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Congressi: Cagnoni (Fiera) se li riprende ed esalta le scelte del passato

Lunedì, 28 Aprile 2014

3bCongressi: Cagnoni (Fiera) se li riprende ed esalta le scelte del passato

È un Lorenzo Cagnoni scatenato e voglioso di togliersi molti sassolini dalle scarpe quello che si è presentato alla conferenza stampa di Convention Bureau su uno studio sulle tendenze del mercato congressuale delle associazioni (vedi articolo a fianco). Incontro che è avvenuto alla vigilia dell’assemblea dei soci che dovrà decidere sul futuro della società che ha chiuso il bilancio del 2013 con la perdita di oltre un milione di euro.
«Se non avessimo un palacongressi di queste dimensioni oggi non saremmo in grado intercettare il mercato congressuale delle associazioni», ha esordito facendo capire subito dove voleva andare a parare.
Il presidente di Rimini Fiera ha ironizzato su quanti, di fronte alle preoccupazioni per i debiti, hanno cominciato ad avere dubbi sulla scelta strategica del congressuale; ha parlato di molte vittime che questa sindrome ha provocato. Lui è invece sempre stato convinto che il settore abbia un futuro e che ora i fatti gli diano ragione.  Seguendo la vis polemica, tende a dipingere i detrattori come i sostenitori di una posizione che vede il congressuale come attività senza futuro a Rimini. Quando gli facciamo osservare che il punto critico è il sovradimensionamento del Palas, si dichiara comunque non pentito della scelta fatta e aggiunge che senza queste dimensioni, badando solo al risparmio, Rimini non avrebbe potuto mirare ad un segmento congressuale più elevato. Il prossimo congresso della Cgil, dice ad esempio, non ce lo saremmo potuti permettere.
Secondo Cagnoni, Rimini sta vincendo la sua scommessa. La Fiera ormai è pagata e con il ritorno degli utili ci saranno i soldi anche per pagare le rate del palacongressi.  Secondo il presidente di Rimini Fiera, la città di Rimini si avvia ad essere un caso unico in Italia: una piccola città che si è dotata delle strutture di una grande metropoli. Considerazioni che è immaginabile arrivino come fuoco alle polveri di chi ha sempre accusato Cagnoni di manie di grandezza.
È significativo che Cagnoni ribadisca questi concetti alla vigilia dell’assemblea dei soci di Convention Bureua convocata per domani martedì 29 aprile.  L’ordine del giorno prevede una parte ordinaria, con l’approvazione del bilancio 2013, e una parte straordinaria con all’ordine del giorno la ricapitalizzazione della società.  Cagnoni ha detto di non sapere quali sono le intenzioni degli altri soci privati (Aeradria, Alfad, Fondazione Carim e altri minori). Per le ragioni espresse, Rimini Fiera ovviamente è disponibile a immettere nuovo denaro fresco, ma è improbabile che lo siano gli altri soci. Se lo scenario sarà quello delineato, Rimini Fiera, che detiene il 72 per cento della società, ricondurrà il settore congressuale direttamente alla società capogruppo. Convention Bureau diventerà così una “business unit” di Rimini Fiera. Una soluzione che nella visione di Cagnoni produrrà risparmi di gestione ed anche un’integrazione fra fiere e congressi che è nella logica del mercato.


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