tortora-scuroRimini | Delfinario, Rossi (Fare): Situazione kafkiana

 

"Nella città dove il commercio abusivo prospera incontrastato, aziende sane e che non chiedono altro che investire per adeguarsi alle normative (retroattive, iper-dettagliate e minuziose, come al solito) vengono costrette di fatto a chiudere", è la constatazione di Marco Rossi, referente riminese di Fare per Fermare il declino. "Il Delfinario si ritrova nell’assurda, kafkiana situazione di vedersi imposto dallo Stato il rispetto di leggi sulla struttura posteriori alla costruzione e di vedersi al contempo reso impossibile dall’inerzia di Comune e Demanio il rispetto di quelle stesse leggi".

 
Secondo Rossi, "questo è un caso esemplare in cui leggi, regolamenti, burocrazia, disinteresse e ignavia delle amministrazioni uccidono un’azienda sana e profittevole, che per Rimini è anche attrazione turistica e generatrice diretta e indiretta di occupazione (giusto preoccuparsi del benessere dei 4 delfini accuditi nel Delfinario; ancora più giusto sarebbe preoccuparsi dei lavoratori del Delfinario che ora rischiano di vedere distrutta ogni prospettiva occupazionale). L'Amministrazione ha lasciato trascorrere venti anni dal primo progetto di messa a norma presentato dal Delfinario (il primo di una lunga serie) senza dare mai una risposta, se non - guarda caso - ieri mattina. Dice al Delfinario che non è possibile ottenere aree dal Demanio mentre al Consorzio del Porto sembra promettere il contrario. Il sindaco non riceve la proprietà e comunica solo a mezzo stampa".
In definitiva, "se ne va Italia in Miniatura, il Delfinario viene chiuso d'autorità. Rimini rimane con tante chiacchiere e un pugno di mosche in mano. Caro sindaco Gnassi, non ci siamo".

Nella foto, statua del beato Amato conservata nel museo di Saludecio

mattoneRimini | Il beato Amato, terziario, protagonista del Festival francescano

 

Il beato Amato Ronconi, nato a Saludecio nel 1226, pellegrino di Santiago e fondatore dell’Hospitale di Saludecio, sarà al centro di due iniziative proposte per l’occasione dal borgo malatestiano. Dal 27 settembre al 3 novembre presso Castel Sismondo-Rimini sarà esposta una mostra dedicata al beato 'Amato Ronconi - Un terziario in cammino', il quale trascorse metà della sua vita sul cammino per Santiago di Compostela e che dedicò ai poveri e ai pellegrini la sua intera esistenza. La mostra, finanziata dal Comune di Saludecio attraverso l’Assessorato alla Cultura, è a cura di Giuliano Chelotti e vede la collaborazione del Museo e della Parrocchia di Saludecio e della Diocesi di Rimini. Il 29 settembre alle 17 a Castel Sismondo, si terrà un convegno sulla figura, storica sociale culturale del beato Amato che, seguendo gli insegnamenti di Francesco, suo esempio totale di vita, donò tutti i suoi averi, compreso se stesso, al Monastero Benedettino di San Giuliano di Rimini. In occasione del Convegno, sarà messo a disposizione un servizio navetta per Rimini ma sarà anche possibile, per i più volenterosi, partecipare al pellegrinaggio a piedi da Saludecio alla volta di Castel Sismondo.

mattoneRimini | Treni, assessore Peri promette la velocizzazione del traffico pendolare

 

E' previsto per domenica l'avvio della prima fase del piano di velocizzazione dei collegamenti regionali. “Ci eravamo impegnati affinché ci fossero, nei tempi più rapidi possibili, effetti positivi sui collegamenti regionali in seguito all’entrata in funzione della stazione Alta velocità di Bologna. Questo è un primo passo su servizi ferroviari importanti per il traffico pendolare”, commenta l’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri. “E’ evidente – prosegue l’assessore – che il pieno dispiegamento del piano procede di pari passo con il completamento del passaggio, nella parte sotterranea, dei treni superveloci e il ripristino dei binari di superficie per il trasporto regionale. Un ripristino garantito: è un obbligo che Rfi stessa ha confermato, e che andrà rispettato nei tempi stabiliti”. Con il piano di velocizzazione verranno quindi garantiti benefici soprattutto al traffico pendolare, “a chi usa il treno per spostarsi quotidianamente, per lavoro o studio, e che rappresenta da sempre una priorità per questa Regione”.

Venerdì, 13 Settembre 2013 15:58

13 09 2013 | Santarcangelo | Un poc per i Mutoid

tortora-scuroSantarcangelo | Un poc per i Mutoid

 

Il vice commissario Michele Scognamiglio ha incontrato questa mattina, alla presenza dei tecnici comunali, i progettisti incaricati della redazione del piano operativo comunale (poc) per definire le linee guida per l’adozione di un piano dedicato all’area che ospita i Mutoid lungo il fiume Marecchia. “Abbiamo in sostanza definito - precisa il vice commissario Scognamiglio - le linee guida e tutti gli aspetti necessari per la valorizzazione ambientale e funzionale dell’ex cava, finalizzata alla creazione di un laboratorio di rilevanza storica, artistica, di tutela dell’arte contemporanea e delle opere della Mutoid Waste Company”.

 
In quest’ottica e sulla base dei pareri e delle valutazioni recentemente espressi delle Soprintendenze di Ravenna e di Bologna, la gestione commissariale, come già anticipato dal Commissario Di Nuzzo alle forze politiche, intende mettere a punto un Poc specifico che potrebbe essere adottato già nelle prossime settimane. Nel frattempo è stata presentata all’Agenzia del Demanio la richiesta per il riscatto dell’intera area che ospita gli artisti del gruppo Mutoid. Il passaggio di proprietà non comporterà alcun costo per l’amministrazione comunale di Santarcangelo.

tortora-chiaroRimini | Biodigestore Ca'Baldacci, partito monitoraggio qualità aria

 

Ca'Baldacci, è partito ieri il monitoraggio della qualità dell’aria vicino al biodigestore Herambiente. Si dà così sfogo ad almeno una delle richieste dei cittadini residenti a San Martino in venti, che da tempo tengono sottocchio il maldigerito impianto. Tra le cose lamentate dai cittadini anche l'eccessivo carico di mezzi pesanti in zona, con le relative problematiche inerenti la qualità dell'aria. "I tecnici della sezione Arpa di Rimini - spiegano dall'agenzia regionale per l'ambiente - hanno posizionato il laboratorio mobile nei pressi del cancello di accesso al biodigestore di Hera. Nei 30 giorni di durata della campagna saranno monitorati: monossido di carbonio, benzene, toluene e xilene, ossidi di azoto, ozono, pm10. Il flusso di traffico era stato misurato lo scorso mese di aprile. Nel corso della prossima stagione invernale verrà ripetuta la campagna di misura per la stessa durata, integrata da misure di flusso veicolare. Al termine delle due campagne Arpa redigerà un rapporto tecnico per la Provincia ed il Comune".

tortora-scuroRimini | Agricoltura, storni e cinghiali fanno danni per 700mila euro

 

Storni e cinghiali sono un flagello per le coltivazioni romagnole (e non solo, a dire la verità). Nel 2012 i danni accertati dalla Regione nelle tre provincie romagnole ammontano a circa 700mila euro, ma avvisano Legacoop e le associazioni aderenti a Agrinsieme che "in realtà, siccome verosimilmente solo una parte dei danni viene effettivamente denunciata, questa cifra è sicuramente da considerare per difetto".
E' per questo motivo che le associazioni degli agricoltori della Romagna chiedono "alle Istituzioni di operare con maggiore forza e decisione nel ridurre i danni prodotti dalla fauna selvatica: quanto sinora intrapreso non è sufficiente a tutelare adeguatamente l’agricoltura del nostro territorio". Occorre uno sforzo sia a livello nazionale sia in ambito europeo, fanno notare le associazioni.
"Occorre anche che l’Unione Europea decida di inserire finalmente lo storno tra le specie cacciabili: l’attuale divieto di caccia a questa specie è assurdo visto che il numero di storni nel nostro Paese è in continua crescita. E’ necessario inoltre che lo Stato acceleri i tempi della revisione delle specie protette e adotti una legislazione coerente nei rapporti con gli enti locali che eviti incomprensioni, ritardi e rimpalli di responsabilità. A parere delle stesse associazioni la Regione, di concerto con l'Ispra, dovrebbe intraprendere un'iniziativa scientifica tesa a monitorare la consistenza statistica delle diverse specie. L'intesa di due anni fa tra Regione e Ispra sul prelievo degli ungulati da parte di provincie e ATC è stata positiva, ma le lungaggini burocratiche mettono costantemente a rischio i risultati teoricamente raggiungibili".

Venerdì, 13 Settembre 2013 10:53

GIORNALAIO 12.09.2013

giornalaioRimini, la procura firma sequestro al delfinario. Banca Carim, pronto bilancio primo semestre 2013. Piano strategico, Zerbini: gli spari sopra 

 

"I quattro delfini Alfa (la madre), Sole, Luna e Lapo (i figli di Alfa e Speedy) vengono sequestrati dalla magistratura, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza il “maltrattamento” dei cetacei nella vecchia struttura riminese del Delfinario. Improvviso e drammatico epilogo, ieri sera (ma l’operazione concretamente verrà portata a termine stamattina), dopo mesi di annunci, ispezioni, accuse, polemiche, incomprensioni. Il fatto è questo: il gip Stefania Di Rienzo ha messo la sua firma sulla richiesta di “sequestro preventivo” del sostituto procuratore dottor Marino Cerioni, delegando il servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato (con uomini e mezzi sia del comando centrale di Roma che di quello provinciale di Rimini) a portare via gli animali, dividendo la “famiglia”. Due andranno all’acquario di Genova, altri due a Roma, il trasporto avverrà con la collaborazione delle istruttrici del Delfinario, già da ieri sera mobilitate nell’ultima ispezione degli uomini della Forestale in borghese", laVocediRomagna (p.9). "La notizia ha subito preso il largo via Internet, scatenando un gran polverone su Facebook. “Per i Mutoid tutti in campo per sanare una situazione abusiva, e il delfinario? Sequestrano i delfini questa notte. Questa amministrazione è vergognosa”, commenta in un post Fabrizio Miserocchi (Pdl). “E scandaloso ciò che accade a Rimini. I vu’ cumprà e gli irregolari fanno quello che vogliono e un’azienda onesta alla quale viene impedito di regolarizzare l’impianto, iene prima fatta naufragare e poi addirittura gli sequestrano i delfini. E’ un’ingiustizia o un piano preordinato?”, rilancia Roberto Gabellini attraverso il gruppo ‘La Rimini che vorremmo’".
"«GNASSI prima ha fatto morire l’edilizia a Rimini, inseguendo la chimera dell’anello verde. E adesso fa morire il Delfinario, non consentendo di realizzare l’ampliamento della struttura che gli operatori che chiedono da anni. Il risultato? Delfinario non in regola e animali sequestrati!». Non fa sconti al sindaco il parlamentare del Pdl Sergio Pizzolante, ieri sera accorso al Delfinario per manifestare la sua vicinanza a gestori e dipendenti. «Sul Delfinario Gnassi si è dimostrato ancora una volta per quel che è. Gli operatori dell’acquario, uno dei simboli e tra le maggiori attrazioni della città, è dal 1993 che chiedono, con progetti presentati puntualmente ogni anno, un ampliamento per adeguarsi alle norme. Siamo in una fase d’emergenza, e l’amministrazione di Rimini che fa? Non solo non concede il permesso, ma si rifiuta nella persona del sindaco di incontrare gli operatori, e poi fa arrivare loro una risposta a mezzo stampa che non è una risposta»", ilRestodelCarlino (p.5).


Banca Carim. "La Banca Carim ha reso noto nei giorni scorsi il risultato del primo semestre 2013: in crescita la raccolta e la nuova clientela, concessi nuovi affidamenti per oltre 100 milioni di euro, ma ulteriori rilevanti accantonamenti sui crediti influenzano il risultato netto, che si chiude con una perdita per quasi 1,8 milioni di euro. Nel comunicato ufficiale la banca parla di “decisi segnali di vitalità”: “la raccolta diretta ha raggiunto 3,01 mld di euro (+3,3%), in controtendenza rispetto al sistema, che perde l’1,49%”; nel semestre sono stati aperti, al netto di quelli estinti, circa 2.000 nuovi rapporti. Stabili (- 0,5% su base annua, nel periodo invece il sistema è a meno 2%) gli impieghi a clientela, pari a 2,75 mld di euro. Ridotti i cosiddetti “Grandi Fidi” (-120 mln di euro) per “contenere il rischio di concentrazione”, mentre sono 100 i milioni di euro di “nuova finanza” per le famiglie e le PMI. Purtroppo non mancano gli effetti dati dall’“ulteriore deterioramento di impieghi storici e dalla perdurante crisi: i crediti in default (sofferenze, incagli e ristrutturati) sono aumentati di 108 mln di euro, con inevitabili effetti in termini di maggiori rettifiche su crediti”. “Le rettifiche su crediti al 30 giugno sono state pari a 14,3 mln di euro con un costo del credito annualizzato dell’1%… “il risultato netto, negativo per 1,8 mln di euro, è soprattutto da imputare al fenomeno connesso a tali consistenti accantonamenti prudenziali sui Crediti”", LaVoce (p.11).


Il consigliere comunale del Pd Samuele Zerbini torna a sparare sul piano strategico, questa volta sulle pagine de LaVoce (p.11). Secondo lui il piano strategico non ha più senso. "“Ma non perché oggi c’è il Masterplan, che del Piano strategico ha comunque ripreso alcuni temi urbanistici. Il punto è che si tratta di uno strumento che manca di grandi obiettivi”. E non è tutto. “Nonostante se ne parli ormai dal 2007, a Corpolò come a Viserba Monte nessuno sa davvero cosa sia il Piano strategico, né cosa debba fare”, aggiunge. Ecco appunto, cosa dovrebbe fare? “Certo non può limitarsi solo alla promozione di ‘I like my bike’ (la biciclettata che quest’anno ha inaugurato la nuova ciclabile sul lungomare, ndr). Al Piano strategico manca un disegno di città, mancano obiettivi precisi. Toccasse a me dire quali non avrei dubbi. A partire dai giovani. Va azzerato il tempo di attesa tra il conseguimento della laurea e l’ingresso nel mondo del lavoro, ma va anche ridotta la disoccupazione di cinque punti percentuali. Sul fronte turistico poi occorre aumentare la redditività per posto letto, rivedendo le stelle degli alberghi. In generale c’è bisogno di modernità, è su questo che dobbiamo puntare, i poli universitari di ricerca per esempio. Oppure sul fronte della mobilità, decidiamo che per risolvere i problemi di viabilità Rimini non può più fare a meno della secante? Allora lavoriamo tutti nella stessa direzione, rimbocchiamoci le maniche per arrivare al traguardo”".


Fellini, in attesa del museo. "MANCHEREBBE solo il Museo Fellini... Per quello, bisognerà attendere (se va bene) la primavera del 2015. Forse per quella data il restauro del cinema Fulgor sarà finalmente completato. E gli altri luoghi felliniani? Mentre la casa dei nonni, a Gambettola, cade a pezzi e rischia il crollo, a Rimini il turista a spasso alla ricerca delle ‘tracce’ del Maestro può trovare intatti molti degli edifici e degli angoli della città legati a Fellini. La tomba (realizzata da Pomodoro) dove sono sepolte le spoglie del Maestro, della moglie Giulietta Masina e del loro figlio morto prematuramente, è in buone condizioni ed è la meta costante delle visite guidate dedicate alla Rimini felliniana. Ma «una delle tappe a cui non rinunciamo mai, nei nostri tour guidati ai luoghi felliniani, è il borgo San Giuliano — spiega Michela Cesarini, che con ‘Discover Rimini’ organizza ogni settimana varie visite — Molti credono che Fellini vivesse nel borgo, a torto naturalmente perché il regista viveva in centro storico». Eppure proprio a San Giuliano ogni settimana organizza tour felliniani anche l’associazione ‘Marinando’, che insieme a ‘Discover Rimini’ tiene viva la memoria del Maestro. Il borgo, con i suoi murales e quell’aria ‘sognante’ trasfigurata da Fellini Amarcord, è forse il luogo più felliniano di tutti, insieme al Grand Hotel", ilCarlino (p.9).

neroRimini | Delfinario, la Forestale porta via i mammiferi

 

Al crepuscolo gli uomini della Forestale si sono fatti avanti. Sono arrivati al Delfinario di Rimini verso le 19 di oggi non limitandosi a porre sotto sequestro i mammiferi: li hanno imbragati e portati via. L'ordine non arriva dal Ministero, ma dalla procura della Repubblica, fa subito notare l'avvocato Massimiliano Bacillieri. Risale al 2 settembre la richiesta di sequestro firmata dal pm Marino Cerioni, la convalida da parte del gip è arrivata tre giorni fa. Oggi all'imbrunire è scoccata l'ora non appena del sequestro: i delfini sono stati portati via, verso una meta per il momento sconosciuta. "Lo fanno di notte non per tutelare il benessere animale - spiega Bacillieri - ma perché non vogliono farsi vedere. Avevamo avuto l'assicurazione rispetto al fatto che avremmo avuto tempo per trovare una sistemazione adatta ai delfini. E noi la prossima settimana a nostre spese li avremmo portati all'acquario di Genova, dove abbiamo trovato posto. Loro, invece, hanno deciso di portarli via adesso", sono le prime parole a caldo dell'avvocato che rappresenta la proprietà. Se comunque l'obiettivo sarebbe dovuto essere stato quello di non farsi vedere, probabilmente non è stato raggiunto e via via la vasca è stata circondata da persone arrivate lì per protestare.

 
Che qualcosa si fosse rotto è risultato evidente sin dalle prime ore del mattino nelle pagine della cronaca locale. "Risale a ieri la notizia con la quale il Comune di Rimini, nella persona del sindaco Gnassi, ha negato alla mia cliente l'autorizzazione all'ampliamento della struttura, per altro necessitato dalla normativa in vigore, adducendo, a motivo del diniego, una incompetenza dovuta al fatto che il Delfinario di Rimini risulterebbe insistere su suolo demaniale. Al contempo, nel medesimo comunicato, il Sindaco afferma che il progetto del nuovo delfinario potrebbe essere autorizzato solo se inserito nel più grande progetto di riqualificazione dell'area realizzato dal Consorzio del Porto", spiega Bacillieri.


"Premettendo che la mia assistita, attraverso i tecnici incaricati, ed in particolare al geometra Luca Bragagni dell'omonimo studio in Prato, ha già da tempo provveduto a depositare presso l'Ufficio competente del Comune di Rimini il progetto esecutivo avente ad oggetto il rifacimento del Delfinario, risulta evidente a chiunque la contraddizione allorquando viene dichiarata l'assoluta impossibilità di concedere alla mia cliente la parte di territorio demaniale necessaria al progetto mentre analoga richiesta viene soddisfatta e caldeggiata se richiesta dal consorzio di privati". E non è questa l'unica 'beffa' rilevata dal legale.


"Dopo aver richiesto con urgenza un incontro in Comune - racconta Bacillieri - e dopo averlo ottenuto per la fine della prossima settimana, mi dolgo di aver appreso dalla stampa le contrarie determinazioni del Sindaco senza essere preavvertiti e comunque dopo un lungo e complesso lavoro tecnico che ha portato al deposito del progetto esecutivo del nuovo delfinario".

8bRimini | Alberghi, in provincia sono 1400 (su un totale di 2mila attività) le domande di adesione al piano antincendio 

 

Adeguamenti antincendio per gli alberghi, "al 2 settembre agli uffici del Comando provinciale dei vigili del fuoco sono arrivate 1.404 domande di adesione al piano, di queste 700 sono state ammesse direttamente, mentre per l'altra metà c'è stato bisogno di integrare la documentazione, anche se in sostanza gli elementi rilevati non sono stati tali da impedire il proseguimento dell'attività. Bisogna dire che una volta ammessa la domanda per gli alberghi c'è tempo entro fine anno per portare a compimento i lavori", spiega il vicecomandante Antonio Petitto. "A ciò si aggiunga il fatto che sono stati presentati contemporaneamente alla domanda di ammissione al piano anche 311 progetti da parte di chi in fase di ammissione ha chiesto alcune variazioni".

 
Su un totale di circa 2mila alberghi nella costellazione della riviera romagnola, quindi quasi due terzi hanno chiesto di aderire al piano che comporta costi che vanno dalle poche decine di migliaia di euro al centinaio e riguarda non solo lavori agli impianti e alle strutture (cucine, autorimesse, scale e porte tagliafuoco), ma anche formazione. "Tra le situazioni carenti, domande da integrare, abbiamo rilevato in alcuni casi scarsi requisiti relativi all'impianto elettrico, alla rilevazione antincendio, alle vie d'uscita, ma anche alla gestione delle emergenze, vale a dire che in molti non avevano ancora effettuato il corso antincendio", spiega Petitto.

 
Nel corso dei controlli di routine, i vigili del fuoco hanno anche accertato la presenza di alberghi che hanno deciso di restare aperti pur non essendo in regola con le nuove norme e nemmeno avendo inoltrato domanda di ammissione al piano per l'adeguamento. La documentazione è stata inoltrata al Comune. Gli uffici segnalano 11 avvii di procedimento verso altrettante strutture che risultano non rispettare i requisiti richiesti. Per questi alberghi ci sono 30 giorni di tempo per regolarizzarsi o presentare memoria difensiva in cui dimostrino di essere in regola, pena l'ordinanza di chiusura.

rossoRimini | Bacillieri: Demanio negato a Delfinario è concesso a consorzio porto

 

Dopo l'uscita di oggi del Comune di Rimini, secondo il quale è impossibile concedere al delfinario i permessi per i progetti di ampliamento (operazione urgente e necessaria per legge alla sopravvivenza dell'attività) insistendo la vasca sul demanio pubblico statale, la proprietà mette i puntini sulle i. "Innanzitutto, occorre premettere che lo scrivente legale unitamente ai tecnici incaricati dalla propria assistita ha già da tempo provveduto a depositare il progetto esecutivo avente ad oggetto la fattibilità del rifacimento del delfinario presso l'Ufficio competente del Comune di Rimini", sottolinea subito il legale Massimiliano Bacillieri.


Se da un lato, fa notare il legale dei Fornari, il Comune segnala "una incompetenza territoriale", dall'altro, "sempre il Comune ha affermato che l'ampliamento del delfinario potrebbe essere inserito nel progetto di riqualificazione dell'aerea portuale, realizzato da un consorzio tra privati interessati". "É imbarazzante - spiega Bacillieri - l'attuale posizione del Comune, che da un lato dichiara di non poter concedere a un privato il territorio demaniale e dall'altro è però favorevole ad un'analoga concessione a un consorzio di privati, tra l'altro responsabile solo di un progetto di massima, e neanche esecutivo e per di più assolutamente errato circa la collocazione e progettazione di un nuovo delfinario".

 
Rispetto alle ripetute richieste da parte del procuratore e della proprietà del delfinario di incontrare il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, Bacillieri conferma di essersi "già prontamente attivato in ogni modo per riprendere il dialogo con il Comune di Rimini richiedendo più volte un appuntamento al sindaco, apprendendo per contro le determinazioni del Comune solo dalla stampa. Del resto la gestione da parte del Comune di tale incresciosa situazione progettuale e ambientale è testimoniata dal fatto che l'unico incontro concesso allo scrivente procuratore e alla proprietà è stato fissato una settimana dopo rispetto alla comunicazione unilaterale del Comune".

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