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Inceneritore Raibano, Misano e San Clemente chiedono monitoraggio qualità aria

Mercoledì, 21 Febbraio 2018

(Rimini) “Noi ci siamo. Dichiarazioni di principio a parte, il tema del monitoraggio dell’aria rispetto a quella che è l’attività dello smaltimento rifiuti svolta dall’inceneritore di Coriano - spiega l’Assessore all’Ambiente del Comune di San Clemente, Fabio D’Erasmo, col sostegno del sindaco Mirna Cecchini - rappresenta un motivo di particolare attenzione per un territorio come il nostro; soggetto a possibili fenomeni di ‘ricaduta’ dei fumi”.
L’invito rivolto dal sindaco di Misano Adriatico, Stefano Giannini, ad Arpae viene quindi condiviso anche da San Clemente e da Rimini, ora in attesa che l’Agenzia regionale si dichiari disponibile, in tempi brevi, a condurre un’ulteriore campagna di analisi a 5 anni da quella conclusa nel luglio 2013 (con l’inceneritore ‘acceso’ nella sua configurazione definitiva), “non può quindi che trovarci favorevoli. Il Comune di San Clemente ha già in dote una voce di spesa destinabile allo scopo e derivante da specifici finanziamenti della Regione Emilia Romagna correlati proprio all’attività di combustione dell’impianto di Raibano. Quota - e vengo al punto - da dedicare, in presenza di progetti concreti, realmente attuabili, a tutela della salute pubblica e, nel caso di specie, al controllo della qualità dell’aria che respiriamo”.
Pertanto, l’auspicio sottoscritto dal Comune di Misano Adriatico all’indirizzo di Arpae “non possiamo, lo ripeto, che condividerlo e sostenerlo. Così come faremmo nel caso di progettualità promosse, nello stesso ambito, da altri soggetti riconosciuti e dalle comprovate competenze in materia”.
Ma c’è di più. “Sul tema della qualità dell’aria mi preme ricordare come San Clemente, utilizzando i fondi stabiliti da Atersir (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) in base a precise percentuali correlate alla rammentata attività di smaltimento dei rifiuti indifferenziati nell’inceneritore corianese - parliamo di quasi 50mila euro l’anno - abbia da tempo intrapreso una propria politica ambientale. Valutata più che positivamente dai rappresentanti dei Comitati cittadini e rivolta, in primis, alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. E questo investendo sia risorse pubbliche sia sviluppando un’ampia serie d’interventi, ben visibili: dalla messa a dimora di nuovi alberi e altre varietà di piante; al rifacimento e completamento di tutte le aree verdi comunali; alla realizzazione di percorsi da fruire a piedi o in bicicletta. Interventi che non comprendono - ciò va detto a scanso d’equivoci e perché le indicazioni Atersir sono molto chiare in proposito - le opere di arredo urbano da attuare attigendo da altri capitoli di spesa”.


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