Elezioni, Bonaccini sul dissesto idrogeologico

Venerdì, 10 Gennaio 2020

(Rimini) La regione Emilia Romagna ha investito 800milioni di euro in settemila cantieri, con il 70 per cento dei fondi nazionali spesi. A Rimini, rende noto il presidente uscente Stefano Bonaccini, ricandidato dal centro sinistra, “sono stati finanziati 340 cantieri con 51 milioni”.
Per Bonaccini, Lucia Borgonzoni avvia l'ennesima campagna basata su notizie false, intervenendo nuovamente sul tema dei fondi stanziati per il dissesto idrogeologico, che secondo lei in Emilia-Romagna non verrebbero utilizzati. Chiara l'esigenza di coprire la totale assenza di proposte per la regione che pur si candida a governare, ma servirebbe più rispetto per gli emiliano-romagnoli. La voglio tranquillizzare sul fatto che non ho bisogno di smentirla. Lo ha già fatto anche il sottosegretario all'Ambiente, Roberto Morassut, nemmeno due settimane fa, quando ha ricordato che stando agli accordi di programma stipulati dalla Regione Emilia-Romagna con il Ministero dell'Ambiente la percentuale di fondi impegnati rispetto al finanziato è del 71% e la percentuale di spesa rispetto ai fondi impegnati del 73%. Obiettivo centrato da pochi nel Paese”.
Nei cinque anni “di questa legislatura abbiamo investito circa 800 milioni di euro per interventi a difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico: 7.042 cantieri (di cui quasi 800 solo nel 2019, per 172 milioni). E la maggior parte delle opere (700) sono già appaltate, come previsto dalla legge.
In provincia di Rimini, in particolare, sono stati finanziati in totale 340 cantieri per 51 milioni di euro. Nel 2019 sono stati destinati 1 milione e 600 mila euro per la sicurezza idraulica del centro storico di San Giovanni in Marignano. A questi si aggiungono 650 mila euro per l'adeguamento del tratto urbano del Torrente Uso fra la ex Statale 16 e la foce”.
Quali “sarebbero dunque i fondi non spesi? Borgonzoni spieghi piuttosto agli emiliano-romagnoli perché il governo gialloverde, di cui ha fatto parte fino a pochi mesi fa, ha stoppato gli investimenti sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Dopodiché ha chiesto alle Regioni piani solo su opere cantierabili subito, entro il 2019: in pochi giorni l'Emilia-Romagna ha inviato un elenco di 89 opere urgenti, immediatamente cantierabili, per 102 milioni di euro; il Governo della Borgonzoni ne ha stanziati solo 21, di milioni, per 18 interventi”.
Ultima cosa: “la mia avversaria ha diffuso in ogni provincia il numero di frane cercando di allarmare i cittadini. Lo ha potuto fare perché l'Emilia-Romagna è una delle poche Regioni ad aver realizzato una cartografia completa del rischio idraulico e idrogeologico, alla base di un piano di gestione e interventi serio e strutturale che il suo Governo si è guardato bene dal finanziare. Stiamo lavorando con l'attuale perché vada diversamente. Noi intanto vogliamo fare un passo avanti, senza aspettare, e raddoppieremo i fondi regionali destinati alla messa in sicurezza del territorio. E Borgonzoni che fa? Ognuno è libero di ripetere le notizie false che crede, certo è che gli emiliano-romagnoli non meritano di essere presi in giro”.