Biodigestore: perché al Comune, mentre in pubblico si protestava contro gli stipendi Hera, in privato si firmava per l’impianto? Elezioni, intervista doppia a Emma Petitti. Piano strategico, i nomi della srl
Verso le elezioni, intervista senza sconti di Carlo Andrea Barnabè a Emma Petitti, ilRestodelCarlino (p.8). “Miracolata”, “ruffiana”, “l’arbitro che scende in campo”. Non gliene fa passare una. Anche il CorriereRomagna (p.6) intervista Emma, una cosa molto più tranquilla. “Emma Petitti, segretario provinciale del Partito democratico, riminese, è candidata alla Camera con la (quasi) certezza di ottenere un posto nel prossimo Parlamento. Il segretario crede nelle grandi potenzialità del turismo e rilancia l’appello del Corriere Romagna al futuro premier, affinché il settore - per anni trascurato dalle politiche nazionali - possa avere il peso che merita. Petitti ha le idee chiare sul futuro a partire dal fatto che «dopo anni di assenza di una strategia nazionale e di governance troppo frammentata, è l’ora di una vera politica industriale del turismo». Un concetto affermato dal leader del partito Pierluigi Bersani alla Festa Pd del turismo di settembre in Romagna. «Non è un caso - sottolinea Petitti - che il Pd, pur all’opposizione, nella legislatura passata sia stato il partito più attivo sul tema turismo, come certifica il sito indipendente Openpolis»”.
Il Pdl romagnolo non è a rischio, parola di Sergio Pizzolante, LaVocediRomagna (p.3). “Non si capisce perché se il partito e il centrodestra presentano delle figure nuove, si crea il panico come se il Pdl facesse un passo indietro, e invece quando figure nuove le presentano altri partiti questo si chiamino rinnovamento. C’è un’incongruenza in questo senso”.
Gli albergatori di Riccione vogliono salire in politica. “Imprenditori e politici, la proposta dell’Aia, di una lista civica che rappresenti il mondo economico e in particolare degli albergatori, raccoglie consensi. E tra i principali sostenitori ci sono proprio gli stessi operatori. Tra questi anche Vincenzo Leardini”, NuovoQuotidiano (p.13). Lanfranco Morri spiega invece perché proprio Aia dovrebbe rimanere fuori dalla cosa. “Penso di essere stato un esempio di imprenditore-albergatore che è entrato in politica, vi è rimasto per 15 anni e poi è tornato a fare l’imprenditore privato. Penso perciò che sia un bene per la città, per chi ne ha voglia e capacità, affiancare la sua attività imprenditoriale privata a quella pubblica. Ci sono stati altri esempi, ma è inutile citare nomi poiché rischio di dimenticarne alcuni, ed è bene che altri colleghi diano il proprio contributo per il bene della città. E’ invece cosa ben diversa se un sindacato di categoria, che ha al proprio interno centinaia di soci sulle più diverse posizioni politiche, voglia farsi partito politico. Ciò significherebbe, ma non ci vuole molto a capirlo, la fine dell’Associazione Albergatori a Riccione”, LaVoce (p.18).
Piano strategico, i nomi della srl. “Malgrado ci siano state forti discussioni nei giorni scorsi, con un attacco frontale da parte di Confcommercio, è previsto per oggi il varo della nuova Srl (società a responsabilità limitata) del Piano Strategico. I soci del Forum si riuniranno nel pomeriggio per mettere ai voti lo statuto della Srl e per designare chi dovrà ricoprirne la carica di amministratore unico. In pole position, o meglio candidato unico, è Maurizio Ermeti, attuale presidente del Forum, l’associazione che riunisce categorie economiche ed espressioni della società civile… A latere, due organismi, eccoli. Il Consiglio istituzionale Non ci sono specifiche, ma sarà emanazione diretta dell’attuale Comitato Promotore del Piano Strategico di Rimini, composto da: il presidente della Provincia Stefano Vitali; il presidente della Camera di Commercio Manlio Maggioli; il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Massimo Pasquinelli; il sindaco Andrea Gnassi; l’assessore alla programmazione territoriale della Regione Emilia- Romagna Alfredo Peri. Si presuppone che queste cinque figure istituzionali (o i loro delegati) comporranno il consiglio istituzionale, il cui compito è “ricevere le elaborazioni prodotte dal Forum e favorire l’attuabilità dei progetti”. Il Comitato Tecnico Sarà composto dalle seguenti dieci figure: il direttore del Piano Strategico provinciale (Fabio Tomasetti, dirigente al ramo dell’ente di corso d’Augusto); il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Temeroli; il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Valentino Pesaresi; il direttore del Piano Strategico del Comune di Rimini Alberto Fattori (anch’egli dirigente del settore); il delegato della Regione Emilia-Romagna; il presidente del Forum o un suo delegato; infine quattro degli attuali portavoce del Forum”, LaVoce (p.15).
Il sindaco e i cittadini di Rimini non riescono a parlarsi. “«GNASSI non ci ascolta». «Gnassi ha voluto mandare avanti l’assessore Visintin per evitare lo scontro». E tanti saluti alla «casa Comune», all’aria fresca che doveva entrare a palazzo Garampi. Quel «palazzo di vetro» sempre aperto ai cittadini promesso da Gnassi in campagna elettorale, per molti riminesi è tutt’altro che cristallino. Il grave episodio di lunedì, con oltre 100 residenti che hanno cacciato l’assessore Sara Visintin perché volevano un confronto con il sindaco sul biodigestore di Ca’ Baldacci, è solo l’ultimo dei casi in cui i cittadini rimproverano a Gnassi di non ascoltare la città”, ilCarlino (p.3). Il partito degli scontenti cresce. “Quelli di San Martino in Venti, preoccupati per il biodigestore di Ca’ Baldacci, sono solo gli ultimi della lista. Da mesi ha ripreso a ruggire il comitato di Santa Giustina, che accusa palazzo Garampi di non fare nulla per realizzare l’agognata circonvallazione, mentre Santarcangelo ha praticamente terminato la sua parte”. “Gnassi non è mai apparso nemmeno ai residenti del comitato contro il teleriscaldamento nei Peep di Viserba, Marecchiese, Gaiofana”. “La lista degli scontenti è lunga. Da poco è nato il comitato contro la riqualificazione all’ex macello”. “Non hanno mai smesso di alzare la voce i comitati o contro il Trc, il comitato di via Pascoli, quello per lo spostamento della A14. L’anno scorso sono nati i comitati per avere gli attraversamenti protetti sulla Ss16 all’altezza di via della Fiera e via della Grottarossa”.
Per la questione del biodigestore il Comune vuole dettare le regole. “Nuovo impianto di rifiuti, l’incontro si farà ma non in “trasferta”. Il sindaco Andrea Gnassi ha accettato di sedersi a un tavolo, in Comune, con il comitato della zona Ca’ Baldacci… Una scelta, questa, che ieri è stata comunicata agli stessi cittadini coinvolti nella protesta contro il biodigestore. Risultato? Immediata riunione per decidere se accettare o meno le nuove condizioni dettate dal Comune. Andrea Binotti, uno dei portavoce del comitato, spiega dubbioso: «Dal Comune non ci hanno chiarito le modalità di questo incontro: stiamo valutando se presentarci o se richiamare Gnassi qui da noi»”, Corriere (p.5).
Intanto, però c’è anche chi non ha la memoria corta. “La cosa però viene da ancora più lontano: l’autorizzazione al biodigestore firmata dal dirigente della Provincia Alberto Rossini è datata 10 agosto 2012. Inoltre, era da ormai cinque mesi che Ausl, Arpa e Ministero dello Sviluppo economico sfornavano pareri favorevoli. Il tutto nel silenzio più assordante della politica. Non è finita: che in quell’area si potesse costruire una centrale a biogas lo aveva addirittura previsto un anno prima una delibera dell’assemblea regionale, la 51 del 26 luglio 2011. E gli amministratori del Pd che hanno fatto? Proprio mentre venivano rilasciate le autorizzazioni, nell’autunno scorso si sono lanciati in una campagna contro gli stipendi dei vertici di Hera (come il presidente della Provincia Stefano Vitali) o contro la fusione con Acegas- Aps votando contro in consiglio e accusando la multiutility di non riversare sul territorio adeguati investimenti (come il sindaco Andrea Gnassi). Bastava non nascondere cosa succedeva a Ca’ Baldacci e perdere un po’ meno tempo in demagogia, e oggi non si troverebbero a dover giustificare ai cittadini una decisione già presa senza nemmeno avvertirli”, LaVoce (p.16).
Tuttavia, “il sindaco Gnassi ieri ha sottolineato che «la chiave di lettura che si è voluta dare al mancato confronto di lunedì sera ci ha lasciato sorpresi e amareggiati. All’incontro era presente non un tecnico, ma l’assessore con delega all’ambiente Sara Visintin, quindi la persona adatta a rispondere a ogni tipo di domanda anche di carattere politico. Voglio sottolineare che si tratta di una cosa normalissima che l’assessore delegato sostituisca il sindaco in caso di impedimento»”, NQ (p.9).
Gli alberghi si danno una sistemata. “NON SOLO stelle cadenti: sembra strano, ma ci sono anche albergatori pronti a scommettere e investire sul futuro. La galassia di chi punta sul turismo, nonostante la crisi e le guerre dei prezzi, è in espansione. Non solo i 28 hotel del settore congressuale del Riminese che hanno presentato progetti di ristrutturazione puntando ai 7 milioni ‘messi in palio’ dalla Regione (in totale 53 alberghi con progetti per 108 milioni). Tanti anche gli alberghi stagionali con le ruspe accese, o in procinto di partire. «Riqualificazione completa — spiega Donatella Gambuti, del Bellariva Feeling Hotel — due anni fa di un piano di camere. Ora in programma Centro benessere da oltre 200 metri quadri, e completamento del rinnovo stanze»”, ilCarlino (pp.4-5). I problemi, soprattutto economici, nascono di fronte alle porte tagliafuoco previste dall’adeguamento alle norme antincendio.
Negozi sfitti in centro e degrado urbano (ovunque), è arrivata in commissione la delibera sulle sanzioni. “Il Comune ha infatti già stabilito il tariffario: la prima stangata va dai 25 a 300 euro, con annesso «obbligo di pulizia e ripristino del decoro entro 15 giorni dalla contestazione». Per quelli che proprio non ne vogliono sapere di rispettare quanto sarà prescritto, ci sarà un ulteriore mazzata: la mancata pulizia sarà infatti punita con una seconda sanzione più pesante, che va dagli 80 ai 600 euro”, Corriere (p.8). “L’intenzione è anche buona, il problema è che così - attacca Eraldo Giudici (Pdl) -non si va da nessuna parte. Si scarica la responsabilità su una categoria, quella dei commercianti, già fin troppo inguaiata. Si parte dalla fine piuttosto che interrogarsi sulle cause di questa situazione. Che senso ha tenere pulite le serrande di un’attività morta? Invitiamo il Comune a tirare fuori idee più risolutive per il rilancio del centro storico più che regolamenti cimiteriali”. “Ad esempio - suggerisce - realizzando parcheggi e collegamenti navetta gratuiti con porta-carrelli della spesa, ma anche percorsi coperti stagionali in alcune vie cittadine. E per le risorse? O un bel ticket sui parcheggi degli iper o recuperando quei milioni di euro di urbanizzazioni incassati dagli stessi iper che si son persi nel mare dei traballanti bilanci comunali”, LaVoce (p.14).
Partecipate, arriva il regolamento sui controlli interni. “Le future ispezioni saranno effettuate dagli uffici di Palazzo Garampi e riguarderanno «il monitoraggio degli obiettivi strategici e gestionali delle stesse partecipate, oltre che del loro andamento economico- finanziario e patrimoniale ». Il tutto attraverso l’esame dei documenti contabili (bilanci di previsione, report infra-annuali, bilanci consuntivi) ma anche extra- contabili (misurazione dei risultati, confronti con standard qualitativi e quantitativi di servizi analoghi, analisi del grado di soddisfazione dell’utenza)”, Corriere (p.9).
Mutui. “Sono oltre cento le nuove pratiche avviate nel 2102 da Federconsumatori Rimini per contenziosi con banche e finanziarie, che andandosi a sommare a quelle già aperte in precedenza e magari finite ora in contenzioso, portano ad “alcune centinaia” di casi aperti”, NQ (p.11).