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Crisi edilizia, Morandi ha chiesto il concordato

Giovedì, 03 Luglio 2014

10bCrisi edilizia, Morandi ha chiesto il concordato

 

L’onda lunga della crisi edilizia è arrivata a coinvolgere anche uno dei colossi dell’industria del mattone a Rimini. Il 27 giugno scorso ha infatti depositato in Tribunale la domanda di concordato preventivo la Edile Carpentieri, la società che ha come socio e amministratore unico Bruno Morandi, il partner di Luigi Valentini (omonima industria del mobile, Mercatone Uno) nella Gecos, la società che ha realizzato i più importanti interventi a Rimini, dalla darsena al Leon Battista Alberti.
Quella che è stata depositata in gergo si definisce richiesta di “concordato in bianco”: la società si riserva cioè di presentare successivamente la documentazione, di dichiarare quali creditori intende soddisfare.

La Edile Carpentieri, una srl con socio unico, è la società storica di Bruno Morandi, che a sua volta vanta partecipazioni consistenti in una ventina di altre società edilizie ed immobiliari, prima fra tutte la Gecos, della quale possiede il 50 per cento delle quote, mentre le altre fanno capo alla Finanziaria Valentini.
Gli ultimi due bilanci della Edile Carpentieri si sono chiusi con una perdita, di 159 mila euro nel 2011 e di 65 mila euro nel 2012. Stando ai dati del bilancio 2012, la società ha accumulato debiti per complessivi 56 milioni, di cui quasi 18 con le banche, 11 con i fornitori e 25 milioni sotto la voce “acconti”. In generale il passivo supera abbondantemente l’attivo.

Nella nota integrativa all’ultimo bilancio disponibile, quello relativo al 2012, ci sono tutte le avvisaglie della crisi. Nel cantiere di Riccione in via Dante, restavano invenduti 3 appartamenti e 4 box; nel cantiere di Rimini, via Costa, restano da vendere 5 alloggi e 6 garage; viene sospeso un programmato intervento immobiliare in zona Padulli a Rimini e rallentato l’intervento a Riccione in via Oriani “a causa della inconsistente conferma di interesse da parte della clientela ed il calo dei prezzi” La nota afferma che “il portafoglio ordini 2013-2015 assicura un invariato valore della produzione, che viene costantemente monitorato per assicurare margini di contribuzione, con un profitto netto aziendale che sarà sicuramente penalizzato per la elevata onerosità del sistema bancario che nel secondo semestre 2012 ad oggi ha fatto registrare un innalzamento smisurato dei tassi”.

La conclusione è che “seppure tra mille difficoltà l’azienda sta resistendo in maniera egregia alla crisi che ha colpito il settore edile ma il sistema banca, con i progressivi rientri e l’onerosità smisurata sul credito concesso può seriamente compromettere l’attività sia sotto l’aspetto operativo che economico”.
Ed è quello che evidentemente è accaduto, vista la richiesta di concordato preventivo. La crisi del mattone miete così una delle vittime più illustri nella provincia di Rimini. Morandi è un “self made man” che, partito negli anni Cinquanta come semplice carpentiere, era arrivato a sedere nel “salotto” dell’edilizia riminese che conta. Ora all’età di 74 anni vede affogare nei debiti l’avventura imprenditoriale di una vita.

Non se la passa meglio la società partecipata Gecos, che al 31 dicembre 2012 aveva accumulato debiti per 44 milioni (di cui 34 con le banche) ed una perdita di esercizio di oltre 2 milioni. Tecnicamente fra i debiti sono calcolati anche acconti e caparre dei clienti per 6 milioni e 400 mila euro anche se rappresentano sostanzialmente un “attivo”.  Dalla nota integrativa si apprende che è stato concordato con le banche un progetto di ristrutturazione del debito (una via di uscita che evidentemente non è stata possibile per la società di Morandi) che prevede di non procedere per il momento ai progettati interventi immobiliare in via Giuliani/Fucini e via Fantoni a Rimini, rimandati a tempi migliori. L’invenduto comprende più di duemila metri di superficie direzionale e commerciale nel complesso La Prua (darsena) più 7 appartamenti, garage e vari box auto, due appartamenti nel complesso QI, 2 uffici e servizi nel Centro Civico, 3 appartamenti e un negozio a Gabicce Mare, 7 appartamenti non prenotati in via Covignano, 4 appartamenti non prenotati in via San Gaudenzo. In portafoglio ci sono quindi immobili che non appena il mercato riprenderà potranno essere fonte di ossigeno finanziario.

aggiornato il 9 luglio 2014

 


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