le nuove province_ecco come funzioneranno

Sabato, 08 Settembre 2012

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Le nuove Province. Ecco come funzioneranno


Si fa un gran parlare, non sempre in proposito e non sempre nelle sedi opportune, di riordino istituzionale, una rivoluzione che tocca anche i romagnoli e le loro ormai ex province. Ecco perché abbiamo chiesto a Marco Lombardi, riminese, presidente della Commissione affari istituzionali in Regione Emilia Romagna, di spiegarci cosa dice il decreto del governo.


«La questione ‘riordino’ è disciplinata in ultima istanza dall’articolo 17 del decreto legge 95/2012 sulla spending review, come modificato in sede di conversione al Senato il 31 luglio 2012, ma bisogna tener conto anche del decreto legge 201/2011 per quanto attiene sia alle ‘funzioni’ che agli ‘organi’ e al decreto legge 138 del 2011 per ‘il numero dei componenti gli organi’», precisa innanzitutto il presidente.


Il riordino interessa tutte le province a statuto ordinario della penisola secondo requisiti minimi. «Questo significa che non ci sono province abolite e province che restano in vita ma un riordino complessivo i cui criteri sono stati indicati dal governo in luglio e sono: una popolazione residente non inferiore a 350mila e una dimensione territoriale non inferiore a 2.500 chilometri quadrati».


Una volta definiti i criteri governativi la palla è passata ai Consigli delle autonomie locali, ce ne è uno per ogni Regione. «I Cal dovranno entro 70 giorni dalla data di pubblicazione (24 luglio 2012), quindi entro il 2 ottobre, formulare un’ipotesi di riordino, che sarà trasmessa il giorno dopo alla Regione che entro 20 giorni dovrà deliberare una proposta di riordino da trasmettere al Governo». Ed è qui una novità importante e che fa ben sperare i territori. «In una prima stesura la Regione avrebbe dovuto fare da passa carte, ora invece delibera e quindi può incidere. La Regione, inoltre, anche in presenza di inerzia del Cal entro 90 giorni a partire dal 24 luglio deve deliberare la proposta di riordino al Governo. Una proposta che in ogni caso deve tener conto di eventuali decisioni dei Comuni di modifica delle circoscrizioni provinciali».


Altra data da fissare in agenda è quella del 31 dicembre 2012 il termine entro cui «con legge di iniziativa governativa, sono riordinate le province sulla base di quanto previsto dalla proposta delle varie Regioni».


Fatte salve le funzioni di indirizzo e coordinamento, le funzioni amministrative ora conferite alle Province con legge dello Stato, sono trasferite ai Comuni, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto 95, con decorrenza da momento in cui di fatto beni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali necessari saranno trasferite ai Comuni.


Invece, «le Province sopravissute o accorpate, avranno le seguenti funzioni fondamentali di: pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell’ambiente; pianificazione trasporti e costruzione, classificazione e gestione strade provinciali; programmazione provinciale della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica relativa alle scuole secondarie di secondo grado».


Si sente spesso dire che le nuove province saranno organi di secondo grado. «Gli organi della Provincia saranno esclusivamente il Consiglio e il presidente. Il Consiglio provinciale è composto da 10 e non più di 10 componenti eletti dai Consigli comunali (le modalità verranno definite entro il 31 dicembre 2012 e non sarà secondario perché come popolazione noi siamo inferiori ma come comuni siamo superiori a Ravenna). Il presidente viene eletto dal Consiglio provinciale tra i suoi membri». Vale a dire: non ci saranno più consultazioni popolari per le Province: questo significa che saranno organi di 'secondo grado'.


Ultima modifica il Sabato, 08 Settembre 2012 12:09