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Bellaria, i contrasti nella Lega frenano la giunta. Si aspetta Morrone

Giovedì, 06 Giugno 2019

Dovrà essere il sottosegretario Jacopo Morrone, capo della Lega in Romagna, a sciogliere il nodo della nuova giunta di Bellaria Igea Marina. Se il neo eletto sindaco Filippo Giorgetti non l'ha ancora nominata, è soprattutto perché il partito di Matteo Salvini non è ancora riuscito a prendere una decisione sulla propria delegazione di giunta. Una delegazione numerosa: alla Lega andranno infatti il vice sindaco e altri due assessori. Un assessore sarà assegnato all'Udc e un altro alla civica Siamo per Bim. Per Forza Italia resteranno solo il presidente del consiglio comunale (confermato Roberto Maggioli) e ovviamente il sindaco eletto. Una sproporzione evidente considerando il fatto che alle comunali la Lega ha preso solo il 20 per cento (ben sedici punti in meno rispetto alle europee) mentre gli altri partiti della coalizione hanno concorso alla vittoria di Giorgetti per il il 33 per cento. Ma i voti si pesano, non si contano, si potrebbe dire parafrasando il vecchio Enrico Cuccia che però parlava di azioni.

Un bottino post-elettorale cospicuo, per la Lega, che però deve far intervenire il gran capo romagnolo per dirimere le faide interne insorte fra i salviniani. In giunta dovrebbe entrare, come da accordi pre-elettorali, Cristiano Mauri, nel ruolo di vice sindaco, anche se alla prova del voto non ha brillato: è arrivato solo secondo, distanziato di parecchio da Simone Vorazzo che è un ex di Forza Italia. E qui sta uno dei problemi della Lega: ha imbarcato nella lista molti ex azzurri bellariesi, pensando così di fare il pieno di voti. Così non è stato e adesso, stando a quanto trapela, la corrente ex berlusconiana sta provocando problemi. Poi c'è il nodo dell'ex sindaco Enzo Ceccarelli che la Lega, di tanto in tanto, ma non sempre con uguale determinazione, propone come assessore, sostenendo che sarebbe cosa utile poter contare sulla sua decennale esperienza. Una eventualità che fa andare sugli scudi non solo il sindaco Giorgetti ma anche gli altri partiti della coalizione. Non sfugge a nessuno che la presenza di Ceccarelli in giunta avrebbe l'aspetto di una imbarazzante tutela del sindaco appena eletto.

Il problema non si porrebbe se fosse Ceccarelli per primo ad escludere una sua nomina. Ma a quanto risulta non è così. Un posto di assessorato, magari con la delega al turismo, non solo gli consentirebbe di restare in pista, ma di continuare a intrattenere rapporti con le categorie economiche, con gli organismi turistici provinciali e regionali, con Visit Romagna. Prima delle elezioni, quando era emerso il passaggio di campo dell'ex sindaco nella Lega, si ipotizzava una sua candidatura per le regionali sotto le insegne di Alberto da Giussano. Allo stato attuale non c'è trippa per gatti. A Rimini il candidato certo, già deciso, è Bruno Galli, segretario provinciale. C'è un altro riminese che scalpita ed è il segretario Marzio Pecci. Qualora si decidesse che Rimini esprime un solo candidato, negli ambienti leghisti si esclude che un altro candidato possa essere Ceccarelli, troppo recente la sua conversione al verbo salviniano, nessuna medaglia conquistata nella militanza spicciola, gazebo, feste, prati di Pontida. Insomma l'unico ancoraggio possibile per Ceccarelli sarebbe la giunta di Bellaria. Stasera il consulto fra Morrone e il sindaco (a Savignano, prima o dopo un comizio) scioglierà il nodo.

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