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Tosi (Riccione):"Se fanno il muro del Trc, resto qui per 20anni"

Lunedì, 13 Ottobre 2014

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Tosi (Riccione):"Se fanno il muro del Trc, resto qui per 20anni"

 

 

Da ormai più di quattro mesi nella stanza dei bottoni. Ma entrando in municipio in realtà li ha trovati i bottoni da spingere?

“Certo che ci sono i bottoni da spingere. – risponde Renata Tosi, eletta sindaco di Riccione nelle ultime elezioni, interrompendo una lunga tradizione di amministrazioni di sinistra – Vedo che c’è la possibilità di dare concretezza a tante belle idee. Soprattutto finalmente c’è un ente pubblico aperto al confronto con i privati. Stiamo realizzando un formidabile gioco di squadra per trovare le soluzioni migliori. Direi inoltre che i cittadini finalmente hanno un interlocutore. Arrivando qui ho trovato una miriade di questioni pendenti, i cittadini ormai erano sfiduciati ad avere una risposta. Ora è cambiato: sanno che troveranno una risposta”.

 

Quindi cosa è cambiato e cosa cambierà a Riccione con la sua amministrazione?

“Sono impegnata a trovare ogni giorno un punto di mediazione fra l’interesse pubblico, della comunità, e quello dei singoli privati. Prima i privati o erano soffocati dall’invadenza dell’ente pubblico o erano per così dire “sfruttati”. Cerco di interagire con i privati, di recuperare un clima di fiducia. È un metodo diverso che intendo praticare. Non decido le cose in funzione di un possibile consenso, ma nell’interesse della città. Sono qui a svolgere un servizio, mi considero temporaneamente prestata alle istituzioni”.

 

Riccione ha quindi digerito l’arrivo di un sindaco di centrodestra?

“Io mi considero il sindaco di tutti, impegnata a superare tutti i pregiudizi. Quando sono costretta a scendere nell’agone politico poi so anche muovermi e difendermi con facilità. Ciò che mi appassiona è ridare valore alla politica, fare cose buone e belle nell’interesse della comunità”.

 

È difficile fare il sindaco di una giunta di centrodestra in una realtà provinciale ancora dominata dalla sinistra?

“Non ho visto un’accoglienza calorosa. Sono considerata una defezione, un incidente di percorso, una persona che ha loro sottratto il giocattolino, una malattia da correggere. Diciamo pure che ho tagliato il cordone nel punto più vicino alla testa, cioè Rimini. Quando mi trovo ai tavoli istituzionali faccio lunghi respiri e cerco di essere corretta. Poi dico che se vogliono un dibattito politico ci sto, so come far valere le mie idee”.

 

E veniamo alla battaglia campale sul Trc…

“Già nel 1998 avevo proposto un referendum su come doveva essere realizzato il Trc. Il problema è appunto il come, sul fatto che debba esserci un mezzo pubblico che colleghi velocemente la costa non siamo mai stati contrari. Vogliamo che Riccione possa decidere come stare in questo progetto. Chi l’ha detto che la corsia deve essere protetta da un muro che divide in due la città?”.

 

Sì, ma ormai il treno è partito e fermarlo è complicato, oltrechè costoso.

“Nel 2010, come presidente di una commissione consiliare, sono stata a Roma al Cipe con il sindaco Massimo Pironi. Ci è stato detto che le cose si potevano modificare se concordavano tutte le località interessate. Ma non se ne fece nulla. Era la nostra ultima occasione, ci sono momenti storici che passano …”.

 

Quindi ormai è fatta?

“No, tutto si può ancora modificare. Il problema è che abbiamo qui una classe politica del Pd vecchia. Anche se non sono convinti della bontà del progetto, si opporranno fino all’ultimo, solo per far dispetto a noi”.

 

Lei stessa però ha recentemente detto di avere le mani legate…

“Mi riferivo alla consegna di quella fascia di territorio, via dei Mille, ad Agenzia Mobilità. Quello è un impegno preso dalla precedente amministrazione che non potevo disattendere”.

 

Allora?

“Spero nei giudici, nelle decisioni del Tar”.

 

Non teme che sul muro del Trc, quello che voi non volete, alla fine sarà la sua giunta ad andarci a sbattere?

“No, dal punto di vista politico sono in una botte di ferro. Se quel muro sarà realizzato, io resterò in municipio per altri vent’anni. I riccionesi saranno talmente arrabbiati che non voteranno più chi ha voluto quello scempio del nostro territorio”.

 

C’è il rischio che arrivi un conto salato da pagare…

“I cittadini mi avvicinano e mi dicono: se c’è da pagare, paghiamo. Esiste sempre la possibilità di recedere dal progetto. Abbiamo chiesto quanto costerebbe, ma valutazioni economiche precise non ci sono mai state fatte. Va tenuto presente che qui è dominante l’interesse pubblico, non è come quando si costruisce un’opera privata. Si dovranno pagare solo i lavori fatti e il 10 per cento di ciò che non è stato fatto”.

 

Cosa consiglia al centrodestra per Rimini e gli altri comuni che andranno al voto nel 2016?

“La nostra vittoria a Riccione ha liberato energie, ha fatto capire che si può gestire un Comune anche senza il Pd. C’è stato uno scatto di orgoglio di tutta la città. La gente votava il Pd a Riccione e partiti di centrodestra alle elezioni politiche. Nella città si sono mosse forze nuove che hanno messo insieme professionalità e attività politica. Questa è la radice del nostro successo. Prima ancora delle forze politiche bisogna che si muova la città”.

 

Valerio Lessi


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