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01 12 2014| Riccione| L'allegoria senese del buono e del cattivo governo in consiglio comunale

Lunedì, 01 Dicembre 2014

tortora-scuroRiccione | L'allegoria senese del buono e del cattivo governo in consiglio comunale

 

L'Allegoria ed effetti del buono e del cattivo governo, il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti conservato nel Palazzo pubblico di Siena è stato al centro della Conferenza “Riccione e il buon governo. Al lavoro per il bene di tutti” che si è svolta oggi alle 18 nella sala del Consiglio comunale di Riccione. La professoressa Mariella Carlotti, autrice del libro 'Il bene di tutti, gli affreschi del buon governo di A. Lorenzetti nel palazzo pubblico di Siena' ha tenuto una lectio magistralis sul tema attraverso la lettura critica degli affreschi del Lorenzetti, che, composti da quattro scene disposte lungo tutto il registro superiore delle tre pareti della sala del Consiglio dei Nove a Siena, furono realizzati per ispirare l'operato dei governatori senesi che si riunivano in quella sala.
Presentando l’incontro, il sindaco di Riccione, Renata Tosi ha voluto sottolineare che “quest’incontro potrebbe avere anche un altro titolo: quando l’arte insegna alla politica. Spesso su tanti temi ci si trova di fronte ad una incapacità di giudicare anche su cose che sembrano evidenti. Non credo che in tanti oggi saprebbero indicare con la stessa precisione di Lorenzetti i temi specifici che devono caratterizzare il Buon governo e mal governo o quali sono i valori che creano il bene comune. Oggi si fa fatica ad avere quella stessa capacità di giudizio che invece lì si vede raffigurata”.
“Ho scritto questo libro per indagare su un tema di assoluta priorità: il bene comune” rivela la professoressa Carlotti". Sono andata a cercare nella tradizione culturale italiana un esempio che lo documentasse. Immediatamente ho pensato agli affreschi del Buon Governo, anche perché da tanto tempo desideravo studiarli. Questi affreschi nascono per decorare una sala che ospitava le riunioni di un governo, il Governo dei Nove, che guida Siena tra il 1287 e il 1355. Il primo Governo al mondo che si dà una costituzione nella lingua del popolo. È il Governo che costruisce il Palazzo Pubblico di Siena, su le cui pareti vengono raccontati i principali momenti della storia di Siena e soprattutto viene affrescato quello che questa città si dava come valore, come scopo della convivenza civile”.
Da cui si coglie l’attualità del messaggio di Lorenzetti e l’attualità del segreto che c’era dietro alla sua raffigurazione, un messaggio che la professoressa Carlotti così sintetizza, “quello che Ambrogio Lorenzetti ha dipinto sulle pareti della Sala dei Nove, aveva una radice, e questa radice era un uomo, degli uomini, che nascondevano ciò che amavano, che nascondevano questo loro dialogo con Dio in quel che facevano”.
“Bisogna guardare le cose con estremo realismo”, conclude Renata Tosi, “ e la tensione al bene comune è la direzione, la bussola nel prendersi la responsabilità di affrontare i problemi e cercare, nei limiti del possibile, di fare quel che si può fare. Le sfide sono sfide interessanti, abbiamo bisogno di bussole e un incontro come questo mette in evidenza punti interessanti, come l’idea di diritto che se si rafforza la sussidiarietà e partecipazione si va nella direzione di ridare alla società civile quella capacità di concorrere al bene comune”.


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