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Consiglio su fiere, congressi e privatizzazione. La Regione resta l'ospite atteso

Venerdì, 25 Luglio 2014

10b Consiglio su fiere, congressi e privatizzazione. La Regione resta l'ospite atteso

 

Il sindaco Andrea Gnassi è sempre sorprendente. Nei giorni scorsi, dopo la conferenza stampa di Lorenzo Cagnoni, era intervenuto nel dibattito sulla privatizzazione del polo fieristico congressuale con una proposta che aveva tutta l’aria di svelare il piano alternativo del presidente di Rimini Fiera. Gnassi in sostanza aveva detto che la Regione doveva intervenire per ricapitalizzare le fiere di Rimini e di Bologna: una immissione di denaro fresco che avrebbe dato ossigeno ai soci pubblici alle prese con il mutuo da pagare a Unicredit.  Ieri, concludendo il dibattito svoltosi in consiglio comunale, non ne ha fatto minimamente cenno. Si è limitato ad osservare che ad un confronto con Bologna Rimini non va con il cappello in mano ma con la forza della sua presenza positiva nel mercato fieristico.  Qualcuno lo ha consigliato di essere più prudente?
Per il resto Gnassi è apparso come una sorta di megafono di Cagnoni. Ha ripercorso la vicenda del polo fieristico congressuale esattamente negli stessi termini e con gli stessi passaggi usati dal presidente di Rimini Fiera per sostenere che parlare di rischio default è ridicolo. E’ stata tutta un’esaltazione del modello Rimini rispetto ad altre situazioni, a partire da Milano. Fra l’altro Gnassi ha sostenuto che la fiera di Milano è nata grazie ad un gigantesco motore immobiliare, lasciando intendere che così non è stato a Rimini. In realtà anche a Rimini c’è stato il motore immobiliare: basta osservare tutti gli insediamenti su via Turchetta.
Gnassi ha concluso che la privatizzazione non è una ideologia su cui dividersi o schierarsi, ma la ricerca di un partner strategici in relazioni a progetti industriali.  I soci pubblici esamineranno le risultanze del sondaggio dell’advisor e si vedrà.  
Alle delibere in votazione la minoranza dell’ex Pdl aveva proposto un emendamento che impegnava a fare subito un bando per la privatizzazione, senza aspettare la ricerca preventiva dell’advisor. È stato respinto dalla maggioranza.
il Consiglio era chiamato a discutere ed approvare due delibere, quella per le “modifiche degli statuti di Rimini congressi s.r.l., Rimini fiera spa (con la possibilità dei privati di avere la maggioranza), e Società del Palazzo dei congressi spa” e quella per l’ “Avvio del percorso di privatizzazione del settore fieristico-congressuale riminese (con la ricerca dell’advisor). Mentre la prima è stata approvata col voto favorevole della maggioranza, quello contrario del M5S e Sel e l’astensione del Pdl, Noi per la Romagna e i consiglieri del gruppo misto Renzi e Giudici; la seconda è stata votata per appello nominale: 18 i voti favorevoli, 7 quelli contrari (M5S, Sel Gruppo misto), 3 astensioni (Pdl).
Oggi si riunisce l’assemblea di Rimini Fiera spa per approvare le modifiche statutarie decise dai soci pubblici (Provincia, Comune e Camera di Commercio).

 


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