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Carim presenta il Bilancio sociale. E conferma che la crisi non è finita

Martedì, 13 Maggio 2014

6bCarim presenta il Bilancio sociale. E conferma che la crisi non è finita

Il valore economico distribuito nel 2013 fra gli stakeholder (cioè fra i vari portatori di interesse, soci, clienti, popolazione) è stato di oltre 75 milioni di euro, oltre alle imposte. È questo il dato di sintesi del primo bilancio sociale che la Carim ha presentato oggi.
Fra i principali interventi segnalati dalla banca c’è l’erogazione di crediti pari a 300 milioni, con un incremento  dell’1,7% rispetto al 2012 e in controtendenza rispetto al sistema che vede invece un saldo negativo. Fra le varie azioni, l’accoglimento della richiesta di sospensione delle rate di mutuo per oltre 1 milione di euro.  Si tratta prevalentemente di mutui per la prima casa. Un settore per il quale Carim ha recentemente stanziato 50 milioni, prevedendo anche la possibilità del finanziamento al 10 per cento del valore dell’immobile. Altre azioni sono state l’adesione all’accordo per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria per 235 soggetti; a quello per il credito alle PMI, concedendo crediti per oltre 112 milioni di euro; un progetto per il finanziamento della tredicesima mensilità a beneficio di 122 realtà per quasi 5 milioni di euro; la rinegoziazione di circa 500 finanziamenti per oltre 150 milioni di euro, confermando particolare attenzione a favore di clienti che versano in difficoltà nel pagamento delle rate.
Nel 2013 Carim ha rafforzato i legami con gli enti del Terzo Settore con l’intento di dare nuovo slancio e vitalità all’economia. A questi soggetti sono stati erogati crediti pari a 27,9 milioni di euro, e precisamente: alle Parrocchie con 12,5 milioni di euro per 64 soggetti finanziati; alle Associazioni con 8,8 milioni di euro per 139 soggetti finanziati; alle Cooperative con 6,5 milioni di euro per 75 soggetti finanziati.
Nello scorso anno la banca ha inoltre avviato una partnership con la comunità di San Patrignano attraverso il sostegno a tre iniziative: WeFree Run, gara podistica non competitiva svoltasi all’interno della Comunità; partecipazione di alcuni ragazzi della Comunità e di alcuni runners dipendenti e clienti di Carim alla Maratona di New York; collocamento di un Social Bond, prestito obbligazionario, cui è stata associata la devoluzione alla Comunità di un contributo pari a 90.000 euro per la realizzazione di 16 nuovi alloggi capaci di ospitare 128 nuovi ragazzi.
È stata avviata una collaborazione anche con la Comunità Papa  Giovanni XXIII per l’apertura  di  conti correnti a condizioni agevolate per i soggetti titolari di protezione internazionale (perseguitati per motivi etnici, religiosi, opinione politica).
Tra le voci del bilancio sociale di Carim anche l’erogazione del microcredito a soggetti in particolari condizioni di debolezza economica.  Su questo versante di attività, la banca ha raccolto l’eredità di Eticredito che dal 2007 ad oggi ha erogato quasi cinque milioni di euro a 2.360 famiglie. Nel 2013 sono state finanziate 472 famiglie. Queste le azioni principali: attraverso Famiglie Insieme – Caritas di Rimini, microprestiti a 339 famiglie; attraverso il progetto di Sostegno Affitti del Comune di Rimini interventi per 105 famiglie; accordo con la Provincia di Rimini per il Fondo Antirecessione, che dall’avvio ha consentito di finanziare 174 persone; accordo con Confindustria per il progetto EffeGiDI, che ha permesso di finanziare 126 dipendenti delle aziende aderenti.
Siamo in ripresa oppure la crisi ancora si fa sentire? La domanda è stata fatta ai dirigenti della Carim durante la presentazione alla stampa del bilancio sociale. Secondo il direttore Mocchi, la ripresa è ancora una speranza non suffragata dai numeri. «Dal nostro osservatorio – ha spiegato – vediamo che non ci sono aziende nuove o aziende che chiedono finanziamenti per l’acquisto di nuove tecnologie. Le aziende sono impegnate prevalentemente nella ristrutturazione del debito, con la preoccupazione di salvare qualche posto di lavoro».
La crisi della società pubbliche. Il presidente Siro Bonfatti ha risposto ad una domanda sulla crisi delle società pubbliche, che a Rimini vuol dire la galassia del sistemo fieristico congressuale. Bonfatti non è entrato nel merito locale, ma ha sostenuto che presto la crisi colpirà le società costituite per soddisfare fini pubblici. «A macchia di leopardo questa crisi sta emergendo in tutta Italia e anche in Emilia Romagna. Aspettiamoci un aggravamento. Fino a ieri i bilanci erano ripianati dagli enti pubblici, oggi non è più possibile. Siamo in una fase di pre-dissesto».

 

 

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