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Case popolari, nuovo regolamento: si ritorna all’anzianità di residenza

Mercoledì, 06 Aprile 2016

(Rimini) Recepire le innovazione legislative nazionali in materia fiscale, relative nello specifico a Ise/Isee, e quelle in materia di Edilizia residenziale pubblica (Erp) introdotte dalla nuova legge della Comuni Regione Emilia Romagna, ma anche uniformare i diversi regolamenti locali attualmente vigenti. Questi i principi alla base della proposta di modifica del regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica presentato oggi in commissione consiliare dal vicesindaco di Rimini con delega alle politiche abitative, Gloria Lisi. Dopo la presentazione odierna, la discussione si svolgerà nella prossima seduta della commissione consiliare, programmata per la settimana prossima.
La bozza di regolamento presentata, approvata dal tavolo tecnico di ambito provinciale, ha lo scopo di ripristinare un sistema integrato per l'assegnazione e la gestione di alloggi di Erp omogeneo e uniforme a livello provinciale.
Tra le differenze rispetto al regolamento precedente, da segnalare quella che ristabilisce il criterio di “anzianità di residenza” rispetto a quello attuale di “anzianità di domanda”. Un criterio, tra l'altro, già presente sostanzialmente in altri comuni del territorio regionale. Il regolamento attuale del Comune di Rimini contempla un punteggio legato all’anzianità di graduatoria, mentre con la nuova proposta, che recepisce anche recenti disposizioni regionali per l’accesso all’ERP, presentata in commissione viene introdotto un punteggio ulteriore per un’anzianità di residenza di almeno 5 anni. Parallelamente, si riduce invece da 5 a 3 anni, l’anzianità di residenza necessaria per avere un punteggio aggiuntivo per gli anziani ultrasettantenni, andando così incontro alle famiglie che tengono in casa una persona anziana.
Un altro criterio introdotto dal Comune di Rimini, e presente al momento solamente nel regolamento di Rimini – quello di un punteggio aggiuntivo peri lavoratori colpiti dalla crisi - sarà recepito anche dagli altri territori, con alcune novità importanti. Su tutte, quella che amplia i beneficiari degli interventi non solo per chi deteneva un contratto a tempo indeterminato, ma anche per coloro in fuoriuscita dal supporto degli ammortizzatori sociali o coloro che,negli ultimi due anni, abbiano cessato attività libero professionali o artigianali.
Tale criterio è stato pensato per essere maggiormente efficaci laddove un sopraggiunto bisogno , come può essere uno sfratto, un invalidità, la perdita del lavoro, porta una famiglia a presentarsi, anche per la prima volta, a fare domanda per un alloggio ERP. La sua domanda può dunque concorre al pari delle altre domande già presenti in graduatoria, senza subire penalizzazioni dovute all'anzianità della domanda. Un principio, quest'ultimo, che ha dimostrato in questi anni diverse criticità, confermate dalle frequenti rinunce che il servizio casa registra annualmente (37 solo nell'ultimo anno).
“Che brutta fine che fa l'ultimo scampolo di sinistra (se esiste ancora) che si anima nel Pd renziano”, è il commento del consigliere comunale Savio Galvani della Federazione delle sinistre da sempre contrario al criterio di anzianità di residenza.


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