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Fiera Rimini e privatizzazioni: un gioco al rinvio?

Martedì, 08 Luglio 2014

1bFiera Rimini e privatizzazioni: un gioco al rinvio?

 

Si va verso una reale privatizzazione del polo fieristico e congressuale riminese? Se si dovesse rispondere a questa domanda sulla base del dibattito svolto questa mattina nella quinta commissione consiliare, la risposta sarebbe negativa. Certo, il dibattito si è concluso con un voto favorevole alla delibera che autorizza il sindaco ad esprimersi in modo favorevole alla privatizzazione in tutte le sedi (ovvero nelle assemblee delle società partecipate, in cui sarà chiamato ad esprimersi). Ma il tono della discussione non era quello di chi sta per prendere una decisione storica per l’economia della città.


Forse per neutralizzare le anime della sinistra che hanno mal di pancia al solo udire la parola privatizzazione si è scelto un basso profilo. Si insiste sul fatto che la privatizzazione e l’eventuale quotazione in borsa erano state decise da tempo, salvo omettere che quel processo di privatizzazione è stato subito bloccato e che era limitato dal vincolo della maggioranza pubblica delle azioni, che ora è stato tolto. Si aggiunge poi che in fondo si vota solo per autorizzare un advisor a fare una ricerca di mercato. Poi quando l’advisor ci farà sapere se c’è qualcuno interessato a investire in Rimini Fiera, il consiglio comunale dovrà di nuovo esprimersi e dire la parola definitiva. Insomma, una delibera di ordinaria amministrazione.


Viene da pensare che forse lo scenario più plausibile è quello evocato dal consigliere di minoranza Gennaro Mauro. I tre soci pubblici (Comune, Provincia e Camera di Commercio) hanno chiesto e ottenuto da Unicredit una moratoria sul pagamento delle rate 2013 e 2014 sia per quanto riguarda gli interessi che il rimborso del capitale. La quota di capitale si pagherà a fine mutuo, aggiungendo una rata, gli interessi, un milione e 500 mila euro, vanno invece pagati il 30 giugno 2015. Nel 2015 va inoltre pagata anche la rata del mutuo pari a 3 milioni e 600 mila euro. Per il 30 giugno 2015 si avranno le idee chiare sulla privatizzazione? È difficile dare una risposta positiva. Il responso dell’advisor dovrebbe arrivare fra novembre e dicembre e su quello deve esprimersi il consiglio comunale. È immaginabile che probabilmente in quel momento si scateni un dibattito più vivace rispetto a quello di oggi. Se si deciderà per la privatizzazione, dovrà essere messo un bando pubblico, si dovrà dare un termine, si dovranno esaminare le proposte pervenute… E’ realistico che tutto questo si definisca entro il 30 giugno 2015? No, non è realistico. Che si fa allora? Si chiede una nuova proroga alla banca? Ed ecco allora lo scenario ipotizzato da Mauro: si tira la corda fino a quando è possibile in attesa che ritornino i dividendi di Rimini, promessi dal presidente Lorenzo Cagnoni per il 2017. Se invece la banca non volesse concedere una nuova proroga, come si troveranno i soldi per la rata 2015? Su questo si è preferito glissare, si naviga a vista.


Va segnalato peraltro, il dinamismo di Rimini Fiera. Per il 16 luglio, in piena estate, è stata convocata una conferenza stampa per annunciare il business plan della società per il triennio 2014-2016. Proprio quel business plan che dovrebbe invertire la situazione di crisi degli ultimi anni. Un’anticipazione i consiglieri comunali l’hanno avuta nella documentazione fornita a supporto delle loro decisioni. È il documento dello Studio Boldrini messo sotto top secret perché, scrive lo stesso nell’avvertenza, non ha avuto modo di verificare l’accuratezza e la completezza delle informazioni con le quali è stato redatto. Il 16 luglio sarà lo stesso Cagnoni a dire in che modo Rimini Fiera tornerà presto a produrre utili per i suoi soci.


Intanto c’è si appresta a fargli il controcanto: è l’associazione Dreamini che ha annunciato un Libro Bianco su Fiera e congressi predisposto da Mario Ferri e Andrea Bellucci.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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