PROVINCIA E PARTECIPATE UN PATRIMONIO DA 58 MILIONI. VITALI: “TESORETTO CHE RISCHIA DI DISPERDERSI IN MILLE RIVOLI"

Sabato, 10 Marzo 2012

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PROVINCIA E PARTECIPATE UN PATRIMONIO DA 58 MILIONI. VITALI: “TESORETTO CHE RISCHIA DI DISPERDERSI IN MILLE RIVOLI”


Da Roma notizie di “una decurtazione di 3,9 milioni”


La Provincia di Rimini possiede partecipazioni dirette e indirette per una cifra che supera i 58 milioni di euro. Cosa succederà al 31 dicembre 2012, ovvero quando allorché Stato e Regioni dovranno provvedere al trasferimento delle funzioni?


“L’anomala esposizione dell’ente provinciale di Rimini sul fronte delle partecipate, legata indubbiamente a una positiva fase storica, rende complessa la sua gestione finanziaria allorché pesanti divengono i tagli dei trasferimenti da parte del Governo centrale”, il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali entra nella questione legata al destino delle partecipazioni dell’ente a pochi mesi dalla dead line.


“In tal senso, le ultime notizie provenienti da Roma ‘raccontano’ di un’ulteriore decurtazione di risorse per le Province che per Rimini significa 3.9 milioni di euro in meno di quanto preventivato. Le scelte che dovremo fare saranno conseguenti e difficili. In ogni caso, credo sia indispensabile privilegiare prioritariamente gli investimenti materiali e concreti sul territorio piuttosto che le operazioni meramente finanziarie, pur al servizio di uno scopo chiaramente pubblico. Dovremo discuterne insieme agli altri enti e associazioni ma ritengo questa più di una ipotesi sulla carta, visto e considerato oltretutto l’incertezza dello scenario nazionale sul rapporto tra Province e partecipate”.


La situazione della Provincia di Rimini (socio di riferimento in Aeradria, socio rilevante in RiminiFiera e rete dei palacongressi) rispecchia un patrimonio considerevole. Dai dati pubblicati su il Sole 24 Ore le partecipazioni della Provincia ammontano rispettivamente a 390,7 milioni di euro e 1.522,1 milioni di euro, i ricavi e l’attivo delle società partecipate dall’Ente provinciale riminese.


Un vero e proprio ‘tesoretto’, “voluto e creato dal nostro territorio, che- in assenza di decisioni attuative, nell’indeterminatezza attuale da parte del Governo centrale e anche alla presenza di un sistema dell’amministrazione e della finanza locale letteralmente asfissiato dai provvedimenti finanziari centrali e dunque oggettivamente impossibilitato a farsi carico di un eventuale bilanciamento societario - rischia di disperdersi in mille rivoli, magari diretti in tutt’altri lidi”, spiega il presidente della Provincia.


“E’ un rischio che il tessuto politico, amministrativo, economico e sociale riminese deve assolutamente scongiurare: quel ‘tesoretto’ serve e dovrà servire allo sviluppo e all’infrastrutturazione strategica di un territorio che non può più permettersi né regali né espropri, tanto più alla luce di una pressoché totale, endemica ‘dimenticanza’ dell’area riminese da parte di qualsiasi Governo dal dopoguerra ad oggi”.