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Renata Tosi è il nuovo sindaco di Riccione

Lunedì, 09 Giugno 2014

4bRenata Tosi è il nuovo sindaco di Riccione 

 

Per la prima volta dal dopoguerra la sinistra perde un feudo dove ha sempre vinto con percentuali bulgare. E’ il risultato più clamoroso emerso dalla tornata elettorale cominciata il 25 maggio. La geografia politica della provincia cambia sensibilmente: il capoluogo Rimini è stretto a nord e a sud dalla tenaglia di due amministrazioni di diverso colore. Se ieri sera il sindaco Andrea Gnassi è andato a letto preoccupato, ne aveva tutte le ragioni.


La vittoria di Renata Tosi è stata piena, senza ombre. In termini assoluti la portata della sua vittoria risulta ancora più evidente. Ieri ha ottenuto 8.695 voti mentre il 25 maggio si era fermata a 6.822, cioè dal primo turno a ieri ha guadagnato 1.873 voti. Viceversa Fabio Ubaldi che al primo turno aveva ottenuto 8.852 voti ne ha persi 1261 fermandosi a quota 7.591.


Il risultato del ballottaggio di Riccione conferma un elemento che già era emerso con chiarezza al primo turno e alle europee: l’elettorato, chi esercita il proprio diritto di voto e non si emargina nell’astensione, dimostra una solida capacità di lettura delle diverse situazioni locali e cambia il proprio voto seguendo questa diversità. A Riccione già si era visto che il boom del Pd alle europee non aveva riscontro nelle comunali. È un elettorato ormai libero da condizionamenti ideologici (probabilmente ha ragione chi sostiene che con questa tornata elettorale è definitivamente morta anche la cosiddetta Seconda Repubblica) e che manifesta un’enorme mobilità determinata dal diverso grado di credibilità dell’offerta politica in campo. Non ci sono più rendite di posizione per nessuno o, se rimangono, sono ridotte ai minimi termini. C’è invece il nuovo orizzonte di una politica dove chi più ha idee e proposte, chi sa indicare un percorso e una meta, chi mette in campo un personale politico che rifiuta le stanche liturgie del passato e parla un nuovo linguaggio, riesce a ottenere consenso.


Poiché l’elettorato ha sempre ragione (è la regola base della democrazia) è evidente che il Pd a Riccione non è risultato credibile. Dovrà fare una seria analisi al proprio interno perché una debacle simile probabilmente non se l’aspettavano nemmeno i suoi avversari. Candidato sbagliato? Quinquennio di Pironi disastroso? Da oggi il dibattito è aperto ed è prevedibile che scorra molto sangue. Per l’elettorato riccionese sono invece risultate credibili Renata Tosi e la vasta alleanza da lei messa in campo, alla quale si è ridicolmente sottratto il Ncd.


Il risultato di Riccione getta una luce nuova sulla sfida che fra due anni si aprirà a Rimini. La vittoria di Renata Tosi dice che nella fase nuova che si è aperta (ma attenzione, fra due anni – un’eternità con l’accelerazione politica di oggi che riguarda tutte le forze politiche – la situazione potrebbe essere nuovamente cambiata) non ci sono missioni impossibili. Tutto dipende dalla credibilità del candidato in campo e dalla sua capacità di aggregare intorno a sé un consenso che va molto oltre il recinto del voto di appartenenza dei partiti. Il punto su cui il centrodestra dovrebbe lavorare non è la somma algebrica dei vari partiti (come a volte sembra da certe dichiarazioni), ma l’individuazione di una prospettiva per la città e la preparazione di un personale politico capace di renderla vincente.
Valerio Lessi


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