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Zoccarato (Lega) su via Islanda: fermi tutti, ci penserà Salvini

Giovedì, 14 Giugno 2018

Non tocchiamo il campo abusivo di via Islanda, lasciamo tutto come sta. Adesso a Roma c’è un nuovo ministro dell’Intero che si chiama Matteo Salvini. Ci penserà lui. Con Franceschini sono arrivatI i soldi per il Teatro Galli? Con Salvini risolveremo il problema dei nomadi. Non è una battuta, è la proposta risolutiva estratta dal cilindro da Matteo Zoccarato, consigliere comunale della Lega, all’incontro promosso dal Comitato Pro Rimini ieri sera alle Celle. La sala era strapiena e dopo queste parole più che un applauso c’è stato un boato da stadio.

Fino a quel momento il vice sindaco Gloria Lisi aveva raccontato tutti i dettagli del programma pensato dalla giunta per eliminare la vergogna di via Islanda, gli esponenti del Comitato e il consigliere di Forza Italia Nicola Marcello avevano spiegato perché a loro non piace l’idea delle microaree. Quando è toccato a Zoccarato (l’unico ad essere stato accolto con un applauso al momento delle presentazioni), dopo la lettura di un messaggio del neo sottosegretario Jacopo Morrone rimasto a Roma per impegni istituzionali,  è arrivata la proposta del campo abusivo com’era dov’era (o forse sarebbe meglio dire com’è e dov’è).

Non ci fosse stato questo acuto, per il resto la serata sarebbe scivolata esclusivamente lungo binari prevedibili e scontati. Da una parte l’assessore Lisi che sfornava leggi, dati e numeri spiegando perché la soluzione delle microaree sia la migliore possibile, dall’altra un pubblico che aveva sfidato la serata umida e afosa con un unico desiderio, che le microaree non si facciano più, dall’altra ancora il comitato e i consiglieri di opposizione che hanno accarezzato le pulsioni della sala. Il pubblico era lì per applaudire ciò che gli faceva piacere e fischiare e contestare ciò che non approvava, con grande fatica degli organizzatori a invocare uno stile corretto da confronto civile.

E dire che la Lisi, per gran parte dell’intervento iniziale, ha cercato di andare piatta piatta risparmiandosi le battute polemiche con gli umori della sala e non rispondendo alle provocazioni di chi l’apostrofava con parolacce. E quando ha cercato di strafare (ha calcato più volte la mano sul fatto che i Sinti sono riminesi) il pubblico ha immediatamente espresso il proprio dissenso. Solo verso la fine della serata non ha resistito a puntare il dito dicendo che il pubblico era strumentalizzato per fini politici-elettorali. La Lisi aveva preparato anche lei il suo colpo da effetto, la citazione delle parti del contratto di governo Lega-5 Stelle in cui si dice che il superamento dei campi nomadi avverrà nel quadro delle norme europee in materia, quelle che il Comune di Rimini sostiene di aver rispettato immaginando le microaree. Ma l’argomento non ha sortito alcun effetto.

Gli attacchi degli esponenti del Comitato (Leonardo Carmine Pistillo e Loreno Marchei) hanno usato diversi argomenti. Le aree scelte sono quelle a minor costo elettorale per il Pd, ma sono isolate, non sono certo adatte a garantire integrazione. I rumeni sono esclusi dal programma, quando basta un’autocertificazione per dichiararsi Rom e Sinti, il programma della giunta è una forma di razzismo all’incontrario. Nicola Marcello, di Forza Italia, si sofferma sulla eccesiva ampiezza delle aree scelte e rilancia l’idea di portare gli attuali inquilini di via Islanda nelle scuole dismesse. Lamenta anche il fatto che nella delibera di giunta non ci sia chiarezza sui costi dell’operazione. Zoccarato dice che gli immobili vicini alle microaree subiranno deprezzamenti, che in Italia fra i nomadi si è diffusa l’idea che conviene andare a Rimini perché lì regalano le case. E prima di arrivare a “Salvini risolverà tutto”, dice quella che è la verità di fondo: i cittadini che protestano non credono che il Comune abbia la capacità di far rispettare il contratto ai nomadi, di garantire legalità e sicurezza; temono che le microaree diventino presto altrettanti campi abusivi.

Ci saranno prossimamente anche gli incontri promossi dalla giunta per spiegare il programma delle microaree. Difficile pensare che possano sortire effetti diversi da quello di ieri sera. I sentimenti di paura, rabbia e frustrazione tendono a prevalere rispetto ad ogni ragionevole confronto.


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