Sanità, Carradori: la programmazione ha seguito logiche economiche e non le esigenze della salute pubblica

Mercoledì, 28 Settembre 2022

(Rimini) Dedicato alla sanità il consiglio comnale di martedì sera. L’assemblea degli eletti ha ospitato, tra gli altri, alcuni ospiti esterni, da Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini, a Tiziana Perin, direttrice del Pronto Soccorso, dal presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi all’assessore della sanità Raffaele Donini.  Tra tutti il più atteso è stato l’intervento del direttore dell’Asl Romagna Tiziano Carradori. 

A tema, in particolare, le liste di attesa per gli eami e le visite specialistiche e la carenza di organico che ha caratterizzato il funzionamento del pronto soccorso quest’estate. Per Carradori si tratta di un questione di cattiva programmazione. “E’ impensabile che qualcuno si sottragga alla responsabilità del fatto di aver deciso di programmare le professioni sanitarie non in funzione dei bisogni da servire ma dei quattrini che si volevano spendere”, ha detto Carradori in uno dei passaggi più interessanti del suo intervento. Carradori ha anche fatto notare come la qualità della sanità regionale si elevata e non abbia nulla da invidiare a quella dei paesi europei più avanzati, sottolineando come in Italia la spesa procapite per la sanità sia molto più bassa che in questi Paesi.

A riprova del fatto, Carradori cita un numero in particolare, quello della scarsa migrazione ospedaliera dei romagnoli. “Su 100 persone per cui sono richieste cure ospedaliere in questa provincia, 93 scelgono di restare e solo due preferiscono emigrare”.  L’azienda sanitaria è chiamata “a non sprecare i soldi che la collettività mi rende disponibili, ma alla politica spetta il compito di rendere disponibili i soldi necessari per fornire i servizi alle persone. Il perpetuarsi di un sottofinanziamento determinerà l’uscita verso sistemi alternativi che non tutti possono permettersi”.

Tra gli interventi dei consiglieri comunali, quello di Gloria Lisi, per dieci anni assessore alle politiche sanitarie della città. “Mi chiedo se sia ancora sostenibile che uno strumento che dovrebbe servire a salvare vite sia ancora considerato la porta d'accesso per un Ospedale, per avere cure mediche. Sappiamo che un'alta percentuale degli accessi è codice bianco o verde, e quindi una buona percentuale è data come accessi impropri e pertanto mi chiedo se non sia da prendere in considerazione un vero cambiamento di rotta del nostro sistema”, ha commentato Gloria Lisi.

“Le problematiche delle ore di attesa del nostro PS di questa estate sono dovute naturalmente al fatto che abbiamo una chiara vocazione turistica e durante il periodo estivo la nostra città deve rispondere nei servizi con il corpo di una metropoli”. La proposta di Lisi, in merito alle case della salute di cui la comunità riminese si sta dotando per rispondere alle esigenze di sicurezza sanitaria nate anche dopo l’esperienza del covid, è che il comune di Rimini, nelle figura del sindaco responsabile della sicurezza sanitariadella sua comunità, si adoperi perché inizino a funzionare nel migliore dei modi.