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Assente Gnassi, le periferie del turismo parlano. Ed è la fotografia di un degrado

Venerdì, 02 Ottobre 2015

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Assente Gnassi, le periferie del turismo parlano. Ed è la fotografia di un degrado

 

Il sindaco Andrea Gnassi ha deciso di disertare la riunione della seconda commissione, presieduta dalla grillina Carla Franchini, dedicata al turismo. E forse ha fatto male perché avrebbe ascoltato una fotografia dl turismo a Rimini diversa da quella patinata e “fighetta” della Molo Street Parade o di Al Mèni.

Grandi assenti anche tutti i consiglieri del Pd, tranne Bertino Asolfi che si è presentato per dieci secondi, forse mandato a vedere chi c’era e chi non c’era. Assenti pure i rappresentanti di Aia, Promozione alberghiera, Confcommercio e Confesercenti: probabilmente per non fare uno sgarbo al sindaco che aveva deciso che quella riunione era da evitare.

Presenti solo la minoranza, un esponente della Confartigianato, i rappresentanti di qualche comitato turistico (non tutti, solo quelli delle periferie) e dei bagnini. La presidente Franchini canta comunque vittoria perché senza la convocazione di questa mattina non ci sarebbe stata quella del 12 ottobre, con la presenza del sindaco che, è noto, non ama “perdere tempo” in commissione.

 

Per nulla scoraggiati o intimoriti dalla vasta platea degli assenti, i presenti hanno colto l’occasione – era da tempo che l’aspettavano – per dire la loro in un ambito istituzionale.

In apertura dà fuoco alle polveri Renato Nanni, esponente del comitato turistico di Miramare, che lamenta le scarse risorse offerte dall’amministrazione per realizzare le feste che sono richieste e amate dagli ospiti. “Siamo a Miramare, non c’è il turismo di fascia alta, c’è la terza età …”, spiega. Osserva anche che dei grandi eventi pensati e organizzati dal sindaco, nessuno è mai stato organizzato nella sona sud del Comune. La quale è comunque un’eccellenza, ma dei vizi e dei problemi che affliggono Rimini: abusivismo commerciale e prostituzione dilagante.

In mezzo a queste difficoltà, i comitati si danno da fare per intrattenere i turisti, ma devono scontrarsi con una enormità di difficoltà burocratiche e di lungaggini che alla lunga smorzano qualsiasi entusiasmo per questo tipo di volontariato civile. Sollecitato da una domanda, Nanni informa che “Il sindaco non è mai venuto aduna delle nostre feste, anzi perdura il disinteresse per questa parte della città”. Nanni fra una lamentela e l’altra, butta là anche un osservazione: va anche bene il Parco del Mare, ma il problema reale sono gli alberghi, va pensato un progetto di riqualificazione per la fascia di territorio che va dal lungomare alla ferrovia.

 

Arriva a dargli man forte Cristina Bugli, presidente del comitato turistico di Rivazzurra, che spiega che loro cercano di organizzare tante feste “così almeno i turisti non girano e non si accorgono del degrado che affligge la zona” . Sì perché i turisti quando arrivano in hotel chiedono “quando ci sono le feste e dopo aver fatto una passeggiata osservano che il degrado ogni anno è sempre peggiore”. Un esempio del degrado: le pantegane che giravano indisturbate nella piazza e alle quali hanno dovuto provvedere loro del comitato. Un altro esempio? Da Miramare a Rivazzurra sul viale c’è un solo negozio che non sia un bazar gestito dagli immigrati. “Quando un cliente mi chiede dove comperare un vestito, sono costretta a rispondergli a casa tua”. Ed infine un’osservazione fra ricordi di famiglia e realtà attuale: “Quando 47 anni fa i miei genitori si sono sposati sono poi andati a festeggiare sul lungomare a La Fiorita dove c’erano i gladioli rossi. Ebbene ci sono ancora, e solo, i gladioli rossi”.

 

Spostandosi dalla zona sud alla zona nord di Rimini la musica non cambia. Claudio Galli, del comitato di Rivabella, spiega che per fortuna possono tenere il palco per le feste in un terreno privato, perché se dovessero pagare la tassa di occupazione suolo pubblico, addio manifestazioni. Giann Berardi, di Torre Pedrera, ricoda che nel 2014 i viali della frazione la sera erano occupati da 220 postazioni di commercianti abusivi. Nel 2015 sono spariti: merito dell’intervento dell’amministrazione comunale? No, il comitato ha arruolato a sue spese tre vigilantes che hanno fatto il loro lavoro. “Il Comune – ricorda – aveva promesso l’affiancamento dei vigili urbani ma io non li ho mai visti”. A nord hanno poi hanno il problema dei maggiori costi della Siae. L’area che va da Viserba a Torre Pedrera fa infatti riferimento all’agenzia di Bellaria, che, a sentire gli operatori, pratica tariffe più alte rispetto a quella di Rimini.

Nella seconda commissione, assente il sindaco e il Pd, si disegna una fotografia della Rimini turistica diversa da quella ufficiale. Anche i consiglieri di minoranza seguono il filone e Gioenzo Renzi, come Fantozzi con la corazzata Potemkin, grida in consiglio che “Al Mèni è una pataccata”.

 

“L'assenza dei consiglieri  del Partito Democratico – chiosa Gennaro Mauro, capogruppo ex Pdl - non si è affatto sentita, oltre due ore di dibattito sono servite a comprendere sul tema dell'accoglienza turistica alcune criticità che devono trovare adeguata risoluzione in ambito comunale. Probabilmente si saranno dati appuntamento per la giornata del  12 ottobre, in quarta commissione presieduta da un esponente della maggioranza, per poter assistere al solito "pistolotto" del Sindaco”.

festecomitatituristici

 


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