IL GIORNALAIO 12.04.2012

Giovedì, 12 Aprile 2012

Rubriche

MELUCCI E L’IMPOSTA DI SOGGIORNO. LE LUCCIOLE E LE TASSE IN GENERE. LAVORO. CARIM. SANITA’. LA RUOTA PANORAMICA. SCONTRI IN PDL. GDF, I NUMERI DEI CONTROLLI DI PASQUA


Emilia Romagna: no imposta di soggiorno


Intervista sul Quotidiano Nazionale - Il resto del Carlino, a pagina 27, all’assessore regionale al Turismo. Maurizio Melucci spiega il no della Regione alla tassa di soggiorno: “Abbiamo contratti già firmati con i tour operator dell’ex Unione Sovietica per un milione e 300mila presenze. Facendo una media di un euro a presenza, chi caccia quei soldi? I tour operator? Non credo proprio. Il turista che ha già pagato l’all inclusive? La vedo dura...”, riporta l'ex direttore del Carlino riminese Pier Luigi Martelli.


E sull’esempio di Cattolica, dove “gli operatori turistici si sono praticamente tassati per evitare l’odioso balzello”, Melucci commenta: “Albergatori, bagnini e chioschisti si sono impegnati a versare quasi metà delle entrate teoriche dell’imposta di soggiorno. Che io sappia altre iniziative di coinvolgimento degli operatori economici sono state avviate in vari comuni, a partire da Cervia. Una strada innovativa, forse l’unica per non affondare il nostro turismo”.


Prostitute: verifiche fiscali


Editoriale in prima pagina del Carlino dopo il caso di lucciole che “non pagano tasse ma possiedono case e auto”. Scrive Stefano Muccioli: “La Guardia di Finanza racconta che una escort residente a Rimini si fa pagare 250 euro all’ora, si è comperata una casa da 240mila euro in contanti e possiede una Mercedes da 50mila euro. Naturalmente la signora non paga un euro di tasse sulla sua fiorente attività. Del resto, viene da chiedersi, come denunciare i proventi del sesso?”.


Governo, burocrazia e albergatori


Continua la battaglia tra gli albergatori e il governo, questa volta a causa di un articolo del disegno di legge sul lavoro, che, come scrive la Voce di Romagna “prevede l’obbligo di comunicazione preventiva alla Direzione territoriale del lavoro ogni volta che il datore intende avvalersi di un dipendente ‘a chiamata’”.


A pagina 11 Giovanni Bucchi riporta la protesta di alcuni rappresentanti: “Le nostre piccole aziende a conduzione familiare - attacca Giuliano Lanzetti, presidente riminese della Fipe - non ce la fanno a stare dietro a tutto questa burocrazia. Sarebbe un danno grossissimo”.


Carim, in campo Confartigianato


“«L’autonomia di Banca Carim è fondamentale per far rimanere a Rimini le leve decisionali sulla politica del credito dell’istituto», ecco perché il presidente di Confartigianato chiede uno sforzo ai circa 4mila associati affinché sostengano la banca riminese nella ricapitalizzazione. Il presidente Giorgio Lucchi ha deciso di diffondere alle imprese di Confartigianato una comunicazione con cui le invita a valutare con attenzione la proposta di sottoscrivere sia l’aumento di capitale per i vecchi soci, sia la sottoscrizione di azioni per i nuovi soci”, scrive il Corriere Romagna a pagina 8.


Guerra tra Rimini e Riccione per la ruota panoramica


Rimini si sta muovendo per scippare la ruota panoramica sulla quale Riccione ha già il parere positivo della Soprintendenza. Scrive il Carlino a pagina 4 che “gli operatori del Consorzio del porto li hanno contattati per scippare alla Perla verde la gigantesca attrazione e sistemarla in piazzale Boscovich”. Ma Riccione? “COMUNQUE vada lo sbarco dovrà passare attraverso la società riccionese che tiene i contatti con i proprietari delle ruote, che si trovano nel Nord-Europa e da lì smistano le attrazioni, che vengono noleggiate a chi ne fa richiesta. Nessuno azzarda cifre, si sa soltanto che una ruota panoramica costa circa sei milioni di euro e che i tentativi di collocarle nelle principali città italiane (tra queste Roma e Firenze) sono falliti per il veto delle Sovrintendenze. Ecco perché Gnassi e Pironi faranno carte false per arrivare primi in Europa”.


Controlli pasquali, i numeri


Dal Nuovo Quotidiano di Rimini i numeri dei controlli a Pasqua e Pasquetta della Guardia di finanza a pagina 9.
“Nel dettaglio, gli accessi, ossia i controlli, sono stati 53, di questi 30 sono risultati regolari e 20 irregolari, dove le principali irregolarità sono rappresentate dalla mancata emissione di scontrini fiscali (in totale 40). Scendendo ancora più nel dettaglio su 10 bar controllati 7 sono risultati in regola e 3 no; 4 i negozi di abbigliamento controllati di cui 3 risultati in regola e uno no; 8 tra hotel e pensioni controllate di cui 4 risultate in regola e 4 no, infine 13 i ristoranti controllati di cui 9 in regola e 4 no”.


Scontro nel PDL, la Mascioni attacca


Un ordine del giorno presentato in autonomia e altri episodi in cui “avrebbe più volte parlato o presenziato a momenti istituzionali a nome del partito senza che nessuno ne sapesse niente. Ma, soprattutto, questa volta avrebbe messo alla berlina il partito. La classica goccia, concludono, che ha fatto traboccare il vaso” e così il consigliere di area renziana, la signora Marina Mascioni, è stato rimosso dalla carica di capogruppo in Provincia e attacca la gestione Miserocchi-Di Lorenzo: “Una politica stalinista”. Così il Corriere a pagina 10.

 
A pagina 11 del Carlino maggiori dettagli lasciano intuire che la Mascioni voleva impallinare alcuni compagni di partito: “Il documento non faceva sconti ai compagni di partito, piazzando ai primi posti per assenze Barboni, Mulazzani e Podeschi. E parlava di «mancato rispetto del mandato elettorale». Non contenta, la Mascioni in una nota disquisiva di «mancanza di quell’etica della responsabilità a cui tutti noi, in primis poiché scelti dai cittadini, dovremmo fare riferimento». Inoltre chiedeva agli assenteisti di dimettersi. E di modificare «la modalità dell’erogazione dei gettoni di presenza»”.


Sanità, aziende in crisi a causa dell’Ausl


Al centro c’è la nuova ala dell'ospedale di Rimini, lodata in lungo in largo, ma i cui lavori non vengono pagati. “Cinque aziende romagnole, alcune del riminese altre della provincia di Forlì-Cesena, impegnate in lavori di sub-appalto nel nuovo Dipartimento di emergenza e accettazione all’ospedale “Infermi”. Li hanno costruiti loro quegli impianti che fanno fare bella figura all’Ausl, peccato non vedano un soldo da più di un anno”, scrive la Voce a pagina 14.


Editoriale a pagina 38 di Davide Brullo sul destino del teatro Galli.