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IL GIORNALAIO 28.02.2012

Lunedì, 27 Febbraio 2012

Rubriche

MAGGIOLI VS VITALI E GNASSI, IL SINDACO DELL'ORDINANZA "DISARMATA" DALLA PROCURA, LE BULLE E IL PDL, L'OSCAR A FERRETTI E KANDISKI 'ACCHIAPPA TURISTI'


Maggioli non molla. Rottura totale con Vitali e Gnassi
La notizia del giorno è l’annullamento dell’incontro pubblico sull’economia reale che doveva avere come protagonisti Maggioli, Vitali e Gnassi. Lo scontro diventa sempre più accesso. Scrive La Voce: «Oggi infatti è in programma la seduta di Giunta camerale nella quale Maggioli sarà chiamato a chiarire la sua posizione riguardo i due milioni scudati depositati a San Marino, emersi da un filone dell’inchiesta sul Credito di Romagna. Non ci saranno decisioni ufficiali: l’ultima parola infatti spetterà al consiglio dell’ente. In giunta però si capirà se Maggioli è pronto ad abbandonare la poltrona, come invocato da più parti, o se tirerà dritto. E pare proprio che le sue intenzioni siano queste: andare avanti e vedere chi è con lui o contro di lui, capire se si tratta di una battaglia politica».
E sull’annullamento del convegno il Resto del Carlino è molto esplicito. Scrive Manuel Spadazzi nell’articolo a pagina 9: «INSOMMA: il convegno di ieri, preparato da mesi, rischiava di trasformarsi in un ‘processo’ pubblico all’imprenditore e presidente della Camera di commercio, messo sott’accusa in questi giorni per aver ‘scudato’ (nel 2009) 2 milioni di euro. Solo questo? No, c’è molto altro. Vitali e Gnassi, tra domenica e ieri mattina, hanno fatto intendere chiaramente a Maggioli e ai suoi che, se il presidente di Camera di commercio si fosse presentato al convegno, a quel punto non si sarebbero presentati loro. Chiaro il motivo: visto che Maggioli ha risposto picche al pressing del sindaco di Rimini e del presidente della Provincia, che gli hanno chiesto in maniera inequivocabile di dimettersi, per salvaguardare l’istituzione che presiede, Gnassi e Vitali non intendono far finta che nulla sia accaduto. A Vitali è andata di traverso anche la difesa di Maggioli a spada tratta da parte di Focchi. Le parole del presidente di Confindustria hanno fatto infuriare Vitali: pare che i due si siano anche sentiti ieri, e non è stata una telefonata ‘amichevole’» . A Gardenghi di Confartigianato non sono andate giù le dichiarazioni di Focchi. «Ha fatto dichiarazioni ingiuste verso le piccole imprese, lui che è pure in Banca Etica... O siamo tutti etici o non lo è nessuno».
A pagina 13 della Voce anche un commento di Sergio Gambini: «La domanda allora è se, oggi, nelle condizioni attuali, il prestigio dell’imprenditore, gli indubbi risultati della sua gestione, sono sufficienti a rimuovere l’ombra che si è creata sulla sua presidenza, un’ombra che potrebbe indebolirne il ruolo in un frangente così delicato per l’economia e la comunità locale. Purtroppo temo di no. Lo dice anche il crearsi di opposte tifoserie e di un clima velenoso».
Sulla questione interviene anche Pazzaglia di Sel. Riporta il Corriere Romagna: «Definire inconsistente, come ha fatto il presidente di Confindustria, la vicenda dei capitali scudati che vede coinvolto l’imprenditore Manlio Maggioli è un messaggio assolutamente sbagliato». Con lui Graziano Urbinati della Cgil. Si registra anche la posizione sempre sul Corriere del neo coordinatore del Pdl Miserocchi: «La nostra cultura non è forcaiola né inquisitoria. Non siamo il partito di chi condanna le persone in modo imperituro. E l’utilizzo dello scudo fiscale, pensato dal nostro governo, non è uno scandalo. Però oggi il clima è cambiato e il Paese chiede sacrifici enormi alla gente. Ci andrei cauto con le dimissioni, ma forse di questo Maggioli dovrebbe tenere conto».


Prostituzione. Il sindaco Gnassi perplesso sulla decisione della procura
La notizia della bocciatura della procura dell’ordinanza anti-lucciole lascia il sindaco perplesso. Scrive Lorenza Lavosi sul Carlino: «UNO SFOGO amaro, quello del sindaco Andrea Gnassi dopo la bocciatura da parte della procura della sua ordinanza che vieta la prostituzione sui principali viali riminesi. “I provvedimenti dell’Autorità giudiziaria — afferma il sindaco — vanno rispettati e applicati. Sempre. Ma sarei un’ipocrita se tentassi di nascondere le perplessità e, per certi versi, il disorientamento nei confronti degli orientamenti recentemente assunti”». In prima sul Carlino un commento del responsabile Stefano Muccioli: «E’ EVIDENTE che in questa vicenda dell’ordinanza antiprostituzione qualcuno ha scambiato ‘lucciole’ per lanterne. Quella che doveva essere un’arma decisiva per cacciare le signorine dai viali della città in realtà si è dimostrata una pistola caricata a salve, talmente sgangherata da risultare addirittura inutilizzabile».
Il Corriere a pagina 6 riporta il commento della procura: «L’ordinanza non decade affatto e il sindaco, se vuole, può introdurre una sanzione amministrativa; non può, però, “contestare” il mancato rispetto di un provvedimento dell’autorità, perché non esiste l’articolo di riferimento». E sulla Voce sempre Giovagnoli: «Non vorrei che questa iniziativa venisse interpretata come una volontà di difendere a tutti i costi le prostitute e per chissà quale ragione recondita. Quel che osservo invece è che c’è bisogno di norme chiare, che il problema attiene alla regolamentazione della prostituzione che non si vuole affrontare e che ancora oggi comporta molte reticenze».


PdL. Al via l’era Miserocchi e Renzi pensa all’addio
Sul Carlino intervista di Mario Gradara al neo coordiantore del Pdl Fabrizio Miserocchi: «Lei ha auspicato la fine della belligeranza interna. Conferma? “Confermo. Il che non vuol dire annientare il dibattito e le opinioni differenti. Ma ribadisco il disarmo unilaterale. Non risponderò a polemiche provenienti dal mio partito. Puntiamo a ribaltare la sinistra, cui siamo alternativi”». E alla domanda su possibili nuovi 'inciuci' risponde: «Correggerò i miei errori, mi porrò con grande chiarezza poi mi giudicheranno. Se avrò operato male, mi manderanno a casa. La mia vita non dipende dalla politica. Ma metterò il massimo impegno, mi sento molto motivato visti i consensi avuti. Tutti sanno che vado a messa la domenica, che sono cattolico e ciellino. Ma guido un partito fatto di tante anime: cattolica ma anche liberale, laica, riformista. Devo interpretarle tutte al meglio».
La Voce si concentra sullo sconfitto, Renzi, che medita l’addio. «Il congresso Pdl congresso del Pdl vissuto da Gioenzo Renzi come separato in casa si può riassumere con la frase che a un certo punto un suo spaesato fedelissimo gli ha sussurrato nella sala Sgr: “Gioenzo, ma dove siamo finiti?”. Lui, l’ex missino rautiano che ha sempre rivendicato la sua militanza di destra, quasi non gli ha saputo rispondere». E continua : «“Mi auguro che le idee e i principi, i valori della destra trovino presto un nuovo contenitore politico. Non so se prima o dopo il Governo Monti, ma è ormai evidente che una scomposizione politica ci sarà. I nostri valori devono trovare un contenitore adeguato e il Pdl rischia di non esserlo più”».


Scuole cattoliche - Imu. Spavento passato
E’ La Voce a dedicare pagina 11 alle notizie sul chiarimento da parte del presidente del consiglio Monti sull’Imu per le scuole. Scrive Giovanni Bucchi: «Lo spavento dovrebbe essere passato ieri pomeriggio, quando alla commissione Industria del Senato il premier Mario Monti ha detto che le scuole cattoliche esenti dall’Imu saranno quelle che “svolgono la propria attività con modalità concretamente ed effettivamente non commerciali”. Qualche preoccupazione però resta. Bisogna infatti capire cosa intende il governo, perché se basta un piccolo utile a far scattare la tassa, allora siamo daccapo. Poi, vista l’aria che tira, non è detto che la voglia di “tassare la sussidiarietà” non rientri dalla finestra. La sollevazione del mondo politico è stata bipartisan, anche se a Rimini solo il consigliere Pd Samuele Zerbini ha posto il problema”».
Tra i soggetti intervistati suor Maria Rosetti delle maestre pie: «Constato che invece di favorire l’attività educativa - conclude - si continua a metterle ostacoli. Così si va contro alla parità scolastica sancita dalla legge e soprattutto ai valori cristiani, così necessari in un mondo di oggi. Qualcuno ci vuole fare scomparire, qualcuno che è espressione del nostro tempo scristianizzato. Ormai siamo rimaste in poche come scuole cattoliche».


Bullismo, escalation di casi
Esclation di casi titola il quotidiano diretto da Fregni, riportando il rapporto della Questura. «Sono stati contati una cinquantina di casi. Ma ad accendere la spia rossa sono stati alcuni avvenimenti specifici che hanno stupito per la loro cruenza gli stessi addetti ai lavori». E continua «Il bullismo inoltre è femminile nel 70 per cento dei casi (ma in realtà forse i maschi denunciano di meno), così come risulta dai dati che le vittime sono più italiani che stranieri (dato che potrebbe avere un’altra chiave di lettura da ricercare nella reticenza degli stranieri a rivolgersi alle forze dell’ordine)».
Il Carlino dà ampio spazio a pagina 2 e 3 alle storie emerse dal rapporto della Questura.
Rimini sblocca la nascita del ‘suo’Fulgor. E le mostre muovono turisti
E’ il Corriere Romagna a dare spazio alla notizia dell’Oscar a Ferretti a pagina 23. Ferreti è colui che ha immaginato il futuro Museo Fellini. «L’ultima novità in materia è che proprio oggi, quasi a voler festeggiare l’Oscar di Ferretti – a proposito, congratulazioni e auguri, visto che è arrivato nel giorno del suo 69º compleanno – vengono a proprietario dello stabile del cinema Fulgor, ha confermato la lieta novella, aggiungendo che la Cassa di Risparmio di Rimini ha approvato la richiesta di mutuo inoltrata dal Valloni. Sono così disponibili ora i 9 milioni necessari a ristrutturare l’edificio ed entro qualche mese saranno consegnati i lavori all’azienda costruttrice aggiudicataria dell’appalto . Insomma, entro 3 anni – più o meno – potremmo (la seconda “m” è scaramantica) vedere finalmente il nuovo Fulgor, quello che dovrebbe consegnare la memoria felliniana ai posteri».
A pagina 24 sempre il Corriere fa il punto sulle mostre a Rimini e i loro risultati «”3500 visitatori in due giorni, al di là di ogni più rosea aspettativa”. L’umore di Marco Goldin è cambiato dopo lo scorso weekend, che ha visto arrivare a Rimini ben 3500 persone tre sabato (1500) e domenica (2000), tutte in visita a Castel Sismondo per la mostra Da Vermeer a Kandinsky. “Siamo tornati ai livelli del primo anno”, ovvero il 2009-2010, quando la mostra da lui organizzata Da Rembrandt a Gauguin a Picasso fece registrare l’incredibile cifra finale di 193mila visitatori, sorprendendo perfino il suo stesso curatore». Prosegue l’analisi del successo di questa mostra.