Salvini non incorona Ceccarelli (decideranno i riminesi) e chiede l'unità della Lega

Sabato, 24 Luglio 2021

L’auspicato o temuto, a seconda dei punti di osservazione, endorsement di Matteo Salvini in favore di Enzo Ceccarelli quale candidato a sindaco della Lega e del centrodestra non c’è stato. Anzi, nel breve comizio sotto il sole davanti a due-trecento persone, non ha nemmeno fatto un cenno alle elezioni amministrative a Rimini, limitandosi a toccare i temi attuali della sua propaganda: giustizia, green pass, vaccini, ddl Zan. Ai giornalisti ha però detto che “sul candidato io non vengo a imporre niente dall'alto, sceglieranno i riminesi per Rimini”, aggiungendo che “La partita si chiuderà con il centrodestra unito per mandare a casa una sinistra che ne ha sbagliate troppe a Rimini e non solo a Rimini”. Qui c’è Ceccarelli, gli si fa notare. Risposta: “Ci sono tante persone valide”.

Questo all’Arco d’Augusto, appena arrivato a Rimini. In piazza Tre Martiri è stato risollecitato sul tema: “Il centrosinistra continua a dividere e a litigare, noi lavoriamo per unire. Non fatemi dare giudizi sui singoli candidati perché siamo un movimento autonomista e quindi per Rimini non sceglie uno che viene da Milano ma scelgono i riminesi. Ho chiesto ai miei di andare uniti. Mentre la sinistra è divisa , uniti si vince ma questo a Roma, a Milano, a Bologna a Torino, a Napoli e a Rimini”. Par di capire che Salvini vuole innanzitutto un candidato che non spacchi la Lega, come è il caso di Ceccarelli, osteggiato da metà del gruppo consigliare, dal consigliere regionale Matteo Montevecchi e da altri esponenti. Stando alle dichiarazioni del leader della Lega, si potrebbe valutare che le quotazioni di Ceccarelli siano in forte discesa. Ma la situazione è talmente incartato che è ardua qualsiasi previsione.

A Salvini è stato chiesto se il centrodestra teme un candidato come Jamil Sadegholvaad. “Noi – ha risposto – non abbiamo mai paura degli altri, noi porteremo ai riminesi le nostre idee , la nostra voglia di cambiamento. Qua c'è da settant’anni la stessa gestione e lo stesso colore politico quindi non giudico persone che non conosco, non fatemi giudicare una persona che non conosco. Ho l'ambizione di presentare una squadra più forte, più coesa, più compatta”.

Salvini, in bermuda e maglietta blu, è arrivato quasi puntuale, proveniente da Pesaro. Piazza Tre Martiri era occupata fin dalla prima mattinata dal centrodestra che marcia diviso. A sinistra, il banchetto di Noi amiamo Rimini, la lista civica di Lucio Paesani, che ora sostiene Ceccarelli. A destra, la postazione di Fratelli d’Italia con i consiglieri comunali Filippo Zilli e Carlo Rufo Spina. Quindi il banchetto di Forza Italia, dove c’erano il coordinatore Roberto Maggioli e il senatore Antonio Barboni. Ed infine l’ampia postazione della Lega, con bandiere al vento, le persone in coda per firmare i referendum sulla giustizia e le casse che ad alto volume trasmettono un revival di musica pop. Nell’attesa di Salvini, un lungo conciliabolo fra Barboni, Alessandro Ravaglioli, Montevecchi, Maggioli e qualcun altro. Forza Italia è risoluta a non far passare Ceccarelli. “Se Salvini lo indica, vorrà dire che noi andremo da soli”, sibila Barboni.

Prima di dare la parola al proprio capo, il segretario romagnolo Jacopo Morrone informa che "stiamo costruendo una coalizione e già hanno aderito i civici Paesani e Frisoni”. Poi spara a raffica qualche slogan sulla Rimini che va liberata da settant’anni di dominio della sinistra.

Salvini, invece, al comizio esordisce con la notizia del giorno: “Ieri mi sono vaccinato, è stata una mia libera scelta, ma nessuno deve essere obbligato a farlo”. Rimini è una capitale die no vax, la strizzata d’occhio non poteva mancare. Sostiene che a settembre tutti dovranno tornare a scuola in presenza, senza se e senza ma, nessuno escluso. Ci batteremo per questo, assolutamente”. Ribadisce la sua contrarietà al green pass, perché in questo modo si rovina l’estate a trenta milioni di italiani. Poi parlando con i giornalisti precisa: “Non puoi trasformare baristi e balneari, pizzaioli e albergatori in poliziotti, carabinieri o finanzieri, quindi abbiamo chiesto a Draghi come pensa di applicarlo. Facciamo che il 7 agosto mio figlio venga a Riccione, ha 18 anni, non ha il Green Pass perché non ha manco la prima dose, se gli va bene la farà in autunno e se non vuole farla è giusto che non la faccia. Come fa ad andare a mangiare la pizza? O nei parchi o all'Aquafan. All'Aquafan, stando a questa regola, può entrarci mio padre che ha 80 anni ma non mio figlio che ha 18 anni, mi sembra che ci sia qualcuno, dalle parti di Speranza e dintorni, che non ama i giovani e che persegue i giovani e le imprese legate ai giovani. Dal nostro punto di vista, è incomprensibile e inaccettabile”.  

Si sofferma anche sul ddl Zan. Il pubblico ascolta in silenzio quando sostiene che ciascuno ha il diritto di amare chi vuole, applaude invece quando attacca la legge che vuole insegnare la teoria gender a bambini di sei anni.

Non è mancato un passaggio sull’episodio di Voghera: "Se quel signore che purtroppo è morto fosse stato espulso dopo i reati che aveva commesso, come avrebbe dovuto essere espulso, oggi piangeremmo una vittima di meno".

Il tempo per fare un po’ di vittimismo sui processi a cui è costretto per le sue decisioni sull’immigrazione di quand’era al Viminale, e Matteo Salvini si mette a disposizione del pubblico per il rito dei selfie. Decine e decine di persone in fila sotto il sole per uno scatto. Anche un bambino di sette-otto anni vuole la foto con il Capitano.