Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Approvata Acquarena, con centro commerciale e case. Respira il Palas

Venerdì, 16 Maggio 2014

7bApprovata Acquarena, con centro commerciale e appartamenti. Respira il Palas

La variante è stata approvata con 19 voti a favore e 10 contrari, mentre l’emendamento Zerbini, volto a trasferire la piscina comunale nella zona nord, ha raccolto 10 voti a favore, 18 contrari e due astenuti. Si è conclusa così a notte fonda (erano le due) la maratona del consiglio comunale che non ha avuto alcuna sorpresa nell’esito finale.  La pattuglia di dissidenti nel Pd si è ridotta al solo Zerbini, il quale ha ironizzato sulle “illuminazioni divine” avute dai colleghi e al momento del voto finale sulla delibera si è allontanato dall’aula per protesta.
Il documento votato prevede per l’area di fronte al Palacongressi: l’impianto Acquarena (piscina comunale), 8500 metri di residenziale (un centinaio di appartamenti), 5.000 metri di superficie commerciale e 2.500 metri di servizi direzionali.  È l’aggiornamento dell’accordo economico-finanziario per costruire il Palacongressi: la Fiera ha bisogno che quelle aree siano valorizzate per portare a felice compimento l’operazione Palas.  
Quindi la nuova piscina comunale si farà di fronte al Palacongressi, anche se ieri sera si è capito che i tempi saranno tutt’altro che celeri: si devono armonizzare tre diversi procedimenti amministrativi e tutto dipende da un decreto della Provincia che dovrebbe arrivare a fine anno. Il progetto esecutivo ci sarà solo nel 2015. E poi deve essere attuato.
Il dibattito ha visto le opposizioni (con l’eccezione di Sel, assolutamente pro variante) dare battaglia alla variante: la piscina comunale è solo la foglia di fico usata dalla giunta per coprire gli altri interessi immobiliari e commerciali in gioco, è un’opera di distrazione di massa, nel senso che toglie l’attenzione su tutto il resto che la variante prevede (appartamenti, centro commerciale, direzionale).  L’altro decisivo argomento usato dalle opposizioni per dare battaglia è l’inopportunità della situazione di concorrenza che si verrà a creare fra due piscine, una pubblica ed una privata, così vicine una all’altra. È la posizione di chi riteneva opportuno andare ad un accordo con il Garden per fare la piscina olimpionica ed eventualmente fare l’impianto pubblico a Rimini nord.  In difesa di una visione sussidiaria si sono schierati non solo i consiglieri dell’area di centrodestra (Casadei, Ncd) ma anche il Movimento 5 Stelle che di solito assume posizioni più “stataliste”.
Un altro argomento di confronto è stato ovviamente quello del cemento e delle cubature. L’assessore Biagini, per la prima volta, ha estratto dal cilindro alcuni numeri in precedenza mai citati: con la nuova variante, anche se aumentano i metri quadri di superficie utile, calano però i metri cubi: da 165 mila a 77 mila.  Non convinte di questo le opposizioni, soprattutto 5 Stelle e Renzi, che avrebbe voluto destinate tutta l’area a verde. Giudici (Ncd) ha proposto che almeno a pagare la piscina sia chi si avvantaggerà dei cinquemila metri di nuova superficie commerciale.
Chiamata continuamente in causa dalle opposizioni che parlavano di foglia di fico e di opera di distrazione di massa, il sindaco Andrea Gnassi, concludendo il dibattito, ha rivendicato pienamente che la variante serve per dare attuazione all’accordo per la costruzione del Palacongressi. Ha esaltato il modello fieristico-congressuale di Rimini che si paga da solo, senza ricorrere a finanziamenti statali o ad operazioni immobiliari enormi come quelle realizzate per fare altre fiere. «Però non abbiamo dato l’assenso a qualsiasi operazione da fare in quell’area. Abbiamo discusso per contemperare tutti gli interessi».

 

 
 
 

Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram