Rimini 2021, la sfida di Jamil: continuare Gnassi senza i suoi difetti

Giovedì, 28 Gennaio 2021

Jamil Sadegholvaad è sceso in campo per candidarsi a sindaco di Rimini nel segno della continuità con le amministrazioni Gnassi in cui è stato assessore. Ma nell’indicare la strada della continuità è stato accorto nel porre l’accento sulla discontinuità con il principale difetto di Gnassi, da più parti accusato di avere la sindrome dell’uomo solo al comando. “Non possiamo – ecco il passaggio centrale - sederci su quanto già realizzato o su quello che si realizzerà. Occorre, per i prossimi cinque anni, qualcosa di più e di diverso: quel qualcosa per me si chiama ‘insieme’. Io penso che mai come oggi, nell’epoca che stiamo vivendo, sia necessario un lavoro di comunità”.

Per rafforzare ulteriormente il passaggio, Sadegholvaad ha aggiunto: “Penso di poter dire che chi mi ha conosciuto in questi anni nel mio ruolo di assessore, dal semplice cittadino al rappresentante di categoria, dall’imprenditore alla persona con la quale mi sono incontrato in una delle tante assemblee pubbliche, abbia potuto constatare una propensione all’ascolto, al confronto e quando possibile alla soluzione delle problematiche. Ascolto e confronto. Sono due parole se vogliamo semplici, ma che racchiudono in sé metodo e sostanza per arrivare a una sintesi che, nella mia testa, non è sinonimo di compromesso o mediazione al ribasso. Rimini deve mantenere la stessa capacità di migliorare e innovare degli ultimi anni, aggiungendo tutte le soluzioni che sono necessarie a una società profondamente colpita dagli effetti socioeconomici della pandemia”.

La carta di identità è stata accuratamente tracciata: ascolto, confronto, lavoro insieme, di comunità. Una sottolineatura che è stata ben recepita da quanti hanno seguito la diretta Facebook: non sono mancati i commenti che sottolineavano: bravo, ascolto e confronto, quello che non faceva Gnassi.

Come luogo simbolico della sua discesa in campo, Jamil Sadegholvaad (“Sono l’assessore col nome strano”) ha scelto il cantiere delle scuole Ferrari, nel centro storico, dove nel 1978 lui stesso ha cominciato il percorso scolastico: “Rappresenta simbolicamente la Rimini che guarda al domani con fiducia, investendo con una nuova scuola sul futuro dei nostri giovani attraverso l’educazione e la conoscenza”. 

L’assessore nel suo discorso ha ben dosato i messaggi diretti alle diverse tipologie di elettorato. Per chi è attento alle ragioni dei più poveri: “Occorre adoperarsi per non lasciare indietro i più fragili, quelli che sono caduti, tutti quelli che sono andati a ingrossare la categoria degli “esclusi”. Nessuno escluso. Non è uno slogan, ma dovrà essere l’ossessione di chi avrà l’onore e l’onere di amministrare una Comunità, grande o piccola che essa sia”. Ma con la crisi economica da pandemia ha allargato la cerchia degli esclusi a tanti lavoratori autonomi e tanti imprenditori: “Per me responsabilità oggi vuol dire proprio questo: preoccuparsi tanto delle persone e delle famiglie in difficoltà, quanto delle tantissime imprese, sane, (grandi o piccole che siano) che rappresentano un volano fondamentale per la crescita della comunità”.

Superata l'emergenza anche Rimini vivrà una stagione di rigenerazione: “Compito del Comune è quello di accompagnare e sostenere questa onda, non pensare di comandarla con logiche dirigistiche. Si diano le regole, le si facciano rispettare ma non si comprima l’energia con la burocrazia”.

Non trascura gli ambientalisti e gli elettori cattolici sostenendo che la sostenibilità ambientale non fa riferimento solo al “Nuovo Patto verde” (Green New Deal) promosso dall’Unione Europea, ma anche all’enciclica “Laudato Sì”: “l’ambiente è la casa comune, il cui deterioramento danneggia tutti e in primis i più deboli”.

Sadegholvaad invita a fare un passo in avanti per Rimini affermando che “la strada maestra è quella tracciata dal Sindaco Gnassi nel 2016 e da Stefano Bonaccini lo scorso anno: il centrosinistra diventa credibile quando alla visione abbina il coinvolgimento di un campo largo di forze, tradizionali e civiche”.

Con il discorso via Facebook di oggi nel campo del Pd e del centrosinistra ufficialmente i candidati sono due: Emma Petitti, scesa in campo già nel mese di dicembre, ammiccando ai grillini nel segno della discontinuità con Gnassi, e appunto Jamil Sadegholvaad che si presenta come l'alfiere della continuità, seppure corretta dal metodo dell'ascolto, del confronto e del lavoro insieme. 

Per scegliere si dovrà passare dall'ordalia delle primarie, in presenza o online che siano.