GIORNALAIO 19.04.2013

Venerdì, 19 Aprile 2013

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L’elezione del presidente e le minacce (?) dei sindaci ai deputati Pd. La nipote di Melucci a capo di Am. Aeradria, San Marino vuole i cargo alla sua dogana. Consiglio a Rimini occupato dalla scuola Einaudi, fischi per gli assessori. Nuova questura, il proprietario la spacchetta


“ANDREA GNASSI è quello più duro: «Se votate Marini presidente della Repubblica, non provate a ripresentarvi a Rimini...». Una battuta? Mica tanto. Perché i due parlamentari locali del Pd Tiziano, Arlotti ed Emma Petitti, di messaggi così ieri, alla vigilia del voto per il Quirinale, ne hanno ricevuti a centinaia. Il nome di Marini, al Pd riminese, non è andato giù dall’inizio. Da Gnassi ad altri primi cittadini come Morri (Santarcangelo) e Pruccoli (Verucchio) passando per il presidente della Provincia Vitali e l’assessore Galli e i ‘renziani’, tantissimi notabili del Pd hanno scritto il loro niet a Marini a chiare lettere su Facebook e nei messaggi inviati ai parlamentari”, ilRestodelCarlino (p.3). “Ma dalle fila del Pdl Sergio Pizzolante bacchetta i colleghi del Pd: «Marini è una scelta da sostenere e il Paese non può continuare a essere fermo per colpa delle divisioni del Pd. Dopo Marini, ora un governo di larghe intese»”.


Aeradria. Accanto alla questione del concordato, in tribunale, e alla provincia che sta cercando di vendere le sue quote, “c’è la grande manovra in atto da parte di San Marino, per costituire una nuova società per gestire e ampliare i voli commerciali, i cargo insomma, da e per il ‘Fellini’. Una manovra che, dicono i ben informati, vede protagonista non solo la Repubblica (che è socio di Aeradria). Anche altre realtà del territorio riminese, a partire dalla Carim, sono pronte a sostenere il progetto. Il tentativo è quella di mettere in piedi una vera e propria newco, ovvero una società ex novo creata da una costola di Aeradria, che possa occuparsi esclusivamente dei cargo, unico tipo di voli sui quali San Marino è disposta realmente a investire risorse. PER PORTARE in porto l’operazione, si sta lavorando anche nelle stanze della politica. San Marino infatti sta lavorando affinché le merci che transitano dal ‘Fellini’ debbano passare non più per la dogana riminese (dunque italiana), ma per quella sammarinese, facendo ottenere così indubbi benefici economici per tutto il traffico merci che passa dall’aeroporto di Miramare”, ilCarlino (p.4).
I soci sul parere della procura. Il primo è “Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera, socia col 7,41 per cento dell’aeroporto, a non nascondere la preoccupazione. Era stato lui a difendere lo strumento preventivo adottato da Aeradria in autunno per puntare al rilancio. «Abbiamo evitato il suicidio: la situazione debitoria avrebbe fatto camminare Aeradria verso il default», aveva ammesso il 4 ottobre Cagnoni, che ora ribadisce: «La speranza è che si chiarisca tutto perché non voglio nemmeno ipotizzare strade diverse da quella del concordato, unico strumento che eviterebbe il disastro». Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio, socio al 7,99 per cento di Aeradria, precisa invece che «noi abbiamo fatto il nostro dovere e lo abbiamo fatto sempre seguendo le regole»”, CorriereRomagna (p.3). Eppure, “Il 2 agosto scorso il consigliere Carla Franchini (M5S) aveva anticipato in consiglio comunale quello che il pm Gemma Gualdi ha contestato ad Aeradria mercoledì scorso davanti al Tribunale. L’esponente grillina aveva sottolineato che «la società di Revisione di Aeradria enumera una serie impressionante di rilievi che la portano a concludere di non essere in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2011». La Frachini aveva fatto alcuni esempi: «Nella voce crediti verso altri la società ha contabilizzato l’importo di 3 milioni e 505mila che non ha trovato riscontro nei saldi dei debitori”, Corriere (p.3).
“«A questo punto le dimissioni di Andrea Gnassi sono un atto dovuto all'opinione pubblica». Il Movimento cinque stelle, in merito alla vicenda Aeradria, arriva subito al dunque… Forti sono le critiche nei confronti dei membri del Cda. «Persone inadeguate a gestire i beni pubblici come per l'appunto Masini, l'ex sindaco di Riccione, totalmente inadatto rispetto alla difficoltà del compito che hanno voluto assegnargli. Ne consegue che anche Gnassi e Vitali sono incapaci, inadatti e molto pericolosi visto il potere di prendere e influenzare talune scelte economiche». I cinque stelle ricordano che «in un recente consiglio comunale la maggioranza dei voti era stata per togliere a Masini il ruolo che rivestiva, ma è ancora al suo posto»”, NuovoQuotidiano (p.3).

La guerra delle scuole arriva in consiglio comunale. “STUDENTI, docenti e genitori dell’Einaudi fianco a fianco, nella lotta per salvare la sede dell’istituto e mantenerla a Viserba. Ieri per i ragazzi niente lezioni, ma assemblee di classe e incontri con i prof (in aula, in giardino) per parlare delle iniziative di protesta da portare avanti contro lo sfratto imposto dalla Provincia. Ma la protesta dell’Einaudi non è finita qui. Anzi. «Siamo solo all’inizio», assicura la vicepreside Giuseppina Grossi. Fanno sul serio all’istituto, tanto che ieri una delegazione di studenti, insegnati e genitori (circa una trentina) è andata in consiglio comunale per far sentire la voce della protesta. Voce ‘amplificata’ dalle interrogazioni presentate sul trasloco della scuola dai consiglieri Brunori, Casadei, Morolli e Galvani. La risposta del vice sindaco Gloria Lisi, così come quella data mercoledì dall’assessore provinciale Meris Soldati nell’affollatissima riunione con i genitori (oltre 200 i partecipanti, presenti anche molti ragazzi), non convincono famiglie e docenti. Per la Soldati non sono mancati i fischi, così come per la Lisi”, ilCarlino (p.9).


Turismo. “«Il rilascio dei visti ai turisti stranieri sta diventando un grosso problema, che va risolto in fretta perché ci fa perdere quote di mercato». L’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci spara a zero sulla burocrazia lenta e dannosa. Per lanciare il suo messaggio contro un problema che si trascina da tempo, Melucci ha scelto la presentazione del Buy Emilia-Romagna”, Corriere (p.4).


Nuova questura, intervista del Carlino (p.10) al proprietario Giancarlo Damerini. “Quelle che circolano, ovvero l’utilizzo da parte ministeriale delle sole due palazzine con lato via Melucci la convincono? «Io valuto quello che mi viene prospettato». Come dire, Damerini non butta a mare a priori l’idea dello ‘spezzatino’. Bisognerà vedere il quantum, l’ammontare dell’affitto annuale che il ministero sarà disposto a versargli. Concorda con l’ipotesi spezzatino? «La separazione funzionale dei diversi fabbricati non mi vede contrario, se sta bene al ministero»”. “Nel 2005 DaMa aveva accettato i 3,66 milioni di euro annui di affitto proposti dal ministero tramite l’Agenzia del Demanio (rispetto ai 5 milioni richiesti all’inizio) realizzando nel 2006 gli adattamenti logistici richiesti. Poi le cose sono precipitate. Cifre ormai da libro dei sogni (per la proprietà). Il Comune ha anche negato a Damerini il permesso di costruire 15mila metri quadri in convenzione adiacenti. Il motore immobiliare, con 4.990 mq di residenziale e 9.900 misti. L’area questura in tutto occupa 23mila mq, 19mila dei quali di costruzioni”.


Partecipate. Niente gettoni per i nuovi, ma “la scelta del nuovo cda di Agenzia mobilità sembra percorrere ben altre strade. Il Comune di Rimini (azionista di maggioranza dell’Agenzia) ha infatti nominato come presidente la riminese Roberta Frisoni. Giovane, laureata con il massimo dei voti alla Bocconi, consulente presso la Steer Davies Gleave (una tra le più importanti società di consulenza internazionale per il settore dei trasporti) la Frisoni è considerata una delle figure più emergenti della classe dirigente riminese. Tutto bene se non fosse che la Frisoni è anche la nipote di Maurizio Melucci”, ilCarlino (p.11).