Elezioni, Petitti a Garavaglia: serve un "cura turismo"

Martedì, 02 Marzo 2021

(Rimini) Nella giornata di ieri Emma Petitti ha organizzato un incontro in videoconferenza tra il neo Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e i rappresentanti delle categorie economiche di Rimini: Patrizia Rinaldis, Presidente di Federalberghi, Gianni Indino, Presidente di Confcommercio e Fabrizio Vagnini, Presidente di Confesercenti. Per richiamare il primo provvedimento del Governo precedente, il 'Cura Italia', Petitti propone per il settore turistico o"un vero e proprio 'Cura Turismo', che deve vedere un lavoro di squadra tra Governo, Parlamento, Regioni, Comuni e categorie economiche del settore e parti sociali."

"Il turismo da noi è tutto, sono le tante famiglie e i lavoratori occupati nel settore alberghiero, in quello balneare, in quello commerciale e dei servizi, in primis quelli della ristorazione ma anche del divertimento e del terziario in generale – ha evidenziato Emma Petitti al neo Ministro Garavaglia - La crisi si è ovviamente sentita, anche se la scorsa stagione l'abbiamo in qualche modo 'portata a casa', ma c'è preoccupazione per quella di quest'anno e comunque per una situazione difficile e complicata. Si pensi ad esempio al settore fieristico, con Rimini che annovera una delle fiere più importanti sul territorio nazionale, che sta ultimando una grossa e importante operazione di fusione con quella di Bologna, in un settore fermo da oltre un anno, che per noi rappresentava (e speriamo tornerà a rappresentare) una fetta importante nella destagionalizzazione del nostro prodotto turistico".

"Abbiamo tutti salutato positivamente il fatto che il turismo è tornato ad essere un dicastero autonomo e con proprio portafoglio. Questo fatto apre scenari nuovi e importanti. Ora però bisogna approfittare di questa situazione per aprire sul turismo una grande riflessione che porti a una riforma vera del settore, a partire dalle opportunità rappresentate recovery fund", ha aggiunto Emma Petitti, aggiungendo anche la rilevanza strategica del tema dei trasporti, della viabilità, delle vie d'accesso, degli aeroporti e dell'alta velocità, dal momento che "il turismo in primis è modernità nell'infrastrutturazione di un territorio ed anche raggiungibilità agevole e veloce dello stesso". Prima o poi, aggiunge Petitti, "dovremo fare i conti anche con la Bolkestein. E' una questione da affrontare"

Tra le proposte di Emma Petitti al ministro la riqualificazione delle strutture alberghiere. Sono anni che se ne parla ma ora non è più rinviabile. Dopo questa crisi è necessaria una forte accelerazione agendo su riduzione delle strutture ricettive e sulla possibilità di accorpamenti e ristrutturazioni con l'obiettivo anche della messa in sicurezza sismica. Petitti propone anche di affrontare la direttiva Bolkestein attraverso la riqualificazione degli stabilimenti balneari.

Petitti chiede interventi legislativi, normativi ed economici. Legislativi, come una nuova legge sul demanio che superi le attuali incertezze ed il contenzioso con l'Europa (Bolkestein appunto), una legge di semplificazione burocratica che agisca con la ratio del silenzio assenso e dell'autocertificazione che per i tempi dell'economia turistica e per le riqualificazioni e ristrutturazioni alberghiere diventa vitale, norme urbanistiche che recepiscano le possibilità date dalla realizzazione dei condhotel (esempio di opportunità di innovazione messo in campo dall'Emilia-Romagna), incentivi agli accorpamenti alberghieri e la previsione di nuovi servizi per le zone turistiche. Riqualificazione delle aste commerciali nelle zone turistiche.

Tra gli interventi economici richiesti: una legge nazionale che in accordo con la Comunità europea stanzi un contributo a fondo perduto per chi investe nella riqualificazione e ristrutturazione alberghiera. Un contributo a fondo perduto pari minimo al 25% dell'investimento complessivo. La restante parte finanziato con un mutuo di 30 anni garantito per i primi anni dalla Cassa Depositi e Prestiti e per gli anni successivi dall'attività imprenditoriale. Chiesti incentivi oppure acquisto da parte del pubblico di strutture ricettive fuori mercato per adibire quelle aree ad altre funzioni di servizio per il turismo (dai parcheggi, ai servizi di ristorazione, centri benessere o altro). Mutui agevolati per gli stabilimenti balneari e per le attività che vogliono innovare nel commercio e nei pubblici esercizi.