Dal Sigep, i dolci di Natale dei campioni riminesi

Mercoledì, 04 Dicembre 2019

(Rimini) L'osservatorio Sigep di Italian Exhibition Group, in attesa del più grande Salone al mondo dedicato al dolciario artigianale (alla Fiera di Rimini, dal 18 al 22 gennaio 2020) ha censito come ogni anno le dolci novità per le tavole del prossimo 25 dicembre. Tra esse anche quelle proposte da campioni riminesi di pasticceria. La tradizione del Natale da vivere in compagnia viene rivisitata da Sonia Balacchi che in omaggio al più celebre gioco di carte in famiglia propone 'Briscola', una torta a base croccante di frolla ripiena con crema gianduia. "La crostata è sormontata da una cupola di cioccolato macaè 62% del Brasile, che al suo apice ha una superficie stampata di palline di Natale al setoso cioccolato d'arancio", racconta la nota pasticcera riminese, Campionessa Mondiale di Pasticceria nel 2012 come prima donna al mondo in questa categoria e nel 2015 unica italiana nominata ambasciatrice della pasticceria del nostro paese all'Onu. "Al suo interno, un ricco e goloso bottino: profumati marshmallows alla frutta, cremini bigusto, mandorle e arachidi caramellate, morbidi torroncini".
Accanto a quelle del piemontese Alessandro Dalmasso, presidente del Club Coupe Du Monde de la Pâtisserie, e del bresciano Iginio Massari, che non ha bisogno di presentazioni, il Sigep presenta anche il Natale del maestro riminese Roberto Rinaldini con il suo panettone 'sartoriale'. “Personalizzati in varie grandezze e in 9 tipi resi unici da decorazioni in cioccolato create con un getto d'acqua che le ritaglia e rende esclusive, i panettoni sono richiestissimi anche dai grandi marchi del mondo della moda e dell'hotellerie di lusso”, spiegano dalla fiera.
Infine la proposta di Gino Fabbri, bolognese, Presidente dell'Accademia dei Maestri Pasticceri, secondo il quale bisogna servirsi il più possibile di materie prime nostrane, dalle farine al burro e alla frutta candita, senza usare additivi. "Quest'anno c'è il grande ritorno di una crema che all'estero ci invidiano e di cui dobbiamo essere orgogliosi: lo zabaione".