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06 05 2015 | Riccione | Trc, FI: “Il Pd in preda al delirio”

Mercoledì, 06 Maggio 2015

2Riccione | Trc, FI: “Il Pd in preda al delirio”

 

“Leggiamo con stupore e rileggiamo nuovamente per essere sicuri di non avere avuto le allucinazioni”, ironica la reazione di Forza Italia alla risposta del Partito democratico riccionese alle parole del sindaco Renata Tosi all’avvio del cantiere del Trc di viale Rimini. “Il Pd, evidentemente in preda al delirio, paragona il Trc niente di meno che al Colosseo”, “spacciando l'ecomostro in costruzione per l'ottava meraviglia del mondo. Avete letto bene. Il Colosseo di Roma, simbolo dell'Italia e universalmente conosciuto. Ma attenzione: non il Trc che loro hanno pensato, progettato e difeso in ogni sede, anche con la forza dell'autorità, ma il Trc che avrebbero realizzato se Renata Tosi non si fosse messa in mezzo”, commenta il responsabile provinciale Giulio Mignani, assieme alla portabandiera Licia Fabbri e al capogruppo consiliare Andrea Dionigi Palazzi.


Mignani, quindi, ricorda che “dopo avere perso le elezioni il Pd ha presentato una proposta di delibera che avrebbe richiesto al Comune di sostenere la realizzazione del cosiddetto Trc 2.0, una serie di abbellimenti, verdeggiamenti e ritocchi al muro di Berlino che stavano costruendo. La proposta è stata bocciata perchè abbiamo preferito chiedere, e lo faremo ancora, che il muro non si realizzi proprio ma che il Trc (che è un autobus) corra su una corsia preferenziale, salvando alberi e vivibilità”.
Tutte le proposte della Tosi, però, sono state bocchiate prima dai componeneti del coordinamento territoriale del Trc sia dopo da Tar e Consiglio di Stato. “Riccione - ammette Mignani - può decidere per Riccione solo se tutte le parti sono d'accordo e poi si tratta di una modifica sostanziale e va quindi rimandata al Cipe, il Comitato interministeriale che paga circa la metà del salatissimo conto delle opere”.
I fatti fin qui, comunque, dicono che “nessuno può garantire che il Trc 2.0 di Ubaldi sarebbe stato approvato, oltre al legno, l'edera e le aiuole prevedeva infatti la riduzione ad una corsia sola, modifica più che sostanziale che, influendo sulla funzionalità dell'opera avrebbe avuto serie difficoltà di approvazione”. E se anche “fosse passato e la proposta di Renata Tosi no, avrebbe avuto un solo significato: che non comandano i cittadini ma il partito”.
Rispetto all’accusa del Pd all’amministrazione di mettere in atto una strategia “dilatoria e attendista”, Mignani ricorda che “i pini di via Portovenere sono stati strappati a luglio 2014, il cantiere era a disposizione di Agenzia mobilità e in un anno non è stato fatto quasi nulla nonostante i costruttori avessero campo libero. Il cantiere di via Dei Mille è stato regolarmente consegnato alla stazione appaltante che lo doveva riconsegnare il 31 dicembre 2014. Siamo a maggio 2015 e ancora i lavori sono in alto mare, nonostante nulla si frapponga alla realizzazione dell’opera. Sostenere che, se fosse stata cantierizzata anche viale Rimini, i lavori sarebbero proceduti spediti anche negli altri cantieri è opera di pura fantasia”.
L’“obbrobio”, conclude Mignani, l’hanno “voluto loro, non la Tosi. Vogliono prenderci e prendervi in giro, come hanno sempre fatto, dando agli altri la colpa di non avere rimediato ai loro incalcolabili danni”.

 

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