Economia, imprese femminili in lieve calo

Giovedì, 07 Novembre 2019

(Rimini) Al 30 settembre scorso le imprese attive femminili erano 84.966, pari al 21,2 per cento del totale delle aziende regionali, con una lieve flessione (-192 unità, pari a un -0,2 per cento) rispetto alla stessa data del 2018. È andata peggio per le imprese non femminili che accusano ancora una diminuzione più ampia (-0,8 per cento, -2.683 unità). Sono i principali dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Da tempo la demografia delle imprese mostra un andamento migliore a livello nazionale dove sono rimaste sostanzialmente invariate e anzi aumentate in otto regioni. L'incremento è stato più rapido in Trentino-Alto Adige (+1,1 per cento). L'Emilia-Romagna è risultata decima per "variazione". Nelle regioni con le quali l'Emilia-Romagna più spesso si confronta, le imprese femminili risultano in aumento dello 0,6 per cento in Lombardia e dello 0,3 per cento in Veneto, ma si riducono in Piemonte (-0,3 per cento) e in Toscana (-0,4 per cento).

I settori di attività economica. La lieve flessione della consistenza delle imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze ampiamente divergenti. Da un alto, quella positiva dell'insieme degli altri servizi (+742 unità, +1,9 per cento) e dall'altro, quella negativa derivante dalla riduzione della base imprenditoriale nel commercio (-457 unità, -2,0 per cento), determinata dal solo dettaglio, e nell'agricoltura (-355 unità, -2,9 per cento), mentre la consistenza flette in misura minore nell'industria (-1,2 per cento) e costruzioni (-1,0 per cento).
La forma giuridica. Riguardo alle imprese "rosa", le società di capitale continuano a aumentare rapidamente (+531 unità, pari a un +3.6 per cento) anche per effetto dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che contribuisce alla sensibile riduzione delle società di persone (-311 unità, -2,5 per cento), alla quale si affianca una più lenta, ma più ampia flessione delle ditte individuali (-0,7 per cento, -396 unità). Le cooperative e i consorzi fanno registrare una sensibile contrazione (-1,2 per cento).