraccini, responsabile impianti compostaggio e di gestione anaerobica per Herambiente – ma lo saremo tra l’autunno e l’inverno. Per ora, terminata la fase di collaudo, l’impianto di Ca’Baldacci a Rimini lavora al 60-70 per cento della sue potenzialità”. Produce 8mila megawatt all'anno di energia elettrica rinnovabile, pari al fabbisogno di circa 9mila cittadini, e 8mila tonnellate di compost. Il biodigestore di San Martino in venti mal digerito dai residenti della collina riminese è nato dalla ceneri della precedente centrale per il compostaggio (come è accaduto anche per gli impianti di Forlì-Cesena e Ravenna) ed è costato 10 milioni di euro, utilizza tecnologia tedesca applicata dall'azienda pubblica di Monaco di Baviera. Per spiegare come funziona i tecnici fanno l’esempio di una mucca.
“Il compostaggio simula quello che avviene in natura quando una pesca cade sul terreno e i batteri la trasformano in terriccio. Nei nuovi impianti è come se la pesca finita a terra sia mangiata da mucca che la digerisce e trasforma. La pesca è la raccolta differenziata, l’impianto è la mucca dove il gas prodotto dalla mucca è trasformato in energia elettrica rinnovabile”, spiega Piraccini.
La produzione di energia quindi passa attraverso un processo di triturazione e digestione dei rifiuti in celle di cemento armato a tenuta stagna, al buio e a 37° circa, sviluppando batteri simili a quelli presenti nello stomaco delle mucche, e producendo biogas.
A portare alla trasformazione degli impianti romagnoli, precisa Piraccini, non solo per proprio della loro preesestenza, ma anche per la quantità di rifiuti differenziati che qui è maggiore e anche per via “degli obiettivi di produzione che arrivano dall’Europa, secondo cui l’Emilia Romagna deve produrre il 9 per cento di energie rinnovabili del totale italiano. Per arrivare a quel numero è indispensabile non solo affidarsi alla produzione di mais, ma anche mettersi a recuperarla dai rifiuti organici”.


Da quando è partito il processo di conversione dell’impianto ci sono stati dei problemi con la cittadinanza, che ha segnalato anche alcuni incidenti e ha presentato diversi esposti. “Secondo noi – sottolinea Piraccini - questo impianto è migliore del precedente di molto sia come sicurezza sia come emissioni odorigene. Nei prossimi mesi sarà aperto alle visite scolastiche e alle visite di tutti (chiaramente organizzate). Sarà per noi un buon modo per diffondere sempre di più la cultura della raccolta differenziata”.

neroRimini | Solidarietà, 54mila euro dal torneo di beach tennis per l’ospedale di Mutoko

 

Ammonta a 54mila euro il ricavato del torneo di beach tennis “Rimini for Mutoko”, a sostegno dell’ospedale Luisa Guidotti di Mutoko in Zimbabwe, dell’orfanotrofio adiacente e dell’attività della dottoressa riminese Marilena Pesaresi, presente alla manifestazione. Parla di grande successo di partecipazione il Comune di Rimini grazie ai 270 giocatori scesi in campo, tra ragazzi e adulti, 85 aziende coinvolte e un folto pubblico.
Il ricavato permetterà di realizzare un generatore di corrente con il container di protezione per dare luce e acqua a metà ospedale e alle abitazioni degli operatori che ne sono sprovvisti, il rifacimento della pavimentazione dei reparti di maternità e donne, il sostegno ai bambini affetti da gravi patologie affinché possano per venire in Italia per curarsi. Negli anni precedenti è stato inoltre possibile, grazie al torneo di beach tennis ampliare l’orfanotrofio con una camera di 80 metri quadrati arredata, acquistare un ecocardiografo portatile, costruire la sala di radiologia, acquistare strumenti per le analisi.

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