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03 08 2015 | Roma | Chiusura Cocoricò, De Meis minaccia: Non è detto riapriremo

Lunedì, 03 Agosto 2015

2Roma | Chiusura Cocoricò, De Meis minaccia: Non è detto riapriremo

 

"Non credo che oggi un provvedimento di chiusura di quattro mesi del Cocoricò, che si trasforma in un provvedimento definitivo, sia risolutivo del problema dello sballo dei giovani che fanno uso di droga. Se fosse così, sarei il primo a voler chiudere le discoteche. Non è solo un danno economico per noi ma è soprattutto una resa generale al problema della droga". E' quanto afferma Fabrizio De Meis, general manager della discoteca Cocoricò di Riccione, dopo la morte per ecstasy di un 16enne di Città di Castello (Perugia).
"Bloccare l'ingresso a chi è già stato segnalato alle forze dell'ordine ed eseguire un tampone per verificare che i frequentatori del locale non abbiano assunto sostanze stupefacenti": sono queste le due soluzioni proposte da De Meis per frenare lo spaccio.
La discoteca Cocoricò farà ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura provvisorio. Lo ha annunciato il general manager Fabrizio De Meis nel corso di una conferenza stampa a Roma. "Da parte nostra c'è la ferma intenzione di combattere lo spaccio - ha aggiunto -, ma se non ci saranno le condizioni, anche normative, per lavorare in sicurezza, non riapriremo". Una decisione che potrebbe influire sul destino "di oltre 200 famiglie", precisa De Meis: "Portare in tribunale i registri del Cocoricò significa lasciare a casa tanti dipendenti con tutto quello che ne consegue". "Non c'è l'imprenditore da una parte e le forze dell'ordine dall'altra - sottolinea ancora -, vogliamo la stessa cosa: che i giovani possano divertirsi in sicurezza. Vicende come quella della morte del 16enne lasciano il segno e da oggi ci concentreremo ancora di più sulla lotta allo spaccio".
"Se non si trovano strumenti diversi, non solo come il Daspo e il tampone ma anche legislativi, quello che è accaduto prima, accadrà di nuovo. Oggi chiudiamo il Cocoricò, domani chiuderemo un'altra discoteca, dopodomani un'altra ancora e così via". E poi ha aggiunto: "Forze dell'ordine, imprenditori e istituzioni devono collaborare per arrestare gli spacciatori - ha aggiunto De Meis - ma più arresti si fanno, paradossalmente più c'è il rischio che il Cocoricò non riapra".
La chiusura del locale decisa dal questore di Rimini Maurizio Improta per 120 giorni a far data dal 3 agosto, arriva dopo la morte di Lamberto Lucaccioni, il 16enne deceduto in seguito ad un overdose di ecstasy lo scorso 19 luglio (La Presse).


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