Pdl, Berselli ‘pensionato’ dal Senato, Pizzolante (forse) in seconda alla Camera. Ordinanza antilucciole, i consigli di Orrù al sindaco di Rimini. Asl, parla il primario sospeso
Riminesi in lista. “Mancano ancora alcune ore all’ufficialità delle liste PdL dei candidati alla Camera e al Senato per l’Emilia Romagna, ma già ieri le indiscrezioni davano per certi alcuni nomi e alcune scelte, anche pesanti. Soprattutto al Senato, dove il PdL schiera due “pezzi da novanta”, come Bettamio e Berselli. Ma è stato proprio quest’ultimo, oggi presidente della Commissione Giustizia, a confermare all’Adnkronos il suo addio al Parlamento, dopo quasi 30 anni… In divenire anche la lista per la Camera, dove al primo posto ci sarebbe un’altra donna ex ministro: Michela Vittoria Brambilla. Secondo, quindi certo di essere rieletto, dovrebbe essere il riccionese Sergio Pizzolante”, LaVocediromagna (p.11).
Il primario sospeso. “«HO SEMPRE fatto tutto nell’interesse dei pazienti: per me sono sacri e in questo lavoro ci ho messo l’anima. Ho lavorato mille ore di più all’anno e ci ho messo l’anima perché chi stava male per me veniva prima di tutto. Prova ne sono le decine di telefonate che ricevo dai miei pazienti perché il mio cellulare io l’avevo dato a tutti». Enzo Calabrese, primario di Otorino dell’ospedale di Rimini, sospeso dal lavoro per due mesi (gennaio e febbraio) è tornato per qualche tempo nella sua terra di origine, la Sicilia, per riflettere su di un provvedimento deciso dalla Commissione disciplinare dell’Ausl seguito a un esposto inoltrato da tre pazienti del day hospital del reparto per una presunta violazione di privacy”, ilRestodelCarlino (p.2). Il difensore parla di complotto contro il medico.
“Il comportamento del dottor Vincenzo Calabrese non è stato affatto scorretto e la sospensione dell’Ausl è del tutto fuori luogo. La difesa del primario di Otorinolaringoiatria fa intuire che dietro quel provvedimento ci sia una manovra per farlo fuori. Il legale che lo tutela ha già annunciato che farà ricorso al giudice del lavoro contro il provvedimento dell’Azienda sanitaria riminese che ha lasciato a casa il primario senza stipendio per due mesi. Alla base della “punizione” una presunta violazione della privacy di alcuni pazienti che, secondo invece quanto emerge da chi lo sta tutelando, il medico non avrebbe mai commesso. L’Ausl accusa il primario di avere parlato ad alta voce ad alcune pazienti nel day hospital del reparto, davanti a una decina di persone, della loro terapia, ponendo dubbi sulla loro guarigione e quindi, indirettamente, screditando le scelte di colleghi”, CorriereRomagna (p.6).
“Reparto di Otorinolaringoiatria, i problemi non derivano soltanto dal primario Vincenzo Calabrese sospeso per due mesi dal servizio (senza stipendio). Lo scorso dicembre era comparsa sull’albo di comunicazione dei dipendenti anche una lettera firmata dagli infermieri del reparto aderenti a varie sigle sindacali, che portavano a galla una serie di problematiche inerenti la gestione del reparto dal punto di vista infermieristico. «Esprimiamo disagio - scrivono- rispetto alla situazione lavorativa attuale, situazione che si è venuta a creare da ormai diversi anni, e che provoca, oltre che malcontento generale, soprattutto una condizione di instabilità, di aumento di criticità, stress psicologico e maggiore rischio di errore. Nella presente condizione, dove il lavoro infermieristico dovrebbe essere finalizzato al raggiungimento degli obiettivi prefissati e non semplicemente allo “svolgimento di compiti”, la gestione dei settori è diventata caotica e assolutamente inefficace», LaVoce (p.11).
Lucciole, i consigli dell’avvocato al sindaco. “Inutile continuare a proporre un’ordinanza anti prostituzione visto la sua inefficacia, meglio che il sindaco si dia da fare dal punto di vista politico per una «modifica legislativa che regolamenti la materia poiché sulla base della normativa esistente nulla di più può farsi». Il suggerimento viene dall’avvocato Massimiliano Orrù, primo legale a smontare l’ordinanza comunale dal punto di vista giuridico”, Corriere (p.5). “«Inasprire le pene per lo sfruttamento della prostituzione, equiparandole a quelle per chi compie reati di mafia». Il segretario provinciale del Partito democratico Emma Petitti, candidata alla Camera alle elezioni del 24 e 25 febbraio, interviene sul problema della prostituzione e della legalità. Il proposito del Pd è quello di «colpire anche sotto il profilo patrimoniale il racket delle lucciole, con confisca di beni da reindirizzare ai programmi di integrazione sociale in favore delle vittime dello sfruttamento»”.
“Sul tema prostituzione Stefano Vitali, presidente della Provincia ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Due sono i traffici che fanno la fortuna (oltre ovviamente ad altri) della criminalità organizzata: quello della droga, e quello della prostituzione!!...Non solo per quello che economicamente portano alle loro casse, ma anche perché attraverso il consumo di tutti e due i “prodotti” tengono in scacco la stragrande maggioranza della classe dirigente (non solo politica) italiana. Ecco perché allora non capisco come ancora oggi non ci sia una legge che possa frenare, contrastare, combattere, il fenomeno dello sfruttamento? (schiavitù)»”, LaVoce (p.9).
NuovoQuotidiano intervista Simone Bruscia, ideatore della rassegna Assalti al cuore a Rimini e curatore delle stagioni teatrali di Bellaria e Riccione (p.6).