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Elezioni, Lami (Cdo Rimini): Uscire dalla crisi sostenendo il protagonismo di ognuno

Venerdì, 21 Novembre 2014

2bElezioni, Lami (Cdo Rimini): Uscire dalla crisi sostenendo il protagonismo di ognuno

 

Come pubblico e privato possono cooperare per il bene comune? E' stato questo il tema dell'incontro promosso dalla Compagnia delle opere di Rimini che si è svolto ieri sera all'hotel Sporting di viale Vespucci Il dibattito, moderato dal presidente di Cdo Rimini Cristian Lami, è stato arricchito dalle testimonianze di alcune realtà imprenditoriali, sanitarie ed educative locali e di Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco alimentare. A raccogliere l'invito della Cdo anche alcuni candidati alle prossime elezioni regionali: Ada Di Campi ed Eraldo Giudici per Ncd, Giorgio Pruccoli per il Pd, Marco Lombardi e Beatriz Colombo per Fi, invitati a confrontarsi con il volantino della Cdo per le elezioni di domenica 23 novembre.
"Senza la libertà l'io è ridotto e non si può contribuire al bene", chiarisce subito il presidente Lami. Obiettivo della rassegna di testimonianza di ieri sera, infatti, è stato quello di comprendere, in particolare in momenti difficili come quelli attuali, "cosa c'entra la Regione con il lavoro di ognuno e cosa c'entra il lavoro di ognuno con il lavoro di tutti". Per affrontare la crisi, ha detto il presidente Lami, è necessario "sostenere il protagonismo di ognuno", di chi si muove senza "aspettare dall'alto la soluzione ai problemi. In questo clima generale - conclude Lami - a colpire sono le persone che si muovono".
Persone che si muovono. Sono tre gli esempi riminesi portati dalla Cdo.
Ida Tucci della cooperativa Observice ha raccontato di come in tre mesi si possa mettere su una scuola, mettendosi a studiare tra le possibilità offerte dal Ministero, soprattutto tra quelle poco esplorate, e contando su quel che passa la Provvidenza, avendo, inoltre, l'umiltà di chiedere aiuto (e ottenerlo) a chi talvolta, da parte dell istituzioni, non sa nemmeno di poterlo offrire. E' così che è nato a settembre l'istituto professionale alberghiero non paritario 'La città dei maestri' che ad oggi ha tolto dalla strada sette ragazzi, arruolando dapprima nove insegnanti volontari (nel giro di un mese hanno superato la quarantina).
La vicenda degli aeroporti romagnoli, falliti, di Rimini e Forlì è stata al centro dell'intervento dell'imprenditore Stefano Maioli, alla guida di una delle società che hanno partecipato alla cordata con a capo la statunitense Aviacom per la gestione di entrambi gli scali. Alla fine Aviacom l'ha spuntata solo nel caso del Ridolfi, il Fellini è andato ai concorrenti di Airiminum. "Ci siamo messi in campo per il bene comune. Non siamo società esperte nella gestione degli aeroporti, ma offriamo servizi al settore (ristorazione, carburante, ecc.)", spiega Maioli. "Nel caso dell'esperienza forlivese devo dire che le istituzioni locali hanno collaborato, in una logica sussidiaria, cosa che invece non ha fatto la Regione, da parte della quale è mancato il necessario lavoro di coordinamento che avrebbe impedito di far arrivare gli scali al fallimento". Una storia che mostra, dunque, come un'istituzione possa favorire il bene comune oppure no.
Terza 'testimonianza' quella di Antonio Boschini, direttore sanitario di San Patrignano. Operare per il bene comune, in questo caso, ha significato mettere a disposizione della Asl romagnola il poliambulatorio della comunità di recupero, un'eccellenza nel sistema sanitario locale soprattutto nell'ambito dell'assistenza e della cura dei malati di Aids.
E' partito dalla necessità di "fare rete" Marco Lucchini, il direttore del Banco alimentare. Presente in tutte le regioni italiane, in Emilia Romagna assiste 900 enti di carità (Caritas, San Vincenzo, ecc.) per raggiungere 100mila persone. Fare rete che si traduce anche nella collaborazione con le istituzioni affinché approvino leggi che aiutano chi aiuta.
Gli esempi più eclatanti di collaborazione tra il Banco alimentare e le istituzioni sono due: quello della legge sulla defiscalizzazione delle donazioni del 1997 e quella del 2003 detta 'del buon samaritano' che consente di donare prodotti freschi e cibi cucinati (che ha ad oggi permesso di recuperare 2 milioni di porzioni di cibo). In questi casi, in pratica, l'esperienza del Banco alimentare ha prodotto delle norme a vantaggio di tutte le onlus. Risultato ottenuto partendo da una domanda: "Come è che il nostro contributo può diventare bene comune?".
Non vale, secondo Lucchini, il ricatto del "io faccio del bene e quindi tu (politico) mi devi aiutare. Questo - spiega Lucchini - ha portato i politici ad accontentarci e noi a non crescere, alla fine ci siamo accontentati entrambi".


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