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14 04 2015 | Rimini | Vendita quote Hera, rinvio in commissione

Martedì, 14 Aprile 2015

rossoRimini | Vendita quote Hera, rinvio in commissione

 

Il passo indietro, inaspettato e improvviso, di questa mattina da parte del sindaco di Bologna Virginio Merola sulla vendita delle azioni di Hera ha avuto ripercussioni anche a livello locale. A Rimini oggi prima e quinta commissione consiliare avrebbero dovuto asprimersi su Hera e un ordine del giorno in tre punti: la modifica allo statuto di Hera Spa, il rinnovo per il periodo dall’1 luglio 2015 al 30 giugno 2018 del “patto di sindacato di primo livello” e la connessa possibilità di vendita da parte di Rimini Holding spa di parte delle azioni di Hera attualmente detenute.
A chiedere il rinvio, con l’appoggio di tutta la minoranza, è stato il consigliere di Fare Comune Fabio Pazzaglia. Dalla maggioranza lo hanno sostenuto Savio Galvani di Fds e Stefano Brunori di Idv. Astenuto il Pd Simone Bertozzi, contrari tutti i suoi colleghi di partito.
Dal Comune spiegano che “con la modifica dello statuto si va a recepire la normativa Consob sulle società quotate in borsa che introduce il “voto maggiorato”, tema su cui il Comune di Rimini insieme ad altri capoluoghi del territorio si è speso parecchio. Con il voto maggiorato si rafforza la governance pubblica di Hera, pur vincolando una quota minore di azioni”. Tema caldo è anche quello del rinnovo del “patto di sindacato di primo livello” in virtù anche del voto maggiorato. “Si stabilisce la riduzione dal 50,1 al 35,1% delle azioni bloccate dai soci pubblici. Percentuale che garantisce la governance e il controllo pubblico della società”.
Rispetto alla possibilità di mettere in vendita le quote, infine, “più che aprire la strada alla vendita delle azioni di Hera, la delibera stabilisce quale sia potenzialmente la quantità e la modalità del collocamento delle azioni in possesso del Comune di Rimini. Si stabilisce allora di tornare in Consiglio Comunale per assumere una qualunque decisione sulla vendita. L’intenzione del Comune di Rimini non è vendere a tutti i costi, ma di valutare una possibile cessione delle azioni a fronte di un obiettivo chiaro e condiviso da perseguire, come può essere la riduzione del debito o il finanziamento di un’opera strategica per il territorio”.
La commissione, prima del rinvio, ha approvato il consuntivo di bilancio 2014, già ratificato dalla giunta la scorsa settimana.


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