Albergo non versa la tari (e altro), il comune di Rimini parte civile al processo

Venerdì, 28 Ottobre 2022

(Rimini) Nei giorni scorsi il gip del Ttibunale di Rimini ha emesso  la sentenza di condanna nei confronti di alcuni dei protagonisti dell’inchiesta Calypso, portata a termine nel 2019 dalla guardia della finanza e dalla procura di Rimini, mettendo in luce "un maxi raggiro condotto da un imprenditore del settore alberghiero e dalla sua famiglia ai danni del Fisco e, tra gli altri, del Comune di Rimini".

"Per questa ragione il Comune di Rimini si è costituito parte civile nella causa fallimentare, rivendicando mancati incassi da Tari pari a circa 900mila euro. Novecentomila euro indebitamente sottratti alla comunità, che sono un’offesa a chi regolarmente versa imposte e tasse e che sono ancor più uno schiaffo in questo periodo storico. Risorse che sarebbero potute servire ad esempio al Comune per aumentare il fondo a sostegno delle imprese alle prese con bollette stellari. O ancora, ad ampliare gli aiuti e i contributi per il diritto allo studio", spiega l'assessore al bilancio Juri Magrini.

La vicenda è complessa, così come il sistema che secondo quanto accertato dagli organi competenti è stato messo in piedi: "un meccanismo di raggiro che stando all’accusa ha portato i soggetti coinvolti ad accumulare ricchezze per circa 14 milioni di euro attraverso l’impiego di denaro o beni di provenienza illecita attraverso la costituzione di svariate nuove società che duravano il tempo di una stagione, e che servivano per gestire alcune strutture alberghiere del territorio. Società che ‘svanivano’, senza versare tasse, contributi, bollette".