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Gestire eventi e servizi di un Comune nell'era dei Big data

Martedì, 26 Settembre 2017

“Il nostro scopo è un servizio che restituisca al territorio, per trasformarli in valore utile, dati e informazioni generati dal territorio”, afferma l’ingegner Filippo De Vita, responsabile di Vodafone Analytics. Un esempio sono le informazioni che sono state recuperate sui partecipanti al concerto di Vasco Rossi il 1 luglio a Roma, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.

All’origine di tutto ci sono i Big Data, un termine misterioso e inquietate che sembra ricordare il Big Brother.

Cosa vuole dire Big Data?

“Con questo termine – spiega l’ingegner De Vita – si intende una quantità di dati tale da non poter essere gestita e interpretata con un normale database. I questo momento la rete 4G di Vodafone genera qualcosa come 20 miliardi di record ogni giorno. Da un anno e mezzo a questa parte i nostri Big Dati crescono con questo ordine di grandezza. Gli altri operatori hanno quantità 200 volte inferiori. La differenza sta nella qualità della rete, sulla quale noi abbiamo realizzato investimenti. È evidente che di fronte a centinaia di miliardi di dati un analista non sa cosa e dove cercare. A noi piace citare la frase dl Piccolo Principe secondo cui l’essenziale è invisibile agli occhi. Una frase che descrive benissimo il problema che abbiamo di fronte”.

E allora come fare perché questi dati da enorme massa indistinta comincino a parlare?

“Lo si può fare con una piattaforma di software e, soprattutto, con un software realizzato appositamente da Vodafone, che consente di rendere leggibili i dati e di restituirli come valori utili al territorio. Per questo lavoro sono quindi altrettanto fondamentali gli input e le domande che arrivano dalle comunità locali”.

Immaginiamo che la rete Vodafone restituisca i dati solo di coloro che usano i suoi servizi, che non coprono la totalità degli utenti: come va allora Vodafone Analytics a stabilire quante persone c’erano ad un determinato evento e tutti gli altri dati collegati?

“Giusta e fondamentale domanda. I nostri sono dati aggregati e anonimi che vengono trattati da un algoritmo complesso e raffinato che, tenendo conto di molti fattori, è in grado di restituirci il quadro completo della situazione. Visti i numeri a disposizione, si è oltre al campione statistico, si scatta una fotografi reale”.

Viene immediatamente da pensare che l’occhio del Big Brother davvero ci sta scrutando in ogni nostro movimento…

“No, c’è una linea di demarcazione netta. Chi si comporta da Big Brother raccoglie dati personali uno a uno, come quando si scarica una app e si dà il consenso alla propria localizzazione. C’ è una sorta di contratto o di baratto che viene sottoscritto. Noi non sappiamo cosa una singola persona sta facendo. Noi utilizziamo solo dati aggregati, impersonali, utilizzando i quali nessuno può risalire all’identità o ai comportamenti della singola persona”.

Veniamo l dunque: questi Big Data, aggregati e anonimi, interpretati da software e gestiti da algoritmo, a cosa possono servire?

“Un esempio sono le città d’arte che conoscono l’afflusso incontrollato di turistici giornalieri. Per una città d’arte è importante conoscere i comportamenti di questi turisti, che non dormono in città, non usano i servizi ricettivi, non producono un indotto economico, e però intasano strade, piazze servizi. Nessuno sa quanti siano e cosa portino alla città. Con il nostro strumento è possibile verificarlo. È possibile sapere da quali aree provengono, quali mezzi di trasporto usano. Con Vodafone Analytics è possibile, per chi deve pianificare un servizio di trasporto, sapere quante persone ogni giorni e ogni ora vano da un punto all’altro di una città, oppure da una località all’altra. È evidente l’interesse per una città turistica come Rimini. Le statistiche ufficiali parlano solo di chi ha pernottato in hotel o in una struttura ricettiva ufficiale. Con il nostro servizio è possibile sapere quanti usano le case private, servizi come Airbnb, o altre forme di alloggio, ed anche chi è semplicemente l’escursionista di un giorno. Ci sarebbe quindi la possibilità di valutare meglio arrivi e presenze”.

Un servizio di questo genere quanto può costare ad un’amministrazione pubblica? Migliaia di euro o decine di migliaia?

“Non esiste un listino prezzo, dipende da cosa viene chiesto. Se si vuole sapere tutto sui partecipanti ad un evento circoscritto nel tempo e nello spazio, il costo è nell’ordine delle migliaia di euro”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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