30 07 2013 | Rimini | Lotta all'abusivismo commerciale, Vanni: Problema politico, ma anche del piano spiaggia
Rimini | Lotta all'abusivismo commerciale, Vanni: Problema politico, ma anche del piano spiaggia
"Noi è dalla primavera che chiediamo si intervenga in maniera massiccia e forte per riprendersi il territorio che è stato abbandonato. Una volta che i venditori abusivi hanno preso piede però è difficile recuperare. Anche perché qui siamo di fronte a dei clan che gestiscono il mercato. E' una cosa organizzata", commenta Mauro Vanni, presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud, rispetto alla rissa tra bande nel mezzo dei turisti all'altezza del bagno 137, ragion per cui ha incontrato il prefetto in mattinata.
Gli errori commessi negli ultimi anni secondo i balneari sono di natura diversa e vanno dall'interpretazione politica delle ultime amministrazioni alle nuove norme del piano spiaggia. "Un errore dell'amministrazione comunale è stato quello di far arretrare i bagnini di 20 metri della battigia, lasciando un pezzo di spiaggia enorme incustodito, senza regole e senza controllo. come era prevedibile (noi lo avevamo detto all'amministrazione, avevamo consigliato di non farlo,ma non siamo stati ascoltati) se ne sono impossessati gli ambulanti. Io ricordo bene che quando le concessioni permettevano di arrivare più vicine al mare il fenomeno era meno massiccio. Adesso ci si ritrova con uno spazio che non si riesce a gestire".
Purtroppo, non solo secondo i bagnini "come tempistica è un po' tardi per intervenire, ormai è agosto, il fenomeno ha preso piede". "E' una scelta politica: piuttosto che affrontare questi problemi in maniera preventiva, si aspetta che scoppi il bubbone, che matematicamente arriva sempre a metà estate. Il sistema è ben noto, ma non c'è la volontà politica di risolverlo, perché intervenire sui vu cumpra' è una quesitone difficile. C'è una sudditanza psicologica nei confronti di soggetti che sono anche deboli, ma che però devo rispettare le regole come tutti noi".
Già da un po' di tempo i bagnini stanno verificando con il prefetto l'eventualità di istallare un servizio di video sorveglianza in spiaggia e di servirsi di vigilantes privati. La stessa cosa è sta chiesta anche oggi sopì il fatto. "Noi collaboriamo - dice Vanni - ma bisogna comunque tenere presente il fatto che i privati non hanno gli stessi poteri delle forze di polizia, non possono impedire ad un abusivo di entrare in spiaggia, possono solo segnalarne la presenza: questo lo possiamo e lo facciamo anche noi. Le forze di polizia, tra l'altro, conoscono molto bene il fenomeno, le persone, le basi logistiche, i metodi, il sistema. Non hanno bisogno di sentinelle, ma di uomini per contrastare l'organizzazione degli abusivi". A questo proposito Vanni si toglie anche un sassolino dalle scarpe. "In realtà di uomini nelle forze dell'ordine ce ne sono a volontà. Tra organi di polizia, guardia di finanza, guardia costiera, capitaneria, forestale, carabinieri, municipale. Noi veniamo controllati e verificati in continuazione, ma si fermano all'altezza della direzione del bagno, non vanno più in giù, non vanno in battigia ad affrontare il problema. E' forse più facile contestare noi perché non abbiamo la licenza esposta o la cassetta del pronto soccorso a posto (o giù di lì)? Quello che osservo ogni giorno in spiaggia è che gli altri fenomeni di delinquenza vengono evitati".
30 07 2013 | Rimini | Abusivismo in spiaggia, è guerra tra bande per occupare il territorio. Bagnini e Comune dal prefetto
Rimini | Abusivismo in spiaggia, è guerra tra bande per occupare il territorio. Bagnini e Comune dal prefetto
L'occupazione del litorale riminese da parte dei venditori abusivi oggi ha dato spettacolo in mezzo ai bagnanti con una sua ennesima violenta evoluzione. Lo scenario è quello del bagno 137, attori protagonisti della rissa per spartirsi la battigia 10 senegalesi e 20 bengalesi. Parlano di una vera e propria resa dei conti i testimoni e i carabinieri di Miramare intervenuti sul luogo. Tre gli immigrati arrestati: due senegalesi e un cingalese (quest'ultimo bloccato con la spranga in mano mentre le dava a due 'avversari'). Sono accusati di rissa aggravata e domattina compariranno davanti al giudice. A scatenare la scena violenta a suon di pugni, bottigliate e sprangate, sono state le proteste dei bengalesi che, più numerosi rispetto al gruppo rivale, hanno difeso la loro merce da alcuni venditori che volevano posizionare la loro nello stesso posto. Spaventate le centinaia di turisti presenti in quel tratto di spiaggia.
Sul fatto sono intervenuti il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e l'assessore competente, Jamil Sadegholvaad, che in tarda mattinata ha incontrato il prefetto Claudio Palomba, sottolineando come la questione ormai sia diventata di ordine pubblico. Il Comune di Rimini questa mattina operava in spiaggia con nove uomini (sette agenti della Polizia municipale, due i marinai della Capitaneria di Porto) nel tratto d’arenile dal bagno 90 al bagno 120 (ovvero quello definito di competenza della municipale dall'ordinanza del questore). I nove uomini, rafforzati dall’arrivo dell’Ispettore responsabile della zona di Miramare, sono poi intervenuti per dare supporto ai carabinieri e riportare l’ordine al bagno 136 non appena avvisati della rissa.
Questa sera di lotta all'abusivismo commerciale si parlerà anche in consiglio comunale dove si voteranno alcuni odg proposti dal consigliere di Fdi Gioenzo Renzi, che chiede una task force della municipale dedicata allo scopo e maggiori mezzi di difesa personale a disposizione degli agenti (cani, bastoni estensibili, spray).
Prima della delegazione il prefetto Palomba ha incontrato anche i rappresentanti delgi operatori balneari cui ha chiesto l'attivazione di un servizio di video sorveglianza e di vigilanza privata (come accade già per la spiaggia di San Giuliano) allo scopo di contrastare il fenomeno organizzato dei venditori abusivi e impedirne l'accesso all'arenile, soprattutto per evitare che si verifichino nuovamente scene di violenza come quella che si è palesata questa mattina agli occhi dei bagnanti.
30 07 2013 | Rimini | Ricostruzione Galli, mercato settimanale da ottobre a piazzale Gramsci. Piccari (Pdl): Attenzione ai servizi
Rimini | Ricostruzione Galli, mercato settimanale da ottobre a piazzale Gramsci. Piccari (Pdl): Attenzione ai servizi
Salvo sorprese dell'ultima ora (da qui al consiglio che dovrà apporre il sigillo definitivo) per il trasferimento di 66 operatori del mercato settimanale del mercoledì e del sabato è fatta: andranno a piazzale Gramsci e su un pezzo di via Castelfidardo con il parere favorevole delle quinta commissione consiliare (col sì della maggioranza e l'astensione delle minoranze) e dopo un confronto con le associazioni di categoria, avvisano dal Comune, che non ha "condotto a soluzioni unanimi" (tra i maggiori oppositori al trasloco i venditori di via Poletti). L'area individuata, si spiega nell'atto che riguarderà da ottobre 2013 fino a fine lavori per la precisione 30 operatori (a cui si aggiungerà un'altra trentina di banchi nel momento in cui il cantiere sarà ampliato), è stata ritenuta idonea perché abbastanza capiente da contenere non solo tutti i posteggi da traslocare, ma anche eventualmente altri di nuova concessione. La posizione di piazzale Gramsci è inoltre strategica sotto l'aspetto puramente commerciale e, infine, non richiede l'introduzione di elementi di interdizione o deviazione temporanea della circolazione (salvo il divieto di sosta nei giorni di mercato).
L'esigenza (e la fretta) del trasloco deriva dal fatto che a settimane si inizierà ad allestire il cantiere per la ricostruzione del teatro Galli, gli operatori da traslocare sono tutti quelli attorno al monumento. Per i lavori si sono individuate due fasi, una dal settembre 2013 a gennaio 2015 che interesserebbe in particolare l'area attualmente occupata da 30 banchi al mercoledì e 29 al sabato, per intendersi quelli che attualmente occupano lo spazio maggiormente attiguo al teatro. Dal gennaio 2015 a fine lavori l'area occupata dal cantiere andrebbe a crescere sloggiando ulteriori 36 posteggi al mercoledì e 32 al sabato. Sul trasloco in differita in commissione questa mattina si è espresso il consigliere del Pdl Valeria Piccari, che segue le vicende alterne del mercato già da diversi anni, si da quando si sperimentò un trasloco sulla circonvallazione in attesa dell'ipotetica ricostruzione del fossato attorno a Castel Sismondo.
"Una sperimentazione dall'esito impraticabile - ricorda Piccari - perché rendeva invivibile la quotidianità dei residenti e asfissiante la viabilità nella zona. Rispetto a questa nuova soluzione definita adesso dal Comune io ho chiesto che i banchi siano spostati tutti insieme e non in due mandate. Ho precisato anche che l'accordo con gli operatori in queste situazioni è sempre fondamentale perché dietro ad ogni ambulante c'è sempre una piccola impresa familiare che spesso affonda le sue radici in decenni di storia locale. Quello di Rimini è il più importante mercato regionale, molto conosciuto anche dai turisti ed ospita imprese anche molto antiche".
Tra le questioni ancora da decifrare, fa notare Piccari, quella del parcheggio che nei giorni di mercato prenderà il posto di piazzale Gramsci (Settebello o ex Padane?) e i collegamenti tra i parcheggi e la nuova area commerciale. "E' necessario fare chiarezza su come verrà trasformata l'area ex Padane: ci andranno degli autobus? E anche sulle tariffe che verranno applicate. Non si può prescindere dal fatto che sono necessari parcheggi a servizio del mercato", spiega Piccari. "Deve essere chiaro a questa amministrazione che bisognerà garantire un adeguato collegamento, poi, tra il parcheggio individuato e il mercato, sia in termini di percorsi pedonali, sia in termini di navette e mezzi pubblici che dovranno essere in ogni caso funzionali, dei servizi di qualità per gli utenti".
GIORNALAIO 30.07.2013
Alberghi, a luglio meno 15%. V peep, la giunta ci ripensa sui maggiori oneri. Abusivi, adesso i bagnanti si difendono da sé. Pizzolante in visita ai Casetti: Troppi innocenti in carcere. Il 'benvenuto' della base riminese al Pd Cuperlo
Turismo, la stagione è partita male. LaVocediRomagna (p.8) al proposito ha intervistato Patrizia Rinaldi e Alessandro Giorgetti. "“I conti li faremo più avanti, ma per quanto si sentano dei lamenti, se si è onesti - dice Patrizia Rinaldi, presidente Aia Rimini - va detto che in luglio si è lavorato soprattutto nei week end, in certe occasioni con richieste più dell’anno scorso, mentre all’inizio e nella parte centrale della settimana si soffre. Direi che quasi tutti hanno mantenuto i dati del 2012, in generale vedo una stabilità, poi uno si lamenta come vuole”. E agosto? “Come in luglio, abbiamo iniziato con i vuoti poi ci siamo trovati le camere piene. Dal 17-18 agosto, cioè dall’inizio del Meeting, la settimana è già quasi completa”. Una caratteristica dell’estate 2013? “Molte più richieste per il trattamento b&b, notte e prima colazione, direi 20-30% in più, e questo si riversa sull’extra-ricettivo dove ci sono realtà che dicono di aver lavorato il doppio dell’anno scorso”". Spiega invece Giorgetti che “come media, in luglio abbiamo registrato fra il 10 e il 15% in meno, con contrazione dei prezzi e aumento dei costi, anche quelli generali come la Tares”.
Dalla Provincia, invece, sono ottimisti. "ALLA FINE sono arrivati. Alla spicciolata, con i last second, ma in riviera i turisti in luglio si sono visti, riportando un piccolo sorriso tra gli operatori dopo un maggio e un giugno da cancellare. Niente cifre ufficiali, ma solo sensazioni. L’assessore provinciale al turismo Fabio Galli mostra ottimismo: «Luglio è andato abbastanza bene. Sarebbe già un bel successo restare in linea con il 2012. I turisti ci sono stati, si sono rivisti i tedeschi mentre i russi sono una conferma. Il picco del lavoro c’è stato soprattutto nei week end con quello della Notte Rosa che ha fatto da apripista alla stagione. Adesso resta l’incognita di agosto»", ilRestodelCarlino (p.4). "Soddisfatto anche Gianni Indino, presidente Fipe Confcommercio: «Tutto il comparto extralberghiero, contrariamente a molti gufi, ha lavorato in luglio. Il mondo della notte ha tenuto bene, a riprova che i giovani amano la nostra zona. Il vero problema è l’abusivismo commerciale che sta uccidendo molti commercianti regolari». E’ di tutt’altro avviso, invece, Giorgio Mussoni, presidente di Oasi Confartigianato: «Noi bagnini abbiamo il reale termometro della situazione. Fino al 15 si è lavorato con il freno tirato. Saremo fortunati se chiuderemo con un 10% in meno. Per anni si è parlato di riqualificazione, senza fare nulla in realtà. Non è con la Notte Rosa che si risolvono i problemi. C’è stata meno gente, in spiaggia come in città»".
Arriva la protesta contro il 'rumore' 'promosso' dal Comune. "La sua non è la “solita” protesta contro un locale che fa musica, è diventata una campagna contro l’amministrazione comunale, “rea” non solo di dare i permessi per fare intrattenimento sonoro in luoghi ad alta densità alberghiera, ma di non garantire la tranquillità degli ospiti, sancita dallo statuto del turista, e di fare pagare loro anche la tassa di soggiorno. Michele Corbelli, proprietario dell’hotel Baia Imperiale di viale Ortigara a San Giuliano, ha attirato l’attenzione su di sé e sulle sue ragioni tappezzando la città con veri e propri manifesti", CorriereRomagna (p.6). "L’albergatore mostra i rilevamenti eseguiti da Arpa con i relativi sforamenti di decibel constatati. «Ho fatto esposti in procura, chiamato il Comune e i vigili urbani più volte, la risposta è sempre la stessa: sappiamo del problema faremo qualcosa. Ma in tre anni non è mai stato fatto niente»".
V peep, la giunta ci ha ripensato sui maggiori oneri? "Creato il “panico”, allarmate migliaia di persone, il Comune corre ai ripari e imbocca una strada almeno nelle intenzioni più favorevole ai cittadini. Intanto Palazzo Garampi rimarca come due questioni siano state sovrapposte sul Quinto Peep, creando un effetto dirompente: maggiori oneri e riscatto dei vincoli. Inserendo tutto nella stessa comunicazione inviata ai cittadini si è creata confusione, facendo credere che le somme fossero cumulabili. Non è così. La prima è obbligatoria, la seconda è facoltativa. Stabilito ciò, la giunta ha pronti alcuni correttivi. Sugli oneri maggiori (dai 2mila ai 9mila euro) c’è poco da fare, però se i cittadini fanno ricorso, il Comune non fa barricate ricorrendo a sua volta in caso di sconfitta. Sul diritto di superficie da riscattare in proprietà si lavora sui valori immobiliari perché il calcolo è legato a cifre solo virtuali, non certo reali", Corriere (p.3).
"LO ‘SCONTO’ alle famiglie del Peep? Per il conguaglio sugli oneri di esproprio non se ne parla proprio. A palazzo Garampi si sta valutando invece di ridurre la spesa per il riscatto, che non ha scadenza (a differenza del conguaglio sugli oneri) ma è molto più oneroso: ogni famiglia, per diventare finalmente proprietaria della propria casa a tutti gli effetti, dovrebbe infatti versare somme che vanno dai 35mila ai 50mila euro circa. LA NOVITÀ potrebbe essere annunciata già oggi in consiglio comunale", ilCarlino (p.7).
Oggi la vicenda del V peep andrà infatti in consiglio comunale assieme agli odg per la lotta all'abusivismo commerciale proposti da Gioenzo Renzi. "Sono esasperati gli ambulanti per la mancata volontà nel contrastare l’abusivismo commerciale. A fare da portavoce è Nicola Angelini, Presidente provinciale della FIVA che non usa mezzi termini per denunciare la rabbia che serpeggia tra i soci. “Le Forze dell’Ordine hanno perso la battaglia contro la legalità – dichiara Angelini – la nostra categoria ha partecipato a tutti i tavoli convocati sull’abusivismo, portando le istanze dei commercianti, ha denunciato la situazione invivibile che ogni giorno si trova ad affrontare chi opera nella legalità, ha manifestato forti perplessità per le strategie adottate o pianificate, ha avanzato delle proposte per il contrasto del fenomeno. Con quale risultato? Nessuno”", LaVoce (p.10). Intanto in spiaggia "QUESTA volta sono i carabinieri ad arrivare in soccorso del vu’ cumprà. Un senegalese preso a pugni e insultato da una coppia di bagnanti, a cui aveva cercato di vendere qualcosa. Lui non ha reagito, si è limitato a chiamare il 112 e ad andare in ospedale per farsi medicare.
UNA storia al contrario, quella avvenuta l’altra mattina, al bagno 115. Sono circa le 10,30, quando arriva la chiamata al 112, dove si segnala una lite tra due turisti e un vu’ cumprà. I carabinieri arrivano alla velocità della luce, con l’aria che tira ci vuole poco ad armare una mega rissa sulla spiaggia. Quando arrivano però, si rendono conto che la situazione è molto diversa da come se l’erano immaginata. La vittima questa volta è il senegalese che poco prima un napoletano ha steso con due cazzotti in faccia", ilCarlino (p.3).
Scuola, una buona notizia. "Ottenuti 74 posti aggiuntivi di docenti, dalla scuola dell’infanzia al secondo grado. Sono state esaudite dall’ufficio scolastico regionale tutte le richieste avanzate dall’ufficio riminese quanto al contingente annuale, cioè tutti coloro che otterranno una supplenza per la durata di un anno. Un numero alto, che corrisponde a più del doppio di quello dello scorso anno, che andrà così a completare l’organico necessario. 3.005 è invece il numero di docenti che da settembre andrà a insegnare nelle scuole riminesi", Corriere (p.6).
Asl unica. "Intesa raggiunta con i sindacati sull’Ausl unica romagnola. «Le condizioni perché l’iter di costituzione possa proseguire ci sono». Ad annunciarlo il coordinamento delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie dell’Area Vasta romagnola (Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna) che ha reso noto l’accordo all’assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti, in una lettera a firma del coordinatore e sindaco di Cesena Paolo Lucchi. La missiva, inviata ieri mattina dopo la sigla del protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali con Cgil, Cisl e Uil, è stata concordata con tutti i presidenti delle Conferenze romagnole (Stefano Vitali per Rimini, Paolo Zoffoli per Forlì, Claudio Casadio per Ravenna)", Corriere (p.9). Meno positivo rispetto al sindaco di Cesena è il presidente della Provincia di Rimini. "«Il confronto ha portato al termine di una fase - commenta il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali - ma ci sono ancor dei punti da chiarire, non scordiamoci che si tratta dell’Ausl più grande d’Italia». Dal punto di vista politico infatti la strada non è affatto spianata e «adesso comincia la discussione a livello regionale» dopo che anche Rimini aveva alzato la voce per portare in Regione le sue istanze. «Manca ancora la governance, va chiarito quale peso avranno i singoli territori perché da questo dipende l’assunzione di decisioni, e soprattutto che ruolo avrà l’Ircss di Meldola e non ultimo il peso che sarà dato alle eccellenze territoriali, nel nostro caso all’oncologia chirurgica»". Sempre sulla stessa pagina si legge che Vitali, nelle sue esternazioni in favore di Matteo Renzi di qualche giorno fa, si parla di congresso nazionale e non più di sanità, non avrebbe convinto gli esponenti locali di Sel.
A proposito di sanità riminese, su LaVoce (p.13) la strana storia di una camera in chirurgia in ospedale troppo calda per ospitare un anziano convalescente. La Asl, a domanda, ha parlato di un guasto all'impianto già riparato, ma alla prova dei fatti ieri in serata il giornalista ha verificato che l'aria condizionata in quella stanza continuava a non andare.
Sergio Pizzolante in visita ai Casetti. "I dati raccolti dall’onorevole parlano di un totale di 162 detenuti, tutti condannati per reati inferiori ai 5 anni, di cui i due terzi attendono ancora il giudizio definitivo, e stanno attualmente scontando una pena che potrebbe risultare ingiusta. In particolare, sono 62 i detenuti su ordine di carcerazione preventiva, 20 i soggetti che ricorrono in appello, e 19 sono i ricorrenti presso la Corte di Cassazione. Solamente 59 sono i detenuti condannati con sentenza passata in giudicato. Il 75% dei carcerati non è quindi definitivo, un dato superiore a quello della media nazionale, attestata intorno al 40% delle carcerazioni provvisorie. «Ho intenzione di presentare un’interrogazione - dichiara Pizzolante - al fine di conoscere la composizione della popolazione carceraria dell’Emilia Romagna. Se i dati raccolti dovessero allinearsi con quelli provenienti dal carcere di Rimini, sarà necessario intervenire »", Corriere (p.9).
"Il 30 per cento dei detenuti in questo momento ospiti della struttura, potrebbero, per la tipologia dei reati commessi, avvalersi di pene alternative ma che in realtà sono costretti a restare chiusi in cella perché persone senza una casa, una famiglia, dei parenti. In molti casi accade infatti che i giudici non possono concedere gli arresti domiciliari perché l’imputato è senza tetto o senza fissa dimora e senza alcun parente a cui appoggiarsi. In una parola, si tratta di poveri. A Rimini, una cinquantina di persone si trovano in carcere perché troppo povere", LaVoce (p.12).
Dalla Caritas. "I numeri dei senza dimora a Rimini. Cifre aride, senza anima, elaborate dalla Caritas diocesana, che parlano di forti disagi che, quotidianamente, una fetta della popolazione è costretta a sopportare. Sono, infatti, 520 le persone che nell’arco dei primi cinque mesi dell’anno si sono rivolte al centro di via Madonna della Scala in cerca di un letto dove poter dormire (erano state 462 nello stesso periodo del 2012). Qualcosa come il 12% dei senzatetto presenti in tutta la regione (4394)… Un dato che evidenzia ancor di più questo impoverimento del riminese arriva dagli immigrati, diminuiti del 4,2% rispetto ai primi cinque mesi del 2012. “Questo calo - spiega la Mancino - è dovuto alla mancanza di lavoro che c’è da noi e che spinge questi stranieri a tornarsene in patria o a spostarsi in altre regioni o nazioni”. Ma un dato inquietante rispetto alla povertà locale è quello dei pacchi viveri (pasta, pane, latte) consegnati dalle Caritas parrocchiali e passati dai 5995 del 2012 ai 6226 di quest’anno. “E qui entriamo direttamente nel dato locale - sottolinea la Mancino - poiché questi beni di prima necessità vengono consegnati alle famiglie domiciliate a Rimini”. E, infine, un particolare disarmante. La crescita del numero di giovani che si recano alla Caritas per chiedere un letto dove poter dormire o un pasto caldo (il 24,3% contro il 22,8% dello scorso anno)", NuovoQuotidiano (p.7).
Pd, il benvenuto a Cuperlo. "E’ stata una lezione di passione politica, di insopprimibile voglia di realismo e di cambiamento, quella impartita dalla base riminese del Pd al candidato alla segreteria nazionale Gianni Cuperlo ieri sera nel dibattito conclusivo della festa del partito al parco Ausa. Arrivato in ritardo per colpa del treno, il leader, ex segretario della Fgci, è stato accolto da un fuoco di fila di domande della platea, sia di giovani che di meno giovani, alcune di una durezza che forse la padrona di casa Emma Petitti non si aspettava", LaVoce (p.13).
29 07 2013 | Rimini | Pizzolante visita i Casetti: Troppo alta la percentuale di detenuti in attesa di giudizio, interrogherò il ministro
Rimini | Pizzolante visita i Casetti: Troppo alta la percentuale di detenuti in attesa di giudizio, interrogherò il ministro
"La visita di un carcere è sempre un'esperienza emotivamente forte", dice Sergio Pizzolante all'uscita questa mattina dalla casa circondariale riminese. Ai Casetti il deputato del Pdl è tornato, su invito dell'associazione Papillon, dopo due anni dall'ultima visita. A colpirlo tra le altre cose, il fatto che "il carcere di Rimini, pur essendo una struttura giovane, in alcune sue parti non fa onore a Rimini. Mi riferisco a quelle sezioni fatiscenti, che pur convivono con dei punti di vera eccellenza quali la realtà di Andromeda (custodia attenuata per tossicodipendenti, ndr)". Tra l'evidente sovraffollamento e la conseguente carenze di personale, Pizzolante ha nonostante tutto "trovato di ottimo livello, sul piano professionale e umano, le persone che ci lavorano, dalla direttrice alle guardie a tutto il personale. Questo conforta perché, al di là delle carenze strutturali, è importante che il lavoro sia fatto con professionalità e anche con sensibilità".
Il deputato del Pdl porta con sé al termine della sua visita alla casa di detenzione alcuni numeri. Li definisce "dati sconcertanti". "Su 162 detenuti il 75 per cento sono in attesa di giudizio definitivo, molto di più della media nazionale che arriva al 40 per cento. Le statistiche ci dicono che il 50 per cento dei detenuti in carcerazione preventiva poi risultano innocenti. Ciò significa che a Rimini ci sono in carcere almeno 50 persone innocenti. Perché? Mi dicono che la situazione non sia diversa nel resto della Regione. Perché? Farò una interrogazione parlamentare per avere tutti i dati. Ancora, il 30 per cento dei detenuti sono senza fissa dimora... Ciò significa che una buona parte di loro se avessero un posto in grado di accoglierli potrebbero stare in libertà. Per loro vive anche il 'reato di povertà', dove sono le amministrazioni comunali? Perché il comune di Rimini non ha ancora nominato il garante dei detenuti?".
L'appello al territorio è comunque a 36 gradi. "Rimini - spiega Pizzolante - sta cercando di mettersi in linea con la direttive europee che prevedono almeno otto ore di vita al giorno fuori dalle celle per ogni detenuto (oggi ai Casetti la media si aggira tra le 5 e le 6 ore, ndr). Per poter raggiungere questo risultato (e, perché no, andare anche oltre) occorre riempire questi tempi dei detenuti di attività sociali, culturali ed economiche. E' necessario allo scopo che le amminostarzioni comunali, gli istituti culturali e le associazioni di categoria si mettano in relazione con il carcere per offrire opportunità di questa natura".
Sul tema, sottolinea Pizzolante, ancora provato dall'esperienza, pesa in maniera angosciante "la scarsa sensibilità dei giornali, dei tribunali e del Parlamento sulla condizione carceraria, mi impegnerò molto con l'associazione Papillon. Qualcuno ha detto che "l'uomo non è il suo errore", è terribile constatare che molti pagano così duramente per incuria e errori di altri uomini che dovrebbero garantire una giustizia più giusta. Per questo lavorerò su un'idea, i parlamentari e i giudici dovrebbero per i primi mesi della loro attività, fare un tirocinio in carcere. Così, forse,avremmo migliori leggi e giudici più consapevoli".
29 07 2013 | Rimini | Lotta all'abusivismo commerciale, il decalogo di Renzi domani in consiglio
Rimini | Lotta all'abusivismo commerciale, il decalogo di Renzi domani in consiglio
Ha pronto un decalogo che proporrà in consiglio comunale domani. Il contrasto all'abusivismo commerciale è uno dei suoi crucci da sempre e adesso Gioenzo Renzi, dopo avere osservato il fenomeno di anno in anno, delinea la sua strategia difensiva. A partire da un dato. "Dinnanzi a concentrazioni di diverse centinaia di venditori abusivi, poco può fare la squadra della polizia municipale comprendente al massimo di 16-18 agenti, distribuiti su tutto il territorio in due turni, più la sera, e di cui solo 6 agenti sono a tempo pieno” nell’antiabusivismo, mentre la maggior parte è impiegata anche nei controlli della sosta e altro". Già qui i conti non tornano. Se si aggiunge anche l'illazione secondo cui "quest’anno agli agenti di polizia municipale sarebbe stato dato l’input o invito a tenere un atteggiamento soft per evitare tensioni con i venditori abusivi e i rischi personali di essere malmenati", la cosa inizia decisamente a deragliare e "i risultati sono l’aumento continuo dei venditori abusivi che sanno di potere violare tranquillamente leggi e regole e la diminuzione dei sequestri della merce contraffatta. Inoltre, sempre più frequenti sono le proteste dei turisti che infastiditi dai venditori abusivi, petulanti ed arroganti, dichiarano pubblicamente 'non ritorniamo più a Rimini'".
Il modello a cui guarda Renzi è quello seguito dal Comune di Riccione, dove il fenomeno dell'abusivismo commerciale, non è stato estirpato, ma abbastanza contenuto. E' per questo che al primo punto del suo decalogo antiabusivi, Renzi mette la costituzione di "uno specifico nucleo anti abusivismo commerciale di almeno 50 agenti con determinate regole d’ingaggio, dedicati a 'tempo pieno' almeno nei mesi della stagione balneare, professionalmente preparati, suddivisi nei turni del mattino e pomeriggio in squadre capitanate da un ufficiale della municipale (sul “campo”, non in ufficio, per adempiere prontamente e direttamente alle proprie funzioni)". Questo perché nella Perla lungo 8 chilometri di costa (150 stabilimenti) sono stati attivi negli scorsi anni, spiega Renzi, 24 Agenti a tempo pieno e "oggi la squadra è ridotta a 14 unità perché è sufficiente il servizio di mantenimento”. Gli atri punti che domani il consigliere di FdI sottoporrà al voto dell'assemblea riguardano le dotazioni degli agenti impegnati nel contrasto agli abusivi (partendo dai mezzi di difesa personale e autoveicoli per i sequestri delle merci, per arrivare all'utilizzo di cani da difesa, partendo dalla consapevolezza che "la battaglia contro l’abusivismo commerciale si vince impedendo la vendita in spiaggia e sui marciapiedi, oltre ad intercettare le basi logistiche, i rifornimenti a monte, i trasferimenti, per procedere ai sequestri preventivi della merce".
Renzi chiede anche di istituire un numero verde presso la polizia municipale per consentire agli operatori economici e ai cittadini di segnalare la presenza dei venditori abusivi, dei depositi di merce contraffatta, e di locazioni occupate irregolarmente dai venditori abusivi, una efficace campagna di informazione e responsabilizzazione rivolta ai turisti e in generale a tutti anche per "fare “capire” che la presenza nel nostro Comune di migliaia di venditori abusivi con un ricavo netto mensile cadauno di 3-4mila euro e un “giro d’affari” complessivo a fine stagione di milioni di euro che finisce nelle loro tasche e all’estero, a scapito delle attività economiche dei Riminesi che pagano le tasse, impoverisce la nostra economia, oltre a degradare l’immagine di Rimini". Sarebbero utili, infine, "l’intervento e i controlli della Guardia di finanza sull’evasione dell’iperf e il mancato introito dell’iva per milioni di euro, sui tir che scaricano la merce nelle centrali di rifornimento, sugli scontri fiscali degli acquirenti che rivendono in spiaggia, sui trasferimenti di denaro all’estero degli importatori e dei rivenditori".
29 07 2013 | Rimini | Cna Nautica: convegno teso, ma in Decreto del fare prime mosse per uscire dalla crisi
Rimini | Cna Nautica: convegno teso, ma in Decreto del fare prime mosse per uscire dalla crisi
Nautica alla riscossa oggi a Rimini nell'ambito del convegno promosso da Cna. I numeri per il settore non sono incoraggianti nemmeno per l'Emilia Romagna, seconda in Italia per numero di addetti (il 17 per cento sul totale) e terza per numero di imprese (pari al 10 per cento), tra Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. "Dallo scoppio della crisi economica nell’autunno 2008 infatti, il settore della nautica in Italia ha visto i propri fatturati crollare di circa il 90 per cento, con una conseguente perdita di oltre 25 mila posti di lavoro", fanno notare da Cna, a livello nazionale.
Assenti i politici, ad eccezione del consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, della crisi del settore se ne è parlato tra associazioni e produttori, con Gianni Sorci (direttore della Marina di Rimini), Giovanni Parmeggiani (presidente dell’Assonautica di Rimini) e Giancarlo Gamberini (responsabile nazionale di Cna Nautica) che ha avuto l'onere di tracciare i dati impietosi, ma anche l'onore di illustrare i provvedimenti contenuti nel Decreto del fare (promessi qualche tempo fa dal ministro per le infrastrutture, Maurizio Lupi, in visita a Bologna).
L'articolo 23 interviene sulla tassa di proprietà (che nella sua versione annuale viene soppressa per imbarcazioni fino a 14 metri e dimezzata per imbarcazioni fino a 20 metri), "un segnale positivo - ha sottolineato Gamberini - più dal punto di vista politico che economico", e con importanti novità anche rispetto al noleggio di imbarcazioni da diporto. C'è poi l'articolo 22 che prevede l'aumento di produttività dei porti investendo dai 70 ai 90 milioni del fondo annuo in azioni di sicurezza, manutenzione e riqualificazione delle infrastrutture e anche il recupero di aree portuali dismesse da destinare allo sviluppo del turismo nautico. Sempre rispetto al 22, ha sottolineato infine Gamberini, si sta valutando l'inserimento di norme uniformi rispetto alle procedure e alla vigilanza sull'esercizio delle attività di manutenzione per una maggiore semplificazione burocratica.
Ovviamente, le buone notizie non hanno comunque scoraggiato gli imprenditori che hanno approfittato del convegno per mettere in luce con forza (a tratti troppa) tutte le criticità. "Non sono mancati i momenti di tensione", ammettono da Cna, "quando l’imprenditrice riccionese Franca Mulazzani ha chiesto conto al rappresentante di Ucina Roberto Perocchio del lavoro svolto a tutela della categoria". "La nautica da diporto - ha risposto Perocchio - è stato dato in pasto all’opinione pubblica come facile capro espiatorio in un periodo in cui occorreva trovare qualche “colpevole” su cui scaricare svariate responsabilità: quindi, nessun bersaglio migliore della nautica per identificare i ricchi e gli evasori fiscali su cui scaricare gli istinti di rivalsa del malcontento popolare".
Dagli interventi degli imprenditori sono poi emerse alcune proposte come l’introduzione a scuola dello studio della cultura marinara, l’utilizzo dell’iva frutto delle vendite di imbarcazioni per offrire posti barca gratuiti nei Marinas, la di promozione dei porti turistici come offerta turistica dell’Italia, la richiesta espressa di spostare la competenza sui porti dal Ministero dei trasporti ed Infrastrutture al Ministero del Turismo. Ma su tutto resta alta la tensione dovuta non solo alla crisi, ma anche alla "forzata equazione nautica = evasione fiscale” che toglie forza ad un settore "produttivo strettamente connesso alla cultura del mare di cui un paese come l’Italia non può e non deve prescindere, pena un impoverimento non solo economico. La nautica da diporto inoltre costituisce una formidabile forma di turismo salutare e rispettoso dell’ambiente, che fino ad oggi il nostro Paese non ha saputo sfruttare appieno e che per la nostra posizione geografica dovrebbe invece essere una delle leve del rilancio dell’identità e della proposta sul mercato internazionale", concludono da Cna.
29 07 2013 | Rimini | Maggiori oneri V peep domani nel consiglio chiesto da Pdl. Moretti su volantino Pd
Rimini | Maggiori oneri V peep (e abusivismo commerciale) domani nel consiglio chiesto dalla minoranza. Moretti su volantino Pd
Doppio consiglio comunale tematico. Domani a Rimini si parlerà di maggiori oneri a carico dei condomini del V peep (le case popolari al parco Ausa) e di lotta all'abusivismo commerciale, su cui da tempo i consiglieri di minoranza battagliano costringendo la giunta a commissioni e aule non messe in preventivo. "Per il V peep sarà il giorno della verità", promette il consigliere Pdl Giuliana Moretti. Suoi e del collega di partito Nicola Marcello gli ordini del giorno in votazione. "Abbiamo seguito la vicenda fin dall'inizio pensando che vi potesse essere uno spazio di trattativa con l'amministrazione, che potesse arrivare a rendersi conto che le richieste onerose fatte ai cittadini del V peep in questo momento storico e a distanza di più di trent'anni sono esagerate e per molti impraticabili e che ridimensionando la richiesta, la dove è possibile, si potessero anche introitare risorse utili a risolvere gli annosi problemi infrastrutturali e ambientali che la città presenta. Invece fino ad oggi il sindaco e la giunta si sono mostrati sordi e decisi a proseguire per la propria strada".
La questione riguarda i proprietari dei 1.100 circa appartamenti di edilizia residenziale pubblica (più o meno 3.500 persone) che si sono visti recapitare richiesta da parte del Comune di Rimini del recupero formale dei maggiori oneri d’esproprio, la differenza tra quanto il Comune ha dovuto sostenere per l’acquisizione delle aree su cui furono costruite le abitazioni e il costo che i concessionari pagarono all’epoca. Tutto ha avuto origine da una sentenza della Corte costituzionale che ha riconosciuto, appunto, maggiori oneri di esproprio, che il Comune ha chiesti dopo decenni agli inquilini. si parla di cifre che vanno dai 2mila a 9mila euro (ci sarebbe anche, ma è facoltativa a non obbligatoria per i cittadini, la questione del diritto di superficie da tramutare in proprietà: da 35mila a 50mila euro). Adesso l’operazione recupero maggiori oneri sembra non sia più rinviabile (a settembre il credito andrebbe in prescrizione) perché ciò, spiegano da palazzo Garampi, costituirebbe un danno economico verso il Comune cui sarebbero chiamati a rispondere gli amministratori comunali che hanno l’obbligo di tutelare il patrimonio e le finanze pubbliche. I consiglieri del Pdl hanno iniziato chiedendo una commissione d'indagine sulla vicenda per chiarire modalità, tempistiche e quantificazioni delle maggiori somme richieste ai cittadini, hanno chiesto un ricalcolo delle somme secondo parametri più equi per il passaggio da diritto di superficie a diritto di proprietà (il Comune si è rifatto a quelli dell'osservatorio immobiliare nazionale, poco affini alle caratteristiche dell'edilizia residenziale pubblica) e, infine, un consiglio.
Difficile che domani in aula si arrivi ad un accordo in favore dei cittadini interessati (420 di essi, infatti, si stanno già organizzando per fare ricorso contro il Comune), secondo Giuliana Moretti, soprattutto dopo "il ridicolo volantino recapitato ai cittadini del V peep", da parte del circolo Pd della Grotta Rossa. Un volantino in cui a un certo punto si chiede alla giunta di ritirale la delibera, o, perlomeno, di andare a contrattare con gli inquilini le somme dovute. Un messaggio che Moretti liquida con poche parole. "E' il solito gioco delle parti che la sinistra mette in atto tutte le volte che vuole rifilarla ai cittadini. Il partito Pd che gioca la parte del buono e l'amministrazione che è sempre del Pd ma che fa il cattivo. Tentando di contenere il danno dal punto di vista della perdita di consenso. Il bello è che il circolo Ausa – Grotta rossa è lo stesso a cui è iscritto il sindaco Gnassi. Spero non siano tanti gli ingenui che cadranno nella trappola. Alcuni consiglieri hanno dichiarato che presenteranno un ordine del giorno sulla falsa riga del nostro che chiede di ritirare in sede di autotutela la delibera e di rivalutarla. Vedremo se sarà così, se avranno il coraggio di votare un odg che va contro le decisioni del già nervosetto sindaco Gnassi".
GIORNALAIO 29.072013
Imu, il catasto matto di Rimini. Delfinari, Brambilla attacca Rimini e Riccione. Alcolici, enoteche e supermercati contro le nuove regole. Il cardinale Tonini amico di Rimini
Patto di stabilità Comune e Provincia di Rimini sono a posto. "Debiti da Palazzo: saldati tutti i conti in sospeso con le imprese, Comune e Provincia non hanno più un creditore che li aspetta. E’ arrivata infatti la scorsa settimana la seconda tranche dei pagamenti targati Roma e “sbloccati” in virtù del patto di stabilità: 2 milioni e 100mila euro alla Provincia, un milione e 300mila euro al Comune. E così, tra gennaio e luglio, alle due amministrazioni sono arrivati in tutto da Roma 6 milioni e 916mila euro (alla prima), 9 milioni e 203mila euro alla seconda. La maggior parte dei soldi è andata a coprire i conti con le imprese creditrici per opere edili e di manutenzione strade", CorriereRomagna (p.11).
Imu, sul NuovoQuotidiano il racconto di una contribuente riminese. "Io abito a Rimini in un quartiere a mare della ferrovia (non Marina Centro), in un grosso condominio costruito negli anni 1965/66, composto da 21 appartamenti più il pianterreno occupato interamente da un supermercato a orario continuato che oltre a creare incessante andirivieni di clienti, di auto parcheggiate ovunque, comporta sporcizia sul marciapiede e disordine in zona cassonetti con le cataste di cassette vuote di frutta e verdura e di cartoni piegati alla bella e meglio. Poiché non esiste corte condominiale, né garage né posto auto assegnato per nessuno, quando arrivano più volte alla settimana i grossi camion per rifornimenti, le auto dei condomini parcheggiate in strada rimangono bloccate talvolta fino al termine dello scarico. Passando poi ai 21 appartamenti, questi sono serviti da un ascensore non a norma sulle barriere architettoniche per porta stretta e partenza non da terra, hanno tutti un solo servizio igienico con scalino all’ingresso e più della metà di essi ha solo un solo affaccio con tutte le finestre in fila sullo stesso panorama. Hanno tutti la cucina separata, come usava all’epoca della costruzione, ma spesso queste sono poco più larghe di un corridoio, tant’è che qualche condomino, per potersi muovere all’interno e aprire gli sportelli, ha sostituito la porta con una a soffietto e l’ha arredata col tavolo abbattibile dal muro al momento del mangiare. Con tutti i disagi elencati, grande è stato lo stupore di tutti i condomini quando ci sono stati consegnati i bollettini per il pagamento dell’Imu e abbiamo letto gli importi dovuti. Io stessa, credendo ad un errore, mi sono recata al C.A.F. dell’A.C.L.I. che mi redige la dichiarazione dei redditi, per domandare spiegazioni e mi sono sentita chiedere se abitavo in una villa perché il mio appartamento, come tutti gli altri condomini, ho in seguito appurato, è classificato al Catasto in categoria A2, che identifica non l’abitazione civile, ma un alloggio di qualità superiore", (p.5).
Turismo, un buon week end. "Un week-end con i fiocchi : albergatori, commercianti e bagnini salutano con soddisfazione il primo vero e proprio fine settimana da tutto esaurito, o quasi. “Finalmente, ci voleva – esulta la presidente dell’Associazione Albergatori Rimini Rinaldis -questa bella boccata d'ossigeno. Certamente il caldo di questi giorni ci ha dato una mano, ma il merito è anche della nostra riviera che continua a essere una meta di forte richiamo per tantissimi italiani, che rimangono l'80% della nostra clientela, ma anche per molti stranieri, russi ma anche tedeschi”", NQ (p.3).
Delfinari da chiudere, Brambilla all'attacco in aula. "«Nei delfinari italiani, tra cui quelli di Rimini e di Riccione, si consumano ripetute violazioni di legge a danno degli animali. Quello di Rimini, poi, non ha ottenuto dal ministero l’esclusione dalla direttiva europea sulla custodia degli animali selvatici. Il ministro d e l l’Ambiente, Andrea Orlando, ne valuti quindi la chiusura». E’ in sintesi quello che chiede in un’interrogazione presentata martedì alla Camera la deputata del Pdl Michela Vittoria Brambilla… I delfinari, da anni parte integrante delle attrazioni turistiche locali, non riportano informazioni sui delfini; non sono previsti momenti di riposo per i cetacei, che vengono “manipolati” durante il periodo estivo; né sono previste zone d’ombra", Corriere (p.13).
Alcolici, il nuovo regolamento non piace alle enoteche a Rimini. "La stretta sulla vendita di alcolici in vetro dopo le 22 annunciata dal Comune di Rimini rischia di affossare alcune attività storiche. Fra queste c’è quella di Stefano Muratori, 47 anni, titolare di un’enoteca nata mezzo secolo fa sulla passeggiata di viale Regina Margherita a Miramare. Muratori, appresa la notizia, è rimasto di stucco e superata la sorpresa ha preso carta e penna e fatto alcuni calcoli. “Il mio è un conteggio scientifico - esclama - se invece che a mezzanotte sarò costretto a chiudere alle 22 perderò il 30 per cento del mio fatturato. Le due ore dalle 22 a mezzanotte, per il mio negozio così come per le altre attività che si sostengono con il turismo sono le cosiddette “ore nobili”, quelle in cui si lavora di più. La gente esce dopo cena per farsi una passeggiata e si ferma nei negozi. Questa ordinanza rischia di trasformarsi in un’eutanasia per le enoteche come la mia, una chiusura coatta, oltretutto in tempo di crisi”", LaVoce (p.12). "Una decina di operatori della distribuzione, proprietari di supermercati ed enoteche, si è riunita a Rimini e ha dichiarato guerra alla norma che dovrebbe spostare il divieto di vendita di alcolici in bottiglia dalle 23 alle 22. Una norma che ha già avuto il nulla osta della commissione consiliare (con 6 sì e 4 astenuti) e che ora aspetta solo il via libera dal consiglio. «Abbiamo calcolato — spiega Secondino Grilli, titolare di tre supermarket con la moglie Saura — che l’entrata in vigore di questa norma comporterebbe un calo secco di fatturato del 30 percento. Per carità, anche noi siamo contro l’abuso di alcol e per risolvere il problema delle bottiglie di vetro che possono rappresentare un serio pericolo, però non è così che si combatte. Si potrebbero multare per esempio quelli che vanno in giro con le bottiglie in mano. Perché la maggior parte della gente che le compra da noi se le porta a casa». I titolari di queste attività riferiscono che i turisti escono sempre più tardi. «Il 50 per cento del nostro fatturato — spiega Saura — si fa durante la serata. I bagnanti non escono mai prima delle 21.30. Mi è capitato di dover questionare con un turista svizzero che voleva una birra alle 23.05. Diceva che la portava a casa, non aveva nessuna intenzione di andarsela a bere in giro, ma io non gliel’ho data perché altrimenti mi avrebbero multato e lui non è più tornato da me»", ilRestodelCarlino (p.3).
Abusivismo commerciale, il metodo di Riccione. "“Un corpo ad hoc di uomini impegnati a tempi pieno solo in funzione anti-abusivi e un costante lavoro di coordinamento tra tutte tra le forze di sicurezza: è così che Riccione ha sconfitto la piaga dell'abusivismo commerciale in spiaggia”. A parlare è il sindaco della Perla Verde Pironi che interviene così nel dibattito infuocato in corso in questi giorni a Rimini su come contrastare un fenomeno che quest’anno specie nella zona tra Marebello e Miramare ha assunto dimensioni inquietanti", NQ (p.11).
I quotidiani dedicano ampie aperture al cardinale Ersilio Tonini scomparso ieri, Corriere (pp.2-9), LaVoce (pp.2-9), ilCarlino (p.5), NQ (p.3), che con Rimini ha avuto un legame molto stretto. "Mons. Mariano De Nicolò viene nominato vescovo di Rimini e di S. Marino-Montefeltro l’8 luglio 1989 e ordinato il 23 settembre nel Tempio Malatestiano. Fra i consacranti c’è anche mons. Ersilio Tonini: è lui che ha retto il lungo periodo di interregno fra la partenza di Locatelli e l’arrivo di De Nicolò. Tonini all’epoca era arcivescovo di Ravenna e metropolita delle diocesi romagnole, quando Giovanni Paolo II il 10 dicembre del 1988 lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Rimini. Un “interregno” di quasi otto mesi, in cui si fece comunque apprezzare e conoscere sul territorio, anche se consapevole fosse solo un passaggio", LaVoce (p.9).
Il ricordo di San Patrignano. ""Persona acuta e schietta, firma dell’Avvenire e sempre pronto a presentare e difendere la propria opinione, non si tirò indietro quando si trattava di parlare di Vincenzo Muccioli. «In pieno processo – ricordano dalla comunità -, andammo a prenderlo a Ravenna per un incontro sulla droga all’Università di Bologna. Nell’aula magna ci aspettavano più di 500 ragazzi dei collettivi di sinistra, con striscioni: ‘San Patrignano lager’ e ‘Muccioli assassino’. Quando monsignor Tonini prese la parola, fu sommerso da fischi e grida. Ma quando iniziò a ad esporre la sua opinione, le sue parole così semplici stupirono i ragazzi. ‘Oggi preferisco parlare della persona – disse -, dell’uomo, a cui sono stato vicino nei giorni più bui, durante il processo e nella battaglia quotidiana per aiutare migliaia di ragazzi a uscire dalla droga. Vincenzo Muccioli l’ha fatto con grande generosità e fervore d’animo. E io so bene quanto costi tutto questo’», ilCarlino (p.5).
GIORNALAIO 27.07.2013
Fogne, il sindaco di Rimini è nervoso. Maggiori oneri, Marcello: nessun obbligo da parte dei cittadini. Carim: prima salviamo l'aeroporto, poi lo vendiamo. Abusivismo: problema ideologico
Maggiori oneri V peep. "Nicola Marcello (Pdl) ha presentato un ordine del giorno che non farà fatica a ottenete centinaia di mi piace. La premessa dell’esponente di opposizione è chiara: «Non esiste alcun adempimento od obbligazione da parte di un privato cittadino che ha aderito a un piano Peep, ma solo una responsabilità di natura omissiva o di abuso proprio di chi doveva gestire tale partita». In ogni caso i valori non sarebbero equi. Studiando e comparando stime immobiliari, rogiti, vendite giacenti, Marcello afferma che il «valore degli immobili si aggira tra i 1.600 e 2.300 euro al metro quadrato e non tra 2.400 e 3.400 come applicato nella delibera della giunta». Concludendo. L’esponenteL’esponentesponente del Pdl chiede di ritirare la delibera", CorriereRomagna (p.3).
Abusivismo. "Problema abusivismo rimandato ad ottobre. Troppo tardi ormai per intervenire sulla prevenzione. Carla Franchini, presidente della seconda commissione consiliare, riunitasi ieri mattina per discutere delle azioni messe in campo dall’amministrazione comunale, propone di ridiscuterne insieme, maggioranza e minoranza, con associazioni di categoria, operatori di spiaggia ed operatori interessati, ma ormai in vista della prossima stagione", LaVocediRomagna (p.11). "“Dal 15 giugno a ieri sono stati effettuati 159 sequestri (32 penali). Dieci i sopralluoghi in appartamenti super affollati. Sul fronte del personale il maggior dispiegamento di uomini è nella zona di Rimini sud, con gruppi da 5 a 8 agenti la mattina e altrettanti il pomeriggio sulla spiaggia".
"«QUALSIASI azienda privata a fronte di un risultato fallimentare come quello da lei conseguito sul fronte dell’antiabusivismo non l’avrebbe mantenuta al suo posto». Durissimo attacco della minoranza e di Gioenzo Renzi (FdI) al comandante della polizia municipale, Vasco Talenti, in II Commissione consigliare, riunita per discutere le azioni messe in campo per fronteggiare l’abusivismo commerciale, con interventi delle categorie (bagnini, commercianti ed esercenti). «Lei non ci ha presentato un progetto, delle idee, un piano d’azione — rincara Renzi —. Manda allo sbaraglio sull’arenile i vigili tra i 18 neoassunti con il recente concorso, senza una preparazione specifica né strumenti idonei, né bastone estensibile né spray urticante. Per l’abusivismo serve un nucleo specifico specializzato, a tempo pieno, non ragazzini che fanno due ore e poi vengono mandati sul mercato, o a fare multe. Lei è uno dei dirigenti più importanti del Comune, guadagna 130mila euro l’anno. Il risultato è che ci sono intere zone di Rimini dove la legge non esiste, l’abusivismo è fuori controllo, mentre vengono stangati i commercianti regolari. Tutto ciò per ragioni ideologiche»", ilRestodelCarlino (p.4-5).
Mercato. "Ieri pomeriggio Nicola Angelini (Fiva Confcommercio) e Vincenzo Celli (Anva Confesercenti) hanno riunito gli operatori (presenti in 61) e alla fine è stato deciso di non fare muro contro muro. Prima di dire sì o no a piazzale Gramsci (sempre poco gradita come soluzione) sarà commissionato uno studio sull’appeal commerciale dell’area. Mentre al Comune saranno chieste garanzie sui nuovi parcheggi previsti nell’area delle Padane e sui collegamenti del trasporto pubblico. Non solo. Piazzale Gramsci deve essere completamente attrezzata ad accogliere le settanta bancarelle che si devono spostare tutte in un’unica mandata", Corriere (p.3).
Consiglio maratona sul nubifragio, il sindaco è nervoso. "Giuliana Moretti (Pdl ) racconta di un consiglio nervoso. «Ha mostrato un sindaco nervoso e infastidito dal fatto che ultimamente i consiglieri prendano troppe iniziative, come quella dei consigli tematici che si svolgono con una certa regolarità. Il consiglio era stato sottoscritto anche dal consigliere Zerbini e ciò aveva contrariato alquanto Gnassi che gli ha fatto una telefonata delle sue, tutt’altro che cortese. Quando il sindaco non gradisce ha il vezzo di alzarsi, chiamare fuori i consiglieri e strigliarli. Quel che è peggio, e che gli ha imposto di votare contro la richiesta di realizzare le vasche di laminazione e di prima pioggia nell’area dei Ferrovieri e di via Bramante, interventi che l’amministrazione prevede nel piano della salvaguardia»" , Corriere (p.7).
Impietosa classifica Trivago sui servizi offerti dagli hotel riminesi, ben al di sotto rispetto alle altre mete del mediterraneo. L'assessore Galli spinge per la riqualificazione delle strutture. "Occorre riattivare il circuito delle idee, sia da parte di noi enti pubblici che dovremmo fare un enorme passo avanti sul fronte di una burocrazia, completamente fuori mercato, che diventa diffidenza verso chi ha iniziativa; sia da parte del privato che non può accontentarsi. Soprattutto occorre che nella pianificazione strategica di merito emerga chiaramente la soluzione al problema dell’innalzamento qualitativo dell’industria dell’accoglienza", Corriere (p.8).
Aeradria, presentando la fusione tra Carim e Eticredito, Sido Bonfatti risponde alle domande sul ruolo della banca nel salvataggio dell'aeroporto Fellini. "«PRIMA SALVIAMO l’aeroporto, poi pensiamo a venderlo. Perché noi siamo una banca e non abbiamo né le competenze né gli interesse a operare in questo settore». Sido Bonfatti, presidente della Carim, rompe finalmente il silenzio sulla vicenda di Aeradria. Parla chiaro, il numero uno della banca di piazza Ferrari, per far capire prima di tutto come «l’operazione di salvataggio che abbiamo fatto per l’aeroporto è stata portata avanti prima di tutto per salvaguardare la banca e i suoi soci. La Carim ha 9 milioni di euro di crediti da riscuotere, se Aeradria fosse fallita li avremmo persi...»", ilCarlino (p.9).
"“Ancora occorre valutare alcune cose, data la delicatezza del momento, però c'è soddisfazione per i risultati finora ottenuti dalla banca. In primo luogo – ha spiegato Bonfatti – abbiamo salvaguardato i nostri crediti; inoltre la banca è tornata a dimostrare la sua capacità di assumere un ruolo di guida nel settore creditizio e potrà svolgere un'attività di indirizzo e di coagulo per le forze del territorio. Si apre una nuova prospettiva industriale e societaria per Aeradria con Carim e gli altri soggetti nel ruolo di soci”", NuovoQuotidiano (p.7).
Blitz antilucciole. "I PREFETTI di quattro province fanno fronte comune per combattere la prostituzione. Sono quelli di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara. Zone accerchiate da centinaia di ‘lucciole’ calate quest’anno sulla costa come cavallette. Il 17 luglio scorso, in prefettura a Ferrara, si sono incontrati i prefetti, i questori e i comandanti provinciali di tutte le forze dell’ordine, per mettere a punto una strategia e ‘mappare’ le prostitute, le migrazioni da una provincia all’altra, capire quante sono e chi c’è dietro. Sono comunque centinaia, per questo hanno deciso che faranno maxi blitz in contemporanea e incroceranno i dati. Di qui al 4 settembre ne sono previsti sette, alternati da quelli contro l’abusivismo, altra piaga titanica", ilCarlino (p.3).