GIORNALAIO 16.02.2013

Sabato, 16 Febbraio 2013

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Aeradria: cosa bolle in pentola e gli stipendi degli amici. Statale 16, Autostrade mette i soldi per i buchi neri. Il trc a Rimini non si ferma. Sanese su Simone


Aeradria, la Provincia fa sue due delle richieste del Pdl (privatizzazione e partecipazione azionaria dei creditori). IlRestodeCarlino (p.11), prima, propone i due possibili futuri scenari dopo il concordato. Le due strade. “La prima, anticipata ieri dal presidente della Provincia Stefano Vitali, è quella di privatizzare l’aeroporto vendendo le quote di maggioranza (oggi detenute dagli enti pubblici) ai privati. Vitali resta abbottonatissimo sull’argomento, in realtà c’è una trattativa in corso con una società che già opera anche in campo aeroportuale e detiene le quote di alcuni scali…L’ALTRA IPOTESI, che gira da tempo nelle stanze dei bottoni della politica riminese, è quella di affidare Aeradria (una volta ottenuto il concordato) a Rimini Fiera, mettendo in piedi in questo modo una sorta di grande holding riminese delle infrastrutture…”. Dopo va a guardare alla situazione imminente. “Anche il pm dovrà esprimersi sul piano di Aeradria. Nei casi di proposta di concordato il magistrato, se non convinto dai documenti e dai conti presentati, può presentare l’istanza per la richiesta di fallimento. Un’ipotesi, questa, a cui né la Provincia, né gli altri enti soci vogliono pensare: sarebbe una sciagura. Vanno prima convinti i creditori, visto che riceveranno solo dal 20% al 30% dei crediti che vantano con Aeradria. La società di gestione dell’aeroporto ha 40 milioni di debiti e 10 milioni di crediti. Tra i maggiori creditori ci sono le banche (Carim in testa, con 7 milioni di euro) e i fornitori (la sola impresa Pesaresi ha crediti per 1,5 milioni). Il presidente Vitali è intenzionato a convincere i creditori a una soluzione che preveda, per loro, un cospicuo rimborso in azioni di Aeradria”.
“«Non avrei intenzione di diventare socio di Aeradria, perché a fine mese ho i dipendenti che aspettano lo stipendio e poi nessuno ci ha chiamato. Se e quando lo faranno magari ne parliamo. Di certo per noi la soluzione migliore sarebbe rientrare in tempi brevissimi». Risponde così il presidente della Cbr Giampiero Boschetti alla proposta partita da Sergio Pizzolante (Pdl) e accolta con favore dal presidente della Provincia Vitali, di fare entrare i creditori nella compagine societaria di Aeradria… La Cooperativa braccianti riminesi vanta un credito di 700mila euro e il suo presidente, sull’eventuale ingresso della coop tra gli azionisti della società, non esclude a priori l’ipotesi. «Spero che Aeradria ci chiami per illustrarci la proposta – dice Boschetti – anche se l’ingresso di tanti piccoli azionisti porterebbe però a sminuire il peso degli attuali soci pubblici». E poi un ammonimento: «Spero che la fase successiva veda una gestione più imprenditoriale, perché gli investimenti si fanno in base alle proprie capacità di spesa»”, NuovoQuotidiano (p.7).
“Uno dei rischi maggiori che corre Aeradria - ma soprattutto l’intero territorio riminese che dei collegamenti aeroportuali ha bisogno come il pane - è la revoca della concessione e persino del “certificato di aeroporto”, nel caso non vengano pagati i debiti all’Enac. Eppure in questa terribile situazione nel quale non si vede la luce (il piano di concordato con il Tribunale e i creditori infatti vacilla), la società di gestione del “Fellini” pensa a salvare gli stipendi degli amici. Come Marcella Bondoni, ex assessore provinciale al turismo, candidata senza successo alle comunali di Bellaria- Igea Marina”, LaVocediRomagna in prima (servizio p.11). Intanto, il Pdl si difende dalle accuse si strumentalizzare il tema in campagna elettorale. “Il coordinamento del Pdl di Rimini replica a Vitali e Gnassi: “Troppo facile - scrivono gli azzurri in una nota - tentare di scaricare sugli altri le proprie responsabilità. Troppo facile dividere le forze politiche in buoni e cattivi, dove i buoni naturalmente sono il Comune, la Provincia ed Aeradria gli stessi che hanno strangolato l’aeroporto con la stratosferica cifra di 45 milioni di debiti”.


Statale 16. “BUCHI neri sulla Statale «coi mesi contati». Ruspe in azione tra un anno. Conclusione dei lavori «entro la legislatura». Dopo la commissione consiliare di ieri mattina sui buchi neri (residui) della Statale 16 Adriatica, nella quale i grillini e il Pdl avevano polemizzato coi ritardi delle precedenti amministrazioni, nel primo pomeriggio è stata convocata dal sindaco una conferenza stampa urgente. Per dire cosa? «Che ci siamo, finalmente, dopo vent’anni, siamo alla risoluzione del problema dei buchi neri, i bubboni sulla Statale 16. Grazie al nostro costante lavoro — gongola Andrea Gnassi — e pressing su Società Autostrade, partiranno gli interventi per realizzare la maxi-rotatoria tra Ss16 e Ss72, superstrada per San Marino. E anche quelli per la rotatoria tra l’Adriatica e la Coriano-Montescudo. Con gli accordi o gli atti di esproprio siamo a buon punto». Società Autostrade pagherà il conto”, ilCarlino (p.9).
Come si procede adesso? Prima di tutto Società Autostrade predisporrà la progettazione esecutiva dei vari interventi quale progetto di completamento dell’intervento di realizzazione della terza corsia dell’A14. Il progetto andrà poi sottoposto alla valutazione ed approvazione del Ministero per le Infrastrutture, precisamente alla “Struttura di Vigilanza sulle concessioni Autostradali”. Solo a questo punto verrà convocata la conferenza dei servizi per l’approvazione definitiva del progetto e il rilascio delle necessarie autorizzazioni. E a questo punto saranno già trascorsi 12-16 mesi. Quindi potranno partire i lavori, cantieri che resteranno aperti tra i 18 e i 24 mesi”, LaVoce (p.13).
In sella alla propria bicicletta, si potrà partire dal campo di don Pippo, attraversare il seminario, via Covignano, imboccare via Aldo Moro, attraversare borgo Mazzini ed arrivare a gustarsi il caffè in piazza Tre Martiri. Tra i 13 e i 16 milioni il costo dei lavori. Ora al Comune il compito di portare a termine nel più breve tempo possibile gli espropri «che non dovrebbero riservare sorprese» conclude Gnassi. Tra i proprietari delle zolle Ricci auto e il costruttore Italino Mulazzani”, Corriere (p.5).

Venti milioni di euro, quaranta miliardi di lire, sono sfumati. Scivolati via dal tavolo dei finanziamenti che aveva riservato l'Anas ai buchi neri del traffico dell'Emilia Romagna. Potevano essere destinati alle rotonde della Statale 16. Invece sono stati girati, se così si può dire, a Forlì, Cesena, Parma e Bologna. Loro, con quei quaranta miliardi di lire, ci hanno fatto non solo rotonde ma anche secanti, tangenziali e sottopassi. Questo è successo nel 2002. Il piano è quello quinquennale 2000-2005 e il caso è emerso ieri in seconda commissione. Si parlava delle opere compensative della terza corsia dell'autostrada. Ciò di cui si sta discutendo ora, in particolare le intersezioni di via Covignano, via della Fiera e via Macanno, poteva già essere portato a casa otto anni fa”, NQ (p.7).


Trc, ruspe senza bussare in via Serra. “Da Am spiegano che l’intervento finito nel ciclone delle polemiche «ha coinvolto un solo espropriato che era stato da tempo preallertato e con il quale era stato concordato l’intervento di demolizione, che peraltro lo stesso espropriato aveva chiesto di anticipare»”, Corriere (p.8).
Sorpresa, adesso il Trc diventa un capitolo dell’alta velocità. Difficile sostenerlo, per un’opera concepita negli Anni Ottanta, passata attraverso 20 anni di progetti, rifinanziamenti, gare andate deserte, altri finanziamenti, e tuttora avversata cordialmente dalla popolazione riminese e riccionese. Ma la Provincia la pensa diversamente e mette l’avanti tutta (approfondimento a pagina 20). Così anche per il Comune: il sindaco Gnassi non fa alcuna marcia indietro, ammette solo che ci sia stata una debolezza nella visione d’insieme della città, come nel comunicarla. «Si tratta di un’opera all’avanguardia, le aree residenziali interessate avranno un apprezzamento commerciale... è passato il messaggio contrario»”, LaVoce (p.12).


Gli asili scompigliano l’Idv. “Dopo essersi sentito con i vertici comunali Idv, Brunori in una nota scrive che «da parte mia non c’è nessun contrasto personale con l’assessore Imola» e che parteciperà all’assemblea pubblica di domani sugli asili «senza alcuna strumentalizzazione elettorale». Raggiunto al telefono dalla Dire, il consigliere comunale fa capire che anche dalla questione asili dipenderà la sua attività nella maggioranza che sostiene Gnassi: «Non ci arriviamo alla privatizzazione, ho anche dei pareri del ministero del Lavoro sui contratti a termine dei lavoratori. Due anni fa ci aveva provato a privatizzare anche la giunta del sindaco Alberto Ravaioli, senza riuscirci. Oggi (ieri, ndr) ho chiesto un incontro al vice sindaco Gloria Lisi»”, LaVoce (p.16).


Lucciole, la strategia del Comune di Riccione in prima sul Carlino. “IL COMUNE di Riccione la chiama trasparenza. Ma ai clienti delle ‘lucciole’, multate per l’ordinanza antiprostituzione, in realtà non si lascia scampo. Se pagano subito hanno la garanzia che l’imbarazzante scappatella resterà segreta. Ma se ritengono di aver subito un torto, e provano a far ricorso contro il verbale, vanno incontro a una sicura gogna mediatica. Il loro nome viene subito pubblicato sul sito on-line dell’amministrazione, con tanto di riferimento all’ordinanza. E la ‘marachella’, fino a quel momento nascosta con cura a mogli e fidanzate, si trasforma in un irresistibile spunto per scherzi e lazzi nei bar della Perla Verde”.


Elezioni, ieri l’assessore Sara Visintin imbavagliata con Rivoluzione civile escluso dal dibattito del Coordinamento donne, LaVoce (p.16).
Il Corriere pubblica l’intervista a Pierluigi Bersani. “Dall’attuale tassa di soggiorno a un contributo di scopo vincolato al turismo. Agevolazioni per chi ristruttura, sostegno a chi vuole acquistare la struttura ricettiva che ha in affitto. Politiche unitarie per la promozione all’estero. Sono alcuni dei punti toccati dal leader del centro sinistra Pierluigi Bersani per illustrare le sue idee per rilanciare il turismo”, (p.3).
Renzi ha presentato il suo programma per Rimini. “I parlamentari uscenti dicono e promettono tante cose, ma avrebbero dovuto farle quando erano al governo... Attacca a sinistra ma anche a destra Gioenzo Renzi mettendo in fila le sue proposte per Rimini e la Romagna. Proposte su cui è pronto a dar battaglia in Parlamento sotto la bandiera di Fratelli d’Italia. E trovandosi al secondo posto nella lista regionale per la Camera, Renzi ha buone possibilità di giocarsela l’elezione”, LaVoce (p.16). “Le battaglie storiche portate avanti dagli scranni del consiglio comunale e della Regione, sono la spina dorsale del programma di Renzi «come il problema fogne da risolvere chiedendo i finanziamenti europei»; sempre a Bruxelles «bisognerà fare quello che non hanno fatto né i governi di sinistra, né di destra, perché con le proroghe il problema non si risolve, si è solo a rischio di pesanti sanzioni». Renzi poi si vorrebbe battere perché, «come avviene per la prima casa, le strutture alberghiere possano avere sgravi del 50 per cento sulle ristrutturazioni e accedere al credito d’imposta a fronte di investimenti». Altra battaglia “annunciata” quella sull’Iva del 10 per cento applicata a vecchie e nuove tasse sui rifiuti: «Cassazione e corte Costituzionale hanno detto chiaramente che sono applicate arbitrariamente. Che sono illegittime. Io mi batterò per la restituzione»”, Corriere (p.12).


Giovani avvocati, ingegneri e architetti riminesi cambiano lavoro o vanno all’estero, ilCarlino (pp.4-5).
“La crisi dell’edilizia trascina a fondo, dopo le imprese, anche i professionisti, ingegneri e architetti, che lanciano un grido d’allarme ai candidati politici: sul piatto della bilancia non solo la perdita di lavoro e la chiusura di studi professionali, ma anche una crisi occupazionale che va di pari passo con il blocco delle costruzioni. Tutti d’accordo sullo stop al consumo del territorio, ma rilanciare il settore non significa solo costruire: «La rigenerazione urbana da sola garantirebbe lavoro in abbondanza» avverte Roberto Ricci, presidente degli architetti di Rimini. «Serve assicurare ai riminesi case sicure, abitabili, incentivare i risparmi energetici ed idrici, la messa in sicurezza sismica»”, Corriere (p.12).


Aeradria, fogne, Carim, trc, Itinera, università, fiera e palas: perché, secondo l’ex parlamentare Sergio Gambini “nel sistema Rimini c’è una vocazione alla conservazione” che rischia di accelerarne il declino, LaVoce (p.11).


Inchiesta sulla sanità lombarda, Nicola Sanese su Antonio Simone. Il Corriere (p.8) riprende l'interrogatorio da Repubblica. Il pm chiede di precisare una cosa “e Sanese risponde: «Mi riferisco sia alla credibilità di comportamenti che abbiamo testimoniato in diciotto anni nel sistema regionale sia alla mortificazione di Antonio Simone rispetto al Movimento di Comunione e Liberazione Ho detto che è un “bandito” perché ritengo che sia da definire tale chiunque riceva dei compensi “abnormi” come quelli percepiti da Simone e Daccò a fronte di attività di lobbing»”.