Galli: in giunta a Bellaria per far vedere come amministra la Lega

Lunedì, 17 Giugno 2019

Il capitano Matteo Salvini dovrebbe appuntare una medaglia d'oro al valor leghista ai dirigenti riminesi del partito che sono riusciti nell'impresa di ottenere tre assessori (compreso il ruolo di vice sindaco) nella nuova giunta di centrodestra di Bellaria Igea Marina. Con appena il 19 per cento dei voti alle comunali hanno ottenuto tre poltrone su cinque. Hanno applicato con successo il vecchio principio di Enrico Cuccia secondo cui le azioni non si contano ma si pesano. E la Lega i propri voti è riuscita a farli pesare, eccome.

Ma non è questa – già di per sé rilevante - l'unica stranezza della conclusione delle elezioni a Bellaria. La delegazione di giunta della Lega è capitanata da Bruno Galli, segretario provinciale del partito, mentre Cristiano Mauri, sempre considerato come il naturale candidato alla carica di vice sindaco, farà il semplice assessore. Non è invece entrato in giunta l'ex sindaco Enzo Ceccarelli, la cui ombra ha comunque continuato a far discutere sia prima che dopo il voto. È vero o non è vero che la Lega, alla quale Ceccarelli si è molto avvicinato, lo proponeva per l'assessorato al turismo? È vero non è vero che il sindaco Filippo Giorgetti si è opposto con forza e che, probabilmente, in cambio ha dovuto accettare il carico da novanta di tre assessori leghisti in giunta? Domande che per ora rimangono senza risposta, anche perché sul tema i protagonisti ovviamente glissano. Bisogna dare tempo al tempo, e da come evolveranno le cose si capirà quanto c'è di vero e quanto di leggendario.

“Il mio coinvolgimento nella giunta Giorgetti – spiega da parte sua Bruno Galli – è un gesto di responsabilità. In una situazione in cui il partito è passato all'improvviso dal 4 a oltre il 30 per cento, c'è un gap da colmare. Occorre far crescere una classe dirigente locale, il mio impegno diretto va in questa direzione. Con Filippo, siamo in ottimi rapporti da sempre, e quindi c'è la possibilità di fare un lavoro serio. Il mio nome, anche se non è mai emerso, era un'opzione. Non è stata una scelta improvvisata”.

A dire il vero alle comunali la Lega ha preso 19 per cento, che non è poco, ma non è il 30...

“Alle amministrative ci sono le liste civiche che inevitabilmente contribuiscono alla redistribuzione dei voti. Il voto politico, quello che conta, è quello europeo, e ci aspettiamo che sia confermato anche alle regionali, che pure hanno un significato politico”.

A proposito di regionali, lei è sempre stato indicato come il candidato naturale e forte per il collegio di Rimini. Secondo la legge c'è incompatibilità fra carica di assessore in un Comune e consigliere regionale. Significa che non è più in corsa?

“Le regionali ci saranno a novembre e forse anche più in là. Le candidature le decideranno a suo tempo il segretario romagnolo Morrone quello nazionale Salvini. Intanto io mi intesto l'avviamento di questa giunta. Con gli altri colleghi abbiamo iniziato il lavoro nella prospettiva di durare cinque anni. A Bellaria vogliamo dare la prova di una classe dirigente della Lega capace di amministrare. È un messaggio importante anche per gli altri Comuni della provincia, a partire da Rimini dove si voterà nel 2021”.

I vostri avversari si sono chiesti che c'azzecca Galli, infermiere e riminese, come assessore al turismo di Bellaria...

“Non sono uno che si incensa, preferisco mantenere il basso profilo. Faccio politica da dieci anni, conosco la provincia palmo a palmo senza bisogno del Tom Tom. Certo il turismo non è la mia materia di elezione, ma penso di avere l'esperienza politica necessaria per affrontare questo tema insieme al sindaco Giorgetti”.

Non è che quando lei partirà per le regionali, a quel punto sarà ripescato Ceccarelli'

“Ceccarelli non è stato escluso e quindi non sarà ripescato”.

Prima faceva riferimento a Rimini, sull'onda dei risultati di queste elezioni avete già cominciato a impostare le cose?

“Si vota nel 2021, e oggi in politica vuole dire che mancano anni luce. In questi anni a Rimini siamo cresciuti moltissimo, ogni lunedì sera ci ritroviamo, una trentina di militanti, per impostare il lavoro e affrontare le questioni politiche del momento. La nostra è una crescita non solo quantitativa ma soprattutto qualitativa. Quando sarà il momento decideremo il candidato e la squadra. Credo di avere sufficiente empatia con il territorio per capire se sarà più vincente un candidato civico o uno della Lega. Noi siamo pronti a dialogare con tutti, tranne il Pd, ovviamente, senza arroganza. Credo comunque che l'ondata in favore della Lega sarà trainante anche nel 2021”.

A Santarcangelo non è andata secondo le attese...

“A Santarcangelo, che io chiamo la Stalingrado della Romagna, il Pd ha mostrato un radicamento importante con forze che sono riuscite a resistere nonostante il nostro buon risultato. Il Pd è riuscito a inglobare tutto, grazie alle due liste civiche, come è accaduto a Rimini nel 2016 con Patto Civico. Con la lista Più Santarcangelo ha messo insieme persone che hanno mostrato un buon radicamento e hanno intercettato il voto libero, non di appartenenza. Adesso hanno una maggioranza eterogenea che rendere più difficile il governo. E ci saremo noi che ci prepariamo per il 2024”.

Qualcuno osserva che non vi siete impegnati molto a Santarcangelo...

“Non è vero, ci siamo impegnati moltissimo, con gazebi e volantinaggi. Ma partivamo da zero. Ai miei ragazzi dico sempre: sorridete a chi non vi ha votati e impegnatevi ancora più a fondo”.

 

Valerio Lessi