GIORNALAIO 09.07.2013

Martedì, 09 Luglio 2013

giornalaioTurismo, albergatori: dopo la Notte rosa il vuoto. In spiaggia a Rimini non sono arrivate le autorizzazioni paesaggistiche. La rotonda Giussani ci sarà: iter da avviare entro il 16 luglio. Effetto Francesco in diocesi 

 

Prima la Notte rosa, ora il deserto dei Tartari. “Dopo la sbornia di una Notte Rosa da record, crollano le presenze lungo la Riviera. Una calo fisiologico, certo, che però si accompagna «a una netta diminuzione delle prenotazioni e dei turisti come poche altre volte negli anni passati». E che fa lanciare l’appello a numerose associazioni di categoria e imprenditori: «Ci servono più eventi spalmati lungo tutta la stagione estiva, per tornare ai livelli di una quindicina di anni fa»”, CorriereRomagna (p.3). Il presidente di Aia Riccione Bruno Bianchini “chiede a gran voce che si punti «ai grandi eventi, ma da gestire in modo diverso: non come spot in cui si lanciano messaggi dove ognuno può fare quello che vuole. Così rischiamo trovarci il giorno dopo, finita la sbornia, senza quel turismo che davvero conta, quello delle famiglie»”.
Caos nei treni. “La concomitanza tra il primo ponte di luglio e la Notte rosa ha creato però situazioni con forti sovraffollamenti per alcuni convogli, che hanno richiesto l’intervento della Polizia ferroviaria per far scendere i viaggiatori in soprannumero. «Sono estremamente dispiaciuto - è il commento dell’assessore provinciale alla Mobilità Vincenzo Mirra - che i passeggeri siano stati costretti a scendere dai treni perché è mancata la programmazione da parte di Trenitalia. La Notte Rosa ha dato in termini di presenza un enorme successo alla Riviera. Dopo il recente incontro a Roma con Trenitalia, abbiamo deciso di attivare un tavolo tecnico per evitare che si ripetano simili situazioni. Il nostro territorio merita maggiori attenzioni»”, LaVocediRomagna (p.11).


Turismo e qualità, nelle piccole cose. “«Avremo vinto la battaglia quando dai ristoranti spariranno i cartelli ‘menù turistico’ e saranno sostituiti da quelli che indicano ‘menù tipico’». Dopo aver tirato le orecchie agli hotel che prediligono la cucina internazionale a quella italiana e locale, l’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci, apre un altro fronte nella battaglia sulla ristorazione in Emilia-Romagna. «Quando vediamo le insegne che pubblicizzano i menù turistici, pensiamo subito a scelte fatte per accontentare i turisti, dove non c’è qualità», ammette l’assessore in occasione della presentazione della guida di osterie e ristoranti che hanno aderito al progetto ‘Tipico a tavola’ di Confesercenti. L’assessore, poi, si dice impegnato in un’altra battaglia, quella della tracciabilità delle materie prime con le quali si fanno i prodotti”, LaVoce (p.3).


Ricostruzione teatro Galli. All’attacco il consigliere di centrodestra Gioenzo Renzi. Ieri in commissione ha chiesto “dinnanzi ai ritrovamenti archeologici, evitare la realizzazione di due piani interrati sotto il palcoscenico, rispettando la storia di Rimini e risparmiando una decina di milioni”, LaVoce (p.14). “Non si è votato, si ridiscuterà. Ma il promotore della mozione si proclama insoddisfatto: «vedo una mancanza di consapevolezza dell’importanza della nostra storia, anche nel dirigente Totti». Gli esponenti del Pdl e della Lega, invece, sembravano ieri più interessati a portare avanti i lavori di ricostruzione del teatro nel più breve tempo possibile e possibilisti sull’idea, definita “romantica” da Totti, di un palcoscenico doubleface (interno-esterno) sul retro verso piazza Malatesta”.


La rotonda da battezzare. “ANDREA Gnassi adesso fa dietrofront e assicura: «Entro la seduta di giunta di oggi, e comunque entro martedì 16 luglio, la giunta provvederà a predisporre tutti gli atti per intitolare la rotatoria di via della Fiera a don Luigi Giussani». Il tutto dopo le polemiche di questi giorni, condite dalle rivelazioni choc dell’assessore Irina Imola, che aveva scaricato sul sindaco la ‘colpa’ della mancata intitolazione. Ma attenzione: a rimetterci è un’altra intitolazione illustre, quella di una parte di via della Fiera che (era stato proposto alla giunta) avrebbe dovuto portare il nome di Papa Giovanni Paolo II. Spiega lo stesso Gnassi che «dedicare lo slargo di fronte al Palacongressi a Papa Giovanni Paolo II, causerebbe la divisione di via della Fiera in due tronconi con relativi disagi di numerazione civica». Lo stesso, continua Gnassi, vale a maggior ragione per la proposta (avanzata dalla parrocchia della Riconciliazione) di cambiare tutta via della Fiera in via Giovanni Paolo II: «Tanti residenti si vedrebbero costretti a modificare la propria residenza in tutta la loro documentazione»”, ilRestodelCarlino (p.2). Il quotidiano ricorda anche tutti i precedenti illustri di querelle toponomastiche a Rimini.
“Giusto ieri l’onorevole Sergio Pizzolante (Pdl) firma una nota al veleno. «Gnassi farebbe una più bella figura a chiedere scusa e dare il via, al più presto, all’intitolazione della rotonda a don Giussani. E visto che ci siamo, trovi anche un luogo degno da intestare a papa Giovanni Paolo II, mettendo fine a una querelle che non fa onore a Rimini. In un città che ospita 800mila persone all’anno di un movimento come Cl, Gnassi dovrebbe chiedere scusa a ognuna»”, Corriere (p.8).
Il commento di Sergio Gambini. “Non sono un credente e l’ho sempre rivendicato senza alcun complesso di inferiorità. Però sono riminese e ho vissuto in una città nella quale la presenza di CL, come movimento della cultura e della società, ha contribuito negli ultimi decenni a forgiare identità e profilo comune. La fede religiosa di tante donne e uomini si è fatta storia, anche un laico può vederlo senza rinunciare ad un’unghia delle sue convinzioni”, LaVoce (p.9). Rispetto ai rapporti con Idv (e allo scambio di responsabilità tra l’assessore Irina Imola e il sindaco Andrea Gnassi), Vittoria Vitale dice che “qui non funziona il metodo che usa Gnassi nelle sue cose. Ha sempre rimandato la toponomastica e anche altre cose che fa il nostro assessore, che ha un assessorato che lavora. Capisco che questi argomenti li ritenga meno importanti di altri, ma liquidarli con una frase senza discuterli in giunta… Il sindaco è un politico, doveva coinvolgere la giunta. Rispetto all’IdV, che ce lo dica chiaramente in che considerazione ci tiene! Ma anche in che considerazione viene tenuta la giunta”.

 
In spiaggia le autorizzazioni paesaggistiche promesse da sindaco e  task force comunale (in tempo per l’avvio di stagione) non sono ancora arrivate. “«Per quanto ci riguarda – spiega Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini Rimini Sud - abbiamo consegnato tutte le domande entro la fine di giugno ma, al momento, le autorizzazioni rilasciate ai nostri operatori sono pochissime. Credo la maggior parte delle domande esaminate dalla Conferenza dei servizi avrà esito positivo, ma fino a quando i titolari degli stabilimenti balneari non riceveranno materialmente dall’amministrazione comunale la documentazione non sarà possibile procedere all’installazione delle strutture. Ciò significa che non siamo ancora in grado di offrire ai nostri clienti, riminesi e turisti, un servizio completo»”, NuovoQuotidiano (p.3).

 
Vittime di una spiaggia e un mare sottovalutati. “«I TURISTI sono cambiati, quella cultura del nuoto che era propria dei popoli nordici non c’è più. Ora abbiamo molti russi o comunque di provenienza slava che stanno a malapena a galla, ma sono molto spavaldi con il mare e non ascoltano i consigli. E purtroppo a volte finisce male». Da 22 anni ogni estate Andrea Manduchi svolge la professione di salvataggio (ed è il referente per la comunicazione dell’Associazione marinai di salvataggio della provincia di Rimini). n osservatorio privilegiato per cercare di dare una spiegazione del perché si stanno registrando così tanti morti in mare: solo domenica i decessi sono stati quattro. «Quello che purtroppo sto vedendo — prosegue — è che sta venendo meno anche il controllo dei bambini che vanno in mare: la mamma seduta in riva che tiene d’occhio i figli è praticamente scomparsa»”, ilCarlino (p.5). Ci sono poi gli anziani che in spiaggia sono spesso soli, mangiano e bevono di più, fanno maggiore attività fisica in vacanza, fanno più fatica a camminare in acqua e soprattutto si buttano in acqua dopo essersi bene imbevuti di sole: cattive nuove abitudini.

 
Delfini e tartarughe spiaggiati. “PLASTICA e rifiuti in spiaggia: è caccia all’untore. Assolto il Po e il sistema fognario, fortemente indiziati fiumi e torrenti locali. Lo afferma Rita Ferrari, direttore del Centro di ricerche marine Daphne. Mentre il presidente della Fondazione Cetacea di Riccione lancia l’allarme ‘un mare di rifiuti’. «E’ evidente la stretta relazione tra la crescente quantità di materie plastiche e rifiuti ingombranti in mare — dice Pari — e l’aumento esponenziale di delfini e tartarughe che troviamo morti. Altri tre anche ieri fra il litorale sud della provinciale e quello delle Marche»”, ilCarlino (p.4).

 
Effetto Francesco in diocesi. “MACCHINE vecchie, motociclette e ‘cinquantini’. A grandi linee è questo il parco mezzi della diocesi riminese, in linea con la semplicità di Papa Francesco che ha recentemente affermato: «A me fa male quando vedo un prete o una suora con un’auto di ultimo modello». Troppo male non dovrebbe stare il Santo Padre nel vedere don Giancarlo Rossi, parroco della Beata Vergine di Maria di Torre Pedrera, mettersi al volante della sua Citroen Dyane 6, del 1974. «Oltre a questa macchina, abbiamo acquistato un pulmino Fiat Doblò circa sette anni fa, utile per i campeggi. Ma qua in paese giro sempre in bicicletta e in autobus». Lo stesso vescovo Francesco Lambiasi possiede una popolarissima Punto bianca. Auto che non utilizza mai, se non per i suoi piccoli pellegrinaggi. Per tutto il resto si fa accompagnare. Autisti? No, accetta passaggi da parrocchiani e amici, un modo per conoscere i fedeli della sua diocesi. Anche su questo Papa Francesco sarà d’accordo”, ilCarlino (p.6).