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Notte Rosa, Pesaro non la merita, ma noi l'abbiamo capita?

Martedì, 17 Marzo 2015

2bNotte Rosa, Pesaro non la merita, ma noi l'abbiamo capita?

 

 

Tra Pesaro e Rimini, è noto, non corre buon sangue. Nessun motivo razionale o ragionevole, ma una forma di quelle ataviche antipatie che corrono fra una città e l’altra, vicine dal punto di vista geografico.

 

Ora succede che i sindaci non si curino, e giustamente, di questi alterchi fra tifoserie avverse e decidono di estendere la Notte Rosa oltre il Tavollo. E’ l’edizione del decennale e il sindaco di Rimini, l’inventore, vuole brindare allargando i confini dell’impero. I sudditi riminesi si aspettavano che i vicini pesaresi, finalmente approdati alla civiltà grazie alla munificenza del sovrano, si prodigassero in salamelecchi e giaculatorie di ringraziamento. Invece no, hanno cominciato a dire che loro la trasgressione non la vogliono, che Rimini si tenga pure il suo modello turistico, che noi seguiamo la nostra strada.

 

Poteva finire lì, ma i sudditi riminesi hanno fatto gli offesi, arrivando alla storica sentenza: quelli di Pesaro la Notte Rosa non se la meritano.

Che guaio incolmabile! Certo i riminesi, se contassero fino a dieci prima di ogni attività labiale, potrebbero avere il pensiero che se la Notte Rosa è vista come un fenomeno di trasgressione non da Taormina o da Bolzano, ma dai nostri vicini di casa, forse vuol dire che noi di Rimini qualche pretesto l’abbiamo fornito. Magari involontariamente, ma a qualcosa avremo dato adito. Forse sarebbe necessario che qualche albergatore mettesse il muso fuori dal suo albergo e forse anche lui sarebbe più cauto.

 

Anche perché il sindaco di Rimini, che si pregia della medaglia di inventore della Notte Rosa, nell’annunciare il decennale e la voglia di sbarcare oltre il Tavollo, ha completamente dimenticato le ragioni originarie della Notte Rosa. Lui l’aveva pensata come pedagogia collettiva ad una “notte dolce” che doveva con il tempo esprimersi non solo in una notte di luglio ma durante tutta l’estate. Chiunque può verificare se in Riviera, dopo dieci anni, sono cresciuti fenomeni di “notte dolce”. Adesso nemmeno se ne parla più: il sindaco la presenta come il grande evento di sistema che si giustifica appunto come evento, un grande botto di inizio estate, capace adesso di colonizzare anche i popoli vicini.

 

Pesaro non si meritererà la Notte Rosa, ma noi abbiamo capito cosa è diventata?


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