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Albicocco: "Piace ai turisti il nuovo Riccione style"

Martedì, 26 Luglio 2016

Per arrivare all’hotel di Rodolfo Albicocco, presidente degli albergatori di Riccione, bisogna attraversare il villaggio western che è stato allestito sul ponte di viale Dante. È lo spunto per avviare la conversazione: ma questo trionfo del kitsch serve a Riccione? “Alla gente piace, - risponde - si diverte, scatta le foto e le posta su Facebook. È molto nazional-popolare. Certamente è utile per tenere desta sui social l’attenzione su Riccione. Vogliamo contestare i gusti dei nostri clienti?”.

Per carità, ci mancherebbe. Il rischio è che fra una scelta e l’altra, fra questa e l’altra iniziativa, si vada perdendo una certa immagine di Riccione. Dove è finita la città che anticipava le tendenze, la capitale modaiola della Riviera, il paradiso del divertimento notturno, la meta preferita dai giovani? Al Marano dicono che adesso sia un deserto… “E va bene così – risponde deciso Albicocco – Perché quello era un fenomeno che non è coerente con la nostra città. È un turismo predatorio: gente che il più delle volte non dorme, che fa confusione, che non permette agli altri di riposarsi, che coi suoi bivacchi e i segni del suo passaggio deteriora la nostra immagine. La nostra scommessa è un turismo per tutti, che tenga insieme le varie anime, ma ci vuole il rispetto delle regole condivise, se qualcuno ne esce fuori, è meglio che vada via”.

Quindi un turismo per pensionati, senza giovani, divertimenti? “Chi l’ha detto che i giovani non ci sono? I giovani sono solo quelli tatuati o con i ferri negli orecchi? Non credo proprio, penso che quelli rappresentino solo una piccola parte. Occorre invece che gli imprenditori siano capaci di inventarsi un prodotto nuovo e diverso per la zona del Marano. Questa è la sfida e non vale solo per il Marano. Se il giudizio è che in città mancano locali e luoghi di ritrovo per talune fasce di età, non chiediamo certo che sia l’amministrazione comunale a crearli. Siamo noi imprenditori a dover intercettare le nuove tendenze, le aspettative dei potenziali ospiti e creare strutture e prodotti che vi rispondano. Poi l’amministrazione, se vuole essere lungimirante, creerà le condizioni favorevoli, tutto il sistema pubblico e privato si metterà in sintonia”.

Torniamo al punto di partenza. I villaggi western, la moquette verde in viale Ceccarini, il silenziatore ai locali notturni, adesso arriverà anche lo scivolo d’acqua gonfiabile in pieno centro. Tutto questo ambaradan da sagra da paesone aiuta Riccione? Nel senso: i turisti arrivano e gli alberghi si riempiono? “Secondo me sì. Queste iniziative sono molto apprezzate dai turisti. Non esauriscono certo il lavoro che dobbiamo fare per realizzare un’ottima immagine della città. Dobbiamo trovare elementi che ci qualifichino e ci distinguano dalle altre località balneari. La creazione di ambienti piacevoli, divertimenti adeguati per tutti coloro che ci frequentano, infrastrutture che funzionano, parchi per le famiglie con bambini dove ci sia anche la possibilità di mangiare una pizza mentre i figli sono sugli scivoli, luoghi belli per gli aperitivi (magari una palafitta sul mare) aperti dalle 19 alle 22. Dobbiamo realizzare cose belle perché il bello paga”. E allora torna l’obiezione: il bello sarebbe la moquette in viale Ceccarini? “Fa parte di ciò che la gente apprezza. Chiediamoci anche: se la gente è contenta della moquette, quanto di più lo sarà del verde reale? Quindi il bello lo si fa anche con le scelte urbanistiche, con l’arredo urbano. Dobbiamo offrire ai turisti l’ambiente che non trovano nelle loro città. Noi imprenditori dobbiamo puntare sulla ricerca della qualità, sulla riqualificazione delle nostre strutture, sulla formazione, nostra e dei dipendenti. All’amministrazione chiediamo meno tasse, meno burocrazia e più infrastrutture”.

Albiccoco ritiene che un tema cruciale sia quello della internazionalizzazione. “Non so quanto potremo ancora ricavare dai nostri mercati tradizionali come quello tedesco. Però se i tedeschi non sono più attirati dal bagno in Adriatico, forse occorrerà inventarsi eventi che suscitino il loro interesse. La gastronomia, un festival particolare. Sono rimasto colpito che il concerto di un neomelodico tedesco abbia attirato ottantamila persone. Qualcosa bisogna inventarsi. Se i tedeschi vengono per i tornei di beach volley, allora bisogna trovare eventi e manifestazioni che incontrino i loro interessi. E un’altra strada da percorrere è quella di tematizzare i periodi stagionali: la settimana della gastronomia, del benessere, dello sport, della famiglia. Proporre dei nuovi prodotti ed individuare i giusti canali promozionali, la promozione generica non serve più”.

Fin qui il presidente Albicocco. Si può osservare che i turisti che oggi affollano Riccione si sono mossi seguendo l'immagine consolidata che nel recente passato la città ha offerto di sè. Si tratta di vedere se nel medio e lungo periodo il nuovo stile della Perla Verde risulterà vincente. E' una scommessa tutta da verificare.


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